Abbiamo dovuto attendere parecchio per cimentarci con la recensione di Apex Legends per Nintendo Switch: il battle royale sviluppato da Respawn Entertainment ha riscosso un enorme successo su PC, PS4 e Xbox One, ma la sua conversione per la console ibrida giapponese ha richiesto più tempo del previsto... e, alla luce dei risultati, probabilmente sarebbe stato meglio aspettare ancora.
Intendiamoci: affidare questo incarico a Panic Button, il team di sviluppo oramai specializzato nel realizzare piccoli grandi miracoli su Switch, non è stato certo un errore per Electronic Arts. Il loro ultimo lavoro con DOOM Eternal, del resto, parla da solo: lo studio è riuscito a ottenere un eccellente compromesso fra dettaglio e performance, nonostante la complessità grafica dello sparatutto targato id Software.
Apex Legends un titolo tecnicamente più semplice e minimale rispetto al già citato DOOM Eternal, ed è probabilmente questo che ha tratto tutti in inganno, Panic Button inclusi. Se infatti un'esperienza prettamente single player consente di effettuare ottimizzazioni più profonde e radicali, in uno sparatutto a base multiplayer ci sono aspetti che non possono essere toccati, pena un sostanziale decadimento qualitativo anche sul fronte del gameplay.
Detto in parole povere, è proprio ciò che è successo con la conversione di Apex Legends: nonostante l'abbassamento di tutti i parametri grafici e il dimezzamento del frame rate, il gioco fa ancora una grossa fatica a girare su Nintendo Switch senza incorrere in svarioni e incertezze più o meno marcate, che penalizzano in maniera vistosa la godibilità del gioco e finiscono inevitabilmente per snaturarlo.
Struttura
Apex Legends è un battle royale free-to-play che alla fine del 2019 contava qualcosa come settanta milioni di giocatori. Sviluppato dagli autori di Titanfall e ambientato nel medesimo universo, il titolo racconta di una sfida mortale, gli Apex Games, che viene vista da sopravvissuti, mercenari e criminali come l'unico modo per ottenere la fama e il denaro necessari per rifarsi una vita in una zona diversa della galassia.
Questi combattenti si cimentano in uno scontro all'interno di un'ampia mappa che si restringe gradualmente, rendendo i duelli sempre più frequenti. Lo scopo è naturalmente quello di rimanere gli unici in vita al termine del match, utilizzando i punti guadagnati per sbloccare elementi estetici nonché i personaggi che compongono il roster del gioco, acquistabili anche con denaro reale.
Nel corso delle stagioni sono stati introdotti numerosi nuovi guerrieri, arrivando a raddoppiare letteralmente la dotazione iniziale: agli originali Gibraltar, Lifeline, Bloodhound, Pathfinder, Wraith, Bangalore, Caustic e Mirage si sono aggiunti man mano Octane, Wattson, Crypto, Loba, Revenant, Rampart, Horizon e Fuse. Tante nuove Leggende, insomma, ognuna con le sue abilità peculiari da utilizzare in battaglia.
Contestualmente alle varie stagioni e ai costanti aggiornamenti in tema di bilanciamento, Apex Legends è stato anche dotato di modalità extra, spesso a tempo limitato, create per mischiare le carte in tavola e aumentare la varietà dell'esperienza agli occhi degli utenti, che hanno anche potuto visitare location differenti rispetto alla classica Canyon dei Re, rilanciata in versione modificata nella Stagione 8.
Gameplay
La formula alla base di Apex Legends, presente in forma integrale anche su Nintendo Switch, prevede match di tipo tag o trio, in cui ci si proietta all'interno dello scenario nell'ambito di una squadra, scegliendo dove atterrare di volta in volta e raccogliendo armi, corazzature e oggetti utili a rendere il proprio personaggio più competitivo in vista degli inevitabili scontri che dovrà provare a superare per ambire alla vittoria.
L'approccio è quello di uno sparatutto in prima persona in stile Call of Duty, e non poteva essere diversamente considerate le origini del team di sviluppo: azione veloce e frenetica, dinamismo esasperato, la mancanza di punti di riferimento all'interno della mappa presso cui ragionare e appostarsi, ma anche l'apporto strategico delle abilità speciali e delle Ultimate, che possono cambiare il volto dello scontro in qualsiasi momento.
Su Nintendo Switch è possibile attivare il giroscopio per assistere il lavoro degli stick analogici, ma una soluzione del genere per funzionare efficacemente ha bisogno di un frame rate davvero consistente, e come già detto non è questo il caso. È inoltre presente un'opzione per il cross-play, così da sfidare gli utenti sulle altre piattaforme, tuttavia meglio evitare: il matchmaking è molto più rapido, ma gli altri giocatori risultano avvantaggiati in termini di fluidità, visibilità ed esperienza, e vi massacreranno senza alcuna pietà.
Infine qualche parola sul formato free-to-play, che nel caso di Apex Legends consente di giocare in multiplayer anche senza possedere un abbonamento a Nintendo Switch Online, come ormai da tradizione per questo genere di produzioni e sulla maggior parte delle piattaforme.
Realizzazione tecnica
Torniamo dunque al nocciolo della questione, ovverosia la realizzazione tecnica di Apex Legends su Nintendo Switch. È possibile che il motore grafico del gioco non abbia consentito a Panic Button di ottenere i risultati sperati nonostante i già citati e visibilissimi tagli alla qualità degli asset, dei personaggi, dell'effettistica, della risoluzione e il dimezzamento del frame rate, che passa dai 60 fps originali a un target di 30 fotogrammi.
La sensazione, fin dalle prime battute, è quella di trovarsi di fronte alla versione PC del gioco che viene fatta girare su di un notebook con scheda video integrata, abbassando tutti i preset nella speranza di ottenere un compromesso giocabile. La differenza è che in questo caso gli sviluppatori avrebbero potuto introdurre quantomeno delle regolazioni variabili per fare in modo che nei menu le varie Leggende non avessero dei contorni così scalettati.
Come probabilmente saprete, Apex Legends gira su Switch a 720p in modalità docked, ma a vederlo in azione su di uno schermo 4K di grosse dimensioni la risoluzione sembra ancora più bassa, un po' come negli episodi Wolfenstein in cui veniva utilizzato uno scaler dinamico molto aggressivo. Lo streaming degli asset è lento e fa una grande fatica, che si nota fin dalla sequenza di lancio.
Quando poi si combatte e la situazione si fa concitata, il frame rate perde colpi e il gameplay diventa impreciso e caotico. Le cose migliorano in modalità portatile? Purtroppo no, anzi sul fronte della fluidità si registrano svarioni ancora più frequenti, sebbene in quel caso la risoluzione di 576p restituisca, sul piccolo schermo, una sensazione di maggiore nitidezza.
Conclusioni
Apex Legends per Nintendo Switch è una conversione venuta male, c'è poco da girarci intorno. Sono ormai alcuni anni che sembra si faccia a gara a portare sulla console ibrida esperienze disegnate per hardware sostanzialmente più prestanti, con team di sviluppo che in questo modo cercano di dimostrare il proprio talento ma sfornano prodotti che anche nella migliore delle ipotesi non possono essere accostati agli originali per dettaglio e fluidità. In questo caso, peraltro, le mancanze tecniche si riflettono in maniera evidente sul gameplay, rendendolo approssimativo e caotico. Immaginiamo che questa versione di Apex Legends verrà migliorata con qualche aggiornamento ben assestato, ma per il momento la domanda che sorge spontanea è soltanto una: ce n'era davvero bisogno?
PRO
- Personaggi differenti, ben caratterizzati
- Solido e immediato ma non banale
- Mappe ampie e ben organizzate
CONTRO
- Tecnicamente mediocre su Nintendo Switch
- Il gameplay risente delle scarse performance...
- ...e il cross-play ci mette anche il carico