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Bloodroots, la recensione

Un action puzzle di qualità arriva finalmente anche su Steam: la recensione di Bloodroots

RECENSIONE di Tommaso Valentini   —   25/03/2021
Bloodroots
Bloodroots
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È interessante parlare di Bloodroots oggi. Il titolo è uscito lo scorso anno su Epic Game Store e console ma solo da qualche giorno ha fatto la sua ricomparsa su Steam, attirandosi le ire di chi, ai tempi, non aveva visto di buon occhio il passaggio come esclusiva sullo store concorrente. Un problema radicato che sembrava appartenere solo all'utenza console, quello della console war, ma che è esploso ardentemente anche tra i componenti della cosiddetta master race, decisi a non farsi proprio sfuggire l'ultima polemichetta di quartiere. Così dalle macchine da gioco casalinghe si passa alle piattaforme, con prese di posizione assolutamente fuori contesto in un mercato dove lanciare uno o l'altro client non farebbe davvero alcuna differenza. In questa guerra ideologica a farne le spese, ovviamente, finiscono per essere gli stessi sviluppatori che, in questo caso, nonostante un titolo di valore, hanno visto passare in sordina la loro ultima fatica, una punizione immeritata per un action/puzzle game che di qualità, in realtà, ne nasconde di diverse. Vediamo perché nella nostra recensione di Bloodroots .

Tutto inizia con la rabbia

Un tradimento, la presunta uccisione di un ex capobranco criminale e la voglia di vendicarsi sono i tasselli che compongono la narrazione di Bloodroots, titolo che ricerca nella più pura violenza cartoon lo stimolo per dare al giocatore quella scintilla indispensabile a concatenare uccisioni su uccisioni senza fermarsi un attimo a pensare. L'introduzione al mondo di gioco è riuscita e succede tutto talmente in fretta che uccidere dieci avversari in combo, facendoli a pezzi con i più disparati arnesi trovati sul campo di battaglia, risulta sin troppo naturale.

Un tasto per saltare, uno per afferrare gli oggetti e un altro per utilizzarli così da fare a pezzi le ignare vittime, una gestione nei controlli semplicissima ed essenziale ma terribilmente efficace. Nasce così un titolo dall'anima puramente arcade, frenetico e divertente, in grado di coinvolgere qualsiasi tipo di giocatore in cerca di un'esperienza da sala giochi e trascinarlo per tutti i livelli di gioco, dando motivo di restare incollato allo schermo anche per sei o sette ore, mentre cerca di esaurire tutti gli stage con il massimo punteggio possibile, scalare le classifiche e perché no, magari recuperare anche i collezionabili sotto forma di lupo nascosti nei punti più disparati. Un flusso continuo di gioco capace di introdurre nuove meccaniche in maniera graduale e senza andare mai a ritoccare lo schema comandi: un livello vi chiederà ad esempio di colpire un albero e farlo precipitare sulla casa del boss di turno mentre in quello dopo starete già saltando su una serie di barili schivando punte acuminate e trappole mortali, il tutto restando concentrati sempre e comunque sull'unica cosa da fare in Bloodroots: uccidere.

Bloodroots, lo stile grafico è davvero apprezzabile
Bloodroots, lo stile grafico è davvero apprezzabile

Il titolo di Paper Cult, pubblicato in maniera indipendente, gioca ferocemente con la morte e con il massacro inserendo però in modo intelligente quella violenza da cartone animato, per far si che l'estrema crudeltà del titolo sia recepita come una versione non edulcorata dell'eterna lotta tra Tom & Jerry. Se all'inizio la situazione punta sulla serietà e le armi che avete a disposizione rientrano nella ruota delle classiche scelte vichinghe, come asce bipenni o mazze ad una mano, già dopo pochi livelli la fantasia prende il sopravvento e per superare indenni gli stage scoprirete che sfruttare un remo come trampolino e colpire i nemici dall'alto o infilzarli in serie con uno spiedo non solo non sono opzioni da scartare ma vi permetteranno anche di accumulare molti più punti rispetto a una banale stoccata. I combattimenti vengono così inanellati in rapida successione, laddove per uccidere ed essere uccisi vi basterà un solo ed unico colpo ben piazzato, attraverso una dinamica trial and error mai frustrante ma sempre giustamente punitiva. Per evitare che il dinamismo dell'azione venga mano, Paper Cult ha ben pensato di dotare ogni singolo strumento di morte di un numero ben limitato di colpi e di conseguenza di possibili esecuzioni, così da costringervi a muovervi continuamente alla ricerca del prossimo strumento di morte, nel tentativo di non far scaricare il timer delle combo che inesorabilmente tenterà di azzerarsi: un ritmo elevatissimo che vi obbligherà non solo a mantenere alta la concentrazione per tutta la durata ma a fornirvi anche uno stimolo per uccidere meglio e sempre più in fretta, per un risultato finale convincente e piuttosto divertente.

Purtroppo la forza delle idee di un team indipendente come questo si scontra con le possibilità produttive e si scopre, non senza una punta di rammarico, che molte delle armi del gioco condividono le stesse tipologie di attacco, riducendo il numero di strategie attuabili e di varietà. Per cercare di mettere una pezza ad una certa ripetitività di fondo intervengono enigmi di diversa natura, nemici con protezioni in grado di respingere determinati attacchi e alcune sezioni platform non propriamente riuscite. La visuale isometrica, infatti, spesso confonde ed il sistema di controllo con la tastiera non risulta essere preciso abbastanza per muoversi con fluidità come sarebbe lecito aspettarsi, con morti spesso involontarie anche in momenti di apparente calma. Difetti che minano un prodotto generalmente buono ma che fatica, anche per questo ad entrare nell'olimpo delle perle indimenticabili.

Bloodroots, una violenza cartoon accompagna soluzioni strategiche
Bloodroots, una violenza cartoon accompagna soluzioni strategiche

Conclusioni

Multiplayer.it
7.5
Lettori (3)
7.6
Il tuo voto

Un buon titolo, con una storia interessante seppur superflua e con un impronta arcade che non può lasciare indifferenti. Bloodroots è tutto questo e riesce a divertire per qualche ora, dovendo poi cedere il passo ad una certa ripetitività dovuta alla mancanza di strumenti e a sezioni platform non propriamente riuscite. Un gioco comunque venduto a prezzo irrisorio su Steam e che riuscirà a conquistare chi ha una mentalità affine ai giochi da sala, magari attratti da uno stile grafico davvero azzeccato.

PRO

  • Idea originale
  • Veloce, frenetico ma strategico al punto giusto
  • le classifiche online sono un toccasana

CONTRO

  • Poca varietà negli strumenti
  • Sezioni platform poco riuscite