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Bright Memory, la recensione per Xbox Series X: un FPS fatto da un solo sviluppatore

Il progetto Bright Memory arriva anche su Xbox Series X, in attesa della versione completa in uscita nel 2021. Ecco la nostra recensione.

RECENSIONE di Emanuele Gregori   —   11/11/2020
Bright Memory
Bright Memory
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Sempre più spesso capita di avere a che fare con particolari progetti sviluppati da un nugolo di appassionati. Un po' meno spesso accade che lo sviluppatore sia uno solo e che il videogioco in sé sia così ambizioso da attirare l'attenzione del grande pubblico. La recensione di Bright Memory parla di un titolo che nasce dall'intuizione di un solo sviluppatore cinese che, con dedizione e passione, si è impegnato nella realizzazione di un primo episodio, prima di essere messo sotto i riflettori e aver conseguentemente deciso di trasformarlo in qualcosa di molto più ampio

In attesa dell'uscita di Bright Memory Infinite, che verrà lanciato sul mercato nel corso del 2021, arriva su Xbox Series X quel primo particolare episodio, tramutandosi anche in una delle pochissime esclusive di lancio della nuova console di Microsoft. L'abbiamo giocato e siamo pronti a dirvi cosa ne pensiamo.

Una storia strana

Bright Memory 10

Bright Memory è strano. Su questo non ci piove. Stiamo pur sempre parlando di un titolo che mischia con passione e conoscenza più generi, tendando di creare un particolare ibrido che richiama sotto tanti aspetti altri giochi come Shadow Warrior. Anche le premesse della storia non sono da meno, andando ad unire con leggerezza la fantascienza e il folklore, elementi futuristici a delle rovine antiche, arrivando finanche a metterci di fronte ad una serie di creature spaventose, siano esse dei non morti o dei lupi mannari.

Interpretiamo Sheila, un membro dell'SRO - Science Research Organization - ovvero un dipartimento dedicato alla ricerca sul soprannaturale. Le premesse non sono certamente delle migliori ed è evidente già da subito che il nostro compito richiederà di evitare che i non-morti, così come decine di altre assurde creature, possano prendere il sopravvento e mettere fine al mondo per come lo conosciamo. Un 2036 che nessuno vorrebbe chiaramente vivere nella realtà, ma che Sheila si ritroverà ad affrontare forte di tutto il suo addestramento e della sua determinazione.

Non c'è molto altro da sapere per quel che riguarda l'incipit di questo primo episodio, che verrà poi riproposto in qualche modo nel reboot Bright Memory Infinite. Si tratta a tutti gli effetti di un assaggio di quel che verrà, ma che purtroppo finisce ancor prima di essere riuscito a dare il meglio di sé, lasciando il giocatore voglioso di una prosecuzione. Un'esperienza che realisticamente non vi prenderà più di un'ora per essere portata a termine. Non ce la sentiamo di accanirci nei confronti di questo dettaglio, complice il lavoro di una singola persona e la volontà di ripartire migliorando il tutto sulla base dell'esperienza accumulata, ma forse ci sarebbe piaciuto che il prezzo venisse ritoccato ancor di più verso il basso rispetto agli 8 euro che costa.

Shooter Stylish

Bright Memory 02

Bright Memory è un mix delle passioni del suo stesso creatore. Nonostante sia possibile ritrovare in lui alcuni dettagli di altri giochi, come ad esempio il già citato Shadow Warrior, non si può comunque nascondere l'estro creativo di chi è riuscito ad unire insieme così tanti elementi distanti tra loro.

L'opera lancia quasi immediatamente il giocatore nella mischia, con il rischio di lasciarlo spiazzato e di non dare la possibilità di percepire al meglio le meccaniche, ma bastano pochi minuti per comprendere la direzione scelta dallo sviluppatore e le volontà in termini di varietà. Sostanzialmente quel che vi viene chiesto è di sparare quanto più piombo possibile addosso alla manciata di tipologie di nemici diversi differenti, con la possibilità di intervallare le armi da fuoco con gli attacchi melee e una serie di abilità da sbloccare mano a mano che si accumulano punti esperienza.

Tutto il sistema funziona discretamente, nonostante alcune approssimazioni dettate dalle possibilità produttive limitate allo sviluppo proprio di Bright Memory. All'atto pratico si tratta di intervallare combattimento a piccole fasi esplorative, sulla base di un level design basilare e per nulla brillante.

Bright Memory 03

È effettivamente proprio questo aspetto a lasciare davvero interdetti. Bright Memory tenta di stupire inserendo all'interno del suo sistema da FPS stylish, fatto di punteggi e votazioni sulla base delle proprie azioni, anche una fase platforming e puzzle solving interessante, ma che si traduce in una serie di elementi poco amalgamati tra loro e anche discretamente frustranti. A poco servono abilità come il salto prolungato, poco gestibile; o il rampino, con un raggio di utilizzo e una gestione davvero poco intuitiva.

Si tratta in generale di un viaggio davvero troppo breve anche solo per tirare le somme su una varietà quasi inesistente e sulla realizzazione di un paio di boss che si rivelano semplici e poco differenziati. Non aiuta chiaramente un sistema di shooting con poco feedback e un insieme di elementi abbozzati, come è ovvio che sia per un primo episodio.

Allo stesso tempo non possiamo nascondere la curiosità per il futuro di un progetto che potrebbe certamente regalare sorprese, soprattutto alla luce di una revisione totale e del probabile innalzamento dell'asticella, anche e soprattutto dal punto di vista del budget impiegato. Sarà solo a quel punto che potremo davvero giudicare la progressione, la varietà nei combattimenti e nelle situazioni e sopratutto la crescita basata su alberi di skill attualmente abbozzati e approssimativi, che in alcuni casi semplificano anche troppo l'esperienza.

Un mezzo disastro tecnico

Se tutto il resto di Bright Memory può essere compreso e si può pagare in qualche modo lo sforzo, è evidente che dal punto di vista tecnico i problemi siano più accentuati. Al di là di un frame rate non esattamente solidissimo, che ha la strana particolarità di andare stabilizzandosi con il passare dei minuti ma che nelle prime fasi è alquanto preoccupante, ciò che davvero non funziona è il porting console in sé stesso.

Ci è risultato difficile crederlo, al punto che in più di uno abbiamo provato a trovare una soluzione, ma la realtà ci è sembrata piuttosto incontrovertibile: la versione Xbox Series X è letteralmente la stessa che abbiamo conosciuto per PC. Questo significa che non esiste un vero e proprio cursore dedicato al pad, così come le impostazioni del gioco riproducono pedissequamente la pagina delle impostazioni grafiche della versione PC. A prescindere dall'entità della produzione, questo tipo di leggerezza ci risulta comunque poco rispettosa nei confronti del utente che spende anche solo una manciata di euro per l'acquisto.

Sul fronte puramente estetico non si può dire che l'impegno non ci sia stato. La caratterizzazione di nemici, aree e boss è interessante e riuscita, nonostante una conta poligonale, soprattutto per i modelli della protagonista e di alcune tipologie di nemici, che cozza con prepotenza con tutto il resto del lavoro effettuato.

Interessanti alcuni elementi della colonna sonora, che però si risolve presto, in pochi giri ripetuti costantemente e che non sempre accompagnano al meglio l'azione.

Conclusioni

Versione testata Xbox Series X
Multiplayer.it
5.5
Lettori (27)
7.8
Il tuo voto

Bright Memory arriva su Xbox Series X come uno dei pochissimi titoli originali per la line up di queste console. In attesa di Infinite può risultare sicuramente un passatempo interessante. Detto questo non possiamo però sottovalutare alcune brutture importanti nella struttura e nella gestione delle situazioni, soprattutto per quanto riguarda il platforming e la realizzazione del porting. Se proprio non avete molte altre alternative allora potreste pensare di spendere questi pochi euro, ma ricordate sempre che, aggiungendoci un'inezia, avrete accesso ad un catalogo pressoché infinito come quello del Game Pass. Rifletteteci bene.

PRO

  • Ha alcuni spunti interessanti
  • L'unione tra Shadow Warrior e Devil May Cry è una trovata interessante
  • È una base interessante per il futuro di Bright Memory Infinite

CONTRO

  • Il porting non è svogliato, è inesistente
  • Il platforming non funziona quasi mai
  • Alcuni limiti tecnici percepibili