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Soldner-X 2: Final Prototype, recensione

Il sequel di Soldner-X, disponibile per il download su PlayStation Store al prezzo di 9,99 euro, ripropone sulla console Sony l'azione classica degli sparatutto.

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   16/07/2010
Soldner-X 2: Final Prototype
Soldner-X 2: Final Prototype
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Una sola astronave che affronta un'intera flotta spaziale: è questa l'idea di partenza di qualsiasi shoot'em-up, e Soldner-X 2: Final Prototype non fa eccezione. Sequel di un titolo disponibile sul PlayStation Store dalla fine del 2008 (e preceduto da una versione PC uscita l'anno prima), questo nuovo lavoro dei SideQuest Studios riprende le meccaniche del primo episodio e spinge ancora una volta l'acceleratore sulla spettacolarità delle situazioni, sui boss sempre più giganteschi e minacciosi, sulle armi potenziabili quasi all'infinito e su qualche extra da sbloccare.

Soldner-X 2: Final Prototype, recensione

Il sistema di controllo ci vede utilizzare lo stick analogico per muovere la navicella, i tasti dorsali per "scorrere" le tre armi disponibili e i pulsanti principali del Dual Shock 3 per fare fuoco e utilizzare i due attacchi speciali, che si attivano quando abbiamo messo a segno una determinata sequenza di colpi. Un approccio piuttosto semplice al genere, dunque, in cui sembra non abbiano trovato posto idee particolarmente originali: laddove il pregevole Einhander per PSone ci permetteva di regolare la velocità dell'astronave per godere di una sensibilità di movimento migliore durante le immancabili "schivate", o il più recente Ikaruga basava il proprio gameplay sulla gestione del doppio scudo energetico che annullava un tipo di proiettili piuttosto che un altro, Final Prototype sceglie una strada fatta di immediatezza anziché di spessore, proponendoci una marea di situazioni già viste anche se ben implementate.

Solo contro tutti

Soldner-X 2: Final Prototype ci vede affrontare un totale di sette stage, di cui cinque subito disponibili e due da sbloccare. Gli scenari sono profondamente diversi l'uno dall'altro: si passa da uno sfondo fatto di nuvole di gas a un'enorme grotta ghiacciata, da un tunnel metallico a uno spaccato urbano futuristico, passando per una violenta pioggia di meteoriti. Durante l'azione lo scrolling cambia sovente direzione, proiettandoci ora in avanti (verso la destra dello schermo, dunque), ora in un moto verticale, con accelerazioni e decelerazioni che purtroppo non vengono valorizzate tramite un effetto visivo convincente: si ha la netta impressione che ciò che accade sullo sfondo non ci riguardi, e che la navicella sia praticamente ferma. Tale sensazione viene accentuata dal movimento dei potenziamenti, che galleggiano in aria e si spostano nella nostra direzione troppo lentamente. A proposito di potenziamenti, la loro gestione lascia un po' perplessi: l'aumento di potenza delle armi avviene in modo molto graduale, ma in seguito alla perdita di una navicella il gioco si affretta a restituirci quasi tutti gli upgrade persi, perché evidentemente senza di essi risulterebbe troppo complicato proseguire. A nostra disposizione abbiamo qualcosa come quattro armi differenti che però devono trovare spazio nei soli tre "slot" dell'astronave: il laser azzurro di partenza, dotato di una buona capacità di penetrazione, che alla fine dei conti si rivela la soluzione più versatile per ogni evenienza; una sorta di "scarica elettrica" che colpisce un gran numero di bersagli contemporaneamente ma risulta purtroppo molto fiacca e dunque va utilizzata solo contro nemici piccoli e fragili; il classico "raggio ampio" in questo caso simile a bolle d'energia, con una portata ridotta ma una buona potenza a breve distanza; un laser "ondulatorio" verde che non si discosta molto dal laser azzurro.

Soldner-X 2: Final Prototype, recensione

Trofei PlayStation 3

I trofei sbloccabili in Soldner-X 2: Final Prototype sono quattordici e si ottengono completando i singoli stage a qualsiasi livello di difficoltà, vincendo le varie sfide, raccogliendo un determinato numero di anelli o trovando le chiavi nascoste all'interno degli scenari.

La figlia del boss

Come in ogni sparatutto che si rispetti, alla fine di ogni stage bisogna affrontare un enorme boss dotato di armi più o meno pericolose, che si muove secondo un pattern predeterminato che è il caso di imparare in fretta. In alcuni titoli del genere succede che talvolta i boss siano "infallibili", ovvero che i loro attacchi debbano per forza di cose andare a segno in un certo momento dello scontro; cosa che invece non succede in Soldner-X 2, dove i proiettili nemici viaggiano generalmente a bassa velocità, dandoci modo di scansarli in maniera non proprio agevole ma quasi. Il design dei boss è azzeccato e abbastanza fantasioso, anche se in questo filone finora si è visto un po' di tutto e risulta davvero difficile realizzare qualcosa di innovativo. La grafica poligonale in alta definizione mette al riparo dai limiti tipici dei vecchi shoot'em-up bidimensionali, dunque l'azione scorre fluida e senza incertezze anche quando sullo schermo c'è il finimondo; e il discorso si estende alla gestione dei boss, dotati di animazioni limitate ma convincenti, nonché di vari "strati" che bisogna distruggere prima che il combattimento si risolva.

Soldner-X 2: Final Prototype, recensione

La nostra astronave e le numerose unità nemiche sono ben disegnate, ed è stato fatto un ottimo lavoro per rendere i proiettili sempre distinguibili dallo sfondo, onde evitare di subire danni accidentali. Come accennato in precedenza, gli scenari sono piuttosto vari e vantano un ottimo livello di dettaglio, ma bisogna dire che senz'altro alcuni appaiono più ispirati e ricchi di altri. Inoltre la direzione del gioco, intesa come regia, purtroppo non si sforza più di tanto, mettendoci in situazioni già viste, senza alcuna sorpresa di sorta. Un discorso del genere può essere fatto anche per l'accompagnamento musicale, a base di brani techno che però non riescono mai a lasciare il segno e talvolta risultano persino fuori luogo.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.0
Lettori (6)
7.5
Il tuo voto

Soldner-X 2: Final Prototype è uno shoot'em-up piuttosto classico, che basa il proprio fascino esclusivamente su quegli elementi che gli appassionati del genere conoscono bene: armi potenziabili, boss enormi, stage ben differenziati e un gran numero di nemici che non fanno altro che spararci contro. La mancanza di idee originali o di una direzione particolarmente spettacolare si fanno sentire, purtroppo, e il sistema di upgrade delle armi lascia un po' l'amaro in bocca. La presenza di una "barra dell'energia" in luogo del game over istantaneo rende l'esperienza più "umana" e meno frustrante, ma in generale gli stage disponibili sono troppo pochi e si riesce a portare a termine il gioco fin da subito, lasciando alla sola ricerca degli extra e del punteggio il compito di allungare la vita del prodotto. Il gameplay solido e il prezzo abbordabile lo rendono in ogni caso un titolo appetibile per i fan degli sparatutto.

PRO

  • Semplice e immediato
  • Grafica fluida e spettacolare
  • Prezzo abbordabile

CONTRO

  • Troppo corto
  • Sistema di potenziamento poco convincente
  • Molto lineare, privo di acuti