Ghostbusters: il Videogioco è sempre stato visto come qualcosa in più di un semplice tie-in: al di là delle infinite vicissitudini che ne hanno accompagnato lo sviluppo, il prodotto Atari era particolarmente atteso dai fan in quanto costituiva di fatto un vero e proprio sequel narrativo dei due storici film di Reitman e poteva contare sulla partecipazione di gran parte del cast originale. A sua volta, la versione Wii ha cominciato da subito a fare storia a sé, visto che si presentava con uno stile grafico totalmente diverso rispetto alle incarnazioni Xbox360 e PlayStation3, nonché con alcuni elementi di gameplay che promettevano di sfruttare a dovere le caratteristiche peculiari della console Nintendo. Vediamo com'è andata.
Spettro delle mie brame
Scritta dagli stessi Dan Aykroyd e Harold Ramis che firmarono anche quella dei due lungometraggi, la sceneggiatura di Ghostbusters: il Videogioco vede gli acchiappafantasmi impegnati a fronteggiare una nuova invasione di ectoplasmi, e mette l'utente nei panni di una recluta (maschio o femmina, a scelta) che entra a far parte del team quale sorta di cavia per gli esperimenti del dott. Egon Spengler. La trama viene efficacemente dipanata attraverso cutscenes spesso e volentieri molto godibili, una vera e propria manna per gli appassionati se si considera anche la presenza di tutti i personaggi cardine dei film: e se nella versione inglese il coinvolgimento era aumentato grazie alle voci degli attori originali, non ci si può certo lamentare dell'opera di conversione in italiano, che conta sul professionale supporto di gran parte degli attori che curarono il doppiaggio delle pellicole. Il fan service non si esaurisce tuttavia qui, visto che anche la grafica del gioco offre diversi motivi di soddisfazione in tal senso: l'equipaggiamento degli acchiappafantasmi è qui riprodotto sin nei minimi dettagli, e le ambientazioni pullulano di richiami e citazioni visive che non sfuggiranno agli occhi degli intenditori. In termini più globali, comunque, va apprezzato il lavoro degli sviluppatori di Red Fly Studio per essere riusciti a mantenere inalterato il feeling dei personaggi nonostante le fattezze cartoonesche che assumono in questa versione Wii: e anche per quanto riguarda la tecnica vera e propria, Ghostbusters: il Videogioco si fa decisamente valere, sfoggiando scenari estesi e ben realizzati, modelli poligonali animati in maniera molto convincente ed effetti speciali di ottima fattura. Unico grosso neo della produzione Atari è rappresentato dai vistosi cali di frame rate che accompagnano le fasi più concitate in split-screen, ma si tratta comunque di una problematica tutto sommato secondaria. Insomma, definirlo come un vero e proprio terzo capitolo della saga appare probabilmente esagerato, ma è indubbio come Ghostbusters: il Videogioco farà la felicità di tutti coloro che hanno sempre desiderato indossare un Proton Pack e dare la caccia agli spettri.
Fantasma formaggino
Se Batman: Arkham Asylum è stato un vero e proprio condottiero nella crociata dei tie-in per il recupero della loro dignità videoludica, si può dire che Ghostbusters: il Videogioco si configura come un valido alleato a sostegno di tale causa. In termini di meccaniche e level design, il gioco segue le stesse orme dell'incarnazione Xbox360 e PlayStation3, ma vi sono diverse peculiarità che tengono conto del sistema di controllo motion sensitive di Wii. L'avventura è di fatto uno shooter in terza persona, dotato di un apprezzabile equilibrio tra fasi action, esplorazione e puzzle. Il cadetto protagonista è dotato di tutta l'attrezzatura standard (upgradabile man mano che si prosegue), compresi rilevatori per captare la posizione degli ectoplasmi, raggi energetici e trappole necessarie a catturarli. Quando ci si imbatte in un fantasma, è necessario dapprima stancarlo con il proprio fucile protonico, per poi dargli il colpo di grazia sbattendolo contro pareti o elementi di contorno: in questa fase, si innesca un minigioco nel quale l'utente deve seguire con rapidi movimenti del Remote le direzioni indicate su schermo, un'idea carina ma che tende a perdere presto fascino. Le cose vanno meglio quando si tratta di posizionare le trappole, operazione che richiede di muovere il Nunchuck come se si stesse lanciando una palla da bowling e che obiettivamente si integra alla perfezione. Nelle pause tra l'incontro con un fantasma e l'altro, Ghostbusters: il Videogioco mette sul piatto una gradevole componente esplorativa (sia che si tratti di ricercare spettri sia che si vogliano scoprire i vari segreti sbloccabili nel corso dell'avventura) e qualche semplice puzzle, perlopiù di natura ambientale.
In tutto ciò, l'utente è incentivato a brutalizzare gli scenari che lo circondano, per il semplice gusto di gravare sull'erario cittadino, detentore dell'assicurazione contro i danni causati dagli acchiappafantasmi: una buona giustificazione per divertirsi a fare a pezzi tavoli, sedie, statue e quant'altro ed apprezzare le buone routine fisiche che regolano la distruzione degli oggetti. In quello che è uno scenario sicuramente positivo, la struttura ludica di Ghostbusters: il Videogioco mostra il fianco ad un paio di critiche che comunque non minano più di tanto la valutazione globale del prodotto. Lo Story Mode è infatti piuttosto breve, e la modalità cooperative in split screen (peraltro appesantita dai cali di frame rate a cui abbiamo accennato) non è accompagnata da altre varianti multiplayer.
Conclusioni
Ghostbusters: il Videogioco non solo garantisce un ottimo fan service, ma si rivela un action game più che buono, ben costruito ed equilibrato nelle sue varie componenti ludiche. Ad esclusione della brevità dello Story Mode e dello scarso appeal della limitata modalità multiplayer, il prodotto Atari ha tutte le carte in regola per allietare ogni aspirante acchiappafantasmi interessato ai videogame. Un plauso inoltre agli sviluppatori che, una volta tanto, hanno saputo diversificare nella maniera più corretta la versione Wii rispetto a quelle per le altre console.
PRO
- Divertente e ben strutturato
- Tecnicamente notevole
- Voci e personaggi tratti dai film
CONTRO
- Un po' breve
- Split screen con problemi di framerate