Haemimont Games è uno studio estremamente concreto. Lo ha dimostrato in più occasioni, soprattutto con la serie Tropico, che ha venduto milioni di copie trovando sempre (o quasi) il plauso di critica e pubblico. Nonostante questo, difficilmente i ragazzi bulgari sono finiti sotto i riflettori, probabilmente perché hanno dato il meglio di loro con prodotti poco in sintonia con i gusti delle masse e perché fino a oggi si sono affidati a publisher che non li hanno valorizzati a sufficienza. Con Surviving Mars le cose potrebbero finalmente cambiare, soprattutto se Paradox, il loro nuovo publisher, intende gestire il prodotto come fatto con Cities: Skylines e con la maggior parte delle sue serie strategiche maggiori. Non abbiamo citato il titolo di Colossal Order a caso, perché Surviving Mars è di fatto un gestionale di città, solo ambientato su Marte.
Non si tratta di una differenza da poco, perché il team di sviluppo ha dovuto studiare una serie di regole specifiche per rendere al meglio l'idea di cosa potrebbe significare colonizzare il pianeta rosso, rendendolo abitabile. Insomma, non aspettatevi di iniziare a giocare e mettervi subito a costruire strade e palazzi. Prima c'è altro da fare.
Preparare Marte agli umani
Appena avviato il gioco dobbiamo decidere se dedicarci a una partita veloce o se configurare la nostra missione di colonizzazione scegliendo tra diverse opzioni. Ad esempio, possiamo selezionare il profilo del comandante per avere bonus differenti, scegliere le materie prime da portare con noi e la zona di Marte in cui stabiliremo la nostra colonia. Volendo è possibile anche personalizzare alcuni aspetti secondari, che non hanno alcuna influenza sulla partita, come il logo della missione o il nome del razzo che ci porterà a destinazione, ma sono dettagli. Più rilevante è la scelta dello sponsor, che ci garantirà una certa quantità di fondi iniziali. Tutte queste decisioni comporteranno una maggiore o minore difficoltà della missione. Arrivati su Marte, dovremo scegliere dove far atterrare il nostro primo razzo, facendo bene attenzione all'area circostante.
Ogni settore selezionabile ha un quadrante già scoperto e altri che vanno scansionati per scoprirne le risorse. Scegliere bene il luogo di atterraggio è importante per diversi motivi, di cui il principale è la vicinanza delle risorse. Ma spieghiamoci meglio. Nelle prime fasi di ogni partita non ci sono esseri umani da gestire: il pianeta va preparato da dei droni automatizzati che devono occuparsi di rendere l'area abitabile, accumulando risorse e assicurandosi che all'arrivo dei bipedi senzienti siano disponibili acqua e ossigeno. Il problema dei droni è che hanno un raggio d'azione limitato, legato al loro centro di controllo, che può essere una stazione, un veicolo semovente o un razzo stesso. Per questo motivo atterrare troppo lontani dalle risorse può renderne difficoltosa, quando non impossibile, la raccolta. Le risorse appartengono a tre macro categorie: depositi di superficie, cave e giacimenti sotterranei, con questi ultimi possono essere sfruttati solo con le adeguate tecnologie e con la presenza degli umani. Oltre all'accumulo di materiali, ci sono altre cose da fare prima che arrivino gli umani: ad esempio si deve produrre un'adeguata quantità di energia elettrica, tramite pannelli solari, pale eoliche o generatori vari, e si deve esplorare il pianeta, esaminandone le anomalie con un veicolo d'esplorazione (sbloccando tecnologie e altri bonus).
Oltre a ciò bisogna anche avviare degli studi scientifici, selezionandoli tra cinque rami differenti (biotecnologia, ingegneria, robotica, fisica e scienze sociali). Le ricerche effettuate servono soprattutto a rendere più efficiente l'uso delle risorse disponibili e a sbloccare nuove strutture. Specializzarsi o equilibrare le conoscenze dipende dal giocatore.
Arrivano i coloni
I coloni, che arrivano a bordo di razzi per passeggeri (diversi dai razzi cargo), entrano in gioco quando si sono raggiunti degli obiettivi essenziali: oltre a produrre acqua, cibo e ossigeno bisogna infatti costruire delle grosse cupole, dentro cui possano abitare. Le cupole vanno a loro volta dotate di strutture interne, che garantiscano la sopravvivenza e una vita dignitosa a tutti. Oltre ai moduli abitativi, quindi, si può ad esempio creare un'infermeria, che serve per curare i malati, oppure un ristorante, dove si può mangiare, o ancora negozi di vario tipo o abbellimenti come fontane e laghetti artificiali. Da notare che le cupole offrono uno spazio di costruzione limitato e, con lo sviluppo della colonia, diventa essenziale costruirne di nuove, per avere tutte le strutture necessarie a difendersi dai pericoli di Marte, come le tempeste di sabbia, i meteoriti e le ondate di gelo. Oltre a costruire edifici all'esterno e all'interno delle cupole, Surviving Mars offre anche degli obiettivi da raggiungere.
Alcuni sono standard, come avere un certo numero di coloni o accumulare una data mole di risorse, mentre altri sono legati ai cosiddetti "Mystery", ossia delle storie che fanno da sfondo alla gestione della colonia e che producono i loro effetti soprattutto nelle fasi avanzate. Diciamo che si tratta di un modo per caratterizzare meglio le partite sotto forma di eventi speciali e che, pur non sconvolgendo la formula base, aiuta a creare situazioni se non uniche, quantomeno diverse.
Qualche considerazione finale
Tecnicamente Surviving Mars è in linea con gli standard del genere, anche se la qualità degli edifici ci è sembrata leggermente sotto a quella di titoli come Cities: Skylines. È vero che stiamo parlando di due pianeti completamente differenti, ma qualche dettaglio in più non avrebbe guastato. Comunque sia il motore grafico si è rivelato fluido e stabile anche in presenza sulla mappa di molte cupole abitate e, a essere sinceri, alcuni dei paesaggi che nascono dalla fusione della geografia marziana con le colonie non sono affatto malvagi e vengono magnificati dalla modalità foto, che consente di sbizzarrirsi nel catturare immagini. Piacevole anche il passaggio dal giorno alla notte che, oltre a comportare dei problemi a livello di gestione della colonia, rende alcuni scorci ancora più affascinanti.Per il resto è gradito il supporto immediato alle mod, che immaginiamo non tarderanno ad arrivare (al momento di scrivere la recensione ovviamente non ce n'erano da provare). Se vogliamo, l'unico vero difetto di Surviving Mars è la carenza di contenuti, che si manifesta soprattutto nelle fasi avanzate della partita.
È vero che quando iniziano a sopraggiungere i problemi con i coloni si finisce per pensare soprattutto a come gestire la situazione e ci si dimentica un po' di avere solo una manciata di edifici disponibili, ma una maggiore varietà, magari all'interno delle cupole, non avrebbe fatto male. La nostra ipotesi è che, in caso di successo, Haemimont Games espanderà il suo gioco tramite un copioso numero di DLC, come del resto ha fatto con gli ultimi due Tropico. Essendo questa la politica adottata dalla stessa Paradox per la maggior parte dei suoi titoli, non crediamo si tratti di un'ipotesi azzardata. Speriamo solo che ci siano anche aggiunte gratuite.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore Intel Core i7-4770
- 16 GB di RAM
- Scheda video NVIDIA GeForce GTX 960
- Sistema operativo Windows 10
Requisiti minimi
- Sistema operativo Windows 7 64-bit o più recente
- Processore Intel i3 di quarta generazione o equivalente
- 4 GB di RAM
- Scheda video HD 4600/Geforce 620/Radeon 6450 o GPU equivalente con 1 GB di VRAM
- 6 GB di spazio su Hard Disk
Requisiti consigliati
- Processore Intel i5 di quinta generazione o equivalente
- 8 GB di RAM
- Scheda video Geforce 750 Ti o GPU equivalente con 4 GB di VRAM
Conclusioni
Surviving Mars è un titolo complesso, i cui pregi sono innegabili, primo fra tutti l'originalità dell'approccio al genere dei gestionali di città. Come detto nella recensione, pecca un po' per via della mancanza di contenuti, che alla lunga possono rendere il gioco ripetitivo. Non che si esaurisca subito, ma qualche edificio in più da costruire non gli avrebbe fatto male, così come qualche problema in più di affrontare a livello di gestione dei coloni. Per il resto è un prodotto ben studiato e con dei tocchi di classe notevoli, che gli appassionati del genere non dovrebbero lasciarsi sfuggire, anche in virtù della sua freschezza concettuale. Se avrà successo, sicuramente se ne continuerà a parlare anche nei prossimi mesi, se non anni.
PRO
- Colonizzare Marte offre delle dinamiche interessanti e nuove
- Motore grafico fluido e stabile
- Supporto per le mod dal lancio
CONTRO
- Qualche dettaglio grafico in più non avrebbe guastato
- Qualche edificio in più non avrebbe guastato