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Ape Out, la recensione

Ape Out è un bizzarro action game indie in cui si vestono i panni di un gorilla in fuga. Ecco la nostra recensione.

RECENSIONE di Davide Spotti   —   28/02/2019
Ape Out
Ape Out
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Un gorilla in fuga da un ufficio potrebbe di per sé sembrare un'idea bislacca da cui partire per realizzare un gioco d'azione. Normalmente questo accadrebbe se ci trovassimo a discutere di un titolo ordinario, uno dei tanti che popolano l'elefantiaco catalogo di Steam. Quando però a queste premesse andiamo ad accostare una colonna sonora dinamica di derivazione jazz, livelli suddivisi in album musicali con tanto di lato A e lato B e uno stile grafico psichedelico, basta una frazione di secondo per intuire che non è il caso di porsi tante domande ma semplicemente di mettersi comodi, stringere il proprio fidato pad tra le mani e lasciarsi trasportare dagli eventi. Sì perché Ape Out fa esattamente questo effetto la prima volta che lo si vede in azione. Ha una struttura semplice ma non per questo si finisce senza sforzi; è originale nel presentare un contesto tutto suo, ma per certi versi ricorda altre opere appartenenti allo stesso filone. Insomma, per farla breve è un gioco strano, uno di quelli che difficilmente si dimentica dopo averci fatto almeno un giro in giostra. Curiosi di capirci qualcosa di più? Allora non dovete far altro che proseguire nella lettura della nostra recensione.

Gameplay: action melee e mappe procedurali

Ape Out è un action game con visuale dall'alto, anche se questa definizione non esplica appieno il tipo di gioco che ci si ritrova davanti. Questo perché, a livello di gameplay, il titolo ideato da Gabe Cuzzillo con il sostegno di Bennett Foddy e Matt Boch si basa soprattutto sugli scontri ravvicinati corpo a corpo. I nemici imbracciano armi e ricorrono agli esplosivi, mentre la creatura in fuga non può far altro che affidarsi alle proprie capacità innate, ovvero l'irruenza, la forza bruta e la pellaccia dura. All'inizio di ogni livello lo scimmione dal manto arancione è tenuto sottochiave, ma la pacchia per i suoi carcerieri è destinata a durare ancora poco. Con uno slancio in avanti il gorilla si libera dal suo giogo e fa quello che qualsiasi animale in cattività farebbe dopo aver anche solo vagamente annusato aria di libertà: fugge. Effettivamente più facile a dirsi che a farsi, visto che la struttura pullula di guardie armate fino ai denti, pronte ad aprire il fuoco per abbattere l'animale ma anche a mettersi con risolutezza sulle sue tracce qualora venga ferito e lasci dietro di sé una copiosa scia di sangue. Bastano una manciata di colpi ben assestati per mettere fine alle velleità della creatura, ma non serve limitarsi a memorizzare area di gioco e piazzamento dei nemici, dato che i livelli sono generati in modo procedurale. L'impostazione di ogni ambientazione è di base sempre la stessa, ma la posizione di muri, finestre, spazi aperti e corridoi più stretti cambia senza soluzione di continuità, costringendo il giocatore a navigare a vista per inquadrare la strategia più idonea a raggiungere indenne il punto di uscita che conduce alla porzione successiva. Lo si intuisce rapidamente dopo le prime morti, quando la visuale si allarga e ci viene mostrata l'intera struttura della mappa, mentre sullo sfondo compare a caratteri cubitali la scritta "DEAD".

Ape Out 1

Dopotutto si vestono o no i panni di un animale selvatico? E allora bisogna agire d'istinto, cercando in qualche modo di buttare il cuore oltre l'ostacolo e provare a gestire senza troppe esitazioni la forza di cui si dispone. Ape Out propone infatti un sistema di controllo molto basilare, affidato alla levetta analogica sinistra per la gestione dei movimenti del gorilla, mentre con i due grilletti è possibile mettere a segno violenti attacchi corpo a corpo e prese sui nemici. Spingendo le guardie una contro all'altra o sbattendole sulle pareti dello scenario li si vedrà letteralmente spappolarsi in un festival di sangue e arti maciullati, che peraltro possono a loro volta essere raccolti e utilizzati come arma contundente, seppur con esiti non proprio eccezionali. L'unica variante è insita nella capacità dello scimmione di prendere in ostaggio un nemico alla volta. Così facendo è possibile utilizzarlo come scudo, ruotarlo per sparare alcuni colpi verso i suoi stessi alleati e infine spedirlo alla massima velocità a schiantarsi sul malcapitato di turno per poi proseguire di gran carriera verso l'agognata libertà. Il sistema di gioco funziona e risulta divertente da fruire, anche in virtù di un livello di sfida crescente che finisce per aggiungere un bel po' di pepe ad ogni partita. I checkpoint presenti al termine di ogni singolo livello rendono la vita un pizzico più semplice, ma negli stage in cui la difficoltà si fa più elevata, la densità dei nemici aumenta e la dimensione degli spazi aperti cresce, si avrà il proprio bel da fare per cercare di sbrogliare la matassa senza avere dei punti di riferimento fissi da apprendere e sedimentare. Sotto questo punto di vista Ape Out pecca più che altro in varietà, perché effettivamente non avrebbe guastato la presenza di qualche alternativa in più dal punto di vista dell'interazione.

Ape Out 6

Musiche: una fuga con sonorità jazz

La vera chicca di Ape Out è legata alla componente musicale, che nasconde alle sue spalle uno studio piuttosto interessante. Come abbiamo accennato in apertura, l'opera è ripartita in quattro album, ognuno a sua volta suddiviso in lato A e lato B come i vecchi dischi in vinile. La particolarità è che la colonna sonora segue un andamento dinamico sulla base del ritmo che viene attivamente impartito dal giocatore con i suoi movimenti sul campo. La dinamica procedurale non è dunque limitata alla struttura delle mappe ma si estende anche all'audio. Il caos e la frenesia della fuga vengono scandite da singolari tonalità di stampo jazz che iniziano a scatenarsi ad ogni uccisione. Responsabile della musica e degli effetti sonori di Ape Out è Matt Boch, docente presso la New York University con una laurea in Visual and Environmental Studies ad Harvard. Bach peraltro è anche direttore creativo di Harmonix, lo studio che ha creato Guitar Hero e Rock Band. Nel suo curriculum sono presenti ulteriori progetti tutti a tema musicale, come Dance Central e anche Fantasia: Music Evolved, realizzato in collaborazione con Disney.

Ape Out 7

La colonna sonora di Ape Out si basa sostanzialmente su una serie di assoli di batteria, una scelta volta a trasmettere quel feeling "animale" che trasuda dall'interazione. I suoni vanno a sovrapporsi uno sull'altro, ad aggrovigliarsi in un tripudio di percussioni e piatti, donando un ritmo cadenzato e simmetrico rispetto a quello scelto dal giocatore nel corso del suo ennesimo tentativo di fuga. Una volta portato a termine ciascun album, è possibile accedere all'Arcade Mode nel tentativo di scalare le classifiche online. Il bonus che si ottiene superando ogni stage viene calcolato sulla base del tempo risparmiato nel segmento precedente e sul numero di uccisioni messe a segno. Diversamente dalla modalità tradizionale, dove è consentito ripartire dall'ultimo checkpoint per provare a spingersi oltre, in queste sessioni diventa indispensabile non compiere errori per il maggior tempo possibile, pena dover riprendere il percorso dal primo dei dieci livelli che compongono ciascun album.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam
Prezzo 14,99 €
Multiplayer.it
7.5
Lettori (6)
8.2
Il tuo voto

Ape Out è un titolo accattivante e divertente, con del buon potenziale e una serie di idee interessanti sul piano squisitamente artistico, soprattutto su quello sonoro. Cionondimeno si sarebbe potuto compiere uno sforzo ulteriore per quanto riguarda la varietà del sistema di combattimento, interessante al primo impatto ma troppo limitato per mantenere accesa la scintilla dopo le prime ore di gioco. Allo stesso tempo avremmo senz'altro gradito disporre di una quantità di ambientazioni superiore rispetto a quella effettivamente accessibile allo stato attuale, anche in considerazione del fatto che non sono presenti modalità alternative al di fuori di quella arcade.

PRO

  • Sonoro e grafica sperimentali
  • Divertente e immediato da fruire
  • Modalità arcade con tanto di leaderboard

CONTRO

  • Pochi livelli disponibili
  • Qualche variante in più negli attacchi avrebbe giovato