Assassin's Creed Odyssey è un gioco spaventosamente vasto. Gli sviluppatori di Ubisoft Quebec sono partiti dalle solide e ampiamente rinnovate basi di Origins per confezionare un'esperienza incredibilmente ricca, che migliora il gameplay sotto alcuni aspetti e rende più coerenti determinati meccanismi legati anche al sistema di combattimento, ora più improntato alle abilità speciali. Le novità riguardano però soprattutto l'ambientazione dell'antica Grecia, letteralmente enorme fra entroterra e isolotti, e l'affascinante lore rappresentato dalle figure storiche più rappresentative vissute durante il periodo della guerra del Peloponneso. Ciò si traduce in subquest variegate e stimolanti dal punto di vista narrativo, nell'interessante introduzione dell'elemento romance, nel ritorno delle sezioni navali in stile Black Flag e nell'aggiunta di battaglie su ampia scala che ricordano da vicino quanto visto in For Honor.
Un "vero" Assassin's Creed?
Non c'è dubbio: dopo la conclusione della storyline di Desmond Miles, Ubisoft sembrava aver completamente perso il polso della situazione, trascurando colpevolmente gli eventi della trama ambientati ai nostri tempi e riprendendo il filo del discorso solo con l'ultimo episodio. Prima di addentrarci nella recensione di Assassin's Creed Odyssey, ci preme dunque rispondere ad alcune delle domande che gli appassionati del franchise si staranno certamente facendo. Odyssey porta avanti le vicende di Layla Hassan? Sì, anche se non in maniera concreta. Si tratta di un "vero" Assassin's Creed? Dipende. La serie ha preso di recente una piega differente, più votata all'esplorazione e all'avventura, andando però a concretizzare quella che era la visione originale di Patrice Desilets, ovverosia un mondo ampio e affascinante, con tante situazioni nuove in cui imbattersi andando in giro.
Ultima questione: perché ambientare il gioco in un periodo storico in cui gli Assassini e i Templari ancora non esistevano? La risposta qui è abbastanza chiara: per scoprire i segreti dei Frutti dell'Eden e della Prima Civilizzazione, legati a doppio filo al mondo greco. Quello che ci ha onestamente sorpreso è stato trovarci di fronte a un prodotto tutt'altro che abbozzato dal punto di vista narrativo: al netto di una direzione non ancora al livello delle migliori produzioni videoludiche, che purtroppo gestisce spesso male sequenze che avrebbero giovato di tempi e modi differenti, la storia di Odyssey non è un semplice espediente per giustificare l'ambientazione, ma una vicenda coinvolgente, dai tratti viscerali, piena di umane contraddizioni (avete presente il fatto di poter combattere indifferentemente per Sparta o Atene?) e di ottime caratterizzazioni.
Storia e personaggi
Assassin's Creed Odyssey è il primo capitolo della serie che consente di scegliere se affrontare l'avventura con un protagonista maschile o femminile. Dopo aver optato per l'opzione canonica, Kassandra, ne abbiamo plasmato il carattere attraverso una serie di scelte anche importanti, ritraendola come una combattente straordinaria ma leale, fieramente omosessuale, che non rifugge le emozioni ma anzi se ne lascia spesso trasportare e applica questa filosofia anche all'ingrato mestiere di mercenaria ("mysthios"). Il suo è un passato inquietante: nata e cresciuta a Sparta, appena ragazzina è sopravvissuta per miracolo quando suo padre l'ha gettata da una montagna, rea di aver cercato di salvare il fratellino ancora in fasce dalla condanna di un oracolo. Portando con sé un'importante reliquia di famiglia, la leggendaria lancia di Leonida, Kassandra è riuscita a raggiungere l'isola greca di Cefalonia e lì è stata accolta da Marco, una sorta di piccolo imprenditore molto bravo a cacciarsi nei guai.
All'inizio del gioco facciamo la conoscenza della protagonista e di alcuni personaggi di contorno (lo stesso Marco, la piccola trovatella Phoebe), venendo progressivamente coinvolti in una catena di eventi che ci condurrà a partire a bordo di una nave tutta nostra, l'Adrestia, per portare a termine la missione commissionataci da un misterioso magnate greco. La faccenda assume ben presto i contorni di una questione di famiglia per Kassandra, ma non è il caso di rivelare ulteriori dettagli: al netto di qualche risvolto non propriamente brillante, specie verso la fine della storyline principale, la trama di Assassin's Creed Odyssey ci è piaciuta: gli autori hanno utilizzato in maniera intelligente il "lore", la mitologia greca e le rivelazioni riguardanti gli Isu per costruire una vicenda che scorre in maniera coerente, senza particolari acuti ma al contempo priva delle falle a cui la serie ci aveva abituati.
Una componente narrativa migliore o peggiore rispetto ad Assassin's Creed: Origins? La questione è molto soggettiva: la saga di Bayek era improntata sulla vendetta e sul sacrificio, supportata da atmosfere che questo nuovo capitolo non riesce a replicare, forse anche per via di una personalità artistica meno marcata. Certo, chi è ansioso di arrivare subito al punto dovrà fare i conti con una struttura che di fatto impedisce di procedere dritto per dritto, rendendo fondamentale il completamento di alcune quest secondarie nell'ottica di macro missioni parallele, ognuna dotata di una propria conclusione. Assassin's Creed Odyssey richiede oltre quaranta ore di gioco solo per arrivare alla fine della storyline principale, ricorre nativamente al sistema di auto livellamento dei nemici che Origins aveva introdotto con un aggiornamento (evitando dunque che alcune missioni iniziali, affrontate successivamente, si rivelino troppo facili) e, in generale, può tenervi compagnia per un mese o più, a seconda di quanto tempo vorrete dedicargli.
Un'esperienza incredibilmente corposa, insomma, che riesce però a non scadere mai nella noia grazie anche alla solidità di un cast di comprimari davvero suggestivo. Ci troveremo ad avere a che fare con figure come Ippocrate, Socrate, Pericle, Erodoto o Talete, per citarne solo alcuni, ma anche con personaggi inediti e ugualmente affascinanti, con cui potremo eventualmente decidere di instaurare una relazione. C'era grande curiosità attorno all'elemento romance del nuovo Assassin's Creed, ma possiamo dire che si tratta di una feature apprezzabile, certamente benvenuta: innescati da specifiche scelte di dialogo, la maggior parte degli incontri amorosi si svolgono dietro porte rigorosamente chiuse, ma alcune sequenze si prendono qualche libertà in più e riescono a trasmettere delle belle emozioni.
Controlli, armi e oggetti
Che l'ossatura di Assassin's Creed Odyssey fosse la stessa di Origins è apparso chiaro fin dall'annuncio del gioco, ma come detto questo nuovo episodio introduce alcune importanti novità anche sotto il profilo del gameplay. I comandi sono quelli completamente rinnovati con cui abbiamo oramai familiarizzato, con i tasti dorsali deputati all'attacco leggero, all'attivazione delle abilità e alla parata (premendoli insieme al momento giusto), il trigger sinistro per usare l'arco e quello destro per effettuare un attacco pesante. La mancanza di coerenza rispetto all'uccisione silenziosa, assegnata al tasto Triangolo, appare stavolta meno marcata, complice anche una valorizzazione della manovra stessa (potenziabile insieme ad altre mosse, inclusa una uccisione stealth più efficace che consuma una barra dell'adrenalina).
Sul fronte dell'inventario in Assassin's Creed Odyssey è stata operata una semplificazione in relazione all'arco, che non è più diviso in varie categorie ma appartiene a un'unica tipologia: per scoccare frecce speciali o multiple bisogna sbloccare le relative abilità. Il resto è stato gestito in maniera simile al precedente episodio, con una distinzione di classe per ognuna delle armi (spade, mazze, lance, asce, daghe) che si riflette in maniera evidentissima quando portiamo uno strumento dal fabbro per migliorarne l'efficacia. Ciò detto, il set di armi e corazzature realizzato per l'occasione è splendido e piuttosto vario: con l'avanzare del livello tenderemo a ritrovare gli stessi componenti solo di qualità migliore, ma si tratta ugualmente di una selezione molto ampia. Piccola ma importante nota: è possibile equipaggiare un elmo (o un cappuccio), approfittando dunque di una protezione extra, scegliendo poi se visualizzarlo o meno in-game, lasciando dunque libero il volto del o della protagonista.
Abilità e sistema di combattimento
In Assassin's Creed Odyssey l'albero delle abilità è stato completamente rivisitato e include ora tre differenti "percorsi": Cacciatore, Guerriero e Assassino. Ognuno di essi permette di sbloccare potenziamenti e poteri specifici. La classe Guerriero include ad esempio l'iconico spartan kick (che si rivela tremendamente utile in combinazione con la verticalità di tanti scenari: basta un calcio ben assestato per far precipitare un nemico anche piuttosto coriaceo, a patto che non possieda abilità peculiari), un colpo caricato, una "finisher" con una serie di attacchi in sequenza, una carica frontale e un potenziamento momentaneo dei colpi. La classe Cacciatore ruota attorno all'uso dell'arco e consente i tiri di precisione, quelli caricati, le frecce paralizzanti o incendiarie, le frecce esplosive e, in generale, la quantità di danno arrecata con ogni manovra. Infine, la classe Assassino regola le mosse che potremo utilizzare in modalità stealth, il rumore dei passi, la percezione degli oggetti (anche qui l'Occhio dell'Aquila classico è un lontano ricordo) ma soprattutto l'efficacia delle piccole lame (niente lama celata, ad ogni modo).
È improbabile procedere focalizzandosi su di un'unica categoria, ma il gioco consente di ripristinare in qualsiasi momento le abilità sbloccate per distribuire diversamente i punti esperienza ottenuti nel corso della campagna. Di certo serve un mix di capacità per cavarsela nelle varie situazioni: assaltare una base nemica per eliminarne il capo e rubarne i tesori richiede spesso un'alternanza di approcci, a maggior ragione se il grado delle guardie è superiore al nostro. Non capita mai di restare senza frecce, questo è vero, ma a differenza di Origins è difficile raggiungere un grado di potenza tale da eliminare decine di soldati con tiri dalla distanza e passare tranquillamente a raccogliere gli oggetti di valore fra i cadaveri. Il bilanciamento rende i combattimenti corposi e impegnativi: in quest'ottica le abilità speciali, spendibili consumando gli indicatori della barra dell'adrenalina, aiutano ma non sono risolutive. Schivando gli attacchi all'ultimo istante si attiva un bullet time non bellissimo da vedere ma piuttosto efficace, durante cui è possibile inanellare una serie di colpi al nemico senza che possa reagire.
Nemici e intelligenza artificiale
Sono di certo lontani i tempi di Assassin's Creed IV: Black Flag, quando il protagonista poteva accumulare uccisioni su uccisioni e lasciarsi dietro una montagna di corpi: in Assassin's Creed Odyssey viene consolidata la visione action RPG introdotta con Origins, e capita dunque di dover fuggire nel momento in cui ci si ritrova circondati da tre o quattro nemici di alto livello. Inoltre è stata smontata una volta per tutte la buffa pratica del "trenino", con gli avversari che aspettavano il proprio turno per colpire: in condizione di inferiorità numerica non riusciremo quasi mai a completare una combo senza che un altro partecipante allo scontro provi a colpirci, peraltro riuscendoci qualora la sequenza non sia annullabile. In che modo si comporta l'intelligenza artificiale in questo e in altri casi? Le regole del genere stealth sono abbastanza chiare: rendere la percezione e le reazioni delle guardie in maniera realistica significherebbe trasformare l'esperienza in un frustrante trial & error, perché una volta scoperti dovremmo rinunciare definitivamente all'approccio silenzioso.
Nel gioco si osserva dunque una semplicistica via di mezzo: essere avvistati crea uno stato di allarme anche piuttosto duraturo, ma è possibile recuperare fuggendo e nascondendosi lontano, dopo aver interrotto il contatto visivo. Il tutto considerando una certa dinamicità strategica, visto che i nemici allertati cominceranno ad aggirarsi per l'accampamento in gruppo, dividendosi solo dopo un po'. La conquista degli avamposti è una pratica chiaramente ripetitiva nelle sue dinamiche, ma viene fortunatamente inframezzata da una grande quantità di eventi diversi, che in alcuni casi prevedono anche lo scontro con potentissimi boss appartenenti alla mitologia greca. Ci sono infine i mercenari: si aggirano sulla mappa come quelli di Origins, ma vengono gestiti in maniera differente. Si tratta di avversari di valore, coriacei e spesso accompagnati da bestie feroci, che vengono assoldati sulla base delle nostre azioni: il loro intervento può effettivamente romperci le uova nel paniere, specie quando arrivano nel mezzo di un assedio, ma sconfiggerli ci consentirà di ottenere nuovi oggetti e di aumentare la nostra popolarità come mysthios, salendo nella classifica della categoria.
Difficoltà e modalità di esplorazione
Assassin's Creed Odyssey consente in qualsiasi momento di impostare la difficoltà su quattro livelli (facile, normale, difficile e incubo) e di modificare la modalità di esplorazione, rendendola guidata come negli altri episodi oppure libera. Abbiamo trovato il gioco abbastanza impegnativo al grado intermedio, complice il già citato sistema di auto-bilanciamento dei nemici e un paio di momenti della campagna che richiedono di effettuare un po' di grinding per poter proseguire, ma il sistema che regola la profondità dell'esplorazione rappresenta una novità importante, che cambia per molti versi la consistenza dell'esperienza. Durante le missioni viene tradizionalmente chiesto di trovare qualcosa o qualcuno, di infiltrarsi in un luogo e sottrarre un oggetto, di eliminare un bersaglio.
Ebbene, con la nuova modalità sarà fondamentale sfruttare al massimo il sistema di dialogo con opzioni multiple per ottenere le informazioni che ci servono e individuare ad esempio una zona circoscritta dove indagare. Una volta sul posto potremo richiamare l'aquila Icaro in maniera identica a Senu, utilizzando il volo stazionario per marcare punti di interesse, nemici, tesori e quant'altro. Questo tipo di approccio rende il gioco più realistico e ispirato, ma chiaramente anche un po' più lento. Passando alla soluzione guidata le differenze sono notevoli: i bersagli compaiono immediatamente in lontananza e ci si ritrova a inanellare le missioni una dopo l'altra, un po' come in una catena di montaggio. Comprendiamo dunque perché gli sviluppatori abbiano indicato chiaramente, all'inizio della campagna, che è meglio giocare attivando la modalità esplorazione.
Missioni e scelte
Come sono le missioni di Assassin's Creed Odyssey, in particolare quelle secondarie? Abbiamo trovato la varietà delle situazioni sufficiente a evitare l'eccessiva ripetitività che caratterizza molti dei passati episodi della serie, mancano del tutto i pedinamenti (per fortuna!) ma soprattutto si è lavorato bene sul fronte narrativo per giustificare gli incarichi che Kassandra o Alexios accettano di portare a termine. Anche in tali frangenti entrano in gioco alcune scelte che avranno inevitabilmente delle conseguenze, ed è consigliabile in tal caso sfruttare la funzione di salvataggio rapido per poter creare dei punti su cui eventualmente tornare laddove si vogliano sperimentare altre soluzioni.
La trama non differisce che si opti per il protagonista maschile o femminile, i due semplicemente si scambiano di ruolo, è vero, ma l'abbondanza di bivi rende per la prima volta appetibile quantomeno un secondo playthrough, utilizzando un personaggio diverso e prendendo decisioni alternative per rivelare i nove finali disponibili. Quando una determinata scelta ha delle conseguenze sulla storia, il dialogo a essa legato viene accompagnato da un'icona. Dire tuttavia quale sia il peso specifico di tale feature senza effettuare un nuovo giro è arduo: immaginiamo che alcune situazioni vengano risolte in maniera banale, ma in altri casi appare subito chiaro come da una decisione non presa potesse scaturire un concreto vantaggio, magari l'ottenimento di un oggetto o di un'arma particolare. E sì, ci si mangia un po' le mani. Da questo punto di vista i ragazzi di Ubisoft Quebec hanno tuttavia utilizzato un approccio spesso controverso, inserendo scelte di cui bisogna interpretare il senso per evitare di dire l'esatto opposto di quel che vorremmo.
Trofei PlayStation 4
Per ottenere i cinquantuno Trofei di Assassin's Creed Odyssey bisogna completare la campagna del gioco, ma non solo. L'incredibile ricchezza dello scenario ha ovviamente spinto gli sviluppatori a nascondere achievement un po' dappertutto: se ne ottengono portando a completamento specifici gruppi di missioni, sconfiggendo i boss, chiudendo l'arco di un determinato personaggio, potenziando armi e nave al massimo, effettuando le incisioni sui propri strumenti per migliorarne ulteriormente l'efficacia, ma anche diventando dei formidabili ricercati.
Realizzazione tecnica
Assassin's Creed Odyssey vanta un'ambientazione letteralmente enorme, come già detto, e gli sviluppatori hanno fatto un grande lavoro di caratterizzazione per differenziare, laddove possibile, città e isole l'una dall'altra. Ci sono luoghi che rimangono impressi, altri che si rivelano per puro caso durante una corsa a cavallo o una sequenza di navigazione: il piacere della scoperta, che rendeva così affascinante l'approccio di Origins, è rimasto intatto e anzi risulta enfatizzato in questo nuovo episodio. Certo, ci sono alcuni asset che si ripetono, in particolare i templi da scalare per effettuare l'immancabile sincronizzazione, fondamentale per poter effettuare viaggi rapidi; ma in generale lo scenario appare variegato, ispirato, convincente e discretamente popolato. Siamo distanti dalla Parigi di Assassin's Creed: Unity, che aveva alcuni quartieri letteralmente pieni di folla, ma la densità degli abitanti risulta credibile sulla base del contesto e appare del tutto simile a quella di Origins. A proposito del capitolo ambientato nell'antico Egitto, non si può dire che in termini di atmosfere e direzione artistica Assassin's Creed Odyssey faccia un lavoro altrettanto valido, ma ciò non di meno ci sono sequenze di cavalcata nei boschi o sulle montagne che, apprezzate su su di un grande schermo a 4K e in HDR, vantano uno straordinario impatto visivo, da immortalare al volo grazie al photo mode. La qualità pura del rendering non è stupefacente, in alcuni momenti si verificano problemi abbastanza evidenti di pop-up delle texture e delle ombre, così come ci sono traballamenti del frame rate, qualche glitch abbastanza grosso (che confidiamo verrà sistemato già al day one) e caricamenti un po' troppo lunghi al game over.
Le cutscene girano però in maniera fluida, a differenza del più volte citato Origins (che le infarciva di effetti, va detto), e in generale la consistenza del motore risulta sorprendente, se consideriamo le dimensioni della mappa, visitabile nella sua interezza senza tempi di attesa. Su alcuni aspetti si è inevitabilmente scesi a compromessi: i riflessi sull'acqua del mare (splendido) sono reali, quelli nelle pozzanghere talvolta no (avete presente le vetrate del primo Watch Dogs?), e la pioggia è stata resa in maniera "old gen", senza il supporto di un'effettistica adeguata a marcarne l'impatto sul terreno. Alcune animazioni degli NPC appaiono un po' fuori luogo (vedi la corsa forsennata di chi ci sta guidando verso un obiettivo) e sottolineano la mancanza di una rifinitura impeccabile, così come appaiono datate le interazioni del cavallo e la sua capacità di movimento.
Nulla da dire sui personaggi principali: Kassandra è un'amazzone alta e minacciosa, ben caratterizzata anche nelle cicatrici, mentre Alexios si pone come un protagonista più in linea con la tradizione del brand. La colonna sonora di Assassin's Creed Odyssey è ottima, con musiche che riprendono i temi classici della serie e tanti brani inediti legati alle atmosfere dell'ambientazione greca, ma bisogna sottolineare in particolare lo straordinario doppiaggio in italiano: circa venti ore di dialoghi non sono una passeggiata, ma la qualità delle interpretazioni rende piacevole ascoltarli per intero e apprezziamo tantissimo il fatto che Ubisoft abbia ancora una volta voluto investire sulla localizzazione. Al di là di qualche piccola sbavatura (vedi la pronuncia differente dei nomi da parte di due interlocutori), ci sono momenti davvero intensi che i nostri attori hanno saputo rendere in maniera perfetta: tanto di cappello a chi ha curato l'adattamento con tanta passione.
Conclusioni
Nella nostra recensione abbiamo trovato Assassin's Creed Odyssey un gioco enorme, che migliora l'esperienza della serie Ubisoft sotto diversi aspetti e introduce meccaniche convincenti, in grado di enfatizzare ulteriormente il senso della scoperta, la componente adventure, le relazioni fra i personaggi e le loro scelte. Ci eravamo avvicinati con perplessità a questo titolo e ne siamo rimasti oltremodo sorpresi, trovandoci alla fine dei conti di fronte a un prodotto globalmente migliore di Origins. La saga di Bayek vanta una componente narrativa più coinvolgente, una migliore resa delle atmosfere e una maggiore personalità artistica, ma Odyssey ha dalla sua una mappa vastissima e affascinante, un "lore" ricco di comprimari eccellenti, quest secondarie migliori per narrazione e varietà, il ritorno delle sezioni in mare, l'introduzione delle battaglie su larga scala, il sistema di scelte e conseguenze, l'elemento romance e diverse ottimizzazioni sul fronte del gameplay e dei combattimenti. Un eccellente episodio di Assassin's Creed senza gli Assassini? Incredibile ma vero.
PRO
- Talmente vasto da far paura
- Ambientazione e "lore" straordinari
- Tante novità di peso
- Ottima realizzazione tecnica...
CONTRO
- ...al netto di qualche spigolo
- Ci sono momenti poco valorizzati
- Approssimativo sotto alcuni aspetti
- Diversi glitch