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Bookbound Brigade, la recensione

La recensione di Bookbound Brigade degli italiani Digital Tales. Come si comporta questo curioso mix di platforming e gioco di ruolo con protagonisti personaggi letterari?

RECENSIONE di Marco Perri   —   29/01/2020
Bookbound Brigade
Bookbound Brigade
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L'inventiva degli italiani Digital Tales incuriosisce già dalla sinossi: quando il furto di un antico tomo getta nel caos il mondo letterario, un mix strampalato di eroi delle fiabe e dei miti di ogni dove si uniscono per ritrovarlo. Per scrivere questa recensione di Bookbound Brigade e trovare tutte le abilità base di avanzamento ci siamo stati sopra più di una dozzina di ore; intravediamo appena ora l'atto finale, ma non è da molto che ci sentiamo maestri della sua curva di apprendimento. D'altronde, Bookbound Brigade è un titolo ambizioso che trae la sua ispirazione da prodotti altrettanto coraggiosi, non mainstream, certamente non semplici da digerire in virtù di un livello di sfida che rimette continuamente il giocatore al proprio posto, senza mai farlo sentire al di sopra del gameplay stesso. Un buon numero di idee accompagnano un level design intricato ma abbastanza diretto, in cui avanzamento e navigazione nei mondi di gioco - per quanto di matrice più metroid che vania - sono tutto sommato lineari, dipendenti dall'aver acquisito o meno una delle sedici abilità base, apprese secondo un pattern di narrazione definito. Lineari non vuol dire semplici: la conformazione della mappa è minimale, gli elementi della legenda non raccontano molto le zone e buona parte del backtracking è affidato alla memoria e alla capacità del singolo di memorizzare le strade e i passaggi. E utilizzare le tante abilità.

Essere abili

Cominciamo dalle abilità perché sono proprio loro le protagoniste di Bookbound Brigade. Al netto di una certa affinità di personaggio, in cui ognuno degli 8 personaggi letterari controllabili (Re Artù o Dracula, esempio) ha una coppia di skill in linea con il proprio retaggio, il titolo propone quattro macro-ambientazioni, dallo stile grafico piacevole e a tratti anche ispirato, in cui avanzare da sinistra verso destra fino al punto in cui si acquisisce una nuova mossa ma si è di fronte a un ostacolo apparentemente insormontabile.

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Il miglioramento appena acquisito servirà per proseguire in un altro mondo; ci si troverà quindi costretti - guidati dal narratore - a tornare all'hub centrale per avanzare proprio in quel punto dove prima ci si era fermati, sbloccando al contempo anche quel backtracking dormiente delle aree già visitate, papabili quindi di una nuova visita per prendere i tesori precedentemente irraggiungibili. È un flusso che funziona: avanzare è divertente e non appena si prende dimestichezza con i labirintici dungeon, la mappa pian piano acquista senso, logica e forma a patto di non demordere a fronte di un backtracking che talvolta - e forse troppo - manda seriamente in confusione anche chi ha masticato parecchi titoli analoghi. Nonostante il copione sia noto sin dalle primissime ore - prendi personaggio, ottieni abilità, supera il blocco - il titolo regge bene, mantenendo su buoni livelli l'attenzione del giocatore e rendendo il percorso di crescita costellato di discrete soddisfazioni, specialmente con i boss più ostici.

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Un difetto, o per meglio dire un consiglio che vogliamo dare ai talentuosi ragazzi di Digital Tales è proprio sul sistema di ricompensa, o collezionabili: a patto di digerire che la crescita dei singoli personaggi e delle migliorie è appannaggio, banalmente, della spesa dell'esperienza accumulata battendo nemici e rompendo casse, il sistema di ricompense non incentiva particolarmente tutto il backtracking necessario a recuperarli nella mappa. Troverete personaggi non giocanti lungo il tragitto (tutti appartenenti a questo e quel racconto o opera) e ognuno di loro vi chiederà di trovare un oggetto, nascosto in un tesoro sparso da qualche parte. Per quanto siano simpatici i dialoghi, il sistema di quest è ridotto all'osso e presto la caccia all'oggetto diviene un elemento di passaggio: se durante l'avanzamento ci si imbatte negli oggetti bene, altrimenti si lasciano lì, magari per sempre.

Lungo la via

Bookbound Brigade prende spunto da parecchi predecessori più o meno illustri e definisce la sua formula: riunire in un gruppetto manovrabile in vari modi una manciata di eroi romantici è una trovata piacevole che confeziona un approccio al gameplay sfaccettato, capace di velocizzare l'azione e intrattenere anche nel lungo termine. Tra le tante fonti di ispirazione ci abbiamo visto una spruzzata di Super Meat Boy ma soprattutto The Wonderful 101, con un mix abbastanza sapiente di fasi più concitate - talvolta un po' frustranti, ma fa parte del genere - ad altre dove è maggiore l'enfasi su risoluzione enigmi ed esplorazione.

Bookbound Brigade 10

Digital Tales ha optato per un approccio artistico minimal ma riuscito: i nemici e i loro pattern sono sufficienti a garantire ogni volta il giusto mordente, le quattro ambientazioni riescono a restituire un buon numero di situazioni artistiche peculiari, i background compongono un quadro visivo che riesce - nella sua essenzialità - a trasmettere la situazione. C'è anche da aggiungere che il titolo è perfetto per la portabilità di Switch - il nostro banco di prova - poiché la struttura ben si sposa con un approccio mordi e fuggi. Bookbound Brigade impasta con caparbietà le proprie trovate, equilibrando la rapida semplicità di lettura del proprio DNA con un gameplay non sempre prefetto, ma fresco e divertente. Ci sono situazioni in cui tutto proprio non funziona a dovere: il cambio di formazione del vostro gruppetto non sempre viene recepito con la giusta reattività e talvolta si morirà per motivi non sempre imputabili al singolo. Altro elemento che va assimilato non senza complessità è la mole di combinazioni da ricordare per azionare le abilità e cambiare formazione: anche in mani navigate la sensazione è che il numero di combinazioni di tasti di cui ricordarsi porti, nella frenesia, a sbagliare talvolta combinazione e ritrovarsi a fare altro. Questione di non poca abitudine. Digital Tales non ha infarcito il titolo di tracce musicali, ma quelle selezionate svolgono bene il loro compito, risultando in un accompagnamento godibile che aggiunge quel piccolo di immedesimazione aggiuntiva che male non fa mai. Chiudiamo con una piccola nota stonata: i caricamenti per andare e tornare dall'hub centrale sono lunghi e non sappiamo spiegarci perché. Ci stanno anche fasi in cui il framerate soffre, ma siamo sicuri verranno sistemate.

Conclusioni

Digital Delivery Nintendo eShop
Prezzo 19,99 €
Multiplayer.it
7.8
Lettori
ND
Il tuo voto

Se è vero che Switch è la piattaforma dove gli indie vendono di più, vien da dire che Bookbound Brigade sta giocando bene le sue carte: una sinossi attraente, un gameplay ben confezionato e una discreta longevità grazie agli elementi metroidvania garantiscono un pollice alto ai 20€ richiesti per entrare nel mondo letterario. Giocarlo in portabilità è una bella esperienza e per quanto ci siano piccole cose da sistemare e altre che si potrebbero aggiungere, siamo convinti Digital Tales si stia tenendo un po' di trovate in caldo per un seguito o per il loro prossimo progetto. Bookbound Brigade è un prodotto divertente e strampalato - in positivo - nella narrazione, corposo ma labirintico nella proposizione, longevo e difficile al punto giusto. Un bel biglietto da visita Made in Italy.

PRO

  • Artisticamente minimale ma ben proposto
  • Struttura ludica che funziona
  • Gameplay vario, frenetico, preciso...

CONTRO

  • ... ma non sempre reattivo come dovrebbe
  • Caricamenti talvolta oltremodo lunghi
  • Mappa talvolta di difficile lettura