Quando Junpei si sveglia su quella che scoprirà essere un'enorme nave, non può nemmeno lontanamente immaginare cosa lo aspetta. Intrappolati con lui ci sono altri otto prigionieri, ciascuno con una sorta di orologio digitale al polso, utile però solo a segnare il proprio numero identificativo; da uno a nove. Il misterioso Zero, aguzzino e allo stesso tempo unica ancora a cui aggrapparsi per sfuggire da quella situazione, introduce il gruppo alle perverse regole del gioco a cui ha deciso di far loro prendere parte, quello che chiama il Nonary Game: dovranno unire le forze per raggiungere la porta riportante il numero 9, entro 9 ore così da non vedersi dilaniati dalla carica esplosiva fatta loro ingerire tra il momento del rapimento e quello del risveglio.
L'unico 9 che perderà di consistenza, presto devono realizzare i concorrenti, è quello che indica la totalità delle persone che hanno preso parte alla prova. Il percorso verso la salvezza è infatti interrotto da una serie di porte numerate che andranno aperte da gruppi di tre, quatto o cinque, sommando i valori riportati sui loro braccialetti e poi ancora, fino ad avere una singola cifra - ad esempio 4+7+8=19--> 1+9=10--> 1+0=[1]. Un approccio che richiederà dei sacrifici, lasciando fino all'ultimo in bilico le sorti di Junpei.
Per saperne di più
Come detto nel corpo della recensione, potrebbe non essere un'idea malvagia quella di accompagnare le partite dopo il primo completamento da una buona guida tra quelle reperibili online. Se dopo aver visto i sei finali - o se ci si stancasse prima - si volesse approfondire ancora l'argomento, il sito ufficiale è una buona fonte di informazioni, con una ricchissima sezione di domande e risposte. Attenzione, solo, agli spoiler. Tra l'altro la struttura atipica del gioco ha permesso di creare una demo ad hoc, da provare via browser.
E il gioco?
Delle otto o nove ore passate incollati al DS per completare la prima volta 9 Hours, 9 Persons, 9 Doors, saranno forse un paio quelle spese giocando. Tre al massimo, tutto il resto è occupato dalla lettura. Ciò perché l'aspetto ludico dell'esperienza è limitato ad alcune stanze o piccoli gruppi di stanze da cui uscire scoprendo indizi, completando puzzle e, di regola, recuperando la chiave per aprire una porta o attivare un meccanismo. Questi momenti, giocati con una telecamera in prima persona costretta a una manciata di movimenti precalcolati, riportano alla mente per modalità certe avventure grafiche nelle quali raccogliere e combinare gli oggetti sparsi all'interno dei fondali. Ci sono alcuni enigmi di ragionamento ma sono divertissement che non influiscono su una sfida piuttosto semplice, per quanto ben fatta. Insomma il titolo di Chunsoft non regge la competizione con i classici punta e clicca per il semplice motivo che nemmeno vi si mette in competizione. E anche le produzioni della compianta Cing sembrano mostri di interattività al confronto. Il testo non è comunque tutto e la componente visiva ha ricevuto una certa attenzione: i disegni dei personaggi e degli sfondi in 2D sono curati, perfettamente in stile, mentre l'uso della terza dimensione per altri ambienti lascia piuttosto perplessi da un punto di vista strettamente tecnico, pur dimostrandosi funzionale. Il gioco è privo di doppiaggio ma la scelta è inevitabile considerata la quantità di lavoro e spazio su cartuccia che avrebbe richiesto. Vien da sé che la versione americana, unica disponibile in occidente, è interamente in inglese.
Conclusioni
Il voto riportato nel riquadro che accompagna questo commento, bisogna essere onesti, è anche piuttosto comodo. 9 Hours, 9 Persons, 9 Doors risulta un prodotto atipico, più vicino alla lettura di un libro o di un fumetto che al completamento di un videogame, e per questo gode di un fascino che gli regala punti che altri si devono sudare per emergere dalla concorrenza. Il premio arriva per l'uso fatto di una console che da qualche anno gode di uscite uniche, facendo esprimere al meglio i sofferenti sviluppatori giapponesi, e che qui permette di raccontare una storia lunga, coinvolgente e rigiocabile. Il consiglio, a meno che la descrizione non abbia del tutto inibito qualsiasi interesse, è di recuperarlo attraverso i canali import: difficilmente proverete qualcos'altro di simile.
PRO
- Storia ben studiata, coinvolgente
- Sei finali e nuovi dettagli scoperti a ogni nuovo attraversamento
- Chi è in cerca di un gioco da leggere resterà folgorato...
CONTRO
- ... chi invece vuole solo giocare potrebbe annoiarsi dopo dieci minuti
- Aspettando che venga localizzato e distribuito in Italia* , è richiesta una discreta conoscenza della lingua inglese *[Soluzione: Mai]