Strategici e gestionali stanno trovando ampio spazio sulla console ibrida Nintendo, vediamo dunque come se la cava anche El Presidente in versione fissa e portatile nella recensione di Tropico 6 su Nintendo Switch. La serie di Limbic e Kalypso Media è riuscita a distinguersi nella marea di titoli gestionali e strategici di vario tipo grazie a una caratterizzazione molto particolare, partita da un'idea geniale: visto che in questi giochi si tratta sostanzialmente di concentrare enormi poteri nelle mani di una persona, perché non sfruttare direttamente lo stereotipo classico del dittatore, smascherando un po' lo spirito che, volenti o nolenti, si cela intrinsecamente in questa tipologia di prodotti? E perché non farlo in maniera ironica, prendendo sostanzialmente in giro le figure di questo tipo?
Ne è venuta fuori una geniale caricatura che al tempo stesso ci consente di prendere le decisioni più truci rientrando perfettamente nei complessi meccanismi gestionali e contemporaneamente prende in giro un po' tutto il sistema. Peraltro c'è da dire che siamo passati da una visione sempre sarcastica ma comunque piuttosto "seria" dei primi capitoli a un progressivo alleggerimento dei toni in questi ultimi, sempre più inclini allo spirito goliardico pur senza rinunciare alla consueta complessità strutturale del gioco. In ogni caso, non aspettatevi di dover semplicemente fumare il sigaro e stabilire per legge di portare la biancheria sopra i pantaloni in modo che si possa controllare che sia pulita, come un qualsiasi dittatore del Libero Stato di Bananas in piena estasi da potere assoluto, perché Tropico si basa su solide fondamenta simulative. Ci troviamo dunque a dover gestire con il pugno di ferro un paradisiaco paese tropicale, attuando una politica generalmente impostata sul totalitarismo e il culto del leader ma anche curando una grande quantità di aspetti economici e sociali che mantengono comunque un certo contatto con le simulazioni più serie e accurate, per certi aspetti andando anche oltre a queste grazie a una gestione nettamente più spregiudicata della forza lavoro e del popolo in generale.
Vita da Presidente
Dal punto di vista dei contenuti e della struttura, Tropico 6 su Nintendo Switch non si discosta dall'edizione originale, per cui vi rimandiamo alla recensione della versione PC per completezza di informazioni. Una caratteristica che può lasciare un po' dubbiosi sulle prime è l'assenza totale di una vera e propria Campagna in questo capitolo, seguendo alcune tendenze della serie che ha alternato capitoli più impostati su una sorta di narrazione continua ad altri più spezzettati in missioni varie, come quest'ultimo. D'altra parte, presentare tutte le diverse sfaccettature dello sviluppo di un paese tropicale in epoche temporali diverse che vanno dall'era coloniale al prossimo futuro non sarebbe stato facile all'interno di un unico arco logico coeso, dunque i Limbic hanno deciso di proporre una nutrita schiera di 15 missioni in grado di di mettere in scena più approfonditamente ogni aspetto della gestione politica di Tropico. Si tratta di scenari diversi che affrontano varie problematiche e aspetti particolari della gestione dello Stato, andando ad approfondire le varie sfaccettature dello sviluppo economico e sociale del paese, del controllo sulla popolazione e della politica estera, anche se ovviamente il tutto tende ad essere affrontato con il piglio dittatoriale che è tipico della serie.
Tropico 6 riprende sostanzialmente gli elementi fondamentali dei capitoli precedenti, pescando in particolare dal terzo e quinto capitolo, espandendo però l'area di influenza su cui agire a un intero arcipelago, cosa che determina un territorio più vario da controllare e di conseguenza più attività e situazioni di gioco diverse. Permane e forse si amplia ulteriormente la libertà con cui è possibile affrontare le problematiche della gestione politica, andando dalle scelte in ambito economico all'influenza sulla vita di ogni singolo cittadino, su cui è possibile agire anche direttamente attraverso diverse azioni. Tra l'assolutismo più crudele e spregiudicato e una certo approccio liberale ci sono numerose sfumature di mezzo tra cui poter scegliere, lasciando una notevole libertà al giocatore e consentendo di provare diverse esperienze da leader di vario tipo, sia affrontando le missioni più volte con esiti differenti che nell'ampia modalità sandbox che racchiude tutti gli elementi di gioco.
Proprio questa grande libertà di scelta e approccio potrebbe annichilire il giocatore meno esperto, ma su questo aspetto giunge in aiuto l'ottimo design studiato dagli sviluppatori per garantire un introduzione soft al mondo della simulazione dittatoriale: l'interfaccia, come nella versione PC, risulta estremamente chiara e pulita, tanto da rendere sempre ben comprensibile quello che stiamo facendo e a cosa possono portare le varie opzioni a disposizione. D'altra parte, anche il modo in cui sono strutturati missioni e sandbox rende facile l'ingresso lento e progressivo nei meccanismi gestionali: al di là dell'esaustivo tutorial, anche nel vivo del gioco c'è sempre qualche punto di riferimento da tenere in considerazione, qualche consiglio da seguire e qualche richiesta da soddisfare o disattendere in pieno.
La versione Nintendo Switch
Anche in versione PC, Tropico 6 appariva già un titolo particolarmente adatto ad essere trasposto su console, proprio grazie al grande lavoro effettuato sull'interfaccia da parte di Limbic, che sembrava voler già tenere in considerazione l'uso del controller piuttosto che il classico mouse e tastiera. Questo lavoro di riduzione, semplificazione e aumento di chiarezza torna perfettamente utile per questa versione Nintendo Switch, con il gioco che risulta godibile utilizzando i Joy-Con e con qualche minimo implementazione del touch screen, che tuttavia anche in questo caso resta stranamente poco sfruttato per un gioco del genere. In ogni caso, si nota come l'interfaccia sia studiata per far sì che i controller perdano il meno possibile in precisione e comfort rispetto al mouse, al di là di alcune situazioni sempre un po' problematiche da gestire con i controller, come la costruzione delle strade.
Per quanto riguarda l'aspetto tecnico, c'è però da rilevare come il lavoro svolto sia piuttosto deludente: la drastica riduzione della risoluzione ai livelli di zoom più elevati esalta bene tutti i difetti della grafica in questa versione, che si distanzia notevolmente da quella delle altre piattaforme. È praticamente lo stesso problema che abbiamo visto in altri giochi del genere come Cities: Skylines e di recente in Railway Empire, ovvero la difficoltà per la console Nintendo nel riprodurre un mondo ampio e particolareggiato, garantendo una costante visione della mappa a diversi livelli di zoom. Anche in questo caso il passaggio tra i diversi gradi di inquadratura è abbastanza fluido e veloce, ma la risoluzione appare decisamente bassa e l'anti-aliasing praticamente assente, rendendo molto grezza la rappresentazione del variopinto mondo tropicale.
Altro elemento dubbio di questa specifica versione per Nintendo Switch è il fatto che non sembri contenere alcun contenuto aggiuntivo o DLC rispetto all'originale. Arrivando a oltre un anno e mezzo di distanza da quest'ultima, e proponendosi al prezzo pieno di 50 euro (circa), sarebbe lecito aspettarsi qualche aggiunta o una sorta di "Definitive Edition" onnicomprensiva, invece di proporre lo stesso pacchetto che è ormai sceso fortemente di prezzo altrove.
Conclusioni
Tropico 6 su Nintendo Switch riesce a proporre sulla console ibrida l'esperienza completa del gestionale visto su PC e sulle altre piattaforme, e non è cosa da poco considerando la complessità e la profondità del gioco in questione. Restano dunque fermi tutti i suoi aspetti positivi come la ricchezza della simulazione, la buona impostazione delle missioni che consentono anche un'introduzione graduale nei meccanismi di gioco e la grande libertà di scelta lasciata al giocatore che porta ad esiti anche molto differenti. Ai difetti riscontrati anche nell'originale, come la semplificazione della gestione economica, si aggiungono però altri problemi aggiuntivi, tra nette riduzioni qualitative in termini di grafica e performance e la mancanza di extra a giustificare il prezzo piano a tale distanza dall'uscita originale.
PRO
- Simulazione profonda e ricca di sfaccettature
- Ottima interfaccia
- Missioni interessanti e ben strutturate anche in maniera progressiva
CONTRO
- Netta riduzione nella qualità di grafica e performance
- Alcuni elementi gestionali un po' troppo semplificati
- Nessun contenuto extra rispetto all'originale