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Fango e ghiaccio su PSP

Motorstorm arriva sulla console portatile Sony e porta con sé il solito carico di azione spettacolare.

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   20/10/2009
MotorStorm: Arctic Edge
MotorStorm: Arctic Edge
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Versione testata: PSP

Quale potrebbe essere il luogo migliore per organizzare il più pazzo, spettacolare e pericoloso campionato automobilistico del mondo? Ma le distese ghiacciate dell'Artico, naturalmente! Se nel primo Motorstorm a farla da padrone erano i circuiti sterrati, insomma, in questa conversione per PSP ci pensano neve e ghiaccio a far sbandare il retrotreno della nostra vettura. Come da tradizione per la serie, i numeri parlano chiaro: otto classi di veicoli con tre diversi modelli da sbloccare per ognuna, che si danno battaglia all'interno di dodici tracciati per un totale di più di cento gare. L'accesso alle corse avviene attraverso un sistema "a livelli" che premia i nostri

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successi anche tramite gli ormai immancabili "achievement", dunque se c'è una cosa che non manca a Motorstorm: Arctic Edge è la quantità. La modalità di gioco principale ci vede selezionare un veicolo diverso di gara in gara, quindi raccogliere il maggior numero possibile di punti per salire di livello e sbloccare gli eventi successivi. Le possibilità di personalizzazione esulano dal "tuning" così come viene generalmente inteso e si limitano all'estetica, ma la libertà che ci viene data è grande: ci si può davvero sbizzarrire fra vernici, cerchi, spoiler e vinili, salvando il risultato su Memory Stick. Bisogna tenere ben presente la natura arcade del prodotto targato BigBig Studios, che si palesa innanzitutto nel comportamento delle vetture in pista. Guidare le moto da cross, ad esempio, si rivela spesso un'esperienza "rimbalzosa", con le ruote che sembrano poter incassare qualsiasi urto senza deformarsi e un motore di fuoco che si ferma solo quando ci stampiamo contro un muro. Mettersi al volante di un grosso camion è chiaramente diverso, ma la sensazione di "pesantezza" del veicolo non viene resa quasi per nulla, dunque aspettatevi in ogni caso salti spettacolari e un'agilità ben poco realistica, che trova qualche limite solo nell'impostazione delle curve più strette. I velocissimi cingolati seguono più o meno la medesima filosofia, mentre le buggy si rivelano quasi sempre lente e controbilanciano con una certa stabilità anche sulle zone più scivolose. L'auto di grossa cilindrata, infine, è probabilmente la scelta migliore per velocità, resistenza e tenuta.

La dura legge del turbo

Le scelte atipiche fatte per il sistema di controllo, che vede acceleratore e freno assegnati ai tasti dorsali, trovano un perché già dopo pochi secondi dal via. L'elemento fondamentale da controllare e gestire all'interno delle gare, infatti, non è il semplice pedale del gas, ma piuttosto il turbo. Attivabile tramite la pressione del pulsante X, il turbo non solo fa la differenza fra vincere o perdere una gara, ma viene chiamato in causa anche e soprattutto durante le curve. Poniamo ad esempio che la nostra auto stia affrontando una curva scivolosa a tutta velocità: il retrotreno perde sempre più aderenza e la vettura inizia a sbandare,

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avvicinandosi pericolosamente a una barriera. A quel punto l'attivazione del turbo produce una spinta che corregge la traiettoria e ci permette di superare indenni il tornante. Chiaramente si tratta di una risorsa limitata, che va gestita al meglio: quando attiviamo il turbo, una barra posta nella parte sinistra dello schermo comincia a riempirsi, e non prestarvi attenzione può tradursi nella letterale esplosione del motore. Spettacolare, forse, ma tutt'altro che conveniente nell'economia della gara. Gli incidenti vengono gestiti da Motorstorm: Arctic Edge in modo visivamente "intenso" ma tutto sommato rapido: se ci schiantiamo contro un muro, vedremo il nostro veicolo finire in pezzi durante una sorta di sadico "bullet time", per poi essere rimesso in pista come nuovo dopo pochi istanti. Nessuno si aspettava un sistema di danni che influenzasse le nostre prestazioni sulla pista, sia chiaro: Motorstorm è sempre stato qualcosa di differente, completamente votato al divertimento e alla frenesia. E quando le pur numerosissime gare della modalità principale ci vengono un po' a noia, possiamo cimentarci con qualche corsa a tempo o con il multiplayer online, davvero un'aggiunta di grande valore.

La neve scende fluida

Pur dovendo lavorare con una console molto meno potente di PlayStation 3, dove la serie ha avuto origine, gli sviluppatori del gioco hanno fatto un ottimo lavoro per quanto concerne la grafica. I tracciati disponibili sono molto ben differenziati, contraddistinti da un ottimo livello di dettaglio e da un buon uso dei colori. I classici "schizzi" sullo schermo sono simpatici e ben implementati, così come i salti e i percorsi alternativi, davvero numerosi. Il sistema di illuminazione, con tanto di riflessi del sole, funziona a dovere pur nella sua semplicità, e il frame rate si mantiene fluido e stabile anche nelle condizioni più difficili. Le visuali disponibili non sono molte, ma offrono in tutti i casi un buon controllo della strada e non sembrano aggiunte tanto per fare numero. I modelli poligonali dei veicoli non sono splendidi, ma risultano ben fatti e all'occorrenza si "smontano" in modo plausibile. Di certo le opzioni di personalizzazione aggiungono un tocco simpatico al tutto, permettendo al nostro mezzo di spiccare sugli altri con pochi tocchi. La colonna sonora firmata offre una buona selezione di brani allegri e movimentati, perfetti per il tipo di azione mostrata sullo schermo, mentre gli effetti svolgono il proprio lavoro più che discretamente.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.0
Lettori (37)
8.6
Il tuo voto

Motorstorm: Arctic Edge su PSP è proprio come ce lo aspettavamo: un gioco di corse arcade molto spettacolare e piuttosto longevo, visto il grandissimo numero di eventi e la presenza del multiplayer online. La mancanza della grafica "next gen" è certamente difficile da digerire, visto che la serie ha sempre basato il proprio appeal anche sull'elemento estetico, ma è stato fatto tutto il possibile per rendere le corse belle da vedere anche in ambito portatile: le location sono ben disegnate, il frame rate è fluido pur senza strafare, i veicoli hanno un discreto design. L'uso del turbo come fattore predominante ha un suo perché e aggiunge spessore alle gare, ma a un certo punto l'idea di relegare la precisione di guida e la corretta impostazione delle traiettorie a ruoli secondari fa un po' storcere il naso. Come anche la caotica gestione dell'IA che rende gli avversari tanto inarrivabili a inizio gara quanto lenti e impacciati una volta che si conquista la prima posizione. Arctic Edge, in conclusione, non sarà il gioco di corse definitivo per PSP, ma allo stato attuale rappresenta senz'altro un'ottima scelta se volete un prodotto divertente e spensierato.

PRO

  • Più di cento gare, dodici tracciati e otto classi di veicoli
  • Tecnicamente ben fatto
  • C'è anche il multiplayer online

CONTRO

  • Arcade fino all'osso
  • Il ruolo del turbo alla lunga stanca un po'
  • Fisica talvolta imprecisa