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Avatar - La via dell'acqua, la recensione del nuovo colossal di James Cameron

Avatar - La via dell'acqua, il nuovo colossal di James Cameron, è arrivato al cinema e la recensione ci riporta su Pandora e scoprire la tribù dei Metkayina.

RECENSIONE di Luca Forte   —   14/12/2022
Avatar - La via dell'acqua, la recensione del nuovo colossal di James Cameron

Quando Avatar uscì nel 2009 eravamo nel bel mezzo di un'altra epoca. Il 3D sembrava la tecnologia che avrebbe definito il futuro dell'intrattenimento, la Marvel aveva appena cominciato a macinare successi con Iron Man, il COVID non si sapeva che fosse e Putin aveva ceduto la poltrona di Presidente della Russia a Medvedev. È vero, si stavano ancora raccogliendo i cocci della crisi economica del 2007, ma perlomeno eravamo ancora Campioni del Mondo in carica...

13 anni di guerre, pandemie e due fallite qualificazioni dopo, in seguito a una lunga gestazione, torniamo al cinema per vedere il seguito diretto della pellicola che detiene ancora il record di incassi al botteghino per scoprire che, nonostante tutto, a Pandora nulla è cambiato e anzi le cose stavano andando piuttosto bene. Perlomeno fino a quando non siamo arrivati noi.

Scopriamo cosa è successo nella recensione di Avatar - La via dell'acqua.

C’era una volta a Pandora

I protagonisti dell'originale Avatar hanno un ruolo meno centrale ne La via dell'acqua
I protagonisti dell'originale Avatar hanno un ruolo meno centrale ne La via dell'acqua

Avatar - La via dell'acqua si apre con Jake Sully, lo scapestrato marine interpretato da Sam Worthington che si era trovato un po' per caso a controllare l'avatar di un Na'vi su di un pianeta alieno, che è ormai definitivamente entrato a far parte del Popolo e, dopo la vittoria sugli umani, si gode la pace al fianco di Neytiri (Zoe Saldana), la principessa guerriera della quale si è innamorato nel primo film. I due mettono su famiglia e nel giro di pochi anni si ritrovano circondati da 4 figli e una sorta di animale domestico. Non sono tutti naturali: la grande, Kiri, è nata dall'avatar di Grace Augustine, la dottoressa interpretata da Sigourney Weaver, che è rimasta misteriosamente incinta e ha dato alla luce la bambina mentre era incosciente.

Gli anni passano veloci e la vita tra i Na'vi e gli umani rimasti su Pandora scorre pacificamente, perlomeno fino a quando gli uomini del cielo non tornano in massa, pronti a riprendere lo sfruttamento del pianeta da dove erano stati costretti ad interromperlo.

Le scene di azione di Avatar - La via dell'acqua sono sempre notevoli
Le scene di azione di Avatar - La via dell'acqua sono sempre notevoli

Un ritorno che non sorprende nessuno a parte Jake Sully che, al posto di aver organizzato le difese dei Na'vi in modo da non farli trovare impreparati all'arrivo degli invasori, ha passato il tempo a godersi la famiglia, gestita in modo un po' militare e patriarcale. Nonostante questa educazione rigida i figli, guidati dallo scapestrato secondogenito Lo'ak, per dimostrarsi all'altezza del padre faranno di tutto per mettersi nei guai, costringendo l'ex marine a fuggire in esilio pur di proteggere i suoi cari e tenerli lontani dalla guerra.

La scelta, quindi, è quella di chiedere asilo ai Metkayina, una tribù di Na'vi che vive in una zona remota di Pandora a stretto contatto con la flora e la fauna marina, al punto da aver modificato la propria fisionomia per poter essere più agili e veloci in acqua.

Le tematiche sociali e ambientali

Alcune scene di Avatar - La via dell'acqua sono mozzafiato
Alcune scene di Avatar - La via dell'acqua sono mozzafiato

Il canovaccio di Avatar - La via dell'acqua ripercorre quindi a grandi linee quello del film originale. La famiglia Sully si troverà inizialmente a dover affrontare la diffidenza di un popolo non solo dalla cultura differente, ma anche dalle caratteristiche fisiche peculiari. Una cosa che li rende diversi, anche per via di essere dei meticci. Tutto questo perlomeno fino a quando, tra una scazzottata e una bravata, non riescono a conquistare la fiducia del nuovo popolo e diventare parte integrante della nuova tribù superando ogni differenza, imparando la Via dell'acqua (tutto nasce e torna al mare) e scoprendo le meraviglie che questa nuova parte di Pandora nasconde.

Fiducia che però sarà messa nuovamente alla prova dal colonnello Miles Quaritch, il cattivone del primo film interpretato da Stephen Lang, la cui coscienza e i cui ricordi scopriamo essere stati archiviati sulla Terra e inoculati all'interno del corpo di un avatar Na'vi. Rispedito a Pandora per finire il lavoro, l'unico scopo di Quaritch sarà quello di eliminare Jake Sully, così da fiaccare la resistenza locale. Sarà lui a inseguire i Sully in ogni angolo del pianeta, a (ri)mettere in pericolo l'equilibrio tra la flora e la fauna e gli abitanti del pianeta e a riportare i Na'vi in guerra.

Spider è uno dei personaggi di Avatar - La via dell'acqua meno centrati
Spider è uno dei personaggi di Avatar - La via dell'acqua meno centrati

Ovviamente proverà a farlo con ogni mezzo, calpestando la natura, da sfruttare per costruire il nuovo insediamento umano e per recuperare ogni risorsa utile, ma anche sfruttando ogni uomo e mezzo messo a sua disposizione. Le scene nelle quali mette in mostra la sua brutalità sono diverse, ma si nota subito che in lui c'è qualcosa di differente. E non parliamo del fatto che è alto diversi metri e blu...

A differenza del primo Avatar, infatti, Quaritch non è un personaggio completamente malvagio: nel corso del film mostrerà un lato più umano, forse perché influenzato dalla natura Na'vi o dal fatto di aver ritrovato qualcosa che credeva perduto sul pianeta. Un elemento che confonderà sia lo spettatore, che si troverà senza più punti di riferimento e schieramenti ben definiti, sia lui stesso, decisamente meno efficiente e spietato nel perseguire il suo obiettivo.

Non tutto centrato

Nuvi e vecchi personaggi di Avatar - La via dell'acqua impareranno ad andare oltre le differenze
Nuvi e vecchi personaggi di Avatar - La via dell'acqua impareranno ad andare oltre le differenze

Nonostante si prenda tutto il tempo che gli serve per dipingere questo secondo affresco di Pandora, James Cameron in Avatar - La via dell'acqua non riesce a dare compattezza alla pellicola, perlomeno non nel modo in cui era riuscito a farlo col primo film.

Alcuni personaggi, per esempio, compaiono durante le prime fasi della pellicola, ma poi non vengono approfonditi e spariscono, come per esempio gli "umani buoni" rimasti su Pandora, i compagni di guerra di Quaritch, o il generale Ardmore (Edie Falco), che viene presentata come una donna forte che è al centro della nuova colonizzazione di Pandora, ma poi viene dimenticata. Altri protagonisti, invece, sono personaggi un po' confusi, mentre altri hanno perso quello che li rendeva speciali nel primo film: Neytiri era donna forte e indipendente, ma ora si fa comandare a bacchetta dal marito, una madre amorevole, ma che non riesce ad accettare i non Na'vi, anche quelli che le sono amici. A questo proposito ancora meno centrato è Spider, un ragazzo umano lasciato indietro dai coloni che cresce assieme ai Sully assorbendo gli usi e i costumi locali. Nel corso del film il ragazzo insegnerà senza troppi problemi ai nemici la cultura Na'vi, pur rimanendo fedele ai suoi amici. Senza considerare la sua capacità di trovarsi - in maniera piuttosto ridicola se si pensa che è un prigioniero - sempre nel bel mezzo dei consigli di guerra e delle decisioni più importante degli umani, costantemente in perizoma e a saltare come una scimmia. Stona anche un po' la scelta che, per dare un taglio più giovanile alla nuova generazione di protagonisti, tutti si chiamano "bro", anche nel bel mezzo della battaglia per il destino del pianeta o in una selvaggia foresta di Pandora. Temiamo sia una decisione che invecchierà precocemente, non appena questo modo di parlare passerà di moda.

È un peccato, inoltre, che le tematiche ambientaliste non siano state approfondite ulteriormente. Alcune scene di distruzione della natura sono visivamente potentissime e toccanti, ma adesso questi temi sono ancora più centrali rispetto a 13 anni fa e cavalcarli di più avrebbe dato maggior impatto a tutta la sceneggiatura.

Anche perché il taglio dato da Cameron ai protagonisti soffre, forse ancora maggiormente rispetto al primo capitolo, di quella visione patriarcale, rigida, arretrata e un po' americana dove il padre è il capo indiscusso della famiglia e quello incaricato di proteggerla, i figli si mettono in riga e rispondono con un secco "signorsì" ai suoi rimproveri e che le questioni si risolvono sempre con le armi in pugno. Un modo di organizzare le cose oltretutto poco coerente con quello che Jake e Neytiri erano, che appiattisce enormemente la loro caratterizzazione. Certo, parliamo di un film d'azione che deve intrattenere per tre ore e dieci minuti abbondanti, ma bastava poco per rendere più moderna e fresca la scrittura.

Visivamente strepitoso

I dettagli dei protagonisti di Avatar - La via dell'acqua sono incredibili
I dettagli dei protagonisti di Avatar - La via dell'acqua sono incredibili

Quello che tiene incollati allo schermo, però, è il lato tecnico e tecnologico di Avatar - La via dell'acqua. Cameron si è superato e non solo ha reso ancora più veri e dettagliati gli attori digitali, ma ha ampliato a dismisura l'immaginario della sua serie con nuove creature, biomi e ambientazioni davvero esaltanti.

L'effetto dell'acqua, le scene sottomarine, ma anche quelle di combattimento mostrano una cura e un livello di perfezionismo davvero maniacale, che giustifica i 400 milioni di dollari spesi per la realizzazione del film. Le interazioni tra uomini e Na'vi sono tantissime, con proporzioni mantenute in ogni situazione e una fluidità davvero esemplare.

Il montaggio e alcune inquadrature di Cameron sono senza dubbio il punto forte di Avatar - La via dell'acqua
Il montaggio e alcune inquadrature di Cameron sono senza dubbio il punto forte di Avatar - La via dell'acqua

Anche in questo caso il 3D non è invasivo, né usato in maniera macchiettistica, ma dona maggiore profondità alle scene e rotondità ai volti. Avatar - La via dell'acqua è comunque un film che va goduto in un buon cinema, con un impianto audio di livello e uno schermo di qualità, in modo da poter sentire le vibrazioni mentre il popolo del cielo torna su Pandora o potersi godere di ogni dettaglio della pelle di Jake e dei suoi figli. Lo spettacolo di James Cameron merita di essere goduto al massimo del suo splendore.

Le scene sottomarine, la realizzazione delle creature che popolano Pandora o i dettagli di ogni veicolo o arma presente nel film sono superiori a qualunque altra cosa vista al cinema e settano nuovi standard che saranno difficili anche solo da raggiungere.

Le interazioni tra attori digitali e non in Avatar - La via dell'acqua è quasi sempre perfetta
Le interazioni tra attori digitali e non in Avatar - La via dell'acqua è quasi sempre perfetta

In questo modo, tra uno spettacolare assalto a un treno in corsa e l'esplorazione di un meraviglioso fondale marino, tra la scoperta di nuove tradizioni di Pandora e nuovi protagonisti, il film passa veloce senza troppo impegno, riempiendo occhi e orecchie con paesaggi mozzafiato, tanta azione e qualche buon sentimento. Esattamente come faceva il primo Avatar.

Conclusioni

Multiplayer.it

7.5

Avatar - La via dell'acqua parte subito forte e non rallenta quasi mai, regalando tre ore di intrattenimento senza grosse pretese intellettuali, ma di grande soddisfazione audio-visiva. Certi dialoghi potevano essere scritti meglio e alcune situazioni gestite in maniera più elegante, ma anche questo secondo capitolo vi accompagnerà alla scoperta di un pianeta estremamente affascinante, traboccante di azione e buoni sentimenti. Si tratta di un buon capitolo di passaggio, che introduce le motivazioni che verranno sviluppate nei successivi film, nella speranza che Cameron non si prenda altri 13 anni prima di portare al cinema il nuovo viaggio a Pandora.

PRO

  • Visivamente sensazionale
  • Buon ritmo
  • Pandora è un pianeta meraviglioso

CONTRO

  • Alcuni aspetti della storia trascurati
  • Alcuni personaggi e situazioni un po' banali