A un certo punto i fan fanno da loro. È inevitabile che accada, quasi fisiologico in un certo qual modo. I loro primi progetti sono spesso annebbiati dall'amore e puntano a ricreare una certa esperienza in modo ossequioso, ragionando sul modello di partenza non tanto in quanto oggetto videoludico storico, ma come se fosse un feticcio cui aggrapparsi per ricercare un modo di soddisfare quel desiderio di affermazione identitaria che oscilla tra la nostalgia e una forte insoddisfazione per il presente. Il tributo che ne deriva è ciò che sono, qualcosa a cui sentono di non poter rinunciare e che provano a riattualizzare compiendo anche sforzi immani per riuscirvi.
Quando giocammo a 20XX nell'ormai lontano 2017 fummo colpiti dal ritrovarci a pensare a come ci sarebbe piaciuto che fosse stata Capcom a rischiare allo stesso modo con la serie Mega Man, oppure lo stesso Keiji Inafune, il papà del personaggio, con il suo deludentissimo e poco coraggioso Mighty No. 9. L'anno dopo uscì Mega Man 11 che, per quanto ben fatto e molto più rifinito di 20XX, non ci provò nemmeno a far compiere alla serie un salto che la proiettasse nel presente. Era uno di quei giochi belli, ma spaventati dalla prospettiva di sbagliare, lì dove il titolo di Batterystaple Games era sì prono di fronte al suo modello, ma allo stesso tempo desideroso di attualizzarne in qualche modo il discorso, così da avere ancora un suo senso per il pubblico moderno. Da allora Capcom si è arenata, nel senso che non ha più trovato un modo per riproporre Mega Man, a parte tramite raccolte e rimasterizzazioni varie, mentre quanto iniziato con 20XX si è allargato e ha iniziato a reclamare una sua autonomia, come vedremo nelle recensione di 30XX, arrivato alla versione 1.0 dopo un lungo periodo passato in accesso anticipato su Steam.
Subito al dunque
30XX inizia con il boss finale che dà appuntamento ai protagonisti alla fine del gioco per un qualche mirabolante colpo di scena. Se vogliamo la parte narrativa di 30XX è tutta qui, con Batterystaple Games che si toglie subito dai piedi la storia per concentrarsi su ciò che sa fare meglio. Così eccoci alle prese con un nuovo platform action roguelike, in cui bisogna riuscire a superare una serie di livelli casuali in sequenza per arrivare alla conclusione. Nel caso si muoia, occorrenza quasi inevitabile nelle ore iniziali, si deve ricominciare, ma con la possibilità di sbloccare alcuni potenziamenti permanenti spendendo le risorse accumulate durante la partita. L'area hub in questo caso è un grosso laboratorio, dove Nina e Ace, i due protagonisti, possono riorganizzarsi, affrontare qualche sfida, scoprire dei segreti nascosti e, soprattutto, partire di nuovo all'avventura.
Nina e Ace di loro rimangono più o meno i personaggi che erano in 20XX. Nina è fondamentalmente Mega Man, quindi combatte soprattutto dalla distanza usando il suo cannone incorporato nel braccio, mentre Ace è Zero e usa una spada d'energia per affettare i nemici. Il gioco è affrontabile tranquillamente con entrambi, prediligendo quindi lo stile di gioco che si preferisce, ma va comunque notato che i livelli, per quanto costruiti proceduralmente, offrono situazioni pensate per evidenziare i punti di forza e le debolezze di ciascuno di loro. Per farcela gli sviluppatori hanno progettato delle sezioni molto grosse, che si attaccano tra loro formando la mappa complessiva, in cui le singole parti sono composte con attenzione, così da non risultare completamente aliene e in qualche modo asettiche, perché troppo casuali. Comunque sia, scelto il personaggio, è ora di affrontare il primo livello.
Qualche inconsistenza
Ogni livello di 30XX è strutturato più o meno nello stesso modo. Quindi si attraversa un'area iniziale, si ottengono potenziamenti temporanei, che si perdono in caso di morte, si partecipa alle prove supplementari disponibili, come affrontare un personaggio in un duello o superare delle mini sfide in livelli brulicanti di nemici, che forniscono ulteriori potenziamenti, si batte il boss di metà livello, quindi si ripete più o meno la stessa formula fino al boss di fine livello, presentato in perfetto stile Mega Man. Dopo averlo battuto si può decidere se avanzare al livello successivo o se tornare al laboratorio per capitalizzare quanto ottenuto. Tutto è chiaro, semplice e diretto. L'ingresso in gioco è praticamente immediato, e solo le varie attività secondarie richiedono qualche momento in più per essere comprese (il tempo di avviarle). Da questo punto di vista, nonostante le complicazioni create dagli elementi casuali, è davvero un Mega Man con i fiocchi, tanto che non oppone nessuna resistenza di rientro al giocatore anche nel caso in cui lo si abbandoni per qualche giorno.
Tutto sembra funzionare davvero molto bene in 30XX, almeno finché non inizia a subentrare un po' di ripetitività, mitigata dalla sequenza casuale con cui si affrontano i livelli. Purtroppo è soprattutto la natura randomica degli stessi a creare qualche problema, con alcuni passaggi che a volte possono apparire inconsistenti e poco interessanti, soprattutto quando ci si ritrova dentro a degli intricati dedali di corridoi, che consentono di arrivare alla fine seguendo strade differenti. Peccato che scegliere una via piuttosto che un'altra spesso non comporti molto in termini di ricompense supplementari o di soddisfazione. Anzi, a volte si trovano più forzieri o altri premi seguendo le strade più dirette. Detto questo, i livelli di loro sono ben caratterizzati dal punto di vista grafico, per quanto manchino dei momenti davvero stupefacenti e ognuno è composto da elementi differenti che li rendono unici da giocare. Così abbiamo un tipo di livello con piattaforme che appaiono e scompaiono o altre che si muovono quando le tocchiamo; un altro in cui possiamo manipolare la forza di gravità entrano in alcune zone speciali e un altro ancora ambientato in un grosso complesso industriale, con ingranaggi e meccanismi annessi.
Modalità extra e conclusioni
30XX è notevole anche per le modalità extra che propone, che mirano a soddisfare un po' tutti i tipi di giocatore. Ad esempio la modalità Mega è, come il titolo fa intuire, ispirata ai Mega Man classici e consente di selezionare uno tra otto livelli statici, ossia dal design fisso, da completare tutti prima di affrontare il livello finale. Presente inoltre la modalità cooperativa (molto instabile, in realtà, con disconnessioni anche frequenti), che consente di giocare insieme a un amico, e un ricco editor di livelli, mirato a dare alla comunità uno strumento facile e intuitivo da usare per creare e condividere le proprie mappe.
Detto questo, è giusto specificare che 30XX non è un gioco lunghissimo. Arrivare alla fine è questione di poche ore. Per sbloccare tutto lo sbloccabile ci vuole qualche ora in più, ma la conclusione del gioco non appare mai troppo distante, soprattutto quando si trovano i potenziamenti giusti che rendono alcuni livelli e alcuni boss delle passeggiate di salute.
Questi ultimi sono ben progettati e seguono senza troppi misteri il modello Mega Man. Alcuni sono molto tosti, mentre altri hanno degli schemi d'attacco più prevedibili, tanto da far intuire che siano stati progettati seguendo una specie di gerarchia, in termini di sfida proposta. Dal punto di vista tecnico, invece, non aspettatevi molto di più di un'evoluzione di 20XX. Quindi la grafica 2D è più definita, ci sono più oggetti, più effetti, più nemici e più tutto, ma siamo comunque di fronte a un clone di Mega Man che non si fa disprezzare, ma che allo stesso tempo non stupisce. Probabilmente farlo non era tra i suoi obiettivi, ma gli sviluppatori potevano osare di più dal punto di vista stilistico.
Conclusioni
30XX mostra con maggior sicurezza di 20XX di avere una sua identità, migliorando gli elementi che hanno fatto apprezzare il predecessore e cercando di marcare un solco ancora più profondo dai Mega Man. La matrice rimane comunque ancora evidente, il gameplay è complessivamente molto vicino allo stile dettato da Capcom, ma allo stesso tempo offre qualcosa di unico che non potrà non fare piacere a chi è in attesa che la casa giapponese si svegli. In questo senso, lì dove 20XX valeva proprio nel suo ricordare la sua fonte d'ispirazione, pur essendo anch'esso un seguace dei roguelike, e quasi si presentava come uno splendido oggetto celebrativo, 30XX prova ad affermare di avere tutti i mezzi per tagliare questo cordone ombelicale, pur senza disconoscerne lo spirito.
PRO
- Un'evoluzione netta di 20XX
- Sistemi ben progettati non fanno pesare più di tanto gli elementi procedurali
- Celebra e al contempo riesce a distaccarsi dalla serie Mega Man
CONTRO
- Qualche inconsistenza nelle mappe generate proceduralmente
- Diventa inevitabilmente ripetitivo