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Fuga per la vittoria

180 competizioni per un'infinità di pedalate nella versione italiana di Pro Cycling Manager 2011

RECENSIONE di Mattia Armani   —   25/05/2011
Pro Cycling Manager – Giro d’Italia 2011
Pro Cycling Manager – Giro d’Italia 2011
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Il ciclismo è forse lo sport che più si esalta lungo il profilo del nostro paese. Un'enorme pista che offre ogni tipo di paesaggio e ogni tipo di sfida. Purtroppo la stiamo cementando per costruire edifici che non servono a nessuno mentre quelli che servono vengono lasciati a marcire. Ma non siamo qua per parlare di speculazioni edilizie bensì per vedere quanto c'è in Pro Cycling Manager: Giro d'Italia della passione italiana per il ciclismo.

In sella tra alti e bassi

Pro Cycling Manager: Giro d'Italia permette di effettuare gare su pista e corse singole ma la modalità più importante è senza dubbio la carriera che ci consente di gareggiare sequenzialmente nelle competizioni più prestigiose. Ma prima di mettere i piedi sui pedali è necessario acquistare e scegliere l'equipaggiamento adatto per la tappa che ci aspetta. Infatti la dotazione, che ha ovviamente un costo da detrarre dal bilancio della squadra, garantisce dei cospicui bonus che sono fondamentali per fare la differenza sia in salita che in volata.

Fuga per la vittoria

Una volta in pista invece tutta l'attenzione deve essere rivolta alla strategia di squadra che viene gestita attraverso una serie di comandi invididuali che consentono di lanciare fughe, trainare il gruppo, effettuare contrattacchi e via dicendo. Ed è comodo poter decidere chi si deve sacrificare in barba alla volontà del singolo ciclista, cosa ben più difficile nella realtà, in modo da favorire il nostro corridore di punta. Ma prima di compiere manovre azzardate è bene tenere d'occhio la condizione di un atleta prima di considerarlo come l'asso da lanciare in fuga. Il titolo include squadre, corridori ufficiali e tutti i nomi del Giro d'Italia e questo è un punto molto importante per gli appassionati. Purtroppo gli atleti non sono riconoscibili visto che i volti sono anonimi e sono tutti uguali, e nemmeno il commento, firmato da nomi eccellenti come Savoldelli e De Luca ma piuttosto spartano e generico, nomina squadre o ciclisti. Dunque per sapere se è Contador il tizio che si allontana a tutta velocità è necessario selezionarlo perdendo ovviamente tempo prezioso. Ma se non altro le maglie delle squadre sono quelle ufficiali e ci aiutano in qualche modo a riconoscere i ciclisti che ci pedalano intorno. Per fortuna di Cyanide tutte le edizioni di Pro Cycling Manager hanno un corposo vantaggio chiamato solitudine. Infatti il titolo manageriale non ha concorrenti e quindi, volenti o nolenti, è la serie di riferimento. Inoltre, cosa non da poco, include un editor intuitivo per dare la possibilità ai giocatori di ricreare le tappe ufficiali o di crearne di nuove, e in più consente di gareggiare con altri 20 giocatori in modalità multigiocatore. Infine dobbiamo precisare che alcuni miglioramenti, oltre alla parziale rifinitura di animazioni e compenetrazioni, sono stati introdotti. Ora infatti l'interfaccia è meno ostica e il famigerato bug dello sprint dovrebbe essere risolto anche in questa edizione "speciale".

Il difficile compromesso tra manageriale e simulativo

Ricreare l'atmosfera di una corsa ciclistica autentica è tutt'altro che facile e forse è fuori portata per le finanze di una piccola software house. Infatti l'impegno globale nel riprodurre corridori, animazioni e regia in un titolo che gestisce decine di corridori è davvero elevato. E per affrontare questa sfida Pro Cycling Manager: Giro d'Italia adotta una tattica semplice. Trascurare quasi tutti gli elementi di contorno contando sui modder che già con lo scorso capitolo hanno fatto un ottimo lavoro. Purtroppo però il cuore del gioco resta quello e alcuni difetti non possono essere risolti in alcun modo. Per fortuna nell'insieme il comparto grafico è suggestivo grazie a un landscape naturale realizzato piuttosto bene ma questo elemento era già stato introdotto nello scorso capitolo e in questa nuova incarnazione i miglioramenti sono minimi. Dunque ci troviamo a guardare, ancora una volta, ciclisti impalati sulla propria bici, moto guida che non piegano in curva e una pletora di tifosi paralizzati o afflitti da importanti tic alle braccia. Insomma, il bonus di essere l'unico contendente sta via via perdendo rilevanza soprattutto se consideriamo che con il nuovo motore gli ultimi capitoli, sebbene siano più piacevoli da vedere, hanno acquistato più in termini di bug che in termini di godibilità. Comunque la parte gestionale è sufficientemente completa con la possibilità di scovare e allenare nuovi talenti e di simulare le gare o di viverle secondo dopo secondo con tanto di interfaccia customizzabile e opzioni di ogni genere. Inoltre prima della gara vengono segnalate tutte le pendenze della pista e viene indicata la forma fisica dei corridori più pericolosi. Infine dobbiamo ribadire che non mancano i paesaggi suggestivi, esosi in termini di risorse hardware ma fondamentali in una produzione di questo genere, e dobbiamo aggiungere che nel titolo Cyanide non manca la sfida visto che gli avversari sono sufficientemente intelligenti e duri da battere.

Fuga per la vittoria

A mancare sono invece fisica, verosimiglianza e soprattutto una regia che ci consenta di seguire il tutto in modo credibile. Possiamo certo saltare da un giocatore all'altro e adottare diverse telecamere, ma mancano i replay automatici degli incidenti e le visuali guidate capaci di mostrare automaticamente cosa succede dove non stiamo guardando. In più comincia a farsi sentire la necessità di un incremento del comparto strategico visto che le tattiche possibili nel ciclismo sono molte di più di quante ne compaiono nel titolo. Infatti, sebbene le tappe siano movimentate grazie ai rifornimenti d'acqua e alle strategie varie, nelle cronometro e nelle gare su pista le opzioni si riducono all'osso e il titolo perde mordente. Se non altro gli atleti cercano finalmente di evitare le collisioni passando al lato del gruppo. Purtroppo però le animazioni e le situazioni sono poche e le compenetrazioni sono state si limate ma sono ancora presenti e visibili. Inoltre non c'è comunque alcuna gestione delle collisioni che darebbe tutto un'altro sapore e spessore all'intero titolo impedendo ai ciclisti circondati di "attraversare" i compagni per sfuggire alla morsa. Insomma, dopo pochi minuti di gioco, l'impressione che si ha è quella di vedere un qualcosa di fittizio e i movimenti dei ciclisti finiscono per ricordare quelli di una corsa dei cavalli su binario da Luna Park. Inoltre il team di sviluppo si è dimenticato completamente le compenetrazioni relative alla vettura di testa che viene attraversata come un ectoplasma dai corridori in fuga. Eppure sarebbe un elemento semplice da sistemare visto che nessun corridore deve passare attraverso il veicolo che fa da apri pista per andare a prendere l'acqua che invece si trova in coda al gruppo.

Conclusioni

Multiplayer.it
6.8
Lettori (22)
5.9
Il tuo voto

Pro Cycling Manager: Giro d'Italia è un titolo sufficientemente completo dal punto di vista gestionale e in qualche modo capace di ricreare quei paesaggi che fanno del ciclismo uno sport itinerante unico. Inoltre, vista la natura di nicchia del titolo, non ci sognamo nemmeno di criticare il titolo perchè non implementa i volti dei ciclisti o per la telecronaca spartana. Ma al giorno d'oggi fisica, dettaglio e qualche opzione in più sono elementi che troviamo anche in molti titoli indipendenti e il fatto di essere l'unico gioco dedicato al ciclismo è una scusa che comincia a scricchiolare. In ogni caso gli amanti della serie troveranno ciò che hanno apprezzato negli scorsi capitoli e troveranno anche qualche, limitata, miglioria. Dunque il titolo agguanta la sufficienza, anche grazie a editor e multiplayer, ma resta forte la speranza che nella serie principale i cambiamenti siano più sostanziosi e decisivi.

PRO

  • Ben 180 competizioni e tutti i nomi del Giro d'Italia
  • Paesaggi suggestivi, editor e multiplayer da 20 giocatori

CONTRO

  • Le compenetrazioni sono ancora troppo evidenti
  • Animazioni poco convincenti
  • Manca una regia capace di seguire l'azione

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • SO: WINDOWS 7
  • CPU: Intel Core i7 920
  • RAM: 6 GB
  • Scheda video: GeForce GTX 275

Requisiti minimi

  • SO: WINDOWS XP SP2 / VISTA SP1 / WINDOWS 7
  • CPU: Pentium 4 2,2GHz / Athlon XP 2800+
  • RAM: 1GB XP / 2GB VISTA-7
  • Scheda video: 128MB compatibile DirectX 9 e Shaders 2.0 (GeForce 6600 / Radeon X700)
  • Spazio su disco: 6GB