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Diciannove anni dopo

Team 17 riprende in mano un suo grande successo del passato e prova a riproporlo alle nuove generazioni!

RECENSIONE di Umberto Moioli   —   29/12/2009
Alien Breed Evolution
Alien Breed Evolution
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Versione testata: Xbox 360

Dopo quasi vent'anni torna Alien Breed, sparatutto con visuale a volo d'uccello sviluppato, ora come allora, da Team 17 che nel frattempo ha portato il proprio marchio dall'Amiga alle piattaforme Xbox Live Arcade e, prossimamente, PC e Playstation 3.

Diciannove anni dopo

Alien Breed Evolution non è certo il primo ripescaggio di questa generazione sempre più prodiga di remake, ma l'affezione di molti verso l'originale e qualche filmato di buone speranze hanno creato nei mesi passati una certa curiosità intorno al progetto. Le premesse sono quelle del passato e sono le stesse viste in decine di altri prodotti d'intrattenimento sci-fi horror: un'astronave piena di alieni più veloci e affamati che intelligenti, qualche umano impegnato a conquistarsi una sempre più complessa sopravvivenza e tantissime armi utili a non lasciare solo in potenza le possibili interazioni tra i due precedenti elementi del puzzle.

Il peso degli anni

Alien Breed Evolution propone come portata principale un'avventura lunga cinque grandi mappe giocabili in solitaria, a cui si aggiunge una modalità cooperativa abbastanza inspiegabilmente separata dalla campagna e, all'atto pratico, messa in secondo piano offrendo alcuni ambienti svuotabili in compagnia e nulla più. I controlli sono estremamente semplici assegnando all'analogico sinistro e destro rispettivamente il controllo della direzione dell'alter ego dell'utente e quello dell'arma che impugna, lasciando che con il grilletto destro si spari e con quello sinistro si utilizzino gli oggetti - di supporto come i medikit o di offesa come le granate - mentre con la croce direzionale si scorre tra l'arsenale e l'inventario.
Pochi istanti sono quindi più che sufficienti per fare pratica con uno schema ben supportato da una buona reattività e capace di non complicarsi a mano a mano si acquisiscono nuovi giocattoli con cui eliminare la quantità di avversari diversi di volta in volta capaci di comparire dal suolo e dalle (fottute) pareti. L'azione in sé quindi funziona e la sensazione resa dagli attacchi è piacevole, soprattutto perché supportata da animazioni sempre puntuali nel mostrare gli avversari arretrare quando crivellati dai propri colpi oppure pronti per saltare incontro lo sfortunato marine oramai accerchiato.

Obiettivi Xbox 360

Ad esclusione di un paio di obiettivi dedicati all'uccisione di un dato numero di nemici, i 200 punti messi in palio da Alien Breed Evolution si dividono tra il completamento del single player, le partite in cooperativa e la raccolta dei collezionabili.

Alieni con problemi

Purtroppo le premesse non originali ma ben realizzate si scontrano con una ripetitività quasi estenuante delle situazioni proposte: nel primo livello in particolare ma poi presente lungo tutta l'avventura c'è la costante, unidirezionale necessità di raggiungere i punti indicati sulla minimappa, senza che praticamente venga lasciata - complice anche un level design solo all'apparenza labirintico - la qualsivoglia necessità di esplorare ma venendo piuttosto accompagnati per mano da un punto all'altra. Una scelta che favorisce il completamento svilendo però l'atmosfera e la sensazione di trovarsi dispersi all'interno di un'astronave oramai controllata dalle temibili creature. Poco servono in tal senso le ridotte interazioni ambientali, limitate a qualche vetro o bombola esplosiva da distruggere, così come la solo abbozzata esplorazione, che si ferma al saccheggio di armadietti e corpi esanimi. Complessivamente le sei o sette ore spendibili in solitaria, magari scegliendo il massimo livello di difficoltà visto il non astronomico tasso di sfida, sono un grosso omaggio a un passato che non si è davvero riusciti a superare, restandovi ancorati senza considerare il cambio di gusti e pretese dei giocatori moderni; un peccato, visto che tecnicamente il lavoro fatto con l'Unreal Engine 3 è pregevole tanto nella caratterizzazione di nemici e ambienti - classici e sprovvisti di verticalità ma ben fatti - quanto nell'uso degli effetti e delle luci.

La versione PC di Alien Breed Evolution è attesa per il primo quarto del 2010, mentre per quello successivo dovrebbe arrivare anche quella PlayStation 3. Non si hanno notizie di contenuti aggiuntivi per queste due versioni.

Conclusioni

Multiplayer.it
6.8
Lettori (4)
7.7
Il tuo voto

Alien Breed Evolution è un omaggio più che un passaggio successivo: il lavoro svolto sul fronte tecnico è molto piacevole e la scelta di usare una finta prospettiva isometrica rende bene le atmosfere della buia astronave dominata dalla temibile vita aliena; peccato quindi che ci si limiti a seguire le frecce indicate ancora e ancora, con pochi momenti di vera tensione e una sfida che stenta a decollare e quando lo fa è comunque troppo tardi. Il consiglio è di spendere gli 800 Microsoft Points richiesti solo se ci si ritiene dei grandi nostalgici dell'originale.

PRO

  • Tecnicamente niente male
  • Controlli ben strutturati

CONTRO

  • Ripetitivo e poco profondo
  • Manca il fattore "evolution"
  • Cooperativa solo abbozzata