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BlazBlue: Calamity Trigger Portable, recensione

Il nuovo picchiaduro targato ARC System Works porta anche su PSP il suo carico di personaggi bizzarri, mosse spettacolari e design in stile anime.

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   08/07/2010
BlazBlue: Calamity Trigger
BlazBlue: Calamity Trigger
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Versione testata: PSP

Il genere dei picchiaduro a incontri, Street Fighter IV a parte (ma neanche poi tanto), è da anni in grandi difficoltà. I motivi dietro questa crisi sono vari: da una parte si cercano titoli di maggior spessore, dall'altra si è perso un po' il carattere "hardcore" che caratterizzava il videogiocatore medio degli anni '90. Esiste comunque uno zoccolo duro di appassionati che non rinunciano ad affiancare ai vari Red Dead Redemption o God of War III qualche partita con il proprio beat 'em up preferito.

BlazBlue: Calamity Trigger Portable, recensione

A questa cerchia appartengono senz'altro gli sviluppatori di ARC System Works, cresciuti nutrendosi della sana rivalità che vedeva contrapposte Capcom e SNK una decade fa e divenuti poi, a loro volta, autori di picchiaduro bidimensionali evoluti e per molti versi "esasperati" come appunto BlazBlue: Calamity Trigger. La versione Portable del gioco arriva su PSP in un periodo relativamente tranquillo per la console portatile Sony, proponendosi come il passatempo ideale per sessioni di gioco veloci e appassionanti; magari sotto l'ombrellone, visto che la spiaggia non è così lontana dai nostri pensieri. Rispetto a quanto visto su Xbox 360 e PlayStation 3, il titolo di ARC System Works offre una nuova, interessante modalità (Legion) che va ad affiancarsi a quelle che già conosciamo: Arcade, Story, Score Attack, Versus e Network. Quest'ultima, purtroppo, è presente solo in locale e non online.

Here comes a new challenger!

La trama del gioco, che in molte sequenze pare ispirarsi in modo palese a Neon Genesis Evangelion, vede un'equipe di scienziati impegnati in un esperimento che dovrebbe aprire le porte verso un nuovo piano della realtà. Le cose però vanno male, e le forze provenienti "dall'altra parte" scaricano sulla terra una quantità d'energia tale da devastare intere regioni. L'evento finisce per influenzare, in modo più o meno diretto, una serie di personaggi che si trovano a dover lottare per sopravvivere o semplicemente per dare un senso alla propria esistenza. Il primo e più importante è Ragna the Bloodledge, soprannominato "Grim Reaper": un guerriero dotato di un braccio meccanico e mosso dal desiderio di vendetta verso chi si è portato via sua sorella Saya e ha preso il controllo della mente di suo fratello Jin.

BlazBlue: Calamity Trigger Portable, recensione

Ragna si trova a suo agio con gli attacchi a breve distanza, e le sue mosse speciali gli permettono di coprire efficacemente lo spazio immediatamente davanti e sopra di lui. C'è poi Jin Kisaragi, fratello di Ragna posseduto da una creatura malvagia: grazie alla sua spada e soprattutto alle proiezioni energetiche della stessa, può attaccare a lunga distanza in tempi rapidissimi. Noel Vermillion è una ragazza-soldato che combatte imbracciando due fucili (che utilizza anche come bastoni) e che per la sua super mossa tira fuori dal nulla un'enorme quanto devastante mitragliatrice. Rachel Alucard è uno dei personaggi più ambigui, si tratta infatti di una giovane vampira che lotta accompagnata da una buffa creaturina. Il suo stile di combattimento prevede il lancio di trappole in aria e a terra, in modo da limitare i movimenti dell'avversario. Taokaka è una donna-gatto dotata di artigli davvero pericolosi, può lanciare oggetti a distanza ed eseguire un "attacco lampo" rimbalzando sui muri; mentre il giovane Carl Clover è una sorta di Harry Potter improvvisato con tanto di occhiali rotondi e cappello a cilindro, che affronta gli avversari utilizzando un mix di magia e tecnologia (vedi il burattino che può chiamare in suo aiuto). Litchi Faye-Ling è un po' un clone di Mai Shiranui: bella e procace, combatte con un bastone a catena piuttosto efficace dalla breve distanza; completamente diversa dal bizzarro Arakune, un essere "semi-solido" che sembra uscito da un film di Hayao Miyazaki e che può cambiare forma a piacimento. Iron Tager rappresenta la categoria dei "giganti" in modo autorevole: si tratta di un cyborg dotato di mosse ravvicinate devastanti, in grado di eliminare ogni avversario in pochi secondi pur potendo contare su una scarsa velocità. Bang Shishigami è il ninja della situazione, può lanciare in aria dei piccoli fumogeni ma soprattutto ha la capacità di inanellare micidiali combo di calci e pugni. Completano il quadro V-13 e Hakumen: la prima è un potente cyborg costruito a immagine di Saya, la sorella perduta di Ragna, e dispone delle classiche mosse da lunga distanza, oltre che a due ali meccaniche che da vicino fanno molto male; il secondo è una sorta di "supereroe" vestito da samurai del futuro, che lotta impugnando una lunga spada ma senza disdegnare le arti marziali.

Ne resterà soltanto uno

Si è parlato in apertura delle modalità di gioco disponibili, tutte di tipo classico (nella modalità Story si affrontano i nemici seguendo una particolare trama inframezzata da sequenze testuali, nella modalità Arcade invece si combatte e basta) a parte la modalità Legion.

BlazBlue: Calamity Trigger Portable, recensione

Si tratta di una piccola novità che nasce dal solito survival ma ci offre una struttura a più ampio respiro: all'interno di una sorta di tabellone, possiamo muovere il nostro personaggio e decidere quale gruppo di avversari sfidare, quindi cercare di eliminarli contando su una sola barra dell'energia. A combattimento terminato, possiamo reclutare uno dei personaggi sconfitti nel nostro gruppo e utilizzarlo al posto di quello di partenza, che nel frattempo potrà recuperare l'energia persa. Il sistema di controllo vede la presenza di tre differenti attacchi (debole, medio e forte) coadiuvati da una "proiezione energetica" che cambia da caso a caso, mentre i tasti dorsali servono per provocare l'avversario o afferrarlo. Per eseguire le mosse speciali bisogna come al solito disegnare delle mezzelune con il d-pad, cosa che su PSP non riesce proprio comodamente. Gli sviluppatori hanno dunque pensato di assegnare alle quattro direzioni dello stick analogico le altrettante mosse e super mosse dei personaggi: una soluzione forse troppo semplicistica e svilente, ma di certo efficace. Dal punto di vista tecnico il gioco si difende bene per quanto concerne gli sfondi, a volte davvero evocativi e ricchi di elementi in movimento, e le musiche, estremamente aggressive e coinvolgenti. Un lavoro straordinario e di gran gusto è stato fatto per l'interfaccia, inoltre, mentre gli sprite appaiono troppo "pixellosi" per rendere al meglio: peccato.

Conclusioni

Multiplayer.it
ND
Lettori (7)
8.5
Il tuo voto

BlazBlue: Calamity Trigger Portable si pone senza dubbio come uno dei migliori picchiaduro a incontri disponibili per PSP, grazie a un gameplay solido e a una rosa di personaggi molto differenti l'uno dall'altro, ognuno dotato di caratteristiche peculiari che lo rendono più o meno adatto a un determinato approccio. La possibilità di eseguire le mosse speciali semplicemente utilizzando lo stick analogico farà storcere il naso ai puristi, ma si tratta di feature che può tornare utile nel caso in cui i movimenti richiesti siano troppo elaborati e difficili da ottenere con il legnoso d-pad della console portatile Sony. Le modalità presenti garantiscono una buona longevità, peccato per l'assenza del multiplayer online e, dal punto di vista tecnico, di sprite troppo poco definiti per essere apprezzati come meriterebbero. Consigliatissimo ad ogni modoagli appassionati del genere.

PRO

  • Personaggi ben differenziati
  • Tre modalità di peso
  • Gameplay solido e collaudato

CONTRO

  • Manca il multiplayer online
  • Sprite molto "pixellosi"
  • Qualche semplificazione di troppo