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L'invasione dei roboterroristi

SEGA ripropone due sparatutto arcade degli anni '90 in una compilation per Nintendo Wii dedicata ai nostalgici.

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   16/09/2010
Gunblade NY and LA Machineguns Arcade Hits Pack
Gunblade NY and LA Machineguns Arcade Hits Pack
Immagini

Abbiamo visto vari "sparatutto con pistola" su Nintendo Wii, alcuni dei quali davvero di buona qualità: titoli come House of the Dead: Overkill, Resident Evil: The Umbrella Chronicles o il più recente Dead Space: Extraction, in grado di affiancare all'azione arcade tipica di questo filone vari elementi di spessore, spunti narrativi originali e una realizzazione tecnica di tutto rispetto. Nonostante il sistema di puntamento a infrarossi del Wii-mote, dunque, in grado di restituire un feeling ben diverso da quello di una vera e propria lightgun, gli sviluppatori sono riusciti a confezionare prodotti di ottima qualità, da giocare e rigiocare alla ricerca dell'high score.

L'invasione dei roboterroristi

Nel caso di Gunblade NY and LA Machineguns Arcade Hits Pack, ci troviamo di fronte a una compilation di "vecchie glorie" targate SEGA e risalenti rispettivamente al 1995 e al 1998, riproposte al pubblico dei nostalgici (purtroppo non a prezzo budget, cosa che stupisce non poco) ma non solo. I due sparatutto vantano un gameplay estremamente simile, che si basa sull'uso di una mitragliatrice di grosso calibro in luogo della classica pistola. Le differenze rispetto agli altri titoli del genere sono evidenti: non c'è l'esigenza di ricaricare né, a conti fatti, di prendere la mira; i nostri avversari sono degli androidi piuttosto resistenti e ciò che conta durante la partita è il tempo che impiegheremo a eliminarli, elemento determinante specie nella modalità di gioco "attacco al tempo", in cui ogni zona va completata tassativamente in sessanta secondi.

Gunblade NY

Ambientato nel luglio del 2005 (ergo dieci anni "nel futuro" rispetto all'effettiva uscita nelle sale), Gunblade NY vede la città di New York assediata da un esercito di terroristi robotici armati fino ai denti. Il nostro personaggio controlla la mitragliatrice di un elicottero d'assalto appartenente a una squadra speciale, e il suo obiettivo è quello di eliminare il maggior numero possibile di nemici attraverso tre zone (più una finale) caratterizzate dal dinamismo della visuale, che non smette mai di muoversi riflettendo in modo spettacolare ma plausibile gli spostamenti del veicolo su cui ci troviamo. Come accennato in precedenza, la nostra arma non necessita di ricarica né di raffreddamento, e spara raffiche di colpi che non si esauriscono: possiamo cercare di essere precisi e magari azzeccare qualche headshot in nome del punteggio, ma si tratta di fattori che non fanno la differenza rispetto al completamento del gioco. Dalla schermata principale è possibile scegliere fra due missioni, "facile" e "difficile": "Libera il quartier generale ONU" e "Libera Manhattan".

L'invasione dei roboterroristi

Nel primo caso sorvoleremo Times Square, il centro della città e il quartier generale delle Nazioni Unite, per poi spostarci sull'acqua per inseguire i terroristi che si trovano a bordo di una nave. Alla fine di ogni stage dobbiamo affrontare un boss differente, talvolta si tratta di piccoli manipoli di robot ben armati oppure, nel finale, di un enorme mech capace di volare e di sparare missili. La "storia" continua nella seconda missione, "Libera Manhattan", che ci vede combattere sul ponte di Brooklyn, a Battery Park, davanti al Grand Army Plaza e in pieno centro, cercando di distruggere una volta per tutte l'esercito di androidi. Benché generalmente questo genere di sparatutto si muovono su "binari", nel caso di Gunblade NY la gestione della visuale dipende anche dai nostri bersagli: l'elicottero seguirà velocemente gli avversari che abbiamo preso di mira, sorvolando la zona finché non saremo riusciti a distruggerli. I nostri nemici rispondono al fuoco sparandoci dei missili che possiamo intercettare; oltretutto viene "evidenziato" l'androide che sta per fare fuoco, così da permetterci di colpirlo o comunque prepararci a una manovra difensiva. Il game over arriva quando abbiamo subito tre colpi, ma la presenza di "continua" infiniti ci permette nel bene o nel male di completare il gioco anche al primo giro, in una manciata di minuti e senza particolari problemi. La compilation è dotata di un sistema di obiettivi che ci permettono di conquistare nuovi "gradi" man mano che miglioriamo le nostre performance, nonché di sbloccare varianti della mitragliatrice di default da utilizzare sia in Gunblade NY che in LA Machineguns. Per quanto concerne l'aspetto tecnico, il gioco è del 1995 e si vede: benché il frame rate si mantenga sempre fluido e l'idea dell'elicottero si traduca in sequenze piuttosto dinamiche e spettacolari, la conta poligonale è davvero scarsa, con soluzioni che oggi fanno sorridere (anche se all'epoca rappresentavano un po' l'avanguardia del 3D). Il comparto sonoro è anch'esso molto "fuori dal tempo".

LA Machineguns

Tre anni nel mondo dei videogame sono un sacco di tempo, e infatti le differenze tecniche fra LA Machineguns e Gunblade NY sono piuttosto evidenti, fin dalle prime battute. Il gioco propone una storia simile al suo predecessore, anche se lo scenario stavolta è Los Angeles e i nostri eroi si trovano a bordo di futuristiche moto volanti anziché di un elicottero.

L'invasione dei roboterroristi

Il gameplay praticamente è lo stesso: c'è sempre la mitragliatrice dai colpi infiniti e ci sono sempre i terroristi robotici da distruggere, che saltellano e si "smontano" man mano che li colpiamo, fino a esplodere. Sono stati aggiunti i civili, che dobbiamo far attenzione a non uccidere (pena una perdita di punti, niente di preoccupante) e c'è stato un lavoro migliore per quanto concerne i boss fight, che ci vedono impegnati a combattere enormi elicotteri d'assalto, mech, blindati, robot trivellatori e infine una gigantesca fortezza volante. A differenza di Gunblade NY, la schermata principale non ci propone due campagne divise in varie zone, bensì quattro missioni (più una extra) piuttosto brevi, anche se generalmente più impegnative: si va dal centro di Los Angeles alle acque intorno alla prigione di Alcatraz, dalle strade di Las Vegas al parco di Yosemite, volando infine attraverso la Valley of Fire per l'ultimo inseguimento. Al di là di una componente tecnica sicuramente di maggior pregio, LA Machineguns non introduce chissà quali novità: gli scenari sono più belli da vedere e dotati di maggior dettaglio, ma il numero degli oggetti interagibili è ancora basso. I modelli poligonali degli androidi sono molto meno spigolosi e offrono una varietà maggiore, infine.

Conclusioni

Multiplayer.it
5.0
Lettori (2)
8.3
Il tuo voto

Giudicare Gunblade NY and LA Machineguns Arcade Hits Pack senza guardarlo con gli occhi di un nostalgico appare francamente difficile: si tratta di un pacchetto contenente due titoli molto vecchi, che niente hanno a che spartire con gli ottimi "sparatutto con pistola" recentemente apparsi su Wii e che per un motivo o per l'altro offrono un intrattenimento piuttosto limitato (per via dei "continua" infiniti bastano davvero pochi minuti per completarli entrambi); per non parlare della componente tecnica, impresentabile al giorno d'oggi. Chi ha provato questi due giochi in sala negli anni '90 e muore dalla voglia di rivederli potrà senz'altro valutare l'acquisto del pack, anche se la decisione di proporlo a un prezzo standard anziché budget potrebbe far cambiare idea anche al più irriducibile degli appassionati.

PRO

  • Due titoli immediati e spensierati
  • Gameplay estremamente semplice
  • Simpatico sistema a obiettivi con armi extra

CONTRO

  • Rapporto qualità / prezzo molto sfavorevole
  • Solo per nostalgici
  • Ci sono diverse alternative più valide su Wii