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Castlevania: Nocturne, la recensione della nuova serie animata su Netflix

Castlevania, il classico firmato da Konami, torna su Netflix con una nuova serie animata Nocturne: sarà all'altezza della precedente?

RECENSIONE di Christian Colli   —   30/09/2023
Castlevania: Nocturne, la recensione della nuova serie animata su Netflix

La serie che Warren Ellis ha scritto per Netflix, ispirandosi a Castlevania di Konami, è stata divisiva ma ha dimostrato come sia possibile adattare certi videogiochi a un livello più alto, senza scadere nei cliché o annoiare i super fan che già conoscono vita, morte e miracoli dei loro beniamini e relativi antagonisti. Così la trasposizione animata di Castlevania ha imperversato sulla piattaforma di streaming per quattro stagioni, e si è conclusa nel 2021: a distanza di un paio d'anni, il produttore esecutivo Adi Shankar ha messo insieme un nuovo team per darle un seguito. I registi e gli animatori sono rimasti bene o male gli stessi dei Powerhouse Animation Studios che hanno già lavorato alla serie precedente, a Masters of the Universe: Revelation e che firmeranno, tra le altre cose, anche l'adattamento animato di Tomb Raider.

Cambiano invece gli scrittori, con la sceneggiatura che è stata affidata soprattutto alla penna del britannico Clive Bradley. Uno stacco importante dal controverso Ellis, che ci ha fatto avvicinare alla nuova serie con un misto di timore e curiosità, ma nella nostra recensione di Castlevania: Nocturne vi spiegheremo perché, alla fine, siamo rimasti più che soddisfatti.

I vampiri della Rivoluzione Francese

Il protagonista di Nocturne è Richter Belmont
Il protagonista di Nocturne è Richter Belmont

Come già accaduto con la serie precedente, anche Nocturne si ispira solo vagamente alla mitologia e all'immaginario di Konami: la scrittura prende personaggi e situazioni e li impasta in una narrativa più adatta al format televisivo, specialmente se consideriamo i videogiochi di riferimento. Nel caso specifico si è scelto di mischiare le storie di Rondo of Blood e Symphony of the Night, sebbene quest'ultimo, per quanto iconico, cominci a emergere solo verso la fine della stagione.

Siamo quindi nel 1792 e sta per scoppiare la Rivoluzione Francese. La nuova serie è incentrata su Richter Belmont, discendente di Trevor e Sypha, che erano i protagonisti della serie precedente: nonostante abbia ereditato il talento dei Parlatori, Richter ha subito un trauma da bambino che ha indebolito i suoi poteri magici, e così per la sua guerra ai vampiri si appoggia alla leggendaria frusta dei Belmont e agli incantesimi della zia adottiva Tera e sua figlia Maria.

La storia si intreccia col malcontento che ribolle in Francia in quel periodo, specie perché Maria è una sobillatrice popolare. Così, mentre gli equilibri sociali si fanno sempre più precari, e le teste cominciano a cadere, gira la voce che il famigerato Vampiro Messia sia in procinto di rinascere e proiettare la specie umana verso un futuro incerto. La sceneggiatura mescola tematiche come lo schiavismo, la parità sociale e la corruzione nella nobiltà e nella chiesa con la minaccia del vampirismo, mettendo insieme mitologie e credenze diverse in un pentolone che nella prima metà della stagione può apparire confuso e dissonante.

L'introduzione quasi immediata di due personaggi nel cast - il cantante lirico Edouard e la grintosa haitiana Annette - aggiunge ulteriori livelli di profondità alla narrativa e alla caratterizzazione dei personaggi. L'equilibrio inizialmente è instabile, mentre la serie cerca di dare spazio a tutti, compresi gli antagonisti, che includono l'imperscrutabile vampiro Olrox, un'altra vecchia conoscenza dei giocatori di Castlevania.

Olrox è un vampiro potente e imprevedibile
Olrox è un vampiro potente e imprevedibile

I primi quattro episodi, pur inscenando ottimi momenti di azione su cui torneremo tra poco, cercano disperatamente di trovare una quadra che bilanci ogni aspetto della serie: da un lato riescono a trasmettere in maniera efficace le personalità e i patemi dei singoli personaggi; dall'altra, soffrono di una certa pesantezza, smossa da goliardie o combattimenti un po' forzati. Si ha la netta sensazione che la serie stia salendo una collina sapendo che dall'altra parte c'è uno scivolo che conduce a destinazione più in fretta e con più entusiasmo, ma prima bisogna per forza fare la scalata e mettere ogni pedina al posto giusto.

Mettiamola così: arrivati al quarto episodio, pur riconoscendone gli importanti valori produttivi e la scrittura quantomeno audace, Nocturne non ci aveva ancora presi davvero. Ma dopo il momento della svolta, che si verifica esattamente a metà stagione, la nuova serie è un'impennata continua che trova la chiusura del cerchio in un episodio finale coinvolgente che fa sperare davvero in un seguito.

Maria combatte evocando spiriti animali
Maria combatte evocando spiriti animali

Bisogna dire che quei primi quattro episodi calcano molto - forse troppo - la mano sui parallelismi tra la lotta ai vampiri, la Rivoluzione Francese e il passato in schiavitù di Annette, ma anche sul carattere di Richter che, almeno inizialmente, è presentato come una specie di spaccone che se la cava in combattimento, ma che è ancora lontano dall'eroico protagonista conosciuto nei videogiochi. In realtà, fino a un certo punto è difficile pure chiamarlo "protagonista", un ruolo cucito molto meglio sui personaggi di Maria e Annette, appunto. Col passare del tempo si aggiungono nuovi tasselli a questo mosaico: nuovi nemici, alleati improbabili, persino un sorprendente richiamo ai videogiochi che ci ha preso alla sprovvista.

Il risultato è quindi una prima tranche di episodi poco omogenea, in cui si avverte la sensazione che alla sceneggiatura stiano preparando il botto. A fine stagione, ci si rende conto che era solo il prologo di un... prologo, e che la vera storia di Richter e soci è appena iniziata. Anche perché chi conosce l'albero genealogico dei Belmont si accorgerà che si è appena sfiorata una certa love story.

I protagonisti di Castlevania: Nocturne in una scena della serie
I protagonisti di Castlevania: Nocturne in una scena della serie

La verità è che questa nuova serie di Castlevania ci è sembrata comunque molto più equilibrata delle precedenti. Il marchio di fabbrica resta l'importanza concessa all'introspezione e alla caratterizzazione dei personaggi, ma Nocturne si difende bene senza incentrare interi episodi su dialoghi estenuanti e senza diventare troppo melodrammatica, sebbene qualche scena stucchevole ci sia anche qui. La serie resta comunque una produzione adulta, piena di sangue e violenza, ma non inutilmente volgare o ammiccante come riuscivano a essere le scorse annate.

Il comparto tecnico è notevolissimo. Il character design è più tagliente, i colori generalmente più vivaci di giorno e cupi il giusto nelle scene in notturno, le animazioni sono sensibilmente migliorate e in alcune circostanze l'impiego del 3D si sposa bene con una regia dalle inquadrature più ricercate che trasmette grande dinamismo ed elasticità.

Drolta Tzuentes è una spietata vampira
Drolta Tzuentes è una spietata vampira

Le scene d'azione sono sicuramente la parte migliore di Nocturne: frequenti, ma mai ridondanti, distribuite in modo sensato negli episodi e, soprattutto, estremamente spettacolari. La pluralità del cast offre maggiori possibilità a una regia che inscena scontri su più fronti che si mischiano con i talenti dei protagonisti, siano essi magici o marziali. Annette è il personaggio che stupisce di più, in questo senso, con uno stile di combattimento "ferrocinetico" che sembra uscire da Avatar: The Last Airbender, mentre Richter si rende protagonista di alcune delle sequenze più viscerali, accompagnato da arrangiamenti che gli appassionati di Castlevania riconosceranno sicuramente.

Abbiamo soprattutto apprezzato la creatività di queste scene, in cui spesso i protagonisti impiegano i loro poteri in modo intelligente e sorprendente: è chiaro che è stato curato molto questo aspetto della serie, che soffre solo della canonica "perdita di fotogrammi" - diciamo così - in alcuni momenti che saltano agli occhi proprio in contrasto con la qualità generale dell'animazione. In generale, tra musiche di altissimo livello - menzione d'onore per le canzoni - e un doppiaggio in italiano molto convincente, Castlevania: Nocturne ha superato con decisione le nostre aspettative e non vediamo l'ora di scoprire come proseguirà.

Conclusioni

Multiplayer.it

8.0

Castlevania: Nocturne si prende diverse libertà nei confronti dei titoli che lo ispirano, ma siamo di fronte a una produzione davvero di ottimo livello che riesce a esprimere con un equilibrio decisamente migliore le ambizioni stabilite già dalla serie precedente. Grazie a una realizzazione sopra le righe, a scene d'azione assolutamente spettacolari e a una scrittura audace e mai banale che riesce a ricombinare la mitologia di Castlevania con qualcosa di nuovo, Nocturne è diventato il nostro adattamento preferito e non vediamo l'ora di goderci i prossimi episodi. Perché arriveranno, vero Netflix?

PRO

  • Scene d'azione strepitose
  • Personaggi ben caratterizzati
  • Musiche di altissimo livello

CONTRO

  • La prima metà è lenta a carburare
  • Le animazioni non sono sempre fluidissime
  • Si prende molte libertà rispetto ai videogiochi Konami