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Alexander: dal film al gioco

Dal grande schermo ai pochi pollici del monitor di un PC ecco un altro film di Hollywood farsi videogame. Dall'attesa pellicola di Oliver Stone ecco arrivare Alexander.

RECENSIONE di La Redazione   —   29/11/2004
Alexander
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Alexander: dal film al gioco
Alexander: dal film al gioco

La prima impressione è quella che conta?

L’impatto visivo con Alexander è degno di nota; particolari, fin dai primi menu di gioco, sono estremamente curati. Le modalità di gioco presenti lasciano presagire la volontà di donare al titolo una discreta longevità. Non manca nulla, dalle più classiche modalità in single player che comprendono campagne, skirmish e partite singole su mappe scelte dal giocatore, alle modalità in multiplayer su server ufficiali ed in connesione su server privati. Impostata la configurazione ottimale compatibilmente con l’hardware della macchina ci si tuffa in men che non si dica nel vivo dell’azione. Il giocatore che voglia vivere appieno il gioco sarà tentato dalla campagna, suddivisa in capitoli, che propone di rivivere la storia del Grande Alessandro vestendo proprio i panni del giovane eroe greco.

Alexander: dal film al gioco
Alexander: dal film al gioco

La grande Grecia

Il gioco vero e proprio appare dopo un breve caricamento ed ecco splendere i colori accesi che ripropongono gli sfarzi dell’antica civiltà greca. E’ facile intuire che il gioco che ci si para davanti appartiene al genere del classico strategico old school, nel quale la fanno da padrona la costruzione e la gestione delle città, veri e propri quartieri generali delle armate, il cui unico scopo è quello di produrre unità ed upgrade. Tutto ruota intorno alla figura dell’eroe (Alessandro nella prima campagna) il quale rappresenta il primo e costante obiettivo di ogni missione non potendo in alcun modo perire sotto i colpi dei nemici.
La presenza dell’eroe sul campo di battaglia dunque rappresenta un fattore di pericolo, d’altro canto è indispensabile ai fini della vittoria in quanto senza di lui le armate perdono morale e di conseguenza potenza nello scontro. E’ inoltre molto semplice individuare costantemente la posizione dell’eroe in quanto una colonna di luce “divina” ne illumina costantemente la figura. La struttura del gioco prevede la costruzione di edifici, a partire dal classico Town Hall tramite il quale è possibile creare i lavoratori da distribuire nei pressi della città per la raccolta delle risorse, per finire con le costruzioni adibite all’arruolamento dei vari tipi di unità da impiegare nei combattimenti. Particolare è la scelta fatta dagli sviluppatori per la gestione della produzione delle unità, infatti è possibile sfornare in continuazione unità (i tempi di produzione sono molto bassi) per costituire eserciti davvero imponenti. Le risorse, d’altro canto, sono illimitate e quindi la presenza dei vari elementi nei magazzini della città dipendono unicamente dal numero di lavoratori disponibili. Uno dei punti di forza di questo titolo è proprio l’imponenza degli eserciti gestibili, potendo gestire battaglie fino a 64000 unità, numero otto volte superiore al massimo contenibile da un’unica schermata.

Alexander: dal film al gioco
Alexander: dal film al gioco

Conquistare il mondo

Come è noto Alessandro conquistò la quasi totalità del mondo conosciuto all’epoca e toccò le maggiori civiltà presenti in quelle aree, per questo nel gioco sarà possibile interagire e controllare gli eserciti di quattro popolazioni, Greci, Persiani, Indiani ed Egiziani.

...nel gioco sarà possibile interagire e controllare gli eserciti di quattro popolazioni, Greci, Persiani, Indiani ed Egiziani

Conquistare il mondo

Ne deriva l’obbligo di rappresentare al meglio la differenziazione fra le varie civiltà non solo attraverso gli edifici delle città (ne esistono ben 120 differenti tipi nel gioco), ma anche mediante la rappresentazione delle diverse unità davvero ben ricostruite e l’introduzione di unità speciali legate alle caratteristiche del popolo in questione. La gestione delle battaglie rischia a volte di trasformarsi in una vera baraonda, dovendo controllare migliaia di unità terrestri in scontro corpo a corpo, o con armi da lancio a modesta gittata. Originale la possibilità di vedere in un gioco del genere le unità volare a terra disordinatamente in seguito ai colpi inferti dal nemico, e rialzarsi a qualche metro di distanza dovendo ingaggiare battaglia con un nuovo avversario. Il risultato di questi accorgimenti è quello di donare alle battaglie un tocco di realismo davvero gradevolissimo. L’interfaccia di controllo inoltre consente al giocatore di mantenere il controllo di tutte le unità disposte sul campo, gestendone anche lo schieramento sul campo.

Alexander: dal film al gioco
Alexander: dal film al gioco

I limiti e le potenzialità

Dal punto di vista tecnico Alexander risente delle limitazioni di una grafica in prospettiva che non permette di godere di inquadrature particolarmente esaltanti, scelta che peraltro può essere giustificata dalla volontà di lasciare spazio all’imponenza in numero delle battaglie, con un numero di unità impegnate davvero impressionante che avrebbe richiesto, con un motore totalmente 3D, requisiti hardware proibitivi. In sostanza si tratta di un titolo che mira al grande pubblico avvantaggiandosi di una licenza ed una pubblicità passiva di un film che con molta probabilità si rivelerà un blockbuster come è già successo per i film epici che l’hanno preceduto in questa stagione. Anche il prezzo con il quale si presenta al pubblico, davvero al di sotto della media, evidenzia la volontà di colpire il maggior numero di utenti.
Le musiche che accompagnano le fasi di gioco sono tratte dalla pellicola ed eseguite da Vangelis, noto compositore, guarda caso dalle origini greche, già famosissimo in tutto il mondo per aver composto le colonne sonore di film come Momenti di Gloria e Blade Runner, e aver dato luce al motivetto più odiato dai pianisti di tutto il mondo, ovvero il jingle dalla pubblicità della Barilla degli anni ’80, che chiunque si sia mai trovato davanti ad una tastiera avrà provato almeno una volta a riprodurre.

Alexander: dal film al gioco
Alexander: dal film al gioco

Commento

Spinto dal vento favorevole di una produzione cinematografica che porta il nome di Oliver Stone alla regia e il volto di Colin Farrel nel ruolo di Alessandro Magno, questo titolo gode già di tutti i vantaggi che molti “colleghi” non possono nemmeno lontanamente sperare di ricevere. Tecnicamente si tratta di un prodotto piuttosto stabile, che pur non apportando nessuna innovazione al genere degli RTS, è capace di attrarre a se un buon numero di giocatori. La duplice possibilità di godere di campagne in single player e di scontri in multiplayer come sempre conferisce una longevità maggiorata. Il rapporto qualità prezzo di questo prodotto è perciò più che accettabile, così come il target che si prefigge, che coinvolge giocatori di qualsiasi fascia di età accomunanti dall’insana passione per la strategia e la battaglia su campo aperto.

    Pro:
  • Possibilità di gestire fino a 64000 unità
  • Fino a 120 edifici disponibilità
  • Buono il reparto sonoro, musiche dal film composte da Vangelis
    Contro:
  • Grafica non sbalorditiva
  • Gestione delle battaglie caotica

E’ oramai abitudine consolidata far uscire in contemporanea o quasi film da grandi produzioni e relativi tie-in elettronici, con lo scopo di accrescere la curiosità bilaterale su di una serie di prodotti che costituiscono il vasto reparto di merchandise delle grandi pellicole holliwoodiane. Abbiamo assistito negli ultimi tempi ad esempi eclatanti, come Enter The Matrix, che non solo agganciava il proprio titolo ad una fortunatissima trilogia (quadrilogia se si tiene conto del DVD Animatrix) ma si inseriva totalmente nella trama dei film, completando alcune scene non rappresentate sul grande schermo. Le intenzioni di Alexander non sono di certo di queste proporzioni ma lasciano intendere di voler penetrare nelle case di migliaia di videogiocatori con una ricetta già collaudata.