Il lettore più attento non mancherà di notare che, tra le app video ludiche degne di nota recensite in queste pagine, i tower defense fanno frequentemente la propria comparsa, seppur spesso in versioni peculiari o comunque abbastanza diversificate.
Spires però sotto questo punto di vista non avrebbe, ad una prima occhiata, nessun motivo particolare per emergere dalla massa: può infatti tranquillamente essere catalogato come un titolo di difesa della torre classico. Quello che rende interessante il gioco di Prophetic Sky è la bella (anche se inevitabilmente stereotipata) storia che fa da collante alle vicende narrate, unita ad un doppiaggio del narratore curato e profondo, in grado di trasmettere sensazioni forti nonostante le nulle novità di gameplay introdotte.
C’era una volta, tanto tempo fa…
La storia di Spires ha inizio nella lunga notte dei tempi, quando i primi Makers (letteralmente "i Creatori") costruirono da zero il mondo conosciuto; questa sorta di demiurghi, per usare un termine filosofico, una volta morti devono essere costantemente sostituiti da qualcuno, al fine di evitare la cancellazione (e quindi la distruzione) di tutte le cose da loro create. Per mantenere questa continuità dunque sono state istituite delle università, con il solo scopo di addestrare i futuri Makers; ad uno dei più famosi, Laro, e ai suoi tre promettenti studenti è affidato il compito di difendere il mondo dal fuoriuscito Draelus (ex Maker ribelle) e dalla ambigua principessa Evil, le cui orde cadenziate invaderanno con tenacia i luoghi simbolo della tradizione culturale dei Makers. Una volta in mezzo alla battaglia, il concept di gioco come già anticipato torna nei solchi più classici della tradizione: in base alle risorse a disposizione (costituite dalle sfere di mana), è possibile evocare varie tipologie di spire (o torrette) difensive, da piazzare lungo il cammino dei nemici per ostacolarli o farli deviare. Le spire, a seconda del discepolo impegnato nella difesa, possono essere legate al potere del fuoco, del ghiaccio o della luce, con animazioni e reazioni (per quelle speciali) sempre diverse. Mentre infatti le torrette base hanno tutte come compito quello di sparare dei dardi, i poteri legati a quelle di livello superiore variano in base all'elemento utilizzato; ogni spira ha poi tre gradi di upgrade, per aumentare la portata e le frequenza di tiro. Piazzare le difese sopra speciali porzioni di terreno (opportunamente evidenziate) comporterà poi vantaggi tattici, come un aumento del mana a disposizione o la maggior potenza ed efficacia degli attacchi portati a segno. Anche sul fronte dei nemici non si registrano novità di sorta: mercenari, raminghi, arcieri, creature più o meno metafisiche varie si alternano nelle varie ondate senza lasciare il segno; decisamente più interessanti le boss battles, specie al livello di difficoltà più alto.
Sebbene la visuale della mappa sia inizialmente molto piccola, grazie all'intuitivo pitch to zoom con due dita è stata resa possibile una gestione ottimale delle difese. Qualche marginale problema può nascere in presenza di spire contigue, nel caso in cui si voglia ad esempio eseguire l'upgrade di una e l'eliminazione dell'altra; tuttavia basterà un minimo di attenzione in più per far tornare la situazione tranquillamente sotto controllo. Andando avanti nella modalità principale, sarà possibile evocare degli aiuti extra, sotto forma di animali o oggetti utili alla battaglia; disponibili solo una volta nel corso delle numerose orde, l'impiego di tali oggetti deve indubbiamente essere eseguito con scrupolo e attenzione. Come ogni Tower Defense che si rispetti, anche Spires fa della longevità il suo punto di forza: non certo per la storia, che in realtà è molto breve (e destinata a proseguire in un annunciato Episodio 2), quanto per i vari puzzle disponibili al termine della main quest, ossia la modalità Gauntlet e il classico Survival. Nella prima, bisognerà difendersi dalle orde con varie tipologie di torrette scelte dalla CPU, mentre il Survival Mode misurerà il tempo di sopravvivenza alle ondate nemiche sempre più potenti. Tecnicamente, il gioco presenta un aspetto un po' retrò, anche se piacevole; i personaggi sono molto piccoli, ma le animazioni delle spire e i colori in generale si lasciano abbastanza apprezzare. Nota di merito però al doppiaggio del narratore, capace di immergere il giocatore in un contesto mistico e affascinante grazie alla ottima impostazione a al timbro aulico. Si segnala infine la compatibilità con Game Center, anche se ovviamente non esiste nessun tipo di multiplayer.
La versione testata è la 1.0
Prezzo: 0,79€
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Conclusioni
Quando, una volta abbagliati dai proclami e dell'epica introduzione di Spires, ci si trova poi alle prese con il più classico dei Tower Defense, la delusione per un prodotto che sa di deja vu diventa palpabile e abbastanza naturale; per i fan del genere l'acquisto è comunque quasi obbligato, sia per il contesto interessante in cui è ambientato sia, soprattutto, perchè il dvertimento di piazzare trappole non conosce certamente limiti. Tenendo bene a mente che la rivoluzione e l'innovazione non sono certo il suo marchio di fabbrica, tutti gli altri possono quanto meno dare un'occhiata, visto il prezzo irrisorio e la realizzazione comunque di buona fattura.
PRO
- Contesto interessante
- La voce del narratore
- Meccaniche di gioco classiche ben realizzate...
CONTRO
- ...ma assolutamente prive di novità di rilievo
- Qualche leggero problema di controllo in casi particolari
- Modalità storia troppo corta