Anno 1800 è sul mercato già da qualche anno e viene considerato come uno dei migliori city builder sul mercato. Con il tempo il supporto di Ubisoft non è diminuito e, anzi, è addirittura aumentato. Non potrebbe essere altrimenti visto che stiamo parlando del primo DLC del quarto pass stagionale del gioco, che segue tre stagioni molto ricche e varie nei contenuti. Questo dovrebbe far capire non solo al pubblico, ma anche agli sviluppatori, quanto lanciare un titolo simile in uno stato soddisfacente per i giocatori più appassionati non possa fargli che bene in un'ottica espansiva, così come vedremo nella recensione di Anno 1800: Semi del cambiamento, in cui analizzeremo le nuove aggiunte.
Semi del cambiamento
Semi del Cambiamento è sostanzialmente un nuovo sistema agricolo, basato sulla cosiddetta hacienda modulare. Di base è stata aggiunta la possibilità di costruire una vera e propria tenuta agricola, che può essere personalizzata in diversi modi, sia nelle colture, sia nei prodotti ottenibili, oltre che nell'estetica, e che consente di usare delle nuove tecniche per migliorare la produzione, come i fertilizzanti. In termini di gioco si tratta di una struttura formata da diversi elementi che vanno dalle abitazioni agli edifici agricoli veri e propri (silos, recinti e quant'altro).
Se il vostro sogno è sempre stato quello di fondare un'azienda agricola dall'estetica sudamericana, questo è sicuramente il contenuto che fa per voi.
Da notare che insieme all'hacienda modulare, sono stati rivisti alcuni aspetti del gameplay di Anno 1800, che vanno a completare il pacchetto, armonizzandolo all'interno del gioco base. Ad esempio è possibile emanare degli editti specifici che vanno a influire sulla produttività degli edifici o è possibile produrre delle bevande che finiscono in vendita nei vari locali della nostra città.
In termini di ore giocate è difficile quantificare Semi del Cambiamento, nel senso che si tratta di un contenuto perfettamente integrato nel gioco base, che però non viene modificato nei suoi aspetti fondamentali. Quindi non vi aspettate chissà quale rivoluzione e prendete il tutto come una simpatica aggiunta, fortunatamente ben armonizzata con gli altri sistemi di gioco.
Stagioni d'argento
Più corposo è il nuovo scenario: Stagioni d'argento, in cui il giocatore è chiamato a vestire i panni di un Vasco Olivera caduto in disgrazia, per compiere una missione apparentemente un po' folle e punitiva: installare una zecca d'argento in una regione lontana e poco accessibile. Si tratta di uno scenario abbastanza impegnativo, che richiede di affrontare delle condizioni climatiche mutevoli e poco prevedibili, nonché delle scadenze molto rigide, che riducono enormemente il margine d'errore. Diciamo che è uno di quegli scenari in cui si deve sbagliare il meno possibile se si vuole avere la meglio, nonostante le condizioni profondamente avverse. Arrivati sul luogo della nostra missione, abbiamo trovato una città praticamente in rovina, con pochissimi edifici attivi e un livello di abbandono altissimo. Come attirare nuovi operai da far lavorare nella miniera d'argento che dobbiamo costruire? Come padroneggiare la produzione del prezioso minerale in un luogo tanto inospitale? Rispondere nella pratica a queste domande richiederà di aver padroneggiato il gioco base e di scoprire come anche quella che sembra una distesa arida e senza speranza può racchiudere delle grandi ricchezze.
In termini pratici Stagioni d'argento occupa per qualche ora, a seconda della pratica che si ha con il gioco. Come già detto, è uno scenario abbastanza impegnativo e peculiare, ma niente d'indomabile. Sicuramente è un buon passatempo per chi ha già giocato il titolo base e conosce la modalità sandbox come le sue tasche.
Conclusioni
PRO
- I nuovi contenuti sono ben integrati nel gioco base
- Lo scenario è interessante
CONTRO
- Niente di davvero rivoluzionario, ma c'era da aspettarselo