Lucidity inizia dalla lettura di un libro, dal sonno della protagonista, Sofi, e dal sogno che ne consegue. Lo scopo del gioco è aiutare la nostra a superare tutti i livelli evitando trappole e mostri. Come fare visto che non possiamo controllarla direttamente? A disposizione del giocatore ci sono una serie di gadget che vanno piazzati sullo schermo e che producono effetti molto diversi tra loro. Ad esempio la fionda lancia la nostra in avanti, le scale e le travi le consentono di superare i fossi mentre le bombe distruggono pezzi dello scenario, nemici compresi.
In giro per i livelli si trovano delle lucciole che vanno raccolte. Raggiunta una certa quantità vengono sbloccati dei livelli bonus, generalmente più complessi rispetto a quelli normali. Non tutte le lucciole sono immediatamente raggiungibili e nella maggior parte dei livelli sono posizionate in modo tale da richiedere di superarli più volte per poterle raccogliere tutte. Sofi del resto non aiuta, visto che è capace di camminare soltanto in avanti e non si cura di nulla, tranne della cassetta delle lettere che si trova alla fine di ogni schema e che contiene una cartolina.
Lucido ma inceppato
Il gioco si esprime al meglio, mostrando al contempo tutti i problemi che si porta dietro, nei livelli avanzati, visto che i primi sono piuttosto semplici e si superano senza troppi patemi d'animo. Purtroppo il sistema di controllo è fin troppo bacato e rovina l'esperienza di gioco. Il problema è che i gadget non si muovono in modo fluido ma ogni movimento corrisponde a uno scatto su una griglia ideale.
Pensato probabilmente per non rendere troppo difficile la vita a chi giocherà Lucidity con un joypad, chi usa il mouse troverà più di qualche difficoltà nel posizionamento dei gadget, visto che paradossalmente verrà a mancare un po' di precisione. Mentre nei primi livelli non ci si fa troppo caso, la legnosità delle tessere diventa un difetto eclatante nei livelli dove è richiesta velocità di ragionamento e dove è necessario posizionarne molte per superare gli ostacoli o per far compiere a Sofi dei movimenti complessi, magari interagendoci mentre è in aria, ovvero avendo poco tempo per fare tutto. In alcuni casi inoltre, il cursore si blocca e i gadget spariscono dallo schermo, costringendo ad agitare il mouse per farlo riapparire e tornare ad avere il controllo della situazione.
Per chi suona la campana?
A salvare parzialmente la situazione intervengono due fattori: il primo è il prezzo estremamente contenuto a cui Lucidity viene venduto (meno di dieci euro).
Il secondo è lo stile audiovisivo molto ricercato che ricorda le illustrazioni dei libri per bambini e che ben si adatta al tema di fondo del gioco. Nonostante non si possa gridare al miracolo, tecnicamente parlando, è comunque vero che è stato fatto un ottimo lavoro di caratterizzazione e di composizione. Peccato per la strutturazione altalenante dei livelli, in alcuni casi ispirata mentre in altri decisamente sottotono, che spesso cozzano con l'atmosfera stessa.
Conclusioni
Lucidity è un titolo appena discreto ma dallo stile grafico impeccabile. Peccato per la legnosità eccessiva dei controlli che causano fin troppi problemi al giocatore portandolo spesso alla frustrazione. Fortunatamente viene venduto a un prezzo molto competitivo che lo risolleva un po'. Certo, non è il ritorno alla LucasArts delle origini in cui molti speravano.
PRO
- Lo stile visivo
- Il prezzo molto basso
- Alcuni livelli sono ben congegnati
CONTRO
- Il sistema di controllo è menomato
- Complessivamente poca varietà
- Alcuni livelli sembrano disegnati a caso
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore: Intel Core 2 Quad Q6600
- RAM: 4 GB
- Scheda video: GeForce 250 GTS
- Sistema operativo: Windows Vista
Requisiti minimi
- Sistema operativo: Windows XP Service Pack 3 o Vista
- Processore: Intel Pentium 4 3 GHz o AMD Athlon 64 3000+ o superiore
- RAM: 256 MB, 512 MB per Vista
- Scheda video: da 128 MB con Shader Model 2.0
- Spazio su disco: 520 MB
- DirectX: 9.0c (Marzo 2009)
- Altro: supportato il controller di Xbox 360