Cosa diavolo sta accadendo? Nemmeno il tempo di festeggiare la rinnovata qualità dei giochi basati sull'universo Warhammer, che arrivano due dolorosi e inaspettati passi falsi: il primo è quello di Darktide di cui si è già abbondantemente parlato, mentre il secondo vede come protagonista proprio l'ultima fatica della francese Cyanide. Come scoprirete continuando a leggere la recensione di Blood Bowl 3, di novità interessanti ce ne sarebbero pure se solo avessero dato il tempo agli sviluppatori di completarle...
Dove eravamo rimasti?
Veloce riassunto delle puntate precedenti. Blood Bowl è un gioco strategico firmato Game Workshop dove le diverse razze di Warhammer fantasy si affrontano in una sorta football americano grottesco e violento. Orchi contro elfi, skaven contro guerrieri del chaos e naturalmente tanta hobbystica con miniature e stadi da assemblare e colorare. Dopo aver lavorato al videogioco Chaos League, chiaramente ispirato al board game di Games Workshop, i francesi di Cyanide propongono all'azienda britannica di trasformarlo in un prodotto con licenza ufficiale.
L'accordo si trova e nel 2009 esce Blood Bowl, il videogioco (il secondo nella storia: il primo lo sviluppò SSI nel 1995 su DOS). La particolarità del primo Blood Bowl di Cyanide è il suo essere giocabile sia in modalità tempo reale, quindi in una sorta di mix tra FIFA e Madden, che in modalità a turni, dove praticamente viene offerta una trasposizione quasi perfetta del board game. Il pubblico risponde positivamente, ma odia la modalità action che viene infatti completamente cassata in Blood Bowl 2 del 2015.
Blood Bowl 2 debutta in modo piuttosto travagliato, Cyanide riesce però a tenere testa alle richieste degli utenti e nel giro di un anno si ritrova in mano un gioco più che discreto, capace di fare breccia anche nel pubblico più appassionato e selettivo. Oggi Blood Bowl 2 ha tanti contenuti, un gameplay ben rodato, costa poco e inoltre quasi tutti i bug sono stati risolti e archiviati. L'unico problema di Blood Bowl 2 è l'età: sette anni, per un gioco che non ha mai potuto appoggiarsi a chissà quali finanziamenti, sono davvero tanti. Era giusto quindi che Cyanide ci riprovasse, e proprio ora, con un Blood Bowl 3 più ricco, più cattivo e più moderno del precedente.
Inoltre tutto sembrava preannunciare un ritorno in grande stile: il team ha oramai una certa esperienza, il nome Games Workshop sta acquistando finalmente lustro anche nel campo dei videogiochi e gli investitori avevano già una vaga idea di quanto avrebbe potuto vendere. Eppure eccoci qui, a dannarci davanti a un seguito appetitoso all'esterno, ma pericolosamente crudo al suo interno.
Falsa partenza
Giocando Blood Bowl 3 si percepisce subito che le persone che lo hanno sviluppato si sono fatte in quattro per realizzare il miglior Blood Bowl possibile. La cura riposta nella modellazione delle diverse unità, la possibilità di personalizzare ogni membro della squadra nel dettaglio, le idee per rendere l'esperienza videoludica più dinamica, veloce e divertente nonostante i tempi dilatati del gioco base, sono tutti elementi che dimostrano che la buona volontà non è mancata. Qualcosa deve però essere successo se dopo circa otto anni fai uscire nei negozi un seguito così malandato: i bug sono troppi, i crash e le disconnessioni col server anche, persino la grafica avrebbe bisogno di quella mano di vernice in più in certe circostanze. Anche l'interfaccia grafica è confusa: durante la partita non sai bene cosa e dove cliccare, i messaggi importanti arrivano attraverso anonime finestre nere, gli eventi speciali sono poco chiari e del tutto privi delle illustrazioni e delle descrizioni presenti nel gioco precedente. Non c'è cura, né precisione.
Manca tutto?
È difficile arrivare alle statistiche, difficile leggerle, non abbiamo trovato un modo semplice e intuitivo nemmeno per dare un'occhiata alla classifica di tornei e campionati. Manca ancora la possibilità di salvare a metà partita e, considerando la loro lunghezza, avrebbe fatto davvero molto comodo. Con l'introduzione di microtransazioni e del season pass, ora il sistema di progressione è legato a doppia mandata all'online; fortunatamente è ancora possibile giocare offline, ma le squadre create in una modalità non potranno in nessun modo essere utilizzate nell'altra, anche per evitare cheat.
Il nuovo modello economico sembra chiaro: i DLC dei vecchi giochi sono stati sostituiti dalla stessa suddivisione in stagioni vista in tanti altri titoli, soprattutto free to play. Al momento però non ci è dato sapere in che modo sarà equilibrata l'offerta, e i dubbi aumentano se andiamo a guardare i prezzi e le limitazioni dello store e la mancanza (da quel che abbiamo potuto intuire totale) di elementi sbloccabili giocando. Bello poter scegliere tra le altre cose qual è lo stadio ufficiale della nostra squadra, peccato che nel menù apposito non ce ne siano altri da scegliere né informazioni su come sbloccarli.
Una partita amara
Blood Bowl 3 è amaro perché platealmente mal gestito, amaro perché sai che con molte probabilità tra un anno sarà un grande gioco, forse addirittura il migliore dei tre. Ora però è soltanto un cantiere aperto su dei server che si spera abbiano trovato la loro stabilità. Se poi riesci a giocare, ti indispettisci ancora di più perché sotto c'è un grande gioco, più veloce, reattivo e potenzialmente molto più vario e spettacolare di quanto non lo sia mai stato in passato.
La verità è che nonostante anni di posticipi, semplicemente Blood Bowl 3 non è ancora pronto: è un buon early access all'inizio della sua corsa. Ciò che lo farà fallire o riuscire, non è ciò che il gioco propone oggi, ma quello che riuscirà a fare da adesso in poi, a partire dal primo season pass che anche gratuitamente dovrà necessariamente concedere qualcosa ai suoi utenti e riempire le tante caselle vuote.
Il classico
Blood Bowl, anche questo Blood Bowl 3 naturalmente, è pura strategia. Devi capire come posizionarti sul campo, quali sono i punti di forza di ciascun giocatore e il suo sistema di gioco ti permette di sfidare la fortuna anche sfacciatamente, offrendoci in cambio azioni esilaranti e rocambolesche. I giocatori possono morire definitivamente dopo un placcaggio, o infortunarsi per una, due o più partite, inoltre possono anche lasciare per sopraggiunta vecchiaia: quindi è necessario che la squadra creata venga rinnovata dopo ogni torneo. Tutte le azioni sono decise dai dadi speciali, e oramai iconici, del gioco. Vuoi saltare un avversario a terra? Tira i dadi e vedi se ci riesci, stessa cosa se vuoi raccogliere la palla da terra, passarla ai compagni, affrontare a brutto muso un quarterback, o lanciarti sulla fascia cercando di fare tre rischiosi passi in più di quelli concessi dai punti movimento standard. Se non lo aveste ancora capito, l'azione procede a turni: prima una squadra/giocatore e poi l'altro. Ma inutile tediarvi con dei regolamenti che potete trovare ovunque, e sicuramente in una forma migliore.
Quanto scommetti?
Blood Bowl è un gioco complesso ma non così difficile da imparare, se siete novizi il tutorial incluso nella campagna vi darà una mano. Propone uno stile di gioco lento e cerebrale, ma con i suoi bei momenti adrenalinici ed è perfetto per rilassarsi dopo una giornata particolarmente intensa o acquistato in massa per organizzare il torneino del mercoledì sera tra amici. La campagna offre tanti diversi match che vi introdurranno alle diverse squadre incluse che al momento sono dodici e sicuramente moltiplicheranno in numero strada facendo, anche in questo caso sarebbe bello sapere esattamente come e a quale prezzo.
Naturalmente c'è tanto online, con tornei amatoriali, ufficiali e stagionali. Se vi è venuta voglia di provarlo, di immergervi in questi tiri di dado che possono valere un touchdown o un infortunio letale, razionalmente sarebbe meglio prendere a prezzo stracciato il secondo gioco e in futuro, se ne varrà la pena e ne avrete voglia, fare l'upgrade. Ma siamo consapevoli che il richiamo della novità è forte, senza considerare la nuova grafica, i nuovi stadi animati, il supporto a breve termine. Il gioco c'è, tutto il resto è una scommessa.
Conclusioni
Blood Bowl 3 ha tutte le carte in regola per andare a meta, ma come spesso accade durante i suoi match ha perso palla lungo il percorso. La nuova grafica è sorprendentemente bella, il nuovo regolamento interessante; mancano però molte più funzioni di quante ne sono state aggiunte. Inoltre al momento il sistema di microtransazioni spaventa un po', ma la percezione potrebbe cambiare radicalmente quando verrà presentata la prima stagione. L'ennesimo early access spacciato come gioco completo, comincia ad essere noioso.
PRO
- Bella la nuova grafica e i nuovi stadi
- Esperienza più veloce e dinamica che in passato
- Strategicamente sopraffino
CONTRO
- Al momento non sblocchi nulla e compri quasi tutto
- I menù sono ancora più scomodi e deficitari
- Mancano importanti funzioni