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Cose dell'altro mondo

Tornano le avventure della medium Rosangela Blackwell e del suo socio fantasma nel quarto capitolo della serie ammiraglia di Wadjet Eye Games

RECENSIONE di Vincenzo Lettera   —   02/11/2011
Blackwell Deception
Blackwell Deception
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Cose dell'altro mondo

Nata nel 2006 come un progetto freeware dello sviluppatore newyorkese Dave Gilbert, quella di Blackwell è diventata presto una saga estremamente amata tra gli appassionati di avventure grafiche che prestano attenzione alla scena indie, portando la piccola etichetta Wadjet Eye Games a circondarsi di un numero sempre maggiore di fan. Il motivo è semplice: la scelta all'apparenza discutibile di continuare a utilizzare un tool limitato come Adventure Game Studio ha permesso a Gilbert di preoccuparsi molto meno della programmazione dei suoi giochi e investire più tempo e attenzioni su aspetti imprescindibili, come buoni enigmi, una trama noir ben narrata e personaggi davvero interessanti. La stessa e identica ricetta che, fortunatamente, è alla base del nuovo The Blackwell Deception.

Un fantasma per amico

Chiariamo subito che, nonostante sia il quarto capitolo della saga e sebbene non manchino diversi riferimenti agli episodi precedenti, Deception si dimostra tranquillamente accessibile anche a un pubblico di neofiti, riprendendo le misteriose vicende della medium Rosangela e del suo spirito guida Joey Mallone nell'ennesima avventura autoconclusiva. Un nuovo omicidio fa scattare la scintilla per una storia noir-investigativa in cui la protagonista, grazie ai suoi poteri paranormali e all'aiuto del suo partner, interagisce con vivi e morti con la doppia missione di condurre gli spettri nell'aldilà e di scoprire chi o cosa si nasconde dietro una serie di misteriose uccisioni.

Cose dell'altro mondo

Eppure chi ha avuto l'opportunità di giocare i tre episodi precedenti senza dubbio è in grado di apprezzare il modo in cui la serie è evoluta nel corso degli ultimi anni: molte delle ingenuità narrative viste in Legacy, Unbound e Convergence sono qui finalmente sparite, e dopo qualche schizofrenico tentativo Gilbert sembra essersi finalmente deciso a seguire una direzione chiara e coerente per quanto riguarda la caratterizzazione dei suoi personaggi. Rosangela non è più la ragazzina sociofobica e complessata dei primi episodi, mostrando in Deception diversi aspetti inediti della propria personalità, sia attraverso i continui e divertenti dialoghi con Joey, sia perché la trama la porterà ad incontrare vecchi amici e a porsi domande sul significato delle sue abilità paranormali. Misteriosa e perfettamente narrata, la trama del gioco fa inarcare un sopracciglio solo negli ultimi minuti, quando un frettoloso finale e titoli di coda forse prematuri lasciano l'impressione che qualcosa sia stato dimenticato per strada. Ancora una volta tutte le frasi di ciascun personaggio sono state doppiate in maniera professionale per coinvolgere ancora di più il giocatore, ma sebbene le voci siano quasi sempre gradevoli e azzeccate finiscono troppo spesso per mancare di enfasi o credibilità in alcuni momenti particolarmente emotivi. Purtroppo però, anche se l'inglese di Deception si dimostra piuttosto elementare, chi non mastica la lingua finisce per sbattere contro l'assenza di un qualsiasi tipo di localizzazione italiana, una mancanza legata ovviamente alle dimensioni contenute del progetto più che a un disinteresse dello sviluppatore.

Nuovi gadget e piccole novità

Come nei precedenti episodi, la particolarità di The Blackwell Deception sta nella possibilità di passare in qualsiasi momento dal personaggio di Rosangela a quello di Joey, sfruttandone le abilità per risolvere alcuni enigmi. Il fantasma in giacca e fedora può ad esempio fluttuare in aria, attraversare pareti oppure spostarsi negli edifici senza farsi notare dai personaggi in carne e ossa, ma la sua incapacità di afferrare gli oggetti spinge il giocatore a cercare metodi alternativi per interagire con lo scenario o per chiedere l'aiuto della sua amica medium.

Cose dell'altro mondo

Controllando invece Rosangela ci si trova davanti a un approccio più tradizionale, nonostante la protagonista sia in grado di comunicare sia coi vivi che coi morti. Una novità assai riuscita è rappresentata dall'introduzione del myPhone, un dispositivo mobile palesemente ispirato allo smartphone più in voga del momento e che Rosangela può utilizzare per ottenere nuove informazioni e indizi sugli enigmi da risolvere e sulle persone coinvolte. Accedendo al motore di ricerca online è possibile ad esempio inserire nomi e sigle per ottenere numeri di telefono, indirizzi o consultare eventuali notizie di cronaca, un'idea che in Deception viene approfondita solo in parte, ma che aggiunge una riuscitissima componente da avventura testuale all'esperienza complessiva. Altrettanto gradita è stata la scelta di non inserire un sistema di suggerimenti troppo indulgente, e se in altre avventure basta un tasto per conoscere la soluzione di un enigma intricato, nel gioco di Wadjet Eye Games si è sempre spinti a ragionare: non che gli enigmi siano particolarmente ostici, sia chiaro, ma per ottenere piccoli suggerimenti e indizi è necessario consultare i propri appunti o chiedere l'opinione di Joey. Con Deception, l'autore ha voluto infine introdurre qualche piccola novità anche in termini stilistici, sebbene in questo caso con alcuni alti e bassi. Poco si può contestare all'orecchiabile colonna sonora, composta tra l'altro da piacevolissimi brani jazz, ma la realizzazione grafica è in parte indebolita da incoerenti accostamenti, con fondali e sprite in pixel art che trovano difficoltà a non cozzare con i ritratti illustrati dei personaggi. Tutto comunque passa in secondo piano quando ci si trova davanti a spettacolari scorci di New York City ridisegnati fedelmente in pixel art o a fondali estremamente ricchi di dettagli, per la felicità degli appassionati di avventure vecchio stile.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.2
Lettori (4)
7.5
Il tuo voto

Con Deception, Wadjet Eye Games ha finalmente trovato la giusta confidenza con i personaggi e le atmosfere della serie Blackwell, dando vita a un'avventura parecchio solida per narrazione e complessità degli enigmi. Certo, non manca qualche difetto che sarebbe stato facilmente evitabile, come alcune scelte stilistiche incoerenti o un finale forse troppo raffazzonato, ma in generale gli appassionati della serie e delle avventure grafiche retrò non potranno che restare soddisfatti.

PRO

  • Piccole novità arricchiscono una formula efficace
  • Enigmi solidi e interessanti
  • Ottima narrazione

CONTRO

  • Incoerenze stilistiche
  • Un'oretta di gioco in più non avrebbero guastato
  • Totale mancanza di localizzazione italiana