Versione testata: PlayStation 3
Con The Darkness II i ragazzi di Digital Extremes sono finalmente tornati a lavorare in autonomia su un videogioco dopo aver collaborato negli ultimi anni con altre software house su franchise più o meno importanti. Bisogna infatti risalire al contestato Dark Sector per vedere la società interamente dedicata a un progetto tutto suo visto che negli ultimi anni aveva contribuito allo sviluppo della conversione per PlayStation 3 del primo BioShock e alla componente multiplayer di BioShock 2 e Homefront.
È quindi grazie alla fiducia di 2K Games e di un franchise importante ma non estremamente conosciuto che i ragazzi canadesi hanno potuto raccogliere l'eredità videoludica di Jackie Estacado per provare a stupirci di nuovo. Un'eredità piuttosto pesante visto che il prequel, sviluppato da Starbreeze Studios, nonostante evidenti difetti nel suo gameplay fu letteralmente adorato da una consistente fetta di videogiocatori per la coinvolgente storia narrata, al punto da eleggerlo un cult dei suoi tempi. Ce l'avranno fatta i ragazzi di Digital Extremes ad essere all'altezza delle aspettative?
Dov’eravamo?
Sono passati due anni dagli episodi raccontati nell'epilogo del primo The Darkness. Jackie, il nostro protagonista, è ormai il Don della famiglia mafiosa più imponente della città. Nessuno ha il coraggio di contrastarlo o tentare anche solo timidamente di testare la sua forza e le sue capacità. È ricco, è potente, è persino rispettato e amato dai suoi sicari ma è ancora triste. È triste perchè nessuna donna ha saputo colmare il vuoto nel suo cuore lasciato dalla morte di Jenny Romano, l'unica ragazza che aveva saputo rimanere accanto a Jackie e l'aveva amato alla follia, riuscendo anche a fargli tenere a bada la tenebra dentro di lui e, in un tragico momento raccontato in modo incredibilmente coinvolgente nel primo The Darkness, si era fatta uccidere davanti ai suoi occhi per proteggerlo.
Proprio il fantasma di Jenny perseguiterà il nostro protagonista per gran parte del sequel in una campagna single player che purtroppo non si avvicinerà mai allo spessore narrativo del primo capitolo nè per complessità, nè per profondità ma soprattutto per longevità. È vero infatti che The Darkness II si libera di tutte quelle lungaggini rappresentate dalle inutili quest secondarie e dai vacui momenti esplorativi tra una metropolitana e la successiva ma allo stesso tempo non riesce purtroppo ad offrire quelle fasi puramente narrative in cui veniva ben evidenziato il terrore psicologico provato da Jackie e la sua atroce difficoltà nel mettere a freno la tenebra ed i suoi infiniti tranelli. E così accanto alla bella sequenza introduttiva ambientata in un ristorante e vista anche nella demo del gioco, ci capita di giocare altre sequenze semi-interattive che cercano non con grande successo di dare spessore narrativo ad un gameplay altrimenti completamente sbilanciato verso l'azione pura. In particolare durante la nostra lotta contro la Fratellanza e il suo capo Victor Valente intenzionato a prendere il controllo di The Darkness, ritorneremo più e più volte a tentare la fuga da uno strano manicomio la cui esistenza verrà spiegata solo alla fine dell'avventura tramite un bell'epilogo (addirittura con doppio finale) e l'audace cliffhanger che ci fa ben sperare in un terzo capitolo.
Ma come detto all'inizio del paragrafo, accanto ad un problema di spessore della storia raccontata, quello che fa più storcere il naso una volta completata la campagna di The Darkness II, è rendersi conto che ci sono volute appena sei ore per vedere i titoli di coda, giusto qualcosina di più se si gioca ai due livelli di difficoltà più alti (sui quattro disponibili). È indubbio che sul fronte della longevità non ci siamo proprio ma ci viene parzialmente in aiuto la componente multiplayer composta da diciotto missioni, sette delle quali collegate tra loro per formare una vera e propria campagna aggiuntiva. Il lavoro svolto da Digital Extremes su questo versante è davvero encomiabile nonostante sia completamente dedicato all'aspetto cooperativo mancando un multigiocatore competitivo. In pratica ai giocatore viene data la possibilità di scegliere tra quattro diversi personaggi, ognuno con una sua arma speciale che si nutre della tenebra, un potere e tre alberi di talenti specifici. In questo caso il gameplay si sbilancia fortemente verso l'azione pura con numerose fasi dove bisogna difendere bersagli e resistere ad attacchi di difficoltà crescente ma non mancano persino dei boss e più in generale si nota il lavoro dello sviluppatore nell'offrire location inedite e situazioni di gioco veramente molto concitate che danno il meglio di sè quando si gioca in quattro online contemporaneamente. È possibile giocare anche offline, ma purtroppo in solitaria mancando lo split screen il nostro consiglio è di non farsi sfuggire almeno la campagna multiplayer che aggiunge un paio di ore abbondanti e offre un interessante sguardo parallelo a quanto raccontato nel single player.
Jaaaaaackie... sei miiiiiio!
E visto che abbiamo iniziato ad accennare qualcosa dell'azione, scendiamo nei dettagli. The Darkness II, come il suo prequel, rientra a pieno diritto nel genere degli shooter in prima persona. A differenza però del lavoro fatto da Starbreeze Studios con il predecessore, e soprattutto in totale contrasto con quanto detto in merito alla storia, Digital Extremes ha veramente fatto un ottimo lavoro proponendo un'incredibile libertà al giocatore sullo stile di combattimento da adottare. Ora è possibile equipaggiare due armi leggere e una pesante, le prime anche in modalità akimbo ibrido (una pistola e un uzi ad esempio, piuttosto che due mitragliette) con i dorsali che servono a fare fuoco e la croce digitale a cambiare l'armamentario.
Ai grilletti è invece demandato l'uso dei tentacoli della Tenebra che accompagneranno Jackie nella sua breve avventura fatta di sangue e carne fintanto che si trova nell'oscurità. In pratica il tentacolo destro serve a tagliare orizzontalmente e verticalmente ostacoli e soprattutto nemici mentre quello sinistro permette di interagire con lo scenario raccogliendo praticamente qualsiasi elemento e persino i nemici storditi. Sarà così possibile strappare una portiera da una vettura o prendere da terra un cartello per utilizzarlo a mo' di scudo ed eventualmente lanciarlo contro gli avversari per tagliarli a metà. Pali, aste, sbarre e altri oggetti contundenti appuntiti possono essere utilizzati per impalare i nemici e con l'ausilio di un particolare talento sarà persino possibile far esplodere al contatto qualsiasi tipo di oggetto scagliato contro i criminali. La libertà è totale e l'intenso combattimento che vede spesso su schermo decine di avversari contemporaneamente riesce a dare enorme soddisfazione quando si ha il pieno controllo della Tenebra.
Come detto poc'anzi è possibile anche raccogliere gli avversari quando sono storditi ed esibirsi in particolari esecuzioni, anche queste sbloccabili investendo nei talenti, per ripristinare energia, munizioni, piuttosto che guadagnare uno scudo di oscurità temporaneo o ricaricare i poteri speciali di Jackie. Questi ultimi sono di due tipi, richiamabili con i tasti triangolo e cerchio, e permettono di lanciare uno sciame di insetti piuttosto che caricare le armi con i proiettili di tenebra: molto più potenti dei normali e soprattutto infiniti per un breve lasso di tempo. E arriviamo a parlare dei talenti. Ogni uccisione commessa permette di guadagnare Essenza in un quantitativo variabile in base alla coreografia e fantastia dell'assassinio. Questa "sostanza" può quindi essere spesa interagendo con appositi altari disseminati nei livelli per acquisire numerosi talenti suddivisi in quattro diversi ramificazioni.
L'idea è interessante e funziona piuttosto bene perché obbliga il giocatore a specializzarsi visto che non potrà mai, con un singolo passaggio della campagna, potenziare tutte le abilità ma dovrà operare una scelta in base allo stile di combattimento. Ma non è tutto perchè ovviamente ci sono di mezzo anche i darkling, i piccoli e scostumati esserini che la Tenebra è in grado di evocare. Dimenticatevi le specializzazioni viste nel primo episodio: adesso Jackie sarà accompagnato da un singolo demone completamente autonomo fatta eccezione per un paio di sequenze scriptate in cui potremo utilizzarlo per aiutare Estacado. La scelta non pesa particolarmente in termini di gameplay e anzi sembra offrire qualcosa di più sul fronte della narrativa visto che tra il nostro protagonista e il suo darkling preferito si verrà a costruire nel corso del gioco una sorta di legame fraterno. E poi fa sempre piacere vederlo andarsene in giro per conto suo ad urinare sui nemici morti o a mordergli la testa per distrarli.
Trofei PlayStation 3
Il gioco offre i classici 51 trofei: oltre all'immancabile platino sbloccabile raccogliendo tutti gli altri, ne troviamo tre d'oro, quattro d'argento, 31 di bronzo e 12 nascosti. Ad un primo passaggio delle due campagne single e multiplayer, non abbiamo faticato a conquistare la metà esatta dei trofei disponibili che sono quindi legati al completamento delle due avventure e ad alcune azioni contestuali come l'omicidio di determinati nemici. Non mancano ovviamente tutti quei trofei legati all'uccisione di criminali in modi assurdi e coreografici in grado di stimolare una certa dose di fantasia e la necessità di ripetere alcuni passaggi più e più volte.
Luci e ombre
Il dualismo tra tenebra e luminosità che pervade The Darkness II ha ripercussioni sia tecniche che di gameplay. Partiamo proprio da queste ultime. Il progetto di Digital Extremes focalizza gran parte del suo aspetto tattico nella necessità di Jackie di rimanere il più possibile al buio. Quando esposto alla luce infatti il nostro protagonista perderà i poteri della tenebra e la sua energia non si rigenererà più in automatico. Quando immersi nella luce poi la visuale perde di messa a fuoco e si schiarisce a simulare un abbagliamento eccessivo rendendo concretamente difficoltosa la mira e gli spostamenti alla ricerca di un riparo. Diventa quindi fondamentale sparare nel minore tempo possibile a lampioni, lampadari e più in generale a qualsiasi fonte di luce distruttibile, azione che sul lungo periodo tende a diventare un po' noiosa nella sua ripetitività e allo stesso tempo lo sviluppatore ha potuto variare tipologia di nemici introducendo avversari muniti di faro portatile e di flashbang. Proprio sul fronte dei nemici si segnalano anche cattivoni muniti di corazza o scudo per ripararsi ma purtroppo dal punto di vista dell'intelligenza siamo abbastanza nella consuetudine: gli avversari meno protetti tendono moltissimo a ripararsi e a rimanere bloccati dietro le loro posizioni, mentre quelli più resistenti utilizzano la tattica della carica a testa bassa senza preoccuparsi troppo della nostra potenza di fuoco. Informazione nota fin dal giorno del suo annuncio, The Darkness II è completamente realizzato in cel shading grazie alla decisione artistica di disegnare e colorare a mano gran parte degli asset grafici del gioco. Il risultato è veramente piacevole con contrasti di colore molto evidenti che rendono il titolo a colpo d'occhio piuttosto originale.
In particolare l'incredibile violenza del gioco in termini di smembramenti, sbudellamenti e gore gratuito, ben risaltano con una palette accesa dove il rosso del sangue spicca sullo scenario. Il tutto è poi unito ad animazioni dei corpi e soprattutto facciali di ottima fattura che compensano a dovere una generale povertà dei dettagli nei modelli poligonali e soprattutto negli scenari, nonostante questi offrano una grande interazione grazie ai tentacoli della Tenebra. Molto buono anche il lavoro fatto sul frame rate che risulta sempre stabilmente ancorato sui trenta fotogrammi al secondo ma, d'altra parte, la quasi totale assenza di particellari e fumi volumetrici oltre che la gestione delle luci ridotta all'osso aiuta in questo senso. Peccato invece per l'assenza di una colonna sonora degna di nota mentre sul fronte del doppiaggio si segnala l'ottima localizzazione in italiano del parlato nonostante evidenti problemi di sincronizzazione del labiale ed è interessante la scelta di 2K Games di lasciare selezionabile il doppiaggio originale in lingua inglese.
Conclusioni
The Darkness II è uno shooter frenetico e piacevole con un sistema di combattimento che riesce a dare grande soddisfazione anche al giocatore più esigente grazie alla libertà offerta su come affrontare i propri avversari e la buona interattività con lo scenario. Purtroppo però il titolo non riesce ad offrire una storia di uguale livello e, soprattutto se confrontata con la narrazione del prequel, si nota quell'assoluta mancanza di spessore che fa perdere le mille sfaccettature di orrore e tristezza che dovrebbero invece circondare la figura del protagonista Jackie. Se a questo aggiungiamo anche una campagna single player di durata decisamente breve, che solo in parte viene compensata dall'ottima componente multiplayer cooperativa, capirete perché ci sentiamo di consigliarvi sì The Darkness II ma non possiamo fare a meno di giudicarlo lontano dall'eccellenza del genere.
PRO
- Il combattimento è violento, frenetico e soddisfacente
- L'interazione con lo scenario, i talenti e le armi disponibili offrono grande libertà allo stile di gioco
- Buono il lavoro fatto dallo sviluppatore sulla componente multiplayer cooperative
- Ottima e originale la scelta artistica del cel shading...
CONTRO
- ...ma nel totale si nota una scarsità di dettaglio
- Le due campagne single e multiplayer arrivano appena alle otto ore complessive
- La trama è lontana dal coinvolgimento trasmesso nel primo capitolo
- La ripetizione a oltranza della distruzione delle luci e delle esecuzioni può diventare noiosa