Versione testata: PC
E' estate e il caldo obnubila (non ci chiedete cosa significa questa parola, non è il caso) le facoltà mentali. Trine? Cos'è Trine? Si chiede il povero redattore sudaticcio di primo acchito, completamente all'oscuro dell'esistenza del gioco che deve apprestarsi a recensire, prima di averne letto il titolo nella lista delle assegnazioni del caporedattore pelato per eccellenza.
No, non vogliamo rendervi partecipi delle vicende interne a Multiplayer.it, anche perché la parte alimentare è stata dichiarata vietata ai minori di 18 anni, ma vogliamo farvi rendere conto che l'hype intorno a questo titolo era rasente allo zero, almeno per chi scrive. Certo, magari voi lettori avevate Trine nella lista dei desideri da tempo immemore e lo avete aspettato più di Half-Life 2, arrivando a corrompere sessualmente le mogli degli sviluppatori per carpire informazioni in merito, chi può dirlo. Ce n'è di gente strana al mondo... e incredibilmente non fanno tutti fanno Rubbini di cognome. L'unica cosa che conta è che questo articolo nasce dal buio assoluto (i recenti temporali hanno fatto saltare la corrente elettrica a casa del redattore sfigato di turno, capitelo).
Uguali ma diversi
Il primo livello di Trine serve da tutorial e, soprattutto, introduce i protagonisti: una ladra agile e determinata, un mago perdigiorno, don Giovanni e incapace che non riesce a creare palle di fuoco e un cavaliere tanto ligio e bacchettone quanto grasso e possente(la narrazione gioca molto sull'ironia). In breve, tutti e tre arrivano a toccare uno strano oggetto luminoso contemporaneamente venendo legati tra loro indissolubilmente. Come fare a sciogliere il nodo magico che li ha incatenati? Ma affrontando quindici livelli platform di difficoltà crescente, pieni di nemici non-morti e di enigmi basati quasi interamente sulla fisica, che domande. I tre dispongono di capacità e poteri eterogenei tra loro: la ladra è agile, è armata di un arco e può lanciare un rampino per aggrapparsi alle superfici di legno; il mago è debole in combattimento ma può creare casse, piattaforme fisse e piattaforme fluttuanti; il cavaliere, infine, è lento e goffo ma la sua spada lo rende formidabile negli scontri e la sua forza smisurata gli permette di lanciare oggetti anche molto pesanti.
Nel corso dell'avventura i nostri eroi dovranno alternarsi per superare le diverse difficoltà. Ad esempio, nel caso si debba raggiungere un forziere posto in cima a un albero, tornerà utile il rampino della ladra, mentre dovendo attraversare una fossa piena di spuntoni acuminati, converrà creare delle piattaforme con il mago per attraversarla senza correre rischi.
Modalità cooperativa
Disponendo di più gamepad è possibile giocare Trine insieme a due amici. Ognuno sceglie un personaggio e collabora sullo schermo per risolvere i diversi enigmi. In questa modalità Trine esprime il massimo, acquistando tutto il divertimento dato dal giocare in compagnia. Così, mentre l'amico mago crea piattaforme su cui la ladra tenta di salire, il guerriero può difenderli spaccando gli scheletri a colpi di spada o a mazzate. Indubbiamente la modalità migliore del gioco, sempre che si disponga di almeno due joypad adatti.
Salirò
Cosa sarebbe un gioco fantasy se i personaggi non crescessero di livello? In Trine l'esperienza si accumula raccogliendo delle fiale verdi e uccidendo i nemici. Salendo di livello i personaggi ottengono punti da spendere per far crescere una delle tre abilità di cui dispongono. Le scelte fatte sono molto importanti in termini di gameplay, perché espandere alcuni poteri, soprattutto quelli del mago, darà più possibilità di interazione con lo scenario. Prendiamo un caso limite, ovvero un forziere posto su una piattaforma troppo in alto per essere raggiunta con un normale salto. Disponendo del massimo dei poteri di generazione delle casse, il mago può impilarne quattro per creare una specie di scala verso l'agognato bottino. È proprio questo il bello di Trine, ovvero dà al giocatore la libertà di elaborare delle strategie personali per risolvere i diversi enigmi, garantendogli sempre una chance di successo, ma non imponendogli un comportamento lineare e prestabilito. In effetti, fatta pratica con l'intuitivo sistema di controllo, ci vuole poco per padroneggiare i tre personaggi e sperimentare soluzioni estemporanee per superare il baratro di turno. Purtroppo ci sono anche dei difetti da notare. Il primo è la longevità che difficilmente supererà una manciata di giorni per chi non voglia finirlo a livello di difficoltà massimo, trovando tutti i segreti e tutta l'esperienza. Il secondo è che sì, il sistema di controllo è intuitivo e facile da padroneggiare, ma ci sono situazioni in cui è difficile realizzare quello che si ha in testa, soprattutto a causa della velocità di reazione necessaria per creare determinate configurazioni con gli oggetti. Anche i salti non sono precisissimi e spesso vanno ripetuti più volte per arrivare in zone apparentemente facili da raggiungere.
Nel cuore del male
Tecnicamente parlando siamo su livelli molto buoni, se non ottimi. Essenzialmente si tratta di un platform bidimensionale con scenari in tre dimensioni, ma non ci si può proprio lamentare vista la cura per i dettagli delle singole ambientazioni. Ad esempio, aggirandosi per le rovine di un antico tempio non mancano statue incrinate, colonne crollate e antichi muri avvolti dalla vegetazione,
mentre la fucina travolge visivamente con fiumi di lava incandescente e ferraglia arrugginita. Peccato per qualche calo nel framerate, avvertibile di tanto in tanto, anche se va specificato che non compromette l'esperienza di gioco e che siamo riusciti a giocare tutta l'avventura a livello di dettaglio massimo.
Ad essere carente è la varietà dei nemici. Praticamente ci si scontra soltanto con degli scheletri, riducibili a tre tipi: guerrieri, arcieri e maghi. Nei livelli avanzati diventano più forti, ma poco importa in termini di differenziazione. Volendo ci sono anche i pipistrelli che di tanto in tanto fanno la loro fastidiosa comparsa. In qualche occasione appaiono dei nemici più grossi da abbattere: uno scheletro gigante e una specie di troll, ma è tutto qui. Da questo punto di vista poteva essere fatto uno sforzo in più.
Conclusioni
Trine è il gioco che non ti aspetti in piena estate. Poche anticipazioni, poche pretese e molto divertimento nel senso più ampio del termine. Buona l'ironia di fondo che pervade la narrazione, sin dalla presentazione dei protagonisti. Insomma, nonostante qualche difetto, ci troviamo di fronte a un titolo consigliato e abbastanza originale, che riesce ad appassionare grazie a un uso intelligente della fisica e delle risorse a disposizione.
Per i possessori di PlayStation 3 infine, il gioco guadagna un appeal ancora maggiore visto che Trine è in vendita a circa 10€ in meno rispetto all'edizione PC ed offre ovviamente i trofei che sono invece completamente assenti su computer.
PRO
- Meccaniche di gioco appassionanti e ben elaborate
- Buon design dei livelli
- La modalità cooperativa
CONTRO
- Qualche livello in più avrebbe fatto bene
- In alcune occasioni si può rimanere bloccati
- Qualche rallentamento
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore: Intel Core 2 Quad Q6600
- RAM: 4 GB
- Scheda video: GeForce 250 GTS
- Sistema operativo: Windows Vista
Requisiti minimi
- Sistema operativo: Windows XP/Vista/Windows 7
- Processore: Pentium 4 a 2.0 GHz o AMD equivalente
- RAM: 512 MB (XP), 1 GB (Vista)
- Scheda video: Radeon X800 o GeForce 6800 o superiore
- DirectX: 9.0c
- Hard Disk: 600 MB