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Atone: Heart of the Elder Tree, la recensione

Su Apple Arcade arriva una visione decisamente originale sulla mitologia norrena: ecco la nostra recensione di Atone: Heart of the Elder Tree

RECENSIONE di Fabio Palmisano   —   04/11/2019
ATONE: Heart of the Elder Tree
ATONE: Heart of the Elder Tree
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Con la recensione di Atone: Heart of the Elder Tree, andiamo a trattare un altro titolo che senza la vetrina di Apple Arcade avrebbe fatto certamente fatica ad emergere nell'affollatissimo panorama mobile: questo perché l'opera prima di Wildboy Studios è un particolare cocktail di avventura, rpg e rhythm game immerso nell'affascinante contesto della mitologia norrena, che però affronta con un taglio artistico davvero atipico. Insomma, parliamo di un prodotto che con questo suo profilo elitario non si pone certo come un blockbuster da classifica, il che non sarebbe assolutamente un male, anzi: tuttavia, dopo aver giocato ad Atone: Heart of the Elder Tree, risulta evidente come agli sviluppatori sia mancata l'esperienza necessaria per dare equilibrio ad un mix di ingredienti con sapori così tanto diversi tra loro...

Avventura, rhytm game e divinità

Atone: Heart of the Elder Tree è alle sue basi un'avventura, con l'utente che deve muoversi sulle varie mappe parlando con i personaggi non giocanti, raccogliendo oggetti e risolvendo enigmi e semplici quest. La trama segue le vicende di Estra, figlia dell'ultimo grande leader del suo popolo, impegnata in un viaggio attraverso Midgard per fare luce sugli avvenimenti sul suo passato che sembrano intrecciarsi in qualche modo con i motivi che hanno spinto Odino e le altre divinità ad abbandonare gli esseri umani. Il team di Wildboy Studios si è evidentemente concentrato molto sulla presentazione del prodotto, davvero straordinaria: il design di personaggi ed ambientazioni è una riuscitissima commistione fra elementi antichi e moderni, impreziosito da un affascinante taglio minimalista che restituisce un colpo d'occhio unico, non solo per il panorama mobile.

Atone 6

La grafica stupisce sia per la cura nei dettagli nelle fasi di esplorazione (inquadrate da una visuale a volo d'uccello) sia per la resa durante le sequenze di combattimento e le scene d'intermezzo, animate con una tecnica che ricorda da vicino il rotoscope di Another World. Non è da meno il sonoro, che può contare su un doppiaggio in inglese di ottima qualità e soprattutto su un evocativo accompagnamento musicale ad opera dell'artista australiano Luminist, fatto di sintetizzatori e di riproduzioni digitali di strumenti dell'epoca. Il problema di Atone: Heart of the Elder Tree è che, tolti di mezzo i suoi eccellenti valori produttivi, rimane purtroppo ben poco di cui parlare in termini del tutto lusinghieri.

Atone 1

La storia, nonostante le intriganti premesse, manca completamente di equilibrio: oltre a dare per scontata una conoscenza di base della mitologia norrena che non tutti possono avere, la narrativa si dimostra troppo sbrigativa in certi casi ed eccessivamente verbosa in altri, fallendo anche nel dare il giusto peso ai momenti drammatici e a quelle che dovrebbero essere le situazioni più comiche e leggere. Si prosegue dunque apprezzando l'esercizio di stile degli sviluppatori che però non è sorretto da una struttura adeguata, per uno svolgimento che non esiteremmo a definire addirittura noioso. Purtroppo anche il gameplay rimarca la scelta di Wildboy Studios delle apparenze a discapito della sostanza, con un'esplorazione delle mappe piuttosto blanda e puzzle generalmente banali che di tanto in tanto sfociano in manifestazioni eccessivamente criptiche, denotando anche qui una cronica mancanza di equilibrio: un difetto che si riscontra anche in menu fin troppo stilizzati e in meccaniche che non beneficiano nemmeno di una riga di tutorial, che invece avrebbe giovato specialmente per ciò che concerne gli scontri con i nemici.

Atone 5

I combattimenti hanno il pregio di avere premesse originali e di godere ognuno di sequenze animate e di musiche realizzate appositamente per l'occasione, ma il resto fa acqua da tutte le parti. Le dinamiche sono quelle tipiche dei rhythm game a la Guitar Hero, con il giocatore che deve premere il tasto indicato quando l'icona raggiunge il fondo di una linea: in teoria bisognerebbe eseguire sequenze di input corretti per sferrare un colpo all'avversario, ma la realtà è un pasticcio in cui si capisce davvero poco o nulla di ciò che accade su schermo. Gli attacchi sembrano essere inferti in maniera del tutto arbitraria (e d'altronde il gioco non spiega nulla nemmeno in questo ambito), la rilevazione dei tap sul touchscreen lascia davvero molto a desiderare, le sequenze di tasti da premere presentano picchi di difficoltà senza senso e le linee spesso e volentieri si spostano di lato per far vedere l'azione sullo sfondo, aggiungendo ulteriore confusione a un quadro già abbastanza caotico. Il fatto che Atone: Heart of the Elder Tree si giochi meglio con un pad piuttosto che utilizzando i comandi touch è infine la dimostrazione palese di un titolo nato con in testa altre piattaforme e portato su iOS senza troppa convinzione.

Conclusioni

Versione testata iPhone
Digital Delivery App Store
Prezzo Gratis
Multiplayer.it
6.5
Lettori
ND
Il tuo voto

Atone: Heart of the Elder Tree è un prodotto talmente innamorato della sua visione artistica - effettivamente di grandissimo impatto - da dimenticarsi di tutto il resto: la conseguenza è un'avventura che pecca in equilibrio, con una narrazione lacunosa e costantemente indecisa sul tono da assumere e un gameplay scarno e gravato da alcune evidenti ingenuità. Tutto lo stile del mondo serve a poco se non si è in grado di comunicarlo efficacemente al proprio pubblico, e questo è senza dubbio il peccato originale dell'opera Wildboys Studios.

PRO

  • Artisticamente ricercatissimo
  • Grafica e sonoro molto curati
  • Premesse molto intriganti

CONTRO

  • Fasi esplorative noiose e combattimenti frustranti
  • Narrazione non all'altezza
  • Tanto stile ma poca sostanza