Avete presente quelle due o tre finestre di dialogo che si aprono quando il telefono vi chiede ossessivamente di aggiornarlo? In quel momento state parlando con un software chiamato "assistente all'installazione" il cui compito è appunto installare il nuovo aggiornamento ed eliminare quello vecchio. Questo piccolo software, destinato ad autodistruggersi, è il protagonista di Backfirewall, un puzzle game ambientato proprio all'interno del sistema operativo di uno smartphone. Con uno stile umoristico a metà tra The Office e Silicon Valley, questo gioco farà sentire a casa tutti gli amanti della tecnologia.
Sviluppato da Naraven Games ed edito da All in! Games, Backfirewall è molto più di un semplice puzzle game: è un viaggio tra le componenti, le applicazioni e le contraddizioni dei processi informatici che governano i nostri smartphone. A fronte di uno stile grafico semplice, che potrebbe far pensare a un'opera poco rifinita, brilla il doppiaggio (inglese) che rende il passeggiare tra i banchi di memoria della RAM o le gallerie d'arte della GPU un'esperienza davvero unica.
Dal punto di vista degli enigmi, Backfirewall non ha certo intenzione di rivoluzionare il genere ma le sue quattro meccaniche principali, ispirate al mondo informatico, mantengono l'esperienza varia e intrigante. L'unico grande difetto di questo gioco è la barriera linguistica: non solo non è disponibile in italiano ma il suo umorismo visivo e parlato è tutto fondato sullo storpiare quegli inglesismi che anche noi abbiamo imparato ad assorbire sul mondo informatico. In questa recensione di Backfirewall vi racconteremo tutto il divertimento che questo gioco può darvi, a patto di masticare qualche parola di inglese.
Un'alleanza improbabile
Backfirewall è l'epopea di un software, un assistente all'installazione di un nuovo aggiornamento, destinato a essere cancellato pochi minuti dopo la sua nascita. Non solo: l'arrivo di un nuovo sistema operativo in un dispositivo significa anche la messa a morte di quello vecchio ed ecco che vediamo realizzarsi le premesse di un'insolita alleanza. OS9, il sistema operativo ormai obsoleto, e l'Assistente all'installazione del nuovo software decidono di imbarcarsi in un viaggio per le varie regioni del telefono in cui abitano per causare quanti più errori possibile. Così facendo costringeranno il dispositivo a riavviarsi e a reinstallare il vecchio OS9.
Questo piano sembra inizialmente ragionevole, ma diventa sempre più evidente che il giocatore (che veste i panni dell'Assistente all'installazione) e OS9 (che fa da Virgilio all'avventura "dantesca" guidandoci e spiegando cosa bisogna fare) si ritrovano invischiati in una cospirazione molto più grande di loro. Il sistema operativo del telefono ha però bisogno di un aggiornamento: molte strutture sono pericolanti, alcuni processi si sono dimenticati cosa devono fare e l'amministrazione centrale è diventata lentissima a elaborare le richieste più semplici. OS9, però, è determinato a sopravvivere ed è assolutamente convinto che, quando sarà tornato al vertice, potrà risistemare tutto.
Meccaniche chiare e semplici
Ispirate ad alcune funzioni che usiamo tutti i giorni con i nostri dispositivi, le quattro meccaniche con cui è possibile risolvere i puzzle del gioco riescono a divertire senza mai essere ripetitive. Ben spiegate nel tutorial, queste funzioni vengono date all'Assistente durante l'installazione come sorta di "trucchi" (cheat codes) a disposizione di OS9. La prima è la funzione "cancella" con cui eliminare alcuni elementi dello scenario per rivelare risorse nascoste. La seconda è "inverti" e potete immaginarvela come la possibilità di ribaltare l'effetto della forza di gravità su un singolo oggetto. La terza è il "codice colore" con cui cambiare il colore degli oggetti per fargli assumere una funzione differente e la quarta è il classico "duplica".
Gli enigmi che questi trucchi possono risolvere sono quasi tutti ambientali. Dovrete rimuovere scatole, accendere ascensori, colorare cancelli e leve per poterle attivare e duplicare elementi dell'ambiente non con l'obiettivo di aggiustare il sistema, ma cercando di romperlo ancora di più. Per questo motivo la lista delle cose da fare in ciascuna ambientazione è composta da frasi come "il sistema di gestione delle informazioni in arrivo funziona perfettamente": questo vuol dire che il vostro compito è di andare a sabotare proprio quel sistema. La maggior parte dei livelli, poi, sono esplorativi, ovvero composti da un ambiente che dovrete setacciare in lungo e in largo per causare gli errori. Alcuni, invece, sono più lineari e fanno da transizione tra un'area e l'altra.
La barriera dell’umorismo
C'è un gruppo di persone che adorerà alla follia questo gioco, cioè tutti coloro che sono appassionati di tecnologia e fruiscono i contenuti in inglese. Questo perché tutto, dal linguaggio di OS9 all'ossessione delle diverse app per ciò che fa l'Utente, è intriso del linguaggio del mondo tech e persino del pedante entusiasmo delle conferenze Apple; quelle in cui tutto è rivoluzionario e mai visto per capirci. O ancora, la visualizzazione di certi elementi è una battuta in sé stessa: i log, delle annotazioni testuali sullo stato di un sistema, per esempio, prendono la forma di un pezzetto di tronco perché in inglese log è un termine dalle origini marinaresche che aveva a che fare con un ceppo usato per misurare la velocità delle navi.
Il doppiaggio inglese, poi, è meravigliosamente caratterizzato, e riesce a dare a ciascun personaggio una personalità unica. L'accento british del nostro OS9, poi, ricorda molto la voce di Paul Bettany, quindi ai fan della Marvel sembrerà di avere un vero e proprio Jarvis (o Visione) decisamente irriverente a guidarli. Tutto questo, purtroppo, perde di efficacia e di impatto se chi gioca non parla inglese, e in un attimo Backfirewall si trasforma in un mediocre puzzle game dalla grafica grezza. Aggiungere dei semplici sottotitoli in italiano potrebbe trasformare il gioco addirittura in una risorsa per studiare l'inglese legato alla programmazione.
Conclusioni
Backfirewall è un gioco che vi farà divertire grazie a un umorismo tecnologico unico nel panorama videoludico e dei puzzle coinvolgenti e non troppo difficili. Il suo sistema di aiuti, che prende la forma di una paperella di gomma a cui chiedere degli indizi per risolvere gli enigmi, è ben fatto, e la sua storia tra applicazioni traditrici e un'utente con tanti problemi personali catturerà la vostra attenzione. Tra le righe della narrativa, poi, possiamo leggere una critica feroce al sistema dell'obsolescenza programmata, alle sistematiche violazioni della privacy da parte dei social media e all'ostruzionismo che l'industria fa al movimento per ripararsi l'elettronica da soli, il cosiddetto "right to repair". Che un gioco con così tanto da dare sia bloccato dietro una barriera linguistica è un vero peccato, ma un adattamento, probabilmente, non riuscirebbe a rendere onore all'opera. Se siete a vostro agio con l'inglese, allora Backfirewall è una piccola esperienza davvero ben fatta, ragionata, divertente e irriverente che vi farà ripensare al rapporto che avete con la tecnologia.
PRO
- Storia avvincente e ragionata
- Puzzle ben fatti e accessibili
- Umorismo tech davvero divertente
- Doppiaggio inglese magistrale
CONTRO
- Richiede una buona conoscenza dell'inglese per essere apprezzato pienamente
- Qualche bug sparso che influisce poco sul gameplay