Asus ROG Zephyrus M GM501, la recensione

Ci siamo oramai lasciati da un po' alle spalle il periodo degli enormi portatili da gioco pesanti e con la batteria capace di durare un battito di ciglia: quelli che un tempo erano enormi desktop racchiusi a forza in una scocca "trasportabile", oggi sono prodotti che, pur distanti dalla compattezza degli ultrabook, possono essere tenuti in spalla all'interno di uno zaino e sfoggiati in ambito di studio o lavoro senza l'ansia di essere presi per dei giocatori incalliti incapaci di allontanarsi per più di qualche ora dalla propria postazione da gioco (che poi è vero, ma sono le apparenze quelle che contano in certi casi). La linea Zephyrus di ROG è sul mercato già da qualche tempo, decisa ad inserirsi proprio in questa new wave dei notebook da gioco, ma solo ultimamente ha fatto un importante salto in avanti che le ha permesso di concretizzare definitivamente una visione molto interessante, ben sviluppata e, seppur non per tutti, sostanzialmente accessibile anche in termini di prezzo. Insomma all'esterno sembra un normale portatile da ufficio, di quelli anche piuttosto sobri, ma all'interno nasconde un pannello da 15 pollici con refresh rate a 144Hz, 16GB di memoria DDR 4, una Nvidia GeForce GTX 1070 e un processore Intel Core i8750H... esatto, tutto quello che serve per giocare!

Primo contatto, tastiera, touchpad e schermo

Tolto dalla bella confezione in cui Asus incarta il suo notebook, il ROG Zephyrus M GM501 restituisce immediatamente buone sensazioni: la scocca in metallo (e plastica sul fondo) è solida, non presenta punti in cui si flette ed è anche inaspettatamente sobria, con una linea color oro rosa che accompagna tutto il perimetro del case e che, al netto che possa piacere o meno, lo distingue da un qualsiasi notebook nero come se ne vedono a decine. Sollevato il monitor da 15 pollici, la parte inferiore del PC si alza per rivelare il sistema di raffreddamento che già in passato era stato adottato sulla linea Zephyrus: nonostante sia una soluzione meccanica, bisogna ammettere che il metallo sembra estremamente resistente e non c'è modo di percepire alcun tipo di instabilità o movimento indesiderato. Tra l'altro questa scelta di design piuttosto atipica ha permesso di montare hardware parecchio performante pur senza dover cedere eccessivamente sotto il profilo del calore e della rumorisità generati durante l'uso, quindi ben venga. Il tutto in due centimetri di spessore, da chiuso, e circa due chilogrammi e mezzo di peso, quindi in un contesto di assoluta portabilità. Il doppio fronte tastiera e touchpad è abbastanza standard: la prima è ovviamente a isola e con la corsa piuttosto breve, molto comoda per scrivere e per le operazioni quotidiane ma anche adatta a giocare a meno che non si voglia assolutamente ricorrere a soluzioni a corsa lunga e/o meccaniche. Tra l'altro il sistema di illuminazione Aura di Asus e il software integrato permettono la massima customizzazione sia per quanto riguarda i colori, sia per l'intensità. Insomma non ci si può assolutamente lamentare.

Il touchpad invece è tutto sommato di buona qualità ma, come al solito, noi preferiamo la scelta del mouse sia per giocare, ma questo è ovvio, sia per le operazioni standard. In definitiva il touchpad è utilizzabile senza problemi, ma è un buon "piano B" e nulla più, purtroppo è complesso trovare notebook Windows che abbiano raggiunto livelli di ottimizzazione di questa parte dell'offerta che li rendano davvero una valida soluzione per la quotidianità lavorativa. Molto bene invece il monitor con G-Sync del ROG Zephyrus M GM501: la GeForce GTX 1070 montata in teoria permetterebbe di spingersi oltre i 1920x1080 di risoluzione, tutto sommato però in un 15 pollici non si sente questa necessità e il refresh rate di 144Hz torna molto utile a tutti coloro desiderano spingersi a risoluzioni alte, specialmente per giocare a sparatutto o comunque altri titoli competitivi. Il tutto con una resa sia dei neri, sia del resto della gamma cromatica che non lascia mai a desiderare, e lo stesso dicasi per il tempo di risposta. La connettività è buona con tre USB 3.1, una USB-C, un HDMI e poi le solite entrate per i jack di microfono e cuffie. Buone anche le casse che, a meno di esigenze particolari, fanno il loro quando navigate, ascoltate della musica o guardate un film. Per giocare un buon paio di cuffie saranno probabilmente una scelta intelligente, ma per le dimensioni e il peso non si può dire che gli ingegneri dell'azienda taiwanese non abbiano fatto un buon lavoro.

Performance, rumoristà e temperature

Se giocare è ciò che vi interessa fare con il ROG Zephyrus M GM501 (e le probabilità che sia così sono altissime) sappiate che oltre che l'eccellente monitor il portatile Asus dispone di specifiche assolutamente in grado di farvi sperimentare tutti gli ultimi titoli (e quelli che verranno) al meglio delle opzioni grafiche alla risoluzione di 1080p. Con Counter Strike Global Offensive e Fortnite, al massimo delle impostazioni, siamo andati oltre i 120 frame al secondo, mentre PUBG si è fermato a 80 fps circa, come GTA V, e The Witcher 3 a 55 frame per secondo. Insomma, non ci sono stati problemi a giocare sempre al massimo delle impostazioni o quasi. Considerando che la generazione di console ha ancora un po' di tempo davanti e i titoli in uscita non sembrano rivoluzionare la qualità grafica media, possiamo dire senza problemi che il ROG Zephyrus M GM501 ha prospettive rosee. Arriveranno aggiornamenti legati alla prossima generazione di schede Nvidia, ovvio, ma al momento il rapporto tra peso, dimensioni e potenza è difficilmente superabile. Tra l'altro il sistema di raffreddamento già citato garantisce temperature più che accettabili, anche considerando i test durante la calura estiva. In termini di rumorosità, invece, mentre si gioca le ventole si fanno sentire e, pur non diventando insostenibili, sarebbe stato lecito aspettarsi di meglio. Simile il discorso per la batteria: giocare staccati dalla corrente elettrica è impensabile, sia per durata che per performance, però anche navigando e guardando video è complesso andare oltre due ore e mezza di autonomia; un risultato non pessimo ma nemmeno straordinario.