Stairway to Colin
Se il buongiorno si vede dal mattino, sin dalle prime schermate di menu Colin Mcrae rally 2005 promette bene: i programmatori hanno svolto un ottimo lavoro compiendo scelte più virate verso un design moderno, eliminando completamente qualsiasi inutile aggiunta in fatto di animazioni; le schermate sono semplici, dirette, cromaticamente corrette e ben pensate. Le modalità che accompagnano questo nuovo capitolo sono -purtroppo- le stesse di sempre: nella prima, la cosiddetta ‘sfida’ il giocatore avrà la possibilità di mettersi alla prova ed allenarsi sul tracciato che preferisce, nelle condizioni meteorologiche che avrà scelto, con la possibilità di scegliere tra il parco macchine meglio fornito dell’intero mondiale di rally di oggi e di ieri. A questa prima modalità classica si affianca il ‘campionato’, vero terreno di scontro delle proprie abilità da rallysti: qui le cose si complicano, entrano in gioco elementi quali la messa a punto delle auto, le riparazioni a fine gara, le condizioni avverse del terreno e del meteo, la corsa contro un avversario che non vedi se non nell’incedere sempre troppo rapido del cronometro. A chiudere il trittico è la modalità ‘carriera’, senza dubbio la più interessante e longeva: il giocatore impersonificherà la figura del rallysta neofita che ripercorrendo le orme del successo di Colin in un escalation di gare, lo porterà a gareggiare nelle leghe più alte con il signor Mcrae in persona. Questa modalità si divide in tante piccole categorie di rally, ognuna diversificata dall’altra per via delle auto utilizzate (i criteri variano dalla cilindrata alla trazione della macchina...) e che assegneranno punteggi utili a sbloccare sempre più macchine e percorsi. Nelle due modalità competitive (carriera e campionato) la vera chiave per l’ottenimento della vittoria sarà costituita dalle operazioni di setting riservate alla macchina, lungo lo svolgimento del campionato sarà possibile aumentare le prestazioni del proprio veicolo semplicemente completando delle speciali missioni di guida differenziate tra varie componenti: per migliorare i freni ed acquisirne quindi una versione più evoluta, sarà necessario compiere un breve tratto di strada evitando i birilli e frenando nell’esatta fascia indicata; per migliorare il sistema di cambio basterà dimostrare di riuscire a tenere un determinato numero di giri del motore per un tot di tempo...
La sfida è completa, matura ed entusiasmante: il minimo errore, la minima distrazione, la sbagliata interpretazione di un indicazione dal proprio navigatore, tutto concorre a creare uno stato palpabile di tensione mentre si snodano le infinite curve dei percorsi. E se ciò non bastasse, ecco subentrare la fisica molto verosimile delle macchine: le modifiche apportate in sede di preparazione al rally, influiscono effettivamente e in maniera determinante sull’esito della gara, un setting sbagliato porterà all’inguidabilità della vettura e magari ad eventuali danni visibili e non. Un esempio pratico su tutti riguardo a questo concatenamento causa-effetto: se si setterà male l’altezza della carrozzeria e la durezza degli ammortizzatori ci potranno essere ripercussioni sullo stato delle ruote che, se ignorati, porteranno queste a scoppiare e far perdere stabilità e velocità, obbligando il giocatore a dire addio troppo presto ai propri sogni di gloria.
Stairway to Colin
Graficamente parlando Colin Mcrae non ha nulla da invidiare alle sue controparti da casa: la grafica è pulita e curata fin nel minimo dettaglio, i solchi causati da una ruota scoppiata sono ben visibili al suolo, così come le scintille dei cerchioni sull’asfalto, le luci si riflettono nelle pozzanghere d’acqua e la neve viene segnata dal passaggio della macchina. Le piste non si limitano al semplice corpo stradale, permettono al giocatore un interessante libertà di movimento, di scelta e di correzione di una traiettoria (più di una volta capiterà di infilarsi nel fitto del bosco stupendosi della mancanza dei mai compianti muri invisibili). Il mondo di Colin Mcrae è in gran parte deperibile: i cartelli vengono abbattuti dal passaggio di un’errata interpretazione di curva, alberi e sassi creano un vero ostacolo alla guida del giocatore inesperto e le staccionate sono facilmente abbattibili; tutto concorre a donare al gioco una maggior credibilità, riuscendo perfettamente nell’intento.
Appagante, ben realizzato, realistico e graficamente di ottima fattura, basterebbe questo per giudicare un gioco che pur rischiando poco in termini di originalità si attesta sicuramente come una delle esperienze videoludiche di rally più complete e veritiere. Unico difetto vero o presunto può essere rappresentato dalla difficoltà elevata settata nel gioco, ma in un periodo in cui la longevità non è che l'ultima delle priorità, un gioco che faccia sudare può solo essere un toccasana. Se siete appassionati di questo piccolo grande mondo, vi consiglio di non lasciarvi sfuggire questo Colin McRae, in caso contrario dateci comunque un occhiata. La psp si conferma terreno fortile per il mondo dei racing game con, a solo un mese dall'uscita, ben tre giochi di indubbio valore: Wipeout, Ridge Racer e questo Colin. C'è da ben sperare per il futuro.
Pro
- Stilisticamente ben confezionato
- Realistico
- Longevo
- Senza dubbio molto impegnativo
- Non c'è nulla di nuovo rispetto ai precedenti capitoli
- A volte non è molto chiaro dove bisogna andare
- Senza dubbio molto impegnativo
Ogni sport che si rispetti ha dalla sua un'icona, un personaggio quasi leggendario le cui imprese sportive lavorano da veicolo mediatico per la propria disciplina, aprendone le porte della conoscenza e della notorietà al pubblico. Non è cosa rara che questi personaggi sportivi diventino anche detentori di franchise videoludici: nel passato era stato così per il grande Wayne Gretzky, miglior assistman della lega NHL per un decennio e protagonista indiscusso di videogiochi sin dall’era dei 16bit; un altro caso ecclatante è quello del giovanissimo Tiger Wood che a soli 18 anni poteva vantare un conto in banca da guinnes dei primati ed un videogioco a lui legato grazie ad Electronic Arts. Di questa categoria fa ovviamente parte anche Colin Mcrae che, da indiscusso campione di fine anni ‘90, è rimasto portabandiera di un gioco arrivato oggi alla sua seconda esperienza portatile, la prima su portatile Sony.