Se il mobile gaming ha compiuto grandi passi nel corso degli ultimi anni lo dobbiamo da una parte agli investimenti d'importanti publisher che hanno pensato di estendere su iOS e Android la base d'utenza dei propri franchise, dall'altra al talento di sviluppatori indipendenti con esperienze pregresse di un certo spessore, consapevoli dunque di cosa serva per confezionare un prodotto di qualità.
Quest'ultimo è certamente il caso di Super Evil Megacorp, il team che nel 2014 ha rivoluzionato il genere dei MOBA in ambito mobile con il suo Vainglory, e che ora sta provando a compiere lo stesso passo nel filone degli sparatutto competitivi, utilizzando però l'estetica e l'approccio di un multiplayer online battle arena.
Cosa ne è venuto fuori? Ve lo raccontiamo nella recensione di Catalyst Black.
Gameplay
L'aspetto più particolare e caratterizzante di Catalyst Black è senza dubbio il suo gameplay, che riprende le meccaniche dei twin stick shooter con visuale isometrica, ricorrendo come detto anche al concetto di arena. Lo scenario al cui interno si svolgono le partite, e che cambia a seconda della modalità, sembra infatti la mappa di un MOBA, con il suo corridoio centrale e i nemici controllati dall'intelligenza artificiale che si nascondono ai lati, pronti per essere abbattuti al fine di fornirci un vantaggio in termini di progressione.
Non ci sono però potenziamenti in corso d'opera: il nostro personaggio, che di base è sempre lo stesso ma può cambiare sesso e aspetto selezionando una fra le diverse skin disponibili, può essere equipaggiato con un'arma principale e una secondaria (dotata di munizioni limitate da raccogliere in giro), alcuni accessori in grado di fornire piccoli spunti in termini di salute, resistenza e velocità, nonché una "maschera" che determina la trasformazione in una grossa, potente creatura.
Questa feature può cambiare il corso del match: raccogliendo determinati oggetti ed eliminando i nemici di cui sopra potremo far scorrere più velocemente il conto alla rovescia che ci consentirà di trasformarci e poter combattere con una barra della salute indipendente contro i nostri avversari, sferrando attacchi elementali davvero potenti e diversi a seconda del mostro che diventiamo.
Al di là di questa pur interessante variazione sul tema, per il resto a farla da padrone sono le armi convenzionali: dal fucile d'assalto di base al Gatling che accelera man mano che spara, dallo shotgun al fucile di precisione, passando per il lanciafiamme, sono davvero parecchi gli strumenti che potremo utilizzare, sbloccandoli man mano e potenziandoli grazie alle risorse ottenute con ogni vittoria.
Modalità
Da buon free-to-play, Catalyst Black non offre ai propri utenti tutti i contenuti fin da subito, bensì propone un percorso che in base al livello d'esperienza raggiunto apre nuove possibilità. Si parte dunque con la modalità Massacro, un deathmatch sei-contro-sei in cui vince la squadra che arriva per prima a venticinque eliminazioni, per poi passare alla modalità Idra, che pone come condizioni per la vittoria quelle di uccidere gli avversari per tre volte, raccogliere venti frammenti oppure distruggere la "base" del team nemico.
Dopodiché ci sono la modalità Colosseo, un PvE in cui un gruppo di giocatori collabora per far fuori cinque ondate di creature man mano più potenti, che culmina con uno spettacolare boss fight; la modalità Eventide, la più complessa e corposa del gioco, che nell'ambito di un singolo match mette insieme una serie di eventi con obiettivi diversi; e infine la modalità Caccia all Bandiera, una variante del tradizionale Capture the Flag che tutti conosciamo.
Il sistema di progressione disegnato da Super Evil Megacorp funziona molto bene e costituisce una base di partenza solida per chi comincia a cimentarsi con Catalyst Black, visto che si arriva allo sblocco di determinate modalità solo dopo aver fatto alcune ore di pratica con le stipulazioni più semplici e immediate. Il matchmaking a supporto, peraltro, funziona molto bene e si riesce a entrare in partita nel giro di pochi secondi, senza riscontrare problematiche legate alla latenza.
Chiaramente la possibilità di potenziare le armi e gli accessori dei personaggi tramite l'immancabile sistema delle casse premio e le tre valute in-game (polvere, quint e marchi) aprono a risvolti pay-to-win che vengono controbilanciati soltanto dal già citato matchmaking, che si occupa di distribuire le capacità in maniera equilibrata per evitare di dar vita a match a senso unico. Tuttavia non possiamo ancora sapere se tale soluzione si rivelerà efficace sul lungo periodo.
Realizzazione tecnica
Come accennato in apertura, Super Evil Megacorp non può contare sul budget dei publisher più blasonati, ma ciò non ha mai impedito allo studio californiano di confezionare titoli dal grande valore produttivo, veri e propri mobile game tripla A realizzati grazie all'uso di un potente motore proprietario e alla presenza di talenti che hanno lavorato presso importanti team di sviluppo su PC e console.
Catalyst Black porta avanti questa tradizione consegnandoci un ottimo set di personaggi e ambientazioni, deliziose tonalità pastello e un'effettistica di pregio a valorizzare i colpi messi a segno, le esplosioni e le interazioni ambientali. La grafica può essere scalata per dettaglio e frame rate così da adattarsi anche ai terminali meno recenti, ma al massimo delle sue potenzialità è davvero bella da vedere.
L'uso di semplici skin per i personaggi da un lato delude, visto che di fatto si rinuncia alle implicazioni di un'impostazione in stile hero shooter che avrebbe potuto donare ulteriore carattere al franchise e dar vita a una vera e propria lore di riferimento, ma l'equipaggiamento va a influenzare anche movimenti e animazioni del nostro combattente, che a seconda della bocca da fuoco può diventare più lento o più veloce.
Il comparto sonoro accompagna l'azione nella maniera migliore possibile, con musiche orchestrali di stampo epico ed effetti audio convincenti, mentre il sistema di controllo touch risulta fondamentalmente perfetto, al netto di un fastidioso svarione: capita a volte che, anziché puntare l'arma, il pollice destro faccia schizzare la visuale verso le estremità dello scenario, in maniera francamente inutile. Bisognerà dunque separare bene gli input con i prossimi aggiornamenti.
Conclusioni
Catalyst Black è un brillante incrocio fra alcuni aspetti tipici dei MOBA e le meccaniche twin stick shooter competitive in stile Brawl Stars, caratterizzato da controlli touch (quasi) perfetti e da un sistema di progressione molto interessante, che sblocca in maniera graduale armi, oggetti, risorse e contenuti, consentendoci di accedere pian piano a tutte le modalità che il gioco ha da offrire. Il sistema delle skin e dell'equipaggiamento in luogo di un effettivo roster di personaggi rappresenta una scommessa forse azzardata, ma è sul campo che il titolo di Super Evil Megacorp racconta davvero la sua storia, e lo fa con grande competenza.
PRO
- Gameplay eccellente, modalità molto ben differenziate
- Sistema di controllo touch pressoché perfetto
- Ottimo comparto tecnico
CONTRO
- Semplici skin anziché personaggi
- Dinamiche pay-to-win da verificare sul lungo periodo
- Capita che lo stick virtuale destro muova la visuale anziché le armi