La recensione di Blade & Soul: Revolution potrebbe senza dubbio far suonare la proverbiale campanella nelle menti degli appassionati di MMORPG, visto che parliamo della riduzione mobile per i dispositivi iOS e Android di un titolo abbastanza conosciuto di NCSOFT, pubblicato in Corea del Sud nel 2012 e approdato anche in occidente dopo qualche anno.
Una conversione fedele, a quanto pare, che in effetti non si cura di adattarsi al nuovo contesto e fa un po' troppo affidamento sugli automatismi per rendere più snello e immediato un gameplay che perde inevitabilmente mordente a fronte di tali semplificazioni. Ma procediamo con ordine, come si dice in questi casi.
Storia
C'è una componente narrativa interessante in Blade & Soul: Revolution, che stabilisce ruoli e situazioni ben precise dopo una breve fase introduttiva. Il personaggio che avremo modo di creare con l'editor, e che può appartenere a quattro differenti razze con ulteriori distinzioni di sesso e categoria, per un totale di dodici classi, è un apprendista della Scuola di Hongmoon che si allena per diventare un guerriero provetto.
A un certo punto, però, la scuola viene attaccata dall'esercito capitanato dalla letale Jinsoyun e dai suoi luogotenenti, che uccidono la maggior parte degli studenti e degli insegnanti, incluso il nostro anziano maestro, nel tentativo di recuperare una spada magica, la Twilight's Edge. Rubata la lama i nemici vanno via, ma non prima di aver ridotto in fin di vita anche il nostro alter ego, che una volta ripresosi giura naturalmente vendetta.
Gameplay
Sebbene le prime fasi della campagna appaiano un po' affrettate, riescono a coinvolgerci quel tanto che basta per motivare la nostra progressione nel gioco, fatta di missioni più o meno uguali, combattimenti, sblocco di nuovo loot e potenziamenti che a un certo punto ci consentiranno finalmente di affrontare ad armi pari Jinsoyun e i suoi sottoposti.
Purtroppo l'impatto iniziale non è dei migliori: gli MMORPG asiatici hanno il brutto vizio di confondere gli utenti con un'interfaccia affollatissima, e Blade & Soul: Revolution non fa eccezione. Su PC magari è normale avere a che fare con una quantità tale di opzioni e informazioni, ma per il debutto su mobile sarebbe stato decisamente il caso di sfoltire un po' e rendere le cose più semplici.
La mancanza di attenzione verso il nuovo contesto si riscontra anche nei controlli touch, che fanno uso di uno stick analogico virtuale fisso, non riposizionabile, che riporta alla mente produzioni di qualche anno fa e rende gli spostamenti molto meno precisi di quanto sarebbero potuti essere.
Il problema più grosso sono comunque gli automatismi, davvero eccessivi, che forniscono una scusa per evitare le lungaggini delle tante quest e un'esplorazione che non viene resa più di tanto interessante, conducendoci rapidamente a destinazione e consentendoci dunque di limitarci a raccogliere i frutti della nostra progressione.
Per fortuna il sistema di combattimento rappresenta un buon motivo per riprendere le redini dell'esperienza, ma anche qui la sensazione è che gli sviluppatori abbiano introdotto troppe cose tutte insieme anziché aumentare la complessità gradualmente. Nella parte destra dello schermo troviamo infatti numerosi pulsanti per gli attacchi, ognuno dotato di almeno una variante per dar vita a combo anche molto spettacolari e ulteriori icone che servono per le schivate.
È un peccato che questo impianto, confusionario all'inizio ma senz'altro dotato di un certo potenziale, non possa fare affidamento anche su di una buona resa degli impatti: il lock sui nemici funziona bene e quantomeno semplifica le cose, ma sembra di non colpire nulla quando il nostro personaggio sferra i propri fendenti. C'è parecchia scivolosità e inconsistenza, quando sarebbe bastata qualche accortezza per tirare fuori da questo titolo qualcosa di decisamente più divertente.
Struttura e tecnica
L'impianto confezionato dagli sviluppatori viene messo fin da subito al servizio di una campagna molto lunga ma poco varia, a cui si aggiungono modalità extra fra dungeon e arene competitive. Non sono certo i numeri che mancano a Blade & Soul: Revolution, che peraltro si pone in maniera discretamente onesta di fronte a chi non vuole spendere soldi per giocare: il loot migliore va pagato, ma si può procedere gratuitamente senza grossi problemi.
Sul fronte della realizzazione tecnica ci sono senz'altro buone intuizioni, messe in campo soprattutto durante le cutscene, ma per il resto il gioco fa un po' troppa fatica a girare al massimo delle impostazioni e artisticamente risulta piuttosto generico: basta guardare qualche immagine per capire esattamente di che tipo di prodotto si tratta. Stendiamo inoltre un velo pietoso sul doppiaggio in inglese, completamente decontestualizzato nelle sue interpretazioni.
Conclusioni
Blade & Soul: Revolution porta su mobile l'MMORPG di NCSOFT, ma lo fa senza curarsi più di tanto di ciò che il passaggio su iOS e Android dovrebbe comportare per un prodotto del genere. I controlli touch sono infatti datati, l'interfaccia e le opzioni risultano strabordanti e confusionarie, ma soprattutto c'è un problema di automatismi che spesso e volentieri finisce per mascherare gli evidenti limiti dell'esperienza. I combattimenti hanno un grande potenziale ma la resa degli impatti è inconsistente e scivolosa, mentre la grafica alterna cose davvero belle ad altre piuttosto generiche e scontate.
PRO
- Senza dubbio ricco e corposo
- Combattimenti spettacolari
- La grafica mostra alcune ottime cose...
CONTRO
- ...ma per il resto è generica e zoppicante
- Controlli touch datati
- Automatismi eccessivi