Versione testata: Nintendo 3DS
Nata nel 2006 come linea di action figure per Hasbro, la Marvel Super Hero Squad ha ben presto conquistato gli appassionati più giovani, guadagnandosi un posto nel palinsesto televisivo di Cartoon Network e godendo poi di diverse trasposizioni videoludiche. Finora non si è trattato di capolavori, purtroppo: l'idea che il franchise si rivolgesse fondamentalmente a dei bambini ha portato publisher e sviluppatori a realizzare tie-in di scarsa qualità.
Da questo punto di vista, lo diciamo subito, Marvel Super Hero Squad: The Infinity Gauntlet è probabilmente l'esperimento finora più riuscito, benché alla fine dei conti non brilli per il suo gameplay. La trama del gioco riprende una delle saghe classiche Marvel, quella del Guanto dell'Infinito, un'arma creata dal malvagio Thanos per controllare l'intero universo grazie alle sei gemme incastonatevi: la gemma dell'anima, la gemma del tempo, la gemma dello spazio, la gemma della mente, la gemma della realtà e infine la gemma del potere. L'obiettivo della nostra squadra, attraverso sette livelli piuttosto corposi e man mano più complessi, sarà dunque quello di recuperare le gemme e sconfiggere quello che è probabilmente il più temibile "super cattivo" dell'universo Marvel. Per riuscire nell'impresa potremo contare sull'apporto di un gran numero di supereroi, ognuno dotato di abilità peculiari che ci consentiranno di superare determinati ostacoli lungo il cammino.
"Conosco una buona panineria ad Asgard!"
In termini di concept, le similitudini fra Marvel Super Hero Squad: The Infinity Gauntlet e un qualsiasi episodio della serie LEGO sono evidenti. Ci si trova infatti a gestire un team di due personaggi per volta, con la possibilità di passare a piacimento dall'uno all'altro, ma all'interno degli scenari si presentano spesso dei dispositivi o degli oggetti con cui solo determinati supereroi possono interagire. Il che ci porta a effettuare lo switch rapido se tale supereroe fa già parte del nostro duo, oppure a metterci alla ricerca della prima postazione per il cambio nelle vicinanze.
L'obbligo di dover fare un bel po di "back tracking" per trovare queste macchine ma soprattutto la gestione "a blocchi" delle location, con il respawn automatico di tutti i nemici già eliminati, tendono purtroppo a rendere l'esperienza piuttosto frustrante non appena le cose si fanno più complesse. Il che è un peccato, visto che il sistema di combattimento si rivela discretamente implementato, con un'ottima rappresentazione dei poteri di ogni personaggio e un doppiaggio in italiano di eccellente qualità (citiamo Pietro Ubaldi nelle vesti di un simpaticissimo Hulk, Ivo "Pegasus" De Palma che interpreta un altrettanto buffo Thor, ecc.). L'alternanza fra attacchi veloci e attacchi potenti, questi ultimi da "caricare" dopo aver agganciato un bersaglio, rende l'azione abbastanza varia e divertente: lanciare missili al comando di Iron Man, fulminare i propri avversari con i poteri di Thor o sbaragliarli con gli incantesimi di Scarlet Witch è piuttosto piacevole, ma come già detto il respawn infinito dei nemici e la gestione dello scenario in toto ci porteranno, in un certo momento, a dribblare bellamente gli scontri alla ricerca dell'interruttore che ci manca per concludere la missione e arrivare al boss fight.
L'effetto 3D
Brutte notizie: l'effetto tridimensionale implementato in Marvel Super Hero Squad: The Infinity Gauntlet ci è sembrato di pessima fattura, talvolta persino fastidioso quando applicato all'interfaccia grafica. Lo spessore visivo dei personaggi si rivela ben presto inutile ai fini del gameplay, dunque vi troverete ad azzerare il regolatore del 3D già dopo pochi minuti...
Usate sempre il guanto dell'infinito
Marvel Super Hero Squad: The Infinity Gauntlet si basa dunque su di una struttura per certi versi valida (il concetto degli interruttori e del cambio fra i vari personaggi), per altri meno (il continuo respawn dei nemici e l'invadente back tracking), proponendoci un discreto sistema di combattimento ma contando, soprattutto, sull'appeal generato dalla presenza di un gran numero di supereroi utilizzabili.
Ce ne sono in tutto quindici, come detto molto ben rappresentati nelle loro abilità; fra di essi spiccano celebrità Iron Man, Hulk, Thor, Capitan America, Wolverine e l'Uomo Ragno, ma anche nomi meno noti come Nova, Scarlet Witch, Reptil e Quicksilver. Ben nutrita anche la schiera dei cattivi, con personaggi come il Dottor Destino, Magneto, Loki, il Super Skrull e ovviamente Thanos. Il comparto tecnico riesce a rendere giustizia a questa pletora di personalità, grazie a un design azzeccato ma soprattutto ad animazioni di contorno davvero simpatiche (vedi, ad esempio, l'Uomo Ragno che comincia a "saltare la corda" utilizzando la sua ragnatela se lo teniamo fermo troppo a lungo). Le musiche sono carine ma molto ripetitive, mentre come già detto il doppiaggio risulta davvero eccellente e da solo aumenta non poco l'attrattiva del prodotto THQ, specie agli occhi dei giocatori più giovani.
Conclusioni
Sotto diversi aspetti, Marvel Super Hero Squad: The Infinity Gauntlet si rivela un videogame piuttosto piacevole: la sovrabbondanza di supereroi Marvel utilizzabili e la fedele trasposizione delle loro abilità, il gameplay basato sullo switch fra i personaggi per interagire con lo scenario in vari modi, gli elementi puzzle che caratterizzano gli stage, il buon sistema di combattimento e l'ottimo comparto tecnico, con un particolare plauso al doppiaggio in italiano. Purtroppo tali elementi devono fare i conti con alcune soluzioni molto infelici che riguardano la gestione dei livelli (divisi in "blocchi" troppo piccoli, da caricare uno alla volta), il continuo respawn dei nemici e una generale banalizzazione della struttura da un certo punto in poi. Tenetelo comunque d'occhio, perché come regalo per un fratellino o un nipotino può fare la sua porca figura.
PRO
- Localizzazione in italiano davvero ottima
- Diversi elementi del gameplay ben implementati
- Buon design generale, animazioni simpatiche
CONTRO
- Respawn dei nemici gestito molto male
- Struttura limitata e ripetitiva
- Mediocre uso del 3D