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La gatta sul tetto che scotta

Ultima fatica dei Krome Studios, Blade Kitten è un action game bidimensionale caratterizzato da una grafica in cel shading e da numerosi elementi platform.

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   25/10/2010
Blade Kitten
Blade Kitten
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Versione testata: PlayStation 3

Kit Ballard è una cacciatrice di taglie conosciuta in tutto l'universo, e come tutti i professionisti affermati deve guardarsi dalla concorrenza, specie se sleale. La sua rivale più accanita risponde al nome di Justice Kreel, e questa volta ha in mente uno scherzetto non proprio simpatico: rubare a Kit i dati per portare a termine la sua ultima missione, quindi far esplodere la sua navicella per tenerla bloccata sul pianeta Hollow Wish. È questo l'incipit di Blade Kitten, action game "a due dimensioni e mezza" rilasciato da poco sul PlayStation Store. Nei panni della scaltra Kit, che grazie alla propria natura ibrida umano-felino può contare su abilità fisiche fuori dal comune, dovremo dunque inseguire Justice e recuperare il chip necessario per incontrare i nostri datori di lavoro, chiaramente con l'obiettivo di portarlo a termine in fretta, guadagnare un bel gruzzolo e partire verso una nuova avventura.

La gatta sul tetto che scotta

Le cose, però, non vanno proprio così: dopo aver passato un po' di tempo su Hollow Wish, la cacciatrice di taglie con le orecchie e la coda da gatto si rende conto che le cose non vanno affatto bene per gli abitanti del pianeta, sottomessi a un esercito di soldati spaziali tutt'altro che amichevoli. Fra una fase e l'altra dell'inseguimento, dunque, ci troveremo a prendere le parti di prigionieri e contadini nella loro lotta per la liberazione, affrontando non solo i soldati di cui sopra ma anche i pericolosi dinosauri che abitano il sottosuolo, dei misteriosi alieni carnivori e una bizzarra invasione di guerrieri robotici. Per misurarci con tutte queste minacce potremo contare su Blade (una fedele spada senziente che galleggia a mezz'aria e ci segue ovunque andiamo), sul piccolo e pestifero Skiffy (una sorta di strano scoiattolo volante) e sul simpatico Noots (un rettile che possiamo cavalcare in alcuni stage).

Piattaforme, che passione!

Esaurite le numerose cutscene animate, a cui viene affidato il compito di narrare la maggior parte dei risvolti della trama (per quanto semplicistica), Blade Kitten si rivela fondamentalmente un platform, il cui sviluppo segue spesso vie verticali piuttosto che orizzontali. In ognuno dei diciannove stage che compongono il prodotto di Krome Studios, infatti, il nostro obiettivo non è tanto l'eliminazione dei nemici, quanto piuttosto il raggiungimento dell'uscita.

La gatta sul tetto che scotta

Purtroppo il level design non aiuta molto, in tal senso: i continui riferimenti a uno scenario tridimensionale, visibile ma non interagibile, non fanno che rendere confusionaria la struttura delle location, che in alcune occasioni richiedono qualche attimo di riflessione perché si riesca a individuare la direzione verso cui muoversi. Bisogna dire che comunque Kit possiede un repertorio di movimenti piuttosto completo, che include un po' tutte le manovre viste nei platform degli ultimi vent'anni: il doppio salto, la capacità di "rimbalzare" da una parete all'altra, la scivolata rasoterra (utilizzabile anche a scopo offensivo), il salto "magnetico" su superfici di ridotte dimensioni (pietre, travi, ecc.) e non ultima la possibilità di utilizzare gli artigli felini per aderire alla maggior parte dei muri presenti. In tal senso costituiscono una novità l'uso insolito della spada, che appunto rimane sospesa a mezz'aria e non necessita di essere brandita neanche durante i combattimenti (sia a distanza ravvicinata che da lontano), e il fatto di poterla conficcare nel terreno per resistere a eventuali folate d'aria. Il sistema di combattimento si rivela estremamente semplice e privo di particolare spessore: la maggior parte degli avversari viene eliminata da un solo fendente, mentre i nemici più coriacei richiedono un impegno maggiore ma i loro colpi possono essere parati senza troppi problemi. A tal proposito risulta quantomeno opinabile il comando di attivazione della barriera, che compare tenendo premuto il pulsante d'attacco e che dunque risulta inefficace quando ci arriva un colpo improvviso e disponiamo di poca energia. Il discorso si estende ai boss fight: alcune idee sono interessanti (vedi l'inseguimento da parte della creatura gigante), altre molto meno (lo scontro con il robot, ad esempio).

La gatta sul tetto che scotta

Trofei PlayStation 3

Blade Kitten contiene dodici trofei. I sette trofei di bronzo si ottengono completando obiettivi come sconfiggere cento nemici, acquistare tutte e quattro le spade disponibili, morire nove volte in uno stage, ecc. I quattro trofei d'argento ruotano attorno a imprese più complesse:bisogna completare uno stage senza subire danni, terminare i primi due atti del gioco e trovare tutte le casse del tesoro. Il trofeo d'oro si ottiene sconfiggendo ben cinquemila nemici: ci vorrà un po' di tempo per sbloccarlo...

Tanto va la gatta al lardo...

Tra doppi salti, arrampicate e qualche colpo di spada, gli stage di Blade Kitten scivolano via piuttosto rapidamente e senza proporre una sfida all'altezza delle aspettative. La presenza dei pochi enigmi basati su interruttori da attivare (anche utilizzando il piccolo Skiffy) e le sezioni "veloci" in groppa a Noots rendono l'azione un po' più varia, ma rimane la sensazione di trovarsi di fronte a un prodotto che richiede un adattamento da parte del giocatore e non viceversa, anche per via di un sistema di controllo fastidiosamente "inerziale" e afflitto da alcuni limiti fastidiosi (Kit non può abbassarsi, soffre "evidentemente del morbo di Megaman"...), che fa il paio con la generale mancanza di spessore e con una direzione artistica caratterizzata da alti e bassi.

La gatta sul tetto che scotta

La grafica, ad esempio, fa ampio sfoggio di animazioni estremamente fluide che però non risultano poi essere ben "collegate" fra loro, restituendo un risultato visivo contrastante. L'uso del cel shading in alcuni frangenti risulta piacevole, in altri meno, e le cutscene sono un ottimo esempio in proposito. Gli stage sono ben differenziati l'uno dall'altro, ma all'interno della stessa location gli elementi di sfondo si ripetono fin troppe volte, contribuendo ad aumentare il senso di confusione a cui abbiamo accennato in precedenza. In alcune situazioni, poi, si verificano pesanti rallentamenti che non avrebbero motivo d'essere. Per quanto riguarda il comparto sonoro, i dialoghi sono quantomeno simpatici e discretamente ben recitati (in Inglese, con sottotitoli in Italiano non sempre precisi), ma per quanto riguarda le musiche proprio non ci siamo.

Conclusioni

Multiplayer.it
6.8
Lettori (5)
6.0
Il tuo voto

Blade Kitten è un titolo controverso, che dopo un impatto iniziale non dei migliori riesce in qualche modo a prendere un po' di ritmo e a intrattenerci piacevolmente per qualche ora. La presenza di un buon numero di stage, il negozio dei potenziamenti, le quattro spade disponibili (per quanto simili fra loro) e il gran numero di manovre eseguibili da Kit costituiscono senz'altro i punti di forza del titolo di Krome Studios, venduto peraltro a un prezzo molto accessibile. Il rovescio della medaglia è rappresentato dal level design confusionario, dai combattimenti privi di spessore e da qualche piccolo ma fastidioso bug che denuncia una fase di ottimizzazione del prodotto non molto curata. La grafica in cel shading è simpatica, fluida e colorata. In definitiva, ci troviamo di fronte a un action game di discreta fattura, con qualche limite di troppo ma alla fine dei conti piacevole.

PRO

  • Grafica simpatica, fluida e colorata
  • Kit dispone di un repertorio di tutto rispetto
  • Un buon numero di stage

CONTRO

  • Level design confusionario e ripetitivo
  • Combattimenti semplicistici e privi di spessore
  • Qualche piccolo bug