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Io, te e i cubi

Ogni Pincopallo sta solo su una faccia del cubo, trafitto da uno scossone del Wiimote, ed è subito sera.

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   20/10/2009
You, Me, and the Cubes
You, Me, and the Cubes
Immagini

Il Gioco è disponibile per il download sul servizio WiiWare

Alcune idee geniali nei videogiochi partono da concetti estremamente semplici, spesso legati a leggi universali che regolano la vita reale. Come l'equilibrio, per esempio, e la sopravvivenza legata ad esso: ecco su cosa si basa You, Me and the Cubes.

Io, te e i cubi

Non poteva essere scelto titolo migliore per un gioco che ci mette in così intima relazione con questi piccoli esserini dall'esistenza effimera, saldamente ancorati all'idea dell'equilibrio e alla necessità di non cadere, lanciati con veemenza su questi cubi sospesi sul vuoto e sempre sull'orlo del baratro: una vita in bilico, nel vero senso della parola. Lo scopo del gioco è dunque la sopravvivenza dei "Pincopallo" (nome alquanto ridicolo, ne conveniamo, ma pensate a cosa sarebbe accaduto mantenendo il nome originale di "Fallos"), ovvero piccoli esseri di forma umana minuscoli, per qualche motivo destinati a vivere sopra a cubi di diverse fattezze e caratteristiche. Si tratta di giocare con la gravità, cercando di mantenere in equilibrio un numero prefissato di Pincopallo sopra ai cubi, evitando che cadano nel vuoto circostante, entro un certo limite di tempo: gli schemi si compongono di cubi sempre più numerosi via via che si prosegue, sospesi nel vuoto. L'unica azione possibile per il giocatore è la creazione (scuotendo il Telecomando Wii) e il lancio (agitando ancora il Telecomando) degli esserini a coppie sopra a questi solidi, con la facoltà di selezionare precisamente (tramite puntatore) il punto in cui questi atterreranno. In base alla disposizione degli ometti sopra ai cubi (o meglio, alle strutture poliedriche formate dall'unione di vari cubi) l'intera struttura sospesa si inclinerà per effetto del peso e sta a noi cercare di bilanciarne l'equilibrio disponendo gli esseri in maniera quanto più uniforme possibile in modo da distribuire i pesi ed evitare che l'eccessiva pendenza faccia scivolare i Pincopallo nel vuoto, tenendo in considerazione la necessità di mantenere almeno uno di questi su ogni cubo. Se riusciamo all'interno del tempo prestabilito a mantenere in equilibrio un dato numero di ometti, passiamo allo schema successivo, essenzialmente composto dai medesimi cubi con l'aggiunta di uno nuovo ad incastro, fino al passaggio di livello.

Una vita sul cubo

La struttura fondamentale del gameplay, di per sé già piuttosto profonda sebbene non eccessivamente varia, si arricchisce con qualche variante occasionale che va a complicare le cose. Nei livelli più avanzati, compaiono ad esempio cubi atipici: mentre quelli normali hanno superfici e forme standard, che subiscono unicamente l'azione della gravità, i cubi speciali sono caratterizzati da alcune differenze fondamentali. Alcuni riportano dei numeri su ogni faccia, indicanti il numero massimo di Pincopallo che è possibile posizionare su ognuna di esse; altri hanno superfici più scivolose del normale, altri ancora sono "rimbalzanti" e ovviamente fanno aumentare le possibilità di caduta delle creaturine. A questi pericoli "ambientali" si aggiungono veri e propri nemici: di tanto in tanto il processo di creazione degli ometti genera un "Pincopallo fantasma", ovvero un individuo che, caratterizzato da un colore pallido e da un carattere decisamente meschino, tenta in tutti i modi di spingere gli altri oltre il bordo dei cubi, rendendo necessario un preciso lancio di Pincopallo contro di esso. La caduta di ogni individuo determina una certa perdita di secondi, ma esistono anche bonus positivi: eliminando i fantasmi si ottengono secondi aggiuntivi, oppure lanciando le creature nei punti migliori delle strutture si ottengono bonus stabilità che rendono questi più resistenti agli effetti della gravità. Da notare anche il particolare comportamento dei Pincopallo: forse consapevoli della precarietà della propria condizione, questi piccoli individui cercano per quanto possibile di aiutarsi a vicenda, prodigandosi in azioni di salvataggio quando un loro simile nelle vicinanze si trova in difficoltà, cosa che peraltro aumenta in qualche modo l'empatia per questi piccoli abitanti dei cubi.

Io, te e i cubi

E' presente una modalità multiplayer cooperativa che consente a due giocatori di affrontare i vari livelli, agendo contemporaneamente sulla medesima partita e dunque richiedendo una collaborazione armoniosa tra i due utenti, che si troveranno insieme a gestire i Pincopallo sopra ai cubi: la situazione sintetizzata in maniera ottimale proprio dal titolo del gioco, d'altra parte.
La rappresentazione di You, Me and the Cubes lo renderebbe un candidato ideale per far parte della serie "Art Style", vista la caratterizzazione minimalista ma pulita e piacevole del comparto grafico, con una menzione particolare da fare per i Pincopallo: le cui animazioni e routine comportamentali aggiungono una nota vivace all'austerità generale.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.0
Lettori (5)
5.7
Il tuo voto

Come si conviene ad un buon puzzle game, il concetto alla base di You, Me and the Cubes è semplicemente geniale, e potenzialmente molto longevo. Considerando la fascia di prezzo in cui è stato inserito (1000 Wii Points) merita l'acquisto in particolare per chi cerca un rompicapo immediato con la possibilità di giocare in due in maniera cooperativa. Gli appunti possono essere mossi nei confronti della scarsa varietà che contraddistingue i 36 schemi, nei quali le variabili aggiuntive (cubi atipici e rari nemici) sono piuttosto poche e compaiono alquanto tardi (è comunque possibile selezionare un livello qualsiasi a prescindere dalla progressione effettuata) e per quanto riguarda l'interfaccia, che costringe a continui scuotimenti del Telecomando Wii che, a lungo andare, possono risultare decisamente fastidiosi.

PRO

  • Divertente da subito
  • Bella l'idea dei Pincopallo
  • Possibilità di multiplayer cooperativo

CONTRO

  • Poche variabili determinano una certa monotonia
  • Controllo "fisicamente" fastidioso