Versione testata: Nintendo Wii
Sono passati undici anni da quando Reflections realizzò il primo episodio di Driver per PlayStation. L'idea di partenza era quella di unire le dinamiche dei racing game a una semplice struttura a missioni che, il più delle volte, prevedeva banalmente lo spostamento della nostra vettura dal punto A al punto B. Lo stesso team di sviluppo (che ora si chiama Ubisoft Reflections, dopo l'acquisizione da parte della casa francese) ha deciso recentemente di reinterpretare il franchise, di svecchiarlo in modo deciso e di aggiungere al gameplay che ben conosciamo una serie di feature extra, fra cui l'originale quanto spettacolare potere denominato "shift".
Questa abilità consente al protagonista di fare un po' come l'agente Smith in "The Matrix", ovvero sostituire la propria volontà a quella del guidatore di un qualsiasi veicolo in mezzo al traffico, allo scopo di prenderne il controllo e generare situazioni che possano avvantaggiarlo rispetto all'obiettivo della missione di turno. Basta scaricare la demo multiplayer per Xbox 360 o PlayStation 3 e rendersi conto di quanto queste novità abbiano cambiato il volto di un gioco che per troppo tempo ha riciclato le medesime situazioni, unitamente a una serie di modalità online davvero entusiasmanti se giocate con gli amici. Ma la versione Wii? Be', al di là dell'ambientazione e del protagonista, possiamo dire con relativa tranquillità che sulla console Nintendo Driver: San Francisco non ha invece subito praticamente nessun cambiamento, scansando qualsiasi tentativo di innovazione con la scusa delle limitazioni tecniche della piattaforma e proponendoci la solita vecchia solfa. Tolto lo shift quindi, cosa rimane?
Mi chiamo Tanner. John Tanner
In una città per troppo tempo tranquilla, si scatena improvvisamente l'inferno: l'agente John Tanner assiste suo malgrado all'uccisione di un compagno di pattuglia e giura che ne avrebbe vendicato la morte. Per riuscire nell'intento, accetta di lavorare sotto copertura per ingraziarsi il boss Solomon Caine, e coordina il proprio operato con un altro poliziotto, Tobias Jones. Attraverso gli undici capitoli che compongono la modalità storia, ci troveremo a vestire i panni di tutti e tre questi personaggi in un contesto in stile sandbox che ci consentirà di accedere alle missioni semplicemente raggiungendole sulla mappa, rimanendo comunque liberi di girare per San Francisco alla ricerca di oggetti nascosti, rampe e quant'altro.
Un approccio ampiamente collaudato, che però sfocia in missioni prive di originalità e di mordente, viziate da dinamiche ormai logore e finanche da qualche piccolo bug. Di certo il sistema di controllo affidato alla coppia Wii-mote / Nunchuk non aiuta, e anzi risulta abbastanza traumatico sulle prime, visto che non è possibile modificarlo in alcun modo né utilizzare altri controller. La gestione dell'auto è quasi completamente deputata al Nunchuk, con lo stick analogico che serve a girare lo sterzo e i pulsanti Z e C rispettivamente usati per accelerare e frenare. Non essendo i pulsanti analogici, le operazioni di inseguimento (che richiederebbero un regolazione di fino della velocità) hanno un sapore davvero "old style", e la cosa è tutt'altro che piacevole. Sul lato destro, il Wii-mote viene utilizzato per azionare il freno a mano e le eventuali armi, con il reticolo da spostare sullo schermo grazie al puntatore a infrarossi, ma la configurazione dei comandi in generale risulta strampalata ed è difficile abituarvisi. Per fortuna la fisica delle vetture viene in aiuto, e nonostante il frontale sia sempre dietro l'angolo (letteralmente) si riesce a muovere l'auto con una certa agilità.
Same old story
Quanto alla rilevazione di movimento, nel caso di Driver: San Francisco viene utilizzata poco e male: per speronare il veicolo di un criminale si deve spostare improvvisamente il Wii-mote verso il lato desiderato, ma la reazione è tutt'altro che precisa e risulta preferibile tamponare normalmente l'avversario di turno, sperando però che il sistema rilevi correttamente l'impatto (non sempre accade...). Per alzare l'auto su due ruote bisogna premere il pulsante A e inclinare il controller di lato, ma il top si raggiunge senz'altro con l'attivazione della nitro: per eseguire tale operazione, bisogna agitare il Nunchuk verso il basso come se si premesse l'acceleratore a tavoletta, ma con una rapidità e una forza tali che ci si ritrova a darsi dei gran pugni sulle cosce (o peggio: fate attenzione!).
Tutte queste abilità possono essere potenziate spendendo i punti guadagnati completando le missioni e guidando in modo "acrobatico", mentre per quanto concerne il bullet time e la possibilità di usare le armi bisogna attendere lo sblocco man mano che si procede nei vari capitoli. Nella schermata di avvio del gioco figurano un bel po' di opzioni e ci si illude che gli sviluppatori abbiano inserito una modalità multiplayer online, in grado non di competere con quanto disponibile su Xbox 360, PS3 e PC, ma quantomeno di colmare un gap qualitativo già bello grosso. E invece no: il multiplayer è solo in locale, via split-screen, per un massimo di quattro giocatori. E la modalità cooperativa vede il nostro compagno semplicemente gestire il mirino e le armi, con l'obiettivo di rendere gli inseguimenti e gli speronamenti ancora più facili di quanto già non siano. Il quadro di una produzione deludente viene completato dal comparto tecnico, che se in termini di audio riesce a cavarsela (grazie a musiche grindhouse abbastanza azzeccate e a un doppiaggio dignitoso) non fa altrettanto per quanto concerne la grafica, ben lungi dall'essere all'altezza dei migliori titoli per Wii: i modelli poligonali sono eccessivamente semplici, non c'è l'ombra di una persona per strada (solo veicoli!), la drawing distance lascia molto a desiderare e il frame rate cala non appena la situazione si fa un po' più movimentata.
Conclusioni
La versione Wii di Driver: San Francisco ha ben poco in comune con l'ottima reinterpretazione realizzata da Ubisoft Reflections su Xbox 360, PlayStation 3 e PC. Le novità che dovevano caratterizzare il gioco, a cominciare dallo Shift, latitano sulla console Nintendo, i cui possessori devono in pratica accontentarsi di un episodio "classico" dal punto di vista del gameplay e dei contenuti, fiaccato da una realizzazione tecnica al di sotto della media, da un sistema di controllo scomodo (che non può essere modificato in alcun modo) e dalla mancanza di una modalità multiplayer online. La fisica dell'auto rende piacevole la guida, questo è vero, ma in linea di massima sono davvero pochi gli elementi che ci spingono a consigliare l'acquisto del gioco, realizzato evidentemente con poco impegno e senza la reale intenzione di dare un dignitoso seguito al franchise sulle piattaforme di vecchia generazione.
PRO
- Buona fisica delle vetture
- La struttura a sandbox ha sempre il suo fascino
- Un discreto numero di missioni...
CONTRO
- ...ma le dinamiche di gioco sono logore
- Realizzazione tecnica molto deludente
- Multiplayer solo in locale