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La recensione di Subnautica

Non c'è bisogno della terra ferma per realizzare uno dei migliori survival sulla piazza

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   29/01/2018
Subnautica
Subnautica
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Avete mai avuto una giornata particolarmente sfortunata? Una di quelle in cui se qualcosa può andare male andrà sicuramente peggio? Il protagonista di Subnautica ne sa qualcosa, visto che è l'unico sopravvissuto dello schianto dell'astronave su cui lavorava. Certo, i suoi colleghi sono tutti morti e probabilmente sono da considerarsi più sfortunati di lui, ma anche ritrovarsi da soli su di un pianeta completamente ricoperto dalle acque, in compagnia di un pod di salvataggio mezzo distrutto, non è proprio una situazione ideale. Fortunatamente il mezzo ha ancora qualche strumento funzionante, quindi l'unica cosa da fare è cercare di sfruttare le risorse offerte dall'oceano per provare a sopravvivere e, magari, scappare dal pianeta. Non sarà facile.

Con l'avanzare del gioco si scoprono delle creature fantastiche
Con l'avanzare del gioco si scoprono delle creature fantastiche

Subnautica ha passato più di qualche anno in Accesso Anticipato. Unknown Worlds lo annunciò nell'ormai lontano 2013, appena un anno dopo il lancio della versione finale del bellissimo quanto sfortunato Natural Selection 2, e lo pubblicò nel 2015. L'obiettivo era chiaro: accodarsi al successo del genere survival, ma con un titolo originale che proponesse una sfida inedita e, per molti versi, innovativa. Al lancio Subnautica ottenne un buon successo. Non al livello di Ark: Survival Evolved o Rust, ma riuscì comunque a vendere più di un milione di copie. A differenza di quanto avvenuto con altri progetti, tra i quali i due appena citati, Subnautica non è mai deragliato e, nonostante di caratteristiche ne siano state aggiunte molte nel corso degli anni, la versione finale appare fedele alla visione originale. Insomma, i commenti dei giocatori sono stati ascoltati, ma fortunatamente si è evitata l'ansia da ammucchio vista altrove.

Acque chete

Come ogni survival che si rispetti, Subnautica non prende per mano il giocatore. Certo, qualche rudimento lo dà, ma spetta a noi scoprire come cavarcela. La prima cosa da fare è uscire dal pod e tuffarsi. Ci accorgiamo subito di essere finiti su una specie di secca: la zona di mare intorno al pod è popolata da pesci generalmente amichevoli e, soprattutto, commestibili.

Ci sono anche dei materiali raccoglibili che ci permetteranno di costruire il primo equipaggiamento, utilizzando un apparecchio posto all'interno del pod. Per scoprire come sfruttare minerali, flora e fauna non ci resta che raccoglierla: ogni volta che prendiamo qualcosa, infatti, il sistema l'analizza e aggiunge delle ricette al nostro inventario, dicendoci quali sono le materie prime necessarie per realizzarle. Nelle fasi iniziali già si nota una grossa differenza rispetto a molti altri survival: l'esplorazione, con relativa raccolta di materie prime, è appassionante. Il survival medio di solito ha delle lunghissime sezioni in cui non si fa altro che scavare o tagliare alberi per ore e ore (a volte sembra di stare in ufficio), quindi si costruisce una catapecchia che diventa via via sempre più grossa per ottenere non si sa bene cosa. In Subnautica la raccolta delle risorse è molto più rapida: bisogna immergersi e andare alla ricerca di piccole rocce o di pesci, scandagliando i fondali (quando si dispone dello strumento adatto) e infilandosi nelle molte cavità naturali presenti. I fattori da tenere in considerazione durante l'esplorazione non sono molti: salute, fame, sete e riserva di ossigeno. Da notare che, nonostante vadano ovviamente considerati, i bisogni primari non opprimono mai il giocatore.

Esplorando si scoprono luoghi meravigliosi
Esplorando si scoprono luoghi meravigliosi

In fondo c'è pesce a volontà e crearsi delle riserve idriche e alimentari non è complicatissimo. L'ossigeno è un po' più problematico, ma presto si risolve anche con quello. Il focus dell'intera esperienza è un altro: il vasto mare che ci circonda è meno caotico di quel che sembra. Da notare che volendo è possibile eliminare completamente la parte survival, giocando in modalità creativa, così da esplorare liberamente e costruire senza limiti.

La struttura del mare

Subnautica ha una struttura di gioco ben definita, anche se mascherata dalle onde, fatta di cerchi concentrici: il giocatore parte dal centro e, mano a mano che scopre nuovi materiali, ottenendo di conseguenza strumenti avanzati, può allargare il suo raggio d'azione, raggiungendo luoghi che prima gli erano preclusi per vari motivi (nemici troppo forti, acque troppo profonde, radiazioni e altro). Ad esempio, all'inizio disponiamo di una riserva d'aria limitata per le immersioni, ma presto riusciamo a costruire delle bombole che ci consentono di stare più a lungo sul fondo del mare. Con una torcia possiamo invece esplorare le cavità più buie, con un coltello possiamo raccogliere dei materiali imprendibili a mani nude, mentre con una tuta antiradiazioni possiamo avvicinarci alla carcassa della nostra vecchia nave.

Sicuri che ci sia solo mare?
Sicuri che ci sia solo mare?

Piano piano ripariamo il pod e costruiamo una vera e propria base, dentro cui possiamo parcheggiare dei veicoli con cui partire all'esplorazione delle zone più remote del pianeta. Gli scanner di profondità ci consentono di scoprire accessi poco visibili a occhio nudo, dentro cui troviamo nuovi materiali che sbloccano altre tecnologie. Soprattutto, esplorando troviamo luoghi spettacolari, magari pieni di lava o di funghi iridescenti. Non mancano i pericoli, ma fanno parte del gioco. L'uso di una mappa fissa, quindi non generata proceduralmente, ha permesso agli sviluppatori di lavorare sulla scenografia in modo da alternare momenti di ricerca dei materiali ad altri in cui ci si trova semplicemente a bocca aperta ad ammirare una delle tante bellezze nascoste sotto al mare. In realtà Subnautica racconta anche una storia, che spinge verso certi luoghi: tra comunicazioni e messaggi radio, scopriremo presto la verità sullo schianto della nostra astronave e su ciò che sta davvero accadendo sul pianeta. Non vi diciamo altro per non rovinarvi la sorpresa. Aggiungiamo solo, per chi se lo stesse chiedendo, che nel corso dell'avventura ci sono anche alcuni momenti narrativi fissi che fanno da collante all'azione. Niente di troppo invasivo, fortunatamente.

A fondo

Il bello di Subnautica è che, dopo lo spaesamento iniziale che rende bene lo stato mentale di qualcuno che si ritrova in una condizione estrema con pochissime risorse, si comincia a seguire il filo del gameplay che ci fa crescere naturalmente insieme al gioco.

Certe scoperte è meglio viverle che raccontarle
Certe scoperte è meglio viverle che raccontarle

Risolti i problemi di sussistenza, si gode di ogni scoperta come se fosse un grande raggiungimento, ritrovandosi ad affrontare problemi prima impensabili. Per chi se lo stesse chiedendo, in Subnautica si può anche combattere. Farlo non è il fulcro dell'esperienza, ma a volte è necessario, visto che l'oceano è popolato anche da creature estremamente aggressive. Fortunatamente morendo non si è costretti a ricominciare da zero (si perde giusto qualche risorsa), a meno che non si sia selezionata la modalità hardcore, ma è indubbio che alcune bestiacce vadano tolte di torno se si vuole esplorare in santa pace. Tranquilli perché le armi (un coltello, dei siluri, fucili di vario tipo e altre) sono considerate strumenti come altri che non ossessionano il gameplay. Difficilmente ci si immerge per combattere, quindi, ma quando necessario bisogna essere pronti a farlo. Come avrete capito leggendo fino a qui, Subnautica è molto valido anche dal punto di vista tecnico: l'oceano è pieno di dettagli, la simulazione dell'acqua è meravigliosa e c'è davvero tanta varietà di forme di vita da ammirare.

I veicoli consentono di esplorare le zone più profonde e distanti
I veicoli consentono di esplorare le zone più profonde e distanti

Lo stile non è particolarmente marcato, ma poco importa in questo contesto. Di difetti particolari è difficile trovarne: a qualcuno mancherà sicuramente una qualche modalità multiplayer, anche se secondo noi avrebbe violentato il gameplay, ammazzandone il fascino. Altri si lamenteranno per la mappa fissa, ma anche di questo abbiamo già discusso nel corso dell'articolo: è l'unico modo per avere ambienti così ben studiati che diano un senso all'esplorazione. Insomma, complessivamente Subnautica è uno dei migliori survival single player sulla piazza, che prende il meglio del genere scartando ciò che non funziona. Cosa volere di più?

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore Intel Core i7-4770
  • 16 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce GTX 960
  • Sistema operativo Windows 10

Requisiti minimi

  • Sistema operativo Windows Vista SP2 o più recente a 64-bit
  • Processore Intel Haswell 2 core / 4 thread @ 2.5Ghz o equivalente
  • 4 GB di RAM
  • Scheda video Intel HD 4600 o equivalente - (almeno 950 punti nel benchmark 3DMark Fire Strike)
  • DirectX 11
  • 20 GB di spazio su Hard Disk

Requisiti consigliati

  • Processore Intel Haswell 4 core / 4 thread @ 3.2Ghz o equivalente
  • 8 GB di RAM
  • Scheda video Nvidia GTX 550 Ti o equivalente, 2GB VRAM

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, Xbox Store
Prezzo 22,99 €
Multiplayer.it
9.0
Lettori (63)
8.7
Il tuo voto

Subnautica è uno dei migliori survival single player sul mercato, se non proprio il migliore. Per esplorarlo tutto ci vogliono decine di ore ma, nonostante la gran mole di contenuti, gli sviluppatori sono riusciti a mantenerlo coerente e interessante dall'inizio alla fine. La sostanza è che si tratta di un titolo che può appassionare sia chi conosce il genere, sia chi ne è completamente digiuno. Insomma, nonostante gli anni passati in Accesso Anticipato, non è andato alla deriva... Va bene, è una battuta triste, ma voi compratelo lo stesso, anche perché non costa moltissimo.

PRO

  • L'esplorazione è gratificante
  • Evita quasi completamente i loop tipici dei survival
  • La progressione del gioco
  • La narrazione è usata intelligentemente

CONTRO

  • Qualcuno si lamenta per l'assenza del multiplayer
  • Qualcuno si lamenta per l'assenza di mappe generate proceduralmente