Another Code è legato a doppio filo agli hardware che hanno ospitato i due capitoli, entrambi sviluppati da Cing, studio chiuso nel 2010, pubblicati su Nintendo DS nel 2005 e su Nintendo Wii nel 2009. All'epoca la serie era parte integrante di quel gruppo di giochi utili a dare una forma fisica e tangibile alla Nintendo Difference tanto sbandierata dal colosso di Kyoto, qualità necessaria, all'epoca, per distinguere sensibilmente certe produzioni da quelle dell'agguerrita concorrenza.
Two Memories, capostipite delle avventure con protagonista la giovanissima Ashley Mizuki Robins, non avrebbe avuto senso di esistere senza il touch-screen e il doppio schermo del Nintendo DS. Similmente, pur con minor fortuna sia in termini di critica che di successo commerciale, Viaggio al Confine della Memoria doveva parte del suo carisma e della sua originalità all'utilizzo delle specifiche del Wiimote.
Strappare i due giochi agli hardware originari e rigettarli in una contemporaneità molto diversa rispetto a quella in cui vennero concepiti, non poteva essere in alcun modo un'operazione semplice e lineare. Con Another Code: Recollection Nintendo si è presa un bel rischio, insomma, soprattutto considerando il progressivo allontanamento dell'azienda giapponese da certi precetti ludici, ancor prima che filosofici, tanto cavalcati all'epoca di DS e Wii.
Nella stragrande maggioranza delle produzioni destinate a Nintendo Switch, il touch-screen è una caratteristica aggiuntiva spesso inutilizzata. Persino il motion control il più delle volte è relegato a meccaniche facoltative ed estremamente superficiali nell'economia dell'avventura di turno. Another Code: Recollection, che racchiude quelli che sono a tutti gli effetti i remake di entrambi gli episodi della serie, avrebbe potuto essere l'occasione per sfruttare tutte le qualità distintive di Nintendo Switch, strumenti al servizio degli sviluppatori che avrebbero potuto valorizzare puzzle originali e sorprendenti. Purtroppo, come spiegheremo nel corso di questa recensione di Another Code: Recollection, non è andata così.
Più ritmo, meno enigmi
Come anticipato, Another Code: Recollection racchiude il rifacimento di entrambi i capitoli della serie. Al primo avvio, tuttavia, non potrete scegliere con quale dei due giochi iniziare. Nintendo, scelta che ci sentiamo di promuovere, ha infatti deciso di fonderli assieme per dare vita ad un'unica avventura da intraprendere senza soluzione di continuità. Pur divisa in capitoli e in due grandi atti, dovrete vivere l'epopea della giovane Ashely proprio a partire dagli eventi originariamente narrati in Two Memories.
La vicenda, per chi non lo sapesse, a grandi linee narra di un'adolescente che viene contattata dal padre, che credeva morto, il quale le chiede di raggiungerlo nella lontana isola Blood Edward. Una volta giunta sul posto, tuttavia, dovrà mettersi alla ricerca del genitore aiutata da un fantasma di nome D, che vaga privo di ricordi nei dintorni della grande villa che rappresenta lo scenario principale del gioco. Il cast di personaggi, in questo primo episodio, è ridottissimo. La maggior parte dei dialoghi, difatti, coinvolge Ashley e D, impegnati a ricostruire le proprie memorie al fine di scoprire chi abbia effettivamente ucciso la madre della prima e come abbia perso la vita il giovane fantasma.
Il remake, in questo senso, non ha intaccato in alcun modo la trama. Premesse, passaggi intermedi e conclusione sono ancora quelli di una volta, ma l'ordine di alcuni eventi, nonché di determinati accadimenti, ha subito grosse modifiche. In questo senso, gli sviluppatori si sono mossi con intelligenza e caparbietà, tagliando certi passaggi, inutilmente prolissi, e fornendo qualche approfondimento dove necessario. Anche per questo motivo la maggior parte dei dialoghi ha subito pesanti correzioni, ed eventuali tagli. I filmati denotano una regia più accorta e capace di evidenziare situazioni e reazioni dei protagonisti senza inutili lungaggini.
I dialoghi tra la protagonista e il suo aiutante sono ancora appesantiti da fin troppe esclamazioni e sospiri, ma la narrazione ha indubbiamente guadagnato in ritmo e brio, a tutto vantaggio di una fruizione piacevole e più adeguata agli standard odierni. Inoltre, per chi lo desidera, è possibile ottenere ulteriori dettagli sulla vicenda sia tramite il ritrovamento di alcuni origami sparsi per l'ambientazione, sia consultando il menù che racchiude le informazioni di tutti i personaggi, contenuto nel DAS. L'avveniristico strumento donatogli dal padre, le cui forme ricordano quelle del Nintendo Switch, consente ad Ashley di tenere traccia delle indagini svolte, nonché di scattare foto che possono tornare utili nella risoluzione di alcuni enigmi.
A questo proposito si palesa la principale problematica di questo adattamento. All'epoca Two Memories stupì e si fece apprezzare soprattutto per l'originalità dei suoi enigmi, ancor prima che per la sua trama o per la profondità dei suoi personaggi. Certo, molti si limitavano semplicemente a sfruttare il touch-screen, che all'epoca rappresentava ancora un avveniristico sistema di controllo, soprattutto in ambito videoludico, ma sarebbe stato lecito aspettarsi qualche guizzo di originalità anche in questo remake. Purtroppo non è andata così.
Tanto per cominciare, se la trama è rimasta grossomodo la stessa, gli enigmi sono stati praticamente rivisti da zero. C'è qualche lontano richiamo, ma preparatevi a sfide completamente nuove che tuttavia non riescono mai a brillare né per le meccaniche che sottendono, né per complessità. Il più delle volte, infatti, si tratterà di muovere meccanismi, far combaciare tra loro pezzi di oggetti diversi, ruotare e muovere figure. Tutto, tra l'altro, utilizzando gli stick analogici. Solo in un caso ci è stato chiesto di scattare una foto per far combaciare un elemento dello scenario con l'istantanea.
Insomma, dal punto di vista del gameplay questo remake rende Another Code: Two Memories un puzzle game tutt'altro che esaltante. Un discorso che si può tranquillamente estendere anche a Viaggio al Confine della Memoria, il secondo grande atto dell'Another Code: Recollection, nonché il remake del capitolo per Wii. Anche in questo caso si è optato per una semplificazione della parte ludica, già di per piuttosto evanescente all'epoca, per donare più ritmo alla progressione narrativa, di contro più ricca e complessa rispetto al prequel.
Bello da vedere, ma fin troppo grezzo
Viaggio al Confine della Memoria tenta di tenere l'utente incollato allo schermo con una trama più stratificata e ricca di personaggi. Ashley, che già in Two Memories, denotava una certa profondità, da adolescente deve fare i conti con una lunga serie di problematiche, molte delle quali legate alla sua infanzia segnata dal drammatico omicidio della madre.
Contattata dal padre, nuovamente sparito nel nulla, esplorerà un campeggio nei pressi del Lago Juliet, dove farà i conti con il suo passato, a caccia di indizi che possano fare luce sui misteri che la legano ai suoi genitori. Anche in questo caso la trama segue nel complesso quella dell'originale, con tutta una serie di deviazioni e variazioni lungo il percorso. L'opera di snellimento approntata dagli sviluppatori, è ancora più evidente ed efficace, restituendoci un intreccio narrativo sicuramente più godibile e leggero rispetto a quanto sperimentato su Wii, dove in certi casi la pesantezza di certi dialoghi si faceva sentire.
Purtroppo anche in questo caso la componente ludica ha sofferto dei cambiamenti apportati. Se già nel 2010 non eravamo stati testimoni di enigmi particolarmente intricati, su Nintendo Switch notiamo che c'è stato un ulteriore calo in termini di complessità e originalità. L'intento è piuttosto evidente, ovvero rendere ulteriormente accessibile l'avventura. Ne è una prova il sistema di aiuti e indizi che è possibile attivare tramite l'apposito tasto. La trovata è di per sé apprezzabilissima, poiché consente anche ai più giovani e inesperti di completare l'avventura senza troppe difficoltà. I più navigati, tuttavia, troveranno fin troppo semplice giungere ai titoli di coda.
La scelta di non utilizzare il touch-screen e le altre specifiche hardware di Nintendo Switch, se ha senso nell'ottica di rendere ugualmente fruibile il gioco sia in modalità portatile che non, non si è tradotta nella creazione di enigmi in grado di mettere in difficoltà l'utente o di sorprenderlo, minando così ad una delle principali caratteristiche che, all'epoca, aveva fatto tanto innamorare della serie. Come anticipato, ancor prima che per la trama e per i personaggi, Another Code ha tracciato un solco nella memoria dei videogiocatori proprio per come gli enigmi seppero sfruttare le caratteristiche di DS e Wii. Venendo completamente a mancare questo fattore, il valore globale di in Another Code: Recollection ne risente inevitabilmente.
Anche in termini visivi non si può non muovere qualche critica ai remake. L'art design ricalca quello ammirato nel capitolo per Nintendo Wii, pur con una palette di colori ben più ampia, cromatismi più vivaci e scenari dalle forme più morbide. La telecamera è posta alle spalle della protagonista - non c'è più la visuale dall'alto in Two Memories - e consente di ammirare liberamente il modello poligonale di Ashely, nonché ogni scenario. Se a un primo sguardo tutto sembra ben realizzato, non appena ci si inizia a muovere per le ambientazioni vengono al pettine diversi nodi. Le animazioni, tanto per cominciare, non sono fluide come ci si aspetterebbe, e le ambientazioni, per quanto spesso suggestive, sono fin troppo povere di dettagli e riprodotte con texture poco definite. L'avventura, inoltre, è cadenzata da fin troppi caricamenti, alcuni dei quali immotivatamente prolungati.
Another Code: Recollection non è un brutto gioco sul piano estetico, sia chiaro. Ma si sarebbe dovuto fare di più e meglio, soprattutto in termini di densità di dettagli e animazioni. Complice la telecamera che riprende ampie porzioni dello schermo mentre si esplora, si ha la costante sensazione di avere a che fare con un prodotto grezzo, che avrebbe necessitato di maggior tempo di sviluppo per brillare in tutto il suo splendore. Vagare per le sale della villa dell'isola di Blood Edward regalerà certamente piacevoli sensazioni ai fan della prima ora, ma è innegabile che storcerete un po' il naso di fronte alla sostanziale arretratezza palesata dal motore grafico. Fortunatamente, durante i molti dialoghi, l'inquadratura zooma prepotentemente sui primi piani dei modelli poligonali, mettendo in evidenza quanto, su questo fronte, sia stato compiuto un ottimo lavoro, anche e soprattutto nei personaggi pesantemente ridisegnati sia nell'aspetto, che nell'abbigliamento, operazione che non ha ovviamente risparmiato nemmeno Ashely.
Un appunto finale lo merita la localizzazione e il doppiaggio del gioco, solo in lingua inglese. La traduzione nella nostra lingua è ottima e non si evidenziano né errori grammaticali, né casi di incoerenza narrativa. Il doppiaggio, se in termini di pulizia del suono è tutt'altro che cristallino, si è avvalso di buoni attori, soprattutto considerando i protagonisti principali, Ashley in testa.
Conclusioni
Ci saremmo aspettati di più da Another Code: Recollection. Non parliamo di un gioco mal realizzato, brutto da vedere o con problemi di natura tecnica, sia chiaro. Grazie al carisma della protagonista e qualche colpo di scena ben piazzato, chi cerca un'avventura non troppo complessa con cui passare una dozzina di ore (ri)scoprirà una coppia di perle del catalogo della Nintendo che fu. Allo stesso tempo, tuttavia, è inevitabile provare una certa delusione considerando il livello globale della complessità e dell'originalità degli enigmi proposti. Fortunatamente, almeno in termini di ritmo sono stati fatti i giusti tagli e le giuste modifiche per rendere la trama enormemente più godibile. Another Code: Recollection, insomma, è più indicato ai neofiti a caccia di un'avventura grafica non troppo impegnativa, che non ai nostalgici che vogliono ripercorrere il viale dei ricordi, ricordi opportunamente modificati e rivisti beninteso. In questo caso, forse, è meglio recuperare direttamente i vecchi capitoli su DS e Wii.
PRO
- Art design azzeccato
- Narrazione più godibile
- Sistema di suggerimenti opzionale efficace
CONTRO
- Graficamente arretrato
- Enigmi semplificati e poco originali
- Fin troppi caricamenti