Versione testata: Xbox 360
Da qualche anno la serie Need for Speed aveva intrapreso la strada del lento declino che sembra contraddistinguere i franchise videoludici più maturi e quindi più facilmente vittima della serializzazione. Da un lato grazie al contributo dei ragazzi di Slightly Mad Studios, Electronic Arts aveva tentato di metterci una pezza schivando la consuetudine e puntando tutto su un interessante tentativo simulativo che faceva della fisica la sua punta di diamante. Stiamo ovviamente parlando di Need for Speed: Shift. Non contento del buon risultato ottenuto, il publisher ha voluto anche offrire una nuova opportunità al gameplay più tipico della sua serie, investendo con forza sulla guida arcade, l'eterna lotta tra piloti fuorilegge e poliziotti, le macchine più desiderate da qualsiasi amante delle automobili e sfruttando l'esperienza di uno sviluppatore che ha i racing game arcade ben inscritti nel suo DNA. E' proprio dal connubio tra Electronic Arts e Criterion Games (software house creatrice della serie Burnout) che nasce il Need for Speed: Hot Pursuit che stiamo ora recensendo e che fin dal titolo, volutamente lo stesso del terzo capitolo della serie, dimostra la precisa volontà di far ritornare la saga ai fasti di una volta offrendo il gameplay arcade delle origini nella sua declinazione più pura.
Partiamo dai numeri...
Hot Pursuit è strutturalmente impostato come un arcade di guida dove il giocatore accede a una moltitudine crescente di eventi di corsa che vengono sbloccati con il prosieguo del gioco. Ci sono due differenti carriere, quella del pilota (dall'atteggiamento decisamente criminale) e quella del poliziotto, ognuna composta da venti livelli di esperienza che il giocatore potrà scalare portando a termine le varie corse sia nel singolo che nel multiplayer. Il sistema tiene conto non solo del piazzamento, ma anche di eventuali azioni bonus dipendenti dallo stile di guida, dalla quantità di incidenti provocati, dall'aggressività e così via. In totale ci vorranno non meno di 15-18 ore per ogni carriera per sbloccare e completare tutti gli eventi (ce ne sono 60 nelle vesti del pilota e 48 come poliziotto) e sarà assolutamente essenziale giocare moltissimo in multiplayer (o ripetere numerose volte in singolo le gare già effettuate), per raggiungere il livello massimo, visto che a un primo passaggio difficilmente andrete oltre il tredicesimo livello. E' fondamentale però chiarire da subito la modalità di selezione di questi eventi.
Scordatevi il free roaming tipico dell'ultimo Burnout: in Hot Pursuit ci si limita a selezionare determinate zone "sbloccate" di Seacrest County (la città fittizia in cui è ambientato il gioco) da una mappa generale statica e da lì si accede a un numero variabile di eventi da affrontare. In realtà è sempre presente una modalità denominata libera che permette di salire a bordo di una delle vetture sbloccate e andare in giro per la Contea ma è completamente fine a sè stessa: i danni sono disabilitati, non si guadagnano punti e non ci sono avversari da sfidare. Ovviamente mettete da parte anche quelle storie ai limiti dei B-Movie a cui ci hanno abituato alcuni episodi passati della serie: in Hot Pursuit non c'è alcuna trama, si corre e basta; e lo si fa salendo a bordo di un numero piuttosto corposo di bolidi nel pieno rispetto della tradizione Need for Speed. Nei panni del pilota fuorilegge avremo accesso a 52 vetture suddivise in cinque categorie differenti, dalle sportive alle macchine esotiche per arrivare a quelle hyper, dei veri e propri bolidi che spesso esistono nella realtà solo sottoforma di prototipi. Come poliziotto avremo praticamente lo stesso numero di vetture (anche in questo caso suddivise in cinque classi), visto che nella stragrande maggioranza dei casi si tratta delle macchine disponibili come pilota ma in una versione "settata" da tutore dell'ordine con barre di rinforzo, sirene, lampeggianti e ovviamente colorazioni e scritte ben precise (per un elenco parziale dei veicoli disponibili vi rimandiamo al box dedicato). Le macchine vengono ovviamente sbloccate guadagnando livelli ed è proprio nel sistema di reward che si annida uno dei principali punti a favore di Hot Pursuit. Ogni livello del ranking ha infatti 3 o 4 premi che si guadagnano raggiungendo determinati scaglioni di punteggio: troviamo ovviamente le vetture ma anche potenziamenti delle armi in dotazione e un buon numero di extra tra filmati promozionali e pubblicitari di bolidi realmente esistenti. In questo modo il giocatore alla fine di ogni evento completato con un buon piazzamento si ritrova ad avere sempre qualcosa di nuovo tra le mani da provare immediatamente.
Obiettivi Xbox 360
Need for Speed: Hot Pursuit offre 50 obiettivi per il classico totale di 1000 punti la cui metà è facilmente acquisibile semplicemente svolgendo tutti gli eventi di entrambe le carriere con un buon posizionamento. Una decina di obiettivi sono poi relativi al multiplayer online mentre i restanti sono legati a particolari sfide (denominate traguardi) che obbligano il giocatore a essere particolarmente aggressivo e preciso nella guida.
...affrontiamo gli eventi...
E dopo tante citazioni vediamo di descriverli nel dettaglio questi eventi. Come pilota avremo a disposizione sei diverse modalità: si parte dalla classica Gara in otto e dal duello 1 contro 1, quindi troviamo la Corsa a Tempo dove, in solitaria, dovremo raggiungere il traguardo entro un tempo limite. C'è poi una piccola variazione sul tema, la cosiddetta Anteprima che ci permette di affrontare una gara a tempo ma obbligandoci a scegliere una vettura di classe alta che solitamente potremo permetterci solo molti livelli più avanti. Infine ci sono le modalità Hot Pursuit e Caccia dove entra finalmente in gioco la sfida con la polizia: nel primo caso ci troveremo in compagnia di un numero variabile di altri piloti, nel secondo caso saremo soltanto noi i protagonisti della fuga.
In entrambi i casi ci ritroveremo con i tutori dell'ordine alle calcagna che tenteranno in tutti i modi di farci fuori venendoci a sbattere e scatenandoci contro ogni arma e trucchetto possibile. In queste ultime due tipologie di evento viene fuori il retaggio in comune con Burnout, con un susseguirsi di incidenti altamente spettacolari e sapientemente sottolineati dall'eccellente regia che Hot Pursuit mette in scena quando riusciremo a distruggere la vettura di un poliziotto, o per evidenziare l'arrivo di un elicottero della polizia, di un particolare veicolo delle forze dell'ordine o dell'ennesimo blocco stradale in curva. L'azione è protagonista e anche se talvolta questi micro-eventi scriptati e il continuo cambio di telecamera possono risultare ripetitivi o spiazzare il giocatore che si ritrova a guidare la propria vettura qualche secondo dopo a dove l'aveva lasciata magari nel pieno di una curva, l'adrenalina e il furore della guida sporca diventano determinanti facendo guadagnare al gioco numerosi punti sulla scala del divertimento generato.
Nel caso del poliziotto il ventaglio di modalità si restringe: avremo la cosiddetta Risposta Rapida che ricalca perfettamente la Gara a Tempo del pilota ma introduce delle piccole penalità in secondi nel caso di collisioni o incidenti provocati (e non manca anche in questo caso la variazione Anteprima), l'Hot Pursuit e l'Interceptor. Naturalmente in questi ultimi due casi cambia l'obiettivo: non bisognerà più fuggire ma far fuori il maggior numero di piloti prima che questi raggiungano il traguardo, bloccando di fatto la gara in corso, oppure impedire la fuga di un singolo malvivente che solitamente si presenta estremamente più aggressivo e resistente rispetto a quando le vetture da mandare in Takedown sono di più.
E se nel paragrafo precedente abbiamo evidenziato uno degli aspetti più positivi del gioco, proprio nel numero piuttosto esiguo di tipologie di evento troviamo probabilmente uno degli aspetti più criticabili di Hot Pursuit. Concretamente infatti la moltitudine di eventi appena descritti si riduce a due, tre modalità di gioco veramente distinguibili con una manciata aggiuntiva di variazioni sul tema. Il titolo sembra peccare di fantasia obbligando il giocatore ad affrontare sempre lo stesso tipo di sfida in modo piuttosto meccanico e senza offrire un vero senso di progressione nella struttura di gioco. A poco serve il sistema di premi sbloccabili e reward costanti citato poco sopra visto che dopo una dozzina di ore di gioco ci si ritrova ancora a effettuare la stessa formula di gara o di inseguimento semplicemente con una vettura più veloce o maneggevole. E a questo proposito non aiuta purtroppo l'online del gioco ridotto praticamente ai minimi termini per quel che riguarda la varietà con tre sole modalità di gioco: la Gara con 8 piloti massimo, l'Hot Pursuit 4 criminali contro 4 poliziotti e l'Interceptor 1 vs 1. E' tuttavia lodevole la totale assenza di lag che abbiamo riscontrato durante le prove effettuate nel corso della recensione.
L'autolog
Ideato da Criterion e in potenza già presente in Burnout Paradise, l'autolog è un sistema di avvisi particolarmente sofisticato che mette costantemente in relazione i risultati ottenuti dal giocatore sui singoli eventi con quelli dei suoi amici realizzando di fatto una sorta di multiplayer asincrono con il preciso obiettivo di stimolare la voglia di competizione che ognuno cova intimamente.
In questo modo vengono aggirati l'eventuale mancanza di tempo o la paura di affrontare le tipiche difficoltà e frustrazioni dell'ambiente competitivo online offrendo comunque una nuova dimensione di sfida. Avete battuto un nuovo tempo su una determinata gara? All'amico di turno verrà segnalata la cosa e gli verrà proposto di cercare di batterlo nuovamente attraverso un sistema di raccomandazioni. Volete segnalare un particolare risultato o mostrare le vostre immagini in partita? E' possibile farlo attraverso la sezione foto e il Muro, una vera e propria bacheca alla Facebook. Avete pochi amici che giocano a Hot Pursuit? Autolog confronterà gli amici degli amici così da suggerire possibili nuove persone da aggiungere in lista. L'idea è assolutamente ottima sulla carta e appare ben realizzata ma il suo pieno potenziale è troppo dipendente dal numero di persone connesse con il giocatore e disposte a investire molto tempo sul titolo.
...e arriviamo al modello di guida
Need for Speed: Hot Pursuit è un ritorno alle origini anche in ciò che più contraddistingue la natura arcade di un racing game: lo stile di guida. Qui non c'è assolutamente nulla di simulativo a partire dalle visuali disponibili: scordatevi quella dal cockpit visto che oltre a quella classica da dietro ne troviamo una dal cofano e una "da terra". Ma in particolare il gioco sembra strizzare l'occhio alla serie Ridge Racer e al mai dimenticato OutRun. Le vetture risultano infatti molto pesanti e legnose nel controllo in situazioni normali ma basta il leggero tocco del freno a mano per farle partire in derapata e renderle così estremamente reattive e gestibili dopo, ovviamente, la classica manciata di ore necessarie per prendere confidenza con il sistema.
Il tutto risulta comunque piuttosto intuitivo fin da subito e soprattutto molto soddisfacente a patto di entrare nell'ottica di questo stile di guida. Fa sicuramente scena farsi l'intera rampa di ingresso in autostrada a 250 km orari in piena derapata senza mai togliere il piede dall'acceleratore e schivando anche il traffico contromano e quando il tutto riesce alla perfezione, la propria autostima guadagna diversi punti. La vettura oltre a non risentire delle normali leggi della fisica non risente neanche dei danni che sono esclusivamente estetici e ben riprodotti senza mai essere comunque eccessivi per gravità; scordatevi cioè cofani che volano o portiere che vengono divelte, giusto per fare qualche esempio. E visto che parliamo di ammaccature e "sverniciamenti" vari è giusto citare le armi che il giocatore ha a disposizione durante gli eventi pilota contro polizia. Come fuorilegge avremo un turbo di una decina di secondi, un disturbatore per mettere fuori uso gli equipaggiamenti e il radar degli avversari, le strisce chiodate da rilasciare posteriormente e un impulso elettromagnetico che viene sparato frontalmente dopo alcuni secondi di acquisizione del veicolo nemico. Queste due ultime armi fanno parte anche dell'equipaggiamento del poliziotto che possiede però in alternativa al turbo e al disturbatore, il blocco stradale che viene piazzato qualche centinaia di metri più avanti rispetto alla sua posizione e l'elicottero che interviene sulla scena per raggiungere velocemente il primo pilota e sganciargli poco più avanti una striscia chiodata difficilmente evitabile. Tutte queste armi sono disponibili in numero molto limitato durante l'evento, vengono richiamate attraverso le quattro direzioni della croce digitale e aggiungono una piccola vena tattica e strategica agli inseguimenti visto che la loro gestione oculata può determinare la vittoria o una stupida sconfitta. Ovviamente non manca anche il classico Nitro che si ricarica guidando in modo spericolato e che può essere utilizzato in qualsiasi momento premendo il tasto A per avere un piccolo boost di accelerazione.
I bolidi
Le 50 e passa vettura inserite in Need for Speed: Hot Pursuit attingono a piene mani dall'immaginario del lettore medio di EVO o da quello dello spettatore di Top Gear. Porche Boxter, 911 S4 Targa, Carrera 3, BMW Z4, Mazda RX 8, Lamborghini Revanton, Pagani Zonda Cinque, Nissan Z350, Aston Martin One-77, Ford Interceptor, Audi TTRS, R8 e Maserati Gran Turismo sono solo alcuni nomi tra quelli messi su strada da Electronic Arts e tra cui figura anche la mitica Lamborghini Murcielago della nostra Polizia Italiana con tanto di loghi e colori fedeli alla realtà. Purtroppo manca qualsiasi forma di tuning o personalizzazione della vettura, ad esclusione della scelta della tinta di vernice prima di iniziare la corsa, ma per i veri fan della serie questo non costituirà un problema.
E tecnicamente?
Need for Speed: Hot Pursuit gira fluido come l'acqua e stabile come una roccia su Xbox 360 (e presumibilmente anche su PlayStation 3 e PC) ma, e qui arriva la notizia che probabilmente farà storcere il naso ai super appassionati di racing game, non si schioda dai trenta fotogrammi al secondo. Complice l'assoluta fluidità di cui sopra, non si notano particolari conseguenze sulla latenza dei comandi o sulla reattività del veicolo ai nostri input ma è indubbio che i 60 FPS ci avrebbero lasciato una sensazione migliore. Comunque i veicoli sono realizzati in modo assolutamente impeccabile, con modelli poligonali molto ricchi di dettaglio ed estremamente fedeli alle controparti reali. Lo stesso possiamo dirlo dei tracciati che offrono scorci visivi mozzafiato con scenari che alternano paesaggi innevati a tratti costieri o desertici senza soluzione di continuità e con la forte predominanza di circuiti ad ambientazione urbana moderatamente affollati di traffico cittadino. La bellezza paesaggistica deve molto anche alla grande abbondanza di scorciatoie e passaggi secondari che si vanno a intersecare con il tracciato principale offrendo un'ottima varietà al giocatore sulla strada da percorrere. Inoltre è presente un ciclo giorno-notte scriptato a seconda dell'evento e le condizioni atmosferiche sono variabili. Potremo infatti correre sul bagnato con pioggia e temporali di differenti intensità e in un paio di casi ci si troverà anche in condizioni di nevischio senza mai arrivare però a situazioni di ghiaccio o neve sul manto stradale. Molto buona anche la gestione delle particelle che dà ovviamente il meglio di sè durante gli incidenti e quando talvolta ci ritroviamo a fare a sportellate con gli avversari. Non ci sarebbe tuttavia dispiaciuto vedere i detriti sulla strada visto che spariscono immediatamente e allo stesso tempo avremmo apprezzato una maggiore cura sulle texture secondarie come l'erba a bordo strada, i guard rail o alcuni elementi dello scenario. Dove però Hot Pursuit sembra soffrire è nell'aliasing molto evidente in ogni fase di gioco (persino nella selezione delle vetture) e che seppure non risulta mai troppo fastidioso o in grado di ledere l'ottima resa visiva generale, è comunque un elemento negativo da un punto di vista tecnico soprattutto se affiancato alla questione dei 30 frame per secondo.
Molto buona invece l'intelligenza artificiale, piuttosto aggressiva e realisticamente scorretta nella guida: sfrutta a dovere le scorciatoie specie quando ci insegue e tende a utilizzare nel migliore dei modi l'effetto scia. Allo stesso tempo non capita raramente di vederla sbagliare soprattutto se messa sotto pressione con curve impostate male e qualche grosso frontale contro il traffico. L'ultima nota riguarda il comparto audio: gli effetti sonori sono assolutamente eccellenti come da tradizione e la colonna sonora offre una buona selezione di brani licenziati abbastanza famosi che spaziano attraverso vari generi dal dance, all'elettronica, passando per il rock e il punk. Infine il doppiaggio è interamente in italiano ma piuttosto neutro e asettico nelle tonalità e nell'enfasi.
Conclusioni
L'apporto di Criterion Games alla serie Need for Speed è indubbiamente di grande valore e i risultati sono ben visibili in questo Hot Pursuit che riesce a offrire un gameplay arcade all'insegna del puro divertimento di guida, senza troppi fronzoli o elementi secondari a sviare l'attenzione del giocatore dall'esperienza di gioco. Lo spirito della serie sembra finalmente risorgere a nuova vita e gli elementi storici del franchise sono perfettamente innestati in un gameplay che riesce comunque a offrire qualche elemento inedito a partire dal modello di guida all'insegna delle derapate più estreme. Tuttavia una manciata di elementi negativi frenano il prodotto dal raggiungere l'eccellenza assoluta, su tutti la selezione piuttosto limitata delle modalità di gioco disponibili, il sistema Autolog che risulta ancora piuttosto acerbo e troppo dipendente dal numero di amici disponibili e infine l'elemento tecnico ottimo a colpo d'occhio ma sofferente per alcune sbavature. Need for Speed: Hot Pursuit è quindi l'atteso ritorno in pista di una serie che ha evidentemente sofferto negli ultimi anni ma che ha finalmente trovato la forza per rimettersi in carreggiata per la gioia di tutti i fan che in questo capitolo troveranno un valido esponente dei racing game dove investire con grande piacere decine di ore di gioco.
PRO
- Il sistema di reward offre continuamente nuovi elementi al giocatore nel corso della sua carriera
- Grande varietà nei tracciati da un punto di vista visivo e strutturale
- Il modello di guida è molto divertente e piuttosto veloce da padroneggiare
- L'autolog è un grande stimolo competitivo che potenzia di molto la longevità...
CONTRO
- ...ma è eccessivamente dipendente dal numero di amici che giocano in modo continuativo al titolo
- Le modalità di gioco si riducono a pochissime varianti e il senso di progressione ne risente
- Aliasing eccessivo e soli 30 frame al secondo sono un'accoppiata che potrà far storcere il naso ai patiti dei racing game