Versioni testate: PC e Xbox 360
Per i Russi il terrore di un olocausto nucleare deve essersi inscritto nel tempo all'interno del DNA. Anni di guerra fredda, di vicinanza con paesi dall'ostilità crescente, l'apparente scarso controllo di un apparato militare enorme, vasto e sovradimensionato a livello di armamentario, devono aver lasciato il segno nell'immaginario collettivo di questa immensa nazione.
E i risultati sono visibili in buona parte delle proprietà intellettuali nate in territorio russo, con i videogiochi che non sembrano essere da meno: se prendiamo in considerazione le migliori produzioni di questa forma di intrattenimento realizzate nell'ex URSS non possiamo tralasciare il fil rouge rappresentato proprio dall'olocausto nucleare. La serie S.T.A.L.K.E.R. in particolare, ma anche un titolo più di nicchia come Cryostasis, basano gran parte della loro narrativa su una qualche sciagura legata a non meglio precisate esplosioni nucleari. E oggi ecco arrivare Metro 2033, videogioco realizzato dai neonati 4A Games, che proprio con Shadow of Chernobyl hanno diversi legami (parte dei lead designer e programmatori sono dipartiti di GSC Game World, la software house alle spalle del travagliato S.T.A.L.K.E.R.), basato sull'imponente e omonimo romanzo di Dmitry Glukhovsky. Uno shooter in prima persona assolutamente lineare ed esclusivamente single player, senza alcuna velleità ruolistica che arriva come un fulmine a ciel sereno su PC e Xbox 360, grazie al visionario publishing di THQ. Probabilmente non sarà un capolavoro ricordato negli anni a venire, ma sono diversi i fattori che potrebbero farvi venire la voglia di giocarlo tutto d'un fiato e cercheremo di analizzarli nel corso di questa recensione.
Siamo soli in questi cunicoli di terrore
Metro 2033 si apre con un piccolo prologo che funge anche da tutorial e si sviluppa in seguito come un lungo flashback che arriva a chiudere il cerchio dell'avventura dopo 8 giorni di peregrinazioni all'interno dei cunicoli metropolitani moscoviti. Il gioco è suddiviso in sette capitoli, ad eccezione del primo e dell'ultimo, piuttosto brevi, ognuno è composto da almeno 6-7 missioni di durata e ambientazioni estremamente variabili. L'epilogo del viaggio di Artyom, il protagonista che saremo invitati a controllare, si raggiunge in 10 ore di gioco abbondanti ed è composto da due finali alternativi.
E' fondamentale comprendere che Metro 2033, come già detto poco sopra, è un FPS puro e crudo, uno shooter in prima persona senza alcuna deviazione del genere, quasi una sorta di mix ideale tra un Half-Life (il primo) e un Call of Duty qualsiasi: il gioco è lineare, tutto il focus è sull'atmosfera iniettata dagli sviluppatori all'interno di questo affascinante mondo sotterraneo e sulla narrativa che consente al giocatore di seguire i passi di Artyom scoprendo a poco a poco le molteplici realtà delle vite che, tristi, ancora popolano un mondo devastato dal fallout atomico. Lo scripting c'è ma è ridotto ai minimi termini, non è mai invasivo o fastidioso e anche il respawn è praticamente assente, fatta eccezione per un paio di situazioni dove viene richiesto dalla storia. Ma ci sono una manciata di elementi che contraddistinguono in positivo il progetto d'esordio di 4A Games, a partire dalla sua varietà all'interno di un gameplay solitamente ben confinato. Metro 2033 riesce infatti ad offrire tutte le tipiche situazioni che ci è capitato di sperimentare negli shooter degli ultimi anni. Avremo sezioni in solitaria con una componente horror più o meno marcata, parti di esplorazione dove ci muoveremo all'interno dei cunicoli della metropolitana senza magari incontrare alcun nemico, momenti in cui dovremo difendere strenuamente una postazione in compagnia di altri miliziani, oppure andare all'assalto di fortificazioni sfruttando un assetto militare di gruppo. Non mancherà qualche puzzle, addirittura qualche momento platform o basato su piccole sequenze in quick time event (purtroppo da dimenticare alla svelta) e i classici scenari su binario dove ci troveremo a sparare con una torretta fissa montata su un qualche mezzo di locomozione e persino con un lanciafiamme. Nulla viene lasciato fuori, addirittura alcuni flashback d'atmosfera che per stile tendono a ricordare F.E.A.R. e l'unica apparente sensazione di libertà instillata in Metro 2033 si concretizza nelle sporadiche fasi di ingresso in un accampamento di soldati nemici. Qui infatti potremo scegliere se adottare una tattica stealth o di puro e semplice attacco frontale.
Nel primo caso avremo a disposizione un piccolo indicatore di visibilità montato sul braccio e che ci mostrerà immediatamente quanto rischiamo di essere visti dal nemico. Potremo interagire con le luci per spegnerle o disattivarle, sarà quindi essenziale evitare eventuali trappole esplosive o rumorose ed eventualmente uccidere i miliziani di pattuglia con armi silenziate. Sulla carta queste sezioni potrebbero funzionare bene ma una eccessiva difficoltà iniziale (soprattutto quando non si posseggono armi dotate di silenziatore), un'intelligenza artificiale piuttosto deficitaria che tende a "svegliare" le pattuglie talvolta per motivi assolutamente ignoti e soprattutto una disposizione dei checkpoint piuttosto anomala, quasi obbligano il giocatore dopo un paio di tentativi ad avanzare con il fucile spianato. Il gioco infatti salva in automatico anche su PC al raggiungimento di determinati punti, il problema è che spesso questi sono anche piuttosto distanti gli uni dagli altri e non capiterà di rado di entrare di soppiatto nell'accampamento, perdere diversi minuti a disinnescare qualche trappola, evitare accuratamente vetri infranti per non fare rumore, appostarsi dietro una cassa pronti a lanciare un coltello verso il nemico per poi fallire clamorosamente il tiro. Il che potrebbe non essere un problema se non fosse che proprio quel coltello magari finito contro un muro a molta distanza dal soldato avversario, porta all'istantanea accensione di un allarme con conseguente assalto della milizia. Inevitabilmente si muore e altrettanto inevitabilmente ci si ritrova costretti a rifare tutta la sequenza aumentando di pari passo il proprio grado di frustrazione.
Il libro
Metro 2033 è direttamente basato sull'omonimo libro di Dmitry Glukhovsky. L'opera nasce da un lavoro decennale del giovane autore che iniziò a scriverlo all'età delle superiori sfruttando il tempo che impiegava quotidianamente per raggiungere il liceo in metropolitana, abitando nella periferia più povera e lontana di Mosca.
Dopo numerosi bozzetti nacque il libro rilasciato prima in forma gratuita e poi, finalmente, in versione stampata e venduta in tutte le librerie. Metro 2033 è stato tradotto già in molte lingue europee, è attualmente in fase di valutazione per una trasposizione cinematografica e arriverà anche in Italia in contemporanea con l'uscita del gioco grazie alla traduzione curata da Multiplayer.it Edizioni. Si tratta di un corposo volume di quasi 800 pagine venduto al prezzo consigliato di 17,90€, che potete trovare nelle migliori librerie e nei negozi di videogiochi.
Let's get physical, physical
L'altra componente innovativa ed estremamente positiva di Metro 2033 è il senso di fisicità e coinvolgimento che riesce continuamente a trasmettere al giocatore. Non è soltanto l'atmosfera claustrofobica e il perfetto alternarsi di sezioni all'interno di cunicoli dove si fatica anche soltanto a respirare, con le poche sezioni all'aperto in una Mosca spettrale e gelata alternate agli sporadici momenti di relax all'interno degli accampamenti amichevoli umani. E' proprio il gameplay a restituire una costante sensazione di realismo e fatica nell'indossare i panni di Artyom. I modelli delle armi sono estremamente ben riusciti, così come le loro animazioni. Le stesse munizioni residue sono spesso visualizzate attraverso un caricatore sporgente riducendo al minimo la necessità di un'interfaccia su schermo.
Periodicamente durante le nostre peregrinazioni al buio, dovremo tirare fuori una dinamo tascabile per tenere costantemente sotto carica la torcia o il visore notturno. Il piccolo bloc notes dotato di bussola che ci permette di ricordarci al volo qual è il nostro obiettivo e di seguire costantemente la direzione corretta va fisicamente tirato fuori dalla cintura e, in situazioni di buio, illuminato con un accendino tascabile. Eccezionale poi l'interazione con la maschera anti-gas: questa andrà indossata all'aperto oppure quando i gas e i veleni saranno insopportabili. La visuale tenderà ad appannarsi se rimarremo troppo tempo per le strade ghiacciate di Mosca, il nostro respiro sarà sempre più affannato e dovremo costantemente tenere sott'occhio l'orologio per vedere quanto tempo rimane prima che sia necessario cambiare il filtro. Tutti questi elementi sommati, rendendo molto più vivo e interattivo il comportamento in game di Artyom. E lo stesso mondo di gioco guadagna in spessore anche attraverso un sistema economico piuttosto credibile. In Metro 2033 la moneta è rappresentata dalle vecchie cartucce militari pre-bombardamento nucleare. Raramente se ne trovano in giro (sono quasi una ricompensa per l'esplorazione), talvolta alcuni personaggi-chiave ce ne regaleranno qualcuna ma più spesso le troveremo sui corpi dei soldati uccisi che dovranno sempre essere minuziosamente lootati per rimpolpare il nostro equipaggiamento. Queste cartucce potranno essere utilizzate per acquistare nuove armi all'interno degli accampamenti militari o munizioni ma potranno anche essere concretamente equipaggiate per aumentare la potenza di fuoco della nostra mitragliatrice. Così facendo però ogni sparo equivale a un dispendio monetario rendendo palpabile quella sensazione da survival horror che spesso contraddistingue il gioco. Artyom potrà portare con sè dei coltelli, due tipologie di dinamite, una pistola, un fucile automatico e una doppietta o un'arma pneumatica per il lancio di dardi. Ognuna di questa tipologia di armamentario avrà diverse variazioni sul tema, ad esempio potremo acquistare un revolver con una canna più lunga per aumentare il danno, oppure munita di silenziatore. Non sarà possibile personalizzare un'arma secondo il proprio bisogno questo deve essere ben chiaro, ma ci saranno abbastanza alternative per soddisfare lo stile di combattimento di ogni giocatore.
Non luccica poi così bene tutto quest'oro
Ed è proprio a partire dall'armamentario che ci sentiamo obbligati a descrivere i lati negativi di Metro 2033, fino ad ora soltanto incensato nelle sue affascinanti peculiarità. La creatura di 4A Games trasuda in molti aspetti incompletezza. Sembra che lo sviluppo sia stato chiuso prima del necessario o che manchi un adeguato periodo di testing. Magari per sfruttare un periodo piuttosto povero di FPS o per evitare lo scontro con i mostri sacri dell'autunno 2010, si è deciso di rinunciare a dei cruciali sei mesi di polishing e ottimizzazione del gameplay e il risultato purtroppo si nota. Alcuni aspetti del gioco sono grezzi o incompiuti. Lo stesso sistema economico se a livello concettuale funziona, concretamente ha diverse problematiche: non è mai ben chiaro se e quando un'arma è più potente di quella indossata, specie quando si sta decidendo se prenderla da un nemico abbattuto così come spesso non risulta comprensibile la tipologia di munizioni utilizzata da un'arma e questo crea non pochi problemi in fase di equipaggiamento, complice anche il fatto che una volta lasciato l'accampamento, non sarà possibile tornare indietro. Non capiterà di rado di comprare molte munizioni di un tipo, fatto salvo scoprire solo in fase di combattimento che non si ha alcuna arma che utilizza quelle cartucce.
Ma il vero problema del gioco sono purtroppo i combattimenti, proprio l'anima shooter che ne contraddistingue il genere di appartenenza. Innanzitutto manca una sensazione di feedback quando si colpisce il nemico: al di fuori di un piccolo spruzzo di sangue, non ci sono animazioni o texture che si modificano a indicarci che abbiamo effettivamente colpito il nostro avversario. Lui continuerà a muoversi come se nulla fosse, ad attaccarci o ad aggirarci; semplicemente di punto in bianco si accascerà a terra dopo un certo numero di colpi. La sensazione è quella di sparare a salve e, specie quando i nemici sono numerosi, il risultato è piuttosto sconcertante perchè sarà faticoso focalizzarsi magari sull'avversario in condizioni più critiche. Come se non bastasse a complicarci la vita c'è anche la visuale. La maggior parte dei nemici sono mutanti che si muovono a quattro zampe e che tenderanno ad attaccarci in melee, da vicino, prendendoci alle spalle o saltando verso di noi per poi artigliarci. La tendenza sarà quindi quella di tenere la telecamera sempre piuttosto bassa ma da un lato la mancanza del feedback di cui sopra, dall'altro il costante movimento della nostra visuale causato dall'incassare dei colpi dei mutanti nei nostri confronti, avranno il tragico risultato di rendere estremamente complesso e artificioso il prendere la mira. Questo è particolarmente valido su Xbox 360, complice la lentezza innata dell'analogico e la resa finale porta a una sensazione di frustrazione nelle situazioni di combattimento più caotiche, in particolare quelle furiose in prossimità del finale di gioco. Ed è purtroppo evidente quanto sia dannoso per un FPS essere deficitario proprio nelle sparatorie.
Obiettivi Xbox 360
Metro 2033 ha 39 obiettivi, di cui 9 segreti, per un totale di 1000 punti. Circa una quindicina sono legati alla trama e verranno acquisiti in modo naturale terminando il gioco mentre gran parte dei restanti sono legati ai combattimenti, come i vari obiettivi legati all'uccisione di svariati tipo di mutanti, o tentano di stimolare il giocatore all'esplorazione, come quelli legati alla raccolta di tutte le munizioni storiche. Degni di nota anche una manciata di obiettivi legati alle sezioni stealth per invogliare il giocatore a completarle sia rimanendo nascosto che avanzando con il fucile spianato.
Il nuovo standard visivo?
Il senso di incompletezza permea anche l'aspetto tecnico di Metro 2033. Il gioco ha una gestione delle luci, dei fumi e delle nebbie volumetriche che a tutt'oggi non ha eguali sia in campo console che, in particolare, su PC. Su Xbox 360 il gioco gira tra l'altro fluidamente, fatta eccezione per un paio di situazioni dove il particellare si scontra con fatica con un'azione piuttosto caotica. Gli sviluppatori sono stati furbi nello sfruttare l'ambientazione al chiuso che tende ad eliminare tutta una serie di problematiche legate all'orizzonte visivo e agli elementi da mettere su schermo. E questo è particolarmente evidente proprio quando si esce all'aperto: in questi casi il comparto grafico crolla in modo sensibile per qualità, varietà e resa visiva. Se da un lato abbiamo poi degli ottimi modelli delle armi, dall'altro è purtroppo incisivo quello stile tipicamente russo che affligge i modelli dei nemici. I soldati sono praticamente tutti uguali, sembrano basati su un singolo stile di corporatura e al massimo su un paio di facce che vengono di volta in volta popolate di elementi come occhiali, baffi, barba, capelli più o meno lunghi ed accessori quali passamontagna o visori. Il risultato è un appiattimento generale dei personaggi secondari che si assomigliano praticamente tutti e non sono neanche dotati di un'espressività facciale degna di nota. Anche i mutanti sono piuttosto anonimi in termini di design: talvolta è anche difficile distinguerli per tipologia e, a dirla tutta, non sono neanche troppe le razze che ci troveremo ad affrontare. Si mantiene sempre stabilmente ben curato il level design, soprattutto al chiuso dove, nonostante la difficoltà intrinseca nel dare varietà, i cunicoli riescono sempre a offrire qualche elemento originale e ben si adattano alla grande versatilità del gameplay.
In termini di audio, Metro 2033 si contraddistingue per degli ottimi effetti sonori, in particolare quelli ambientali che riescono a far salire il livello di angoscia e immedesimazione soprattutto nei viaggi in solitaria di Artyom. Sentiremo tubi metallici mormorare, scalinate cigolare, strani rumori accompagnati a ombre in lontananza e il senso di ansia si potenzia dal battito del cuore e dal respiro affannato del protagonista quando sarà costretto a indossare la maschera antigas. Il doppiaggio in italiano è buono ma non eccezionale. Talvolta manca di mordente e immedesimazione, altre volte invece è recitato molto bene. Particolare il discorso in merito alla colonna sonora. Il titolo ha infatti un paio di canzoni che fungono da tema anche piuttosto piacevoli ma confinate esclusivamente ai menu e ad alcune cutscene non interattive: in gioco non ascolteremo praticamente mai un accompagnamento musicale.
La versione PC
Su PC, Metro 2033 propone la stessa esperienza sperimentabile sulla console Microsoft, solo con qualcosa ben degno di nota in più. L'avventura tra i tunnel e la popolazione della metropolitana di Mosca, devastata da un olocausto nucleare e popolata da mostruose creature, scorre quindi senza differenze di rilievo o contenuti che ne possano diversificare l'offerta. Posto che il titolo di 4A Games supporta anche il pad, rifacendosi alla linea Games for Windows Live, il consiglio è banalmente quello di utilizzare mouse e tastiera, anche perché in grado di ridurre seppur di poco le fastidiose situazioni confusionarie che a tratti si vanno a creare nel mentre delle sparatorie più concitate. Se i benefici alla giocabilità si limitano al sistema di controllo, la vera punta di diamante di questa incarnazione PC è il comparto grafico che, al prezzo di una certa consistenza nei requisiti di sistema, regala scorci davvero meravigliosi. L'illuminazione, la nebbia volumetrica e gli effetti di post processing in particolare, riescono a porsi ai vertici del genere:
le fonti luminose proiettano negli ambienti una quantità notevole di ombre mentre si mescolano con le polveri presenti nell'aria dei tunnel e la cenere della superficie, in un costante alternarsi di luce e ombra. I modelli dei personaggi sono gli stessi, imperfetti, visti su Xbox 360 anche se il supporto alle DirectX 11, qualora in possesso di una scheda che le supporti, permette l'attivazione della tessellation che aiuta a renderli più morbidi e precisi. I parametri su cui lavorare per ottenere la migliore resa in proporzione al proprio sistema non sono moltissimi visto che, a parte l'anti-aliasing e il texture filtering, regolabili a mano, ci si deve affidare a una serie di set preimpostati: da Basso fino a Molto Alto, con quest'ultimo gradino e quello che lo precede distinti l'uno dall'altro da un uso di texture volumetriche più definite, ombre di maggiore qualità e un bump mapping più preciso, oltre ad altri dettagli. Con tutto al massimo sul PC di prova a 1440x900 si sono verificati parecchi cali di fluidità con picchi verso il basso anche di 16-20 frame; passando alla penultima selezione dal menù grafico, Alto, le cose cambiano drasticamente e le stesse scene vanno ben sopra le 50 immagini al secondo. Tale stacco è probabilmente dato dall'uso nel primo caso dell'analytical anti-aliasing, decisamente esoso in termini di risorse. Metro 2033 non è quindi esagerato come richieste per essere goduto appieno, lo diventa se si vuole il meglio, nonostante come è possibile notare nelle foto, lo stacco sia davvero minimo. I possessori di schede NVIDIA possono inoltre godere di un pieno supporto a PhysX e 3D Vision.
Conclusioni
Metro 2033 ha un unico, grande problema: la componente shooting purtroppo non riesce proprio a funzionare a causa di una serie di elementi che si vanno a sommare negativamente. E questo è un peccato visto che il gioco è forte di un'atmosfera e di una storia piacevoli e coinvolgenti e il senso di fisicità che contraddistingue il gameplay riesce ad essere veramente immersivo. Certo, bisogna anche tenere in considerazione che una volta terminato, sarete obbligati a metterlo da parte, vista la totale assenza di elementi che stimolino la rigiocabilità ma è indubbio che una volta superati questi problemi, Metro 2033 si lascia sperimentare tutto d'un fiato con piacere e senza essere mai eccessivamente frustrante. Se siete dei voraci appassionati di FPS e in questo periodo vi sentite affamati, ci sentiamo di consigliarvelo, con riserva.
PRO
- L'atmosfera è palpabile e la trama ricca di interessanti spunti di approfondimento.
- In molti frangenti vi sentirete realmente nei panni di un sopravvissuto all'olocausto nucleare.
- Le nebbie volumetriche e la gestione delle luci lasciano indietro la concorrenza
CONTRO
- Sembra di sparare a salve e si fatica a tenere l'attenzione sui nemici nelle situazioni più caotiche.
- Una volta terminato il gioco e visti i due finali, non avrete più motivo di giocarlo.
- E' poco rifinito e sembra essere pervaso da una costante sensazione di incompletezza
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Phenom II X3 720
- Ati Radeon HD 4890
- 4GB RAM
Requisiti minimi
- Processore Dual Core
- Scheda video compatibile con DirectX 9 o Shader model 3(GeForce 8800, GeForce GT220 o superiore)
- 1GB RAM
Requisiti consigliati
- Processore Quad Core o Dual Core a 3GHz+
- Scheda video compatibile con DirectX 10(GeForce GTX 260 o superiore/ Per il 3D Vision, GTX 275 o superiore)
- 2GB RAM