È una storia d'incroci, quella di Moonscars: l'action platform bidimensionale sviluppato da Black Mermaid si pone sul piano narrativo a metà strada fra Pinocchio e il golem delle leggende ebraiche, mettendoci al comando di una statua d'argilla a cui un misterioso scultore ha donato la vita e che si risveglia in un mondo oscuro e violento, angosciata dai dubbi e da una fra le tante sensazioni che non aveva mai provato: il dolore.
Per quanto concerne invece struttura e gameplay, l'incrocio è fra il sottogenere dei metroidvania e quello dei soulslike: gli scenari del gioco si sviluppano in tutte le direzioni e includono barriere e meccanismi che potremo superare solo dopo aver acquisito determinate abilità, mentre a ogni sosta presso uno specchio oscuro tutti i nemici sconfitti torneranno in vita, pronti ad affrontarci ancora una volta.
Approfittando della demo messa a disposizione durante lo Steam Next Fest, abbiamo provato Moonscars ed ecco le nostre impressioni.
Storia
Come accennato in apertura, la storia di Moonscars è un curioso mix di elementi: nel giro di una sequenza introduttiva e di qualche dialogo testuale ritroviamo l'angosciante presa di coscienza di quello che finora è stato un oggetto inanimato e che si ritrova da solo, in un mondo decisamente ostile, attanagliato dai dubbi e dalla paura. Il suo creatore, il misterioso Scultore, potrà fornirgli delle risposte?
È questa la speranza a cui Grey Irma si aggrappa disperatamente, scoprendo tuttavia di non essere indifeso di fronte alle mostruose creature che abitano gli scenari del gioco: la sua spada può fare a pezzi i nemici e il suo corpo in qualche modo è in grado di apprendere capacità sorprendenti.
Persino la morte non è un punto fermo, bensì rappresenta un potenziale - talvolta necessario - nuovo inizio.
Gameplay
La demo di Moonscars ci proietta evidentemente nelle fasi iniziali della campagna, alle prese con un brevissimo tutorial sul sistema di combattimento e, in generale, sulle azioni disponibili. Le basi sono quelle di un action platform bidimensionale, dunque potremo saltare, attaccare ed eseguire uno scatto veloce che torna utile sia per raggiungere piattaforme distanti sia per schivare i colpi dei nemici.
Nel giro di pochi minuti il nostro personaggio entra in possesso di un attacco speciale: una dirompente onda d'urto che si sviluppa in orizzontale e consente non solo di spazzare via gli avversari, ma anche di distruggere determinate barriere per esplorare zone in precedenza inaccessibili, attivare interruttori e aprire i consueti passaggi, un elemento tipico dei soulslike.
Un altro aspetto legato a questo peculiare sottogenere è chiaramente il grado di difficoltà, che tuttavia nell'ambito della breve demo disponibile su Steam non picchia più di tanto. Semplicemente vengono introdotte creature più forti e resistenti della norma, che vanno colpite più volte, magari anche con un fendente caricato, ma di cui soprattutto bisogna scansare gli attacchi per evitare di subire troppi danni.
Una seconda barra, che si riempie eliminando i nemici, può essere sfruttata da Grey Irma per ricaricare la salute ma determina anche l'esecuzione di determinate manovre, come il già citato attacco speciale o un counter che proietta l'avversario distante, magari abbastanza da "inchiodarlo" contro una parete piena di spuntoni.
Il feedback degli impatti ci è sembrato ottimo è c'è sicuramente tanto Symphony of the Night nell'impianto messo a punto dai ragazzi di Black Mermaid.
Struttura
L'anima soulslike di Moonscars si manifesta come detto nel grado di difficoltà e nel level design, nel ripristino dei nemici uccisi dopo una sosta presso uno specchio oscuro (una sorta di dimensione alternativa dove eventualmente sbloccare nuove abilità grazie alle risorse guadagnate fino a quel momento) e nel concetto di game over, che ci vede ripartire dall'ultimo checkpoint con un obiettivo prioritario: recuperare i resti della nostra vita precedente e con essi gli oggetti che avevamo raccolto.
L'ambientazione, con le sue piattaforme e i suoi "ascensori", le leve e le mura distruttibili, per il momento non rappresenta un elemento di novità rispetto a tante altre produzioni similari, ma durante i circa quaranta minuti della demo abbiamo avuto la percezione di uno spessore ancora nascosto, che si manifesterà inevitabilmente fra boss fight e potenziamenti, questi ultimi legati a un albero delle abilità che sembra piuttosto corposo.
Realizzazione tecnica
Stilisticamente Moonscars somiglia parecchio a Blasphemous, sebbene a livello di tonalità si riveli fin da subito meno colorato, quasi monocromatico: una scelta che paga dal punto di vista delle atmosfere ma non certamente della varietà e della caratterizzazione, sia per quanto concerne il design degli scenari che quello dei nemici, tutti abbastanza simili fra di loro.
Le animazioni del protagonista sono dotate di parecchi fotogrammi, dunque pur essendo disegnate a mano si rifanno a delle riprese dal vivo, il che va naturalmente a vantaggio della fluidità dei movimenti. In generale l'estetica del gioco appare matura e indovinata, sebbene come detto il rischio di una grafica monotona sia dietro l'angolo.
Come da aspettative, le opzioni sono ridotte all'osso: Moonscars consente di modificare la risoluzione e attivare eventualmente la sincronia verticale, ma non ci sono preset qualitativi da impostare e del resto i requisiti di sistema sono piuttosto bassi. Il controller è però già supportato alla perfezione, e non c'è dubbio si ponga come la maniera migliore per fruire di questa esperienza.
Poco da dire invece sul sonoro, per il momento anch'esso di grande atmosfera, piuttosto essenziale ma efficace nell'accompagnamento musiche e discreto in termini di effetti. Ci sono alcuni dialoghi parlati, ma il grosso degli scambi è unicamente testuale.
Moonscars è senza dubbio un titolo promettente, che miscela meccaniche soulslike e metroidvania in maniera forse non troppo originale ma senz'altro competente, proiettandoci all'interno di un'ambientazione che sembra aver qualcosa da dire. Solido nei combattimenti e con tante sfaccettature ancora da rivelare, l'action platform targato Black Mermaid avvolge fin dalle prime battute nelle proprie atmosfere, e la breve demo lascia sicuramente la voglia di tornare a vestire i panni di Grey Irma per aiutarlo a trovare le risposte che cerca.
CERTEZZE
- Solido e competente
- Tanta atmosfera
- Meccaniche senz'altro collaudate
DUBBI
- Non molto originale nei presupposti
- Visivamente stiloso ma monotematico
- Si è visto ancora troppo poco