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Company of Heroes: Opposing Fronts - Recensione

Dopo un anno speso ad aiutare le unità americane, Relic arricchisce la serie Company of Heroes con un gioco stand alone di grande qualità. La sfida tra Asse e Alleanza resta aperta.

RECENSIONE di Andrea Moi e Umberto Moioli   —   30/10/2007
Company of Heroes: Opposing Fronts
Company of Heroes: Opposing Fronts
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Comunque la si veda, sono pochissime le software house che riescono a sfornare ottimi titoli a ripetizione nella moderna industria del videogioco, senza quasi mai sbagliare un colpo. Tra questa ristretta schiera è certamente presente Relic Entertaiment, che l'anno passato impreziosì la sua tradizione fatta di strategici in tempo reale con il capolavoro Company of Heroes.
A dodici mesi di distanza, tale provocato entusiasmo non si è ancora placato, facendo sì che ci si avvicini con somma curiosità a questa prima... ecco, capirsi sulla natura di Opposing Fronts è necessario e non banale. La definizione che meglio potrebbe calzare è espansione stand alone, presentando nuovi contenuti creati sulla base passata, senza però richiedere di aver installato l'originale. In realtà, la bontà del prodotto lo eleva quasi a vero e proprio seguito, rendendolo appetibile a vecchi e nuovi estimatori.
L'ambientazione tratta dalla seconda guerra mondiale è stata mantenuta in toto, spostando però l'attenzione sulle vicende che hanno distinto lo schieramento tedesco e quello misto, composto da inglesi e canadesi. Le fatiche dei programmatori sono quindi state rivolte a garantire una certa continuità, così da non stravolgere la funzionante struttura di fondo ed innovando solo dove strettamente necessario.
È con queste premesse che Company of Heroes: Opposing Fronts lancia la sfida alla palma di miglior RTS da qui alle prossime festività natalizie, scontrandosi con altrettanti validi giochi, su tutti l'incredibile World in Conflict.

Company of Heroes: Opposing Fronts - Recensione
Company of Heroes: Opposing Fronts - Recensione
Company of Heroes: Opposing Fronts - Recensione

Crauti e pudding

Il gameplay, per chi non ne fosse a conoscenza, offre un'interessante alternativa alle classiche battaglie di massa su larghissima scala: piuttosto che privilegiare questa struttura, infatti, si è scelto di dare all'utente il comando di un più limitato numero di unità, dotate di un buona quantità di elementi personalizzati e per i cui upgrade – così come per la richiesta di nuove forze fresche – è necessaria la conquista di porzioni predefinite di mappa, da possedere in modo consecutivo, così da creare una sorta di immaginario “ponte rifornimenti”.
Ovviamente non mancano gli obbiettivi, primari e secondari, quasi sempre legati alla conquista di specifiche aree o alla difesa delle stesse. Soddisfando i primi ci si garantisce il completamento della missione, mentre con i secondi si guadagnano medaglie e riconoscimenti poi spendibili per rimpinguare il potenziale bellico e il proprio ego. Ci sono inoltre un paio di aggiunte che non potranno non essere apprezzate: i cambiamenti climatici influenzano gli scontri, basti pensare a un cingolato che si muove in mezzo al fango, mentre sono state aumentate le cosiddette “missioni persistenti”, ovvero quelle dove le modifiche apportate dall'utente al campo di battaglia tramite lo sfruttamento del motore fisico, resteranno visibili e incideranno sull'esperienza anche nelle successive vicissitudini.

Company of Heroes: Opposing Fronts - Recensione
Company of Heroes: Opposing Fronts - Recensione
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La campagna anglo-canadese si colloca durante la cruenta battaglia per la conquista di Caen, con lunghe sessioni d'attacco alternate ad altre di mantenimento. Le truppe in questione si dimostrano particolarmente abili nella costruzione di trincee e nella creazione di armi dalla distanza – i mortai su tutti – così da rendere il loro uso piuttosto strategico e riflessivo. Molto interessante anche l'introduzione della figura del capitano, la cui influenza renderà più efficaci, sia temporalmente che qualitativamente, i risultati ottenuti dagli altri soldati.
I teutonici combattimenti avranno invece luogo nel corso della celebre Market Garden, operazione che vide le forze Panzer Elite scontrarsi con quelle alleate per il predominio di alcuni snodi stradali di fondamentale importanza. Verrà qui posta maggior attenzione ai mezzi, essendo qualsiasi granatiere semplice in grado di riparare o migliorare la dotazione bellica di carri e fuoristrada; un'enorme potenza di fuoco, quindi, che rischia però di obnubilare le menti meno riflessive, portando a una eccessiva esposizione che spesso finisce per avere disastrose conseguenze. Più facile da padroneggiare è invece l'abilità di piazzare trappole e facilitare le imboscate all'interno o nei pressi degli edifici, sperando ovviamente che il nemico non mangi la foglia rendendo vani i lunghi preparativi fatti.
Tutto ciò riesce a incollare al monitor per diverse ore e fa risultare questa esperienza single player più corposa e duratura di quella vista nell'originale Company of Heroes.

Company of Heroes: Opposing Fronts - Recensione
Company of Heroes: Opposing Fronts - Recensione
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Sfide all'ultimo sangue e la rinascita dei sensi

Ovviamente non poteva mancare un buon supporto al multiplayer, online e via Lan, che permetterà a un massimo di otto giocatori di scontrarsi divisi in due squadre. Le modalità sono quelle già sperimentate nell'originale, ma le due nuove forze in campo ampliano drasticamente il numero di scenari possibili. Da questo punto di vista non si può che elogiare il lavoro svolto in fase di bilanciamento, che non sembra avere grosse falle e lascerà che siano solo le capacità del singolo e la sua conoscenza delle mappe, a fare la differenza tra una vittoria e una sconfitta. Anche sul fronte mod, è più che lecito aspettarsi una sensibile impennata delle produzioni dopo l'uscita di questo Opposing Fronts.
Tecnicamente la bellezza di costruzioni, unità e paesaggi non sembra aver subito il passare del tempo, ponendosi ancora una volta ai vertici offerti dal genere: vedere in movimento una decina di carri che abbattono in modo credibile – anche grazie alla splendida fisica – case e muri, per poi scontrarsi tra lampi di luci e fragorose esplosioni, è quantomai credibile e galvanizzante. Qualora poi si fosse in possesso di una scheda grafica che supporti le DirectX 10 e Windows Vista installato sul computer, i già buonissimi effetti di luce e il fumo volumetrico subiranno un ulteriore miglioramento.
Più che positivo anche l'audio che, temi musicali esclusi, non sembra aver subito sensibili modifiche da quanto ascoltato in passato.

Company of Heroes: Opposing Fronts - Recensione
Company of Heroes: Opposing Fronts - Recensione
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PC - Requisiti di Sistema


Requisiti Minimi

  • Processore: Pentium IV 2,5 GHz
  • RAM: 512 MB
  • Scheda Video: Nvidia 6600
  • Spazio su disco: 4 GB
Requisiti Consigliati
  • Processore: Intel Core Duo
  • RAM: 1 GB
  • Scheda Video: Nvidia 7800
  • Spazio su disco: 4 GB
Configurazione di Prova
  • Processore: Intel Pentium 4 3,4 GHz HT
  • RAM: 2 GB
  • Scheda Video: NVIDIA 8800 GTS 320 MB

Company of Heroes: Opposing Fronts è disponibile per PC.

Commento

Company of Heroes: Opposing Fronts è un gioco a sé stante in tutto e per tutto che condivide con l'originale la struttura portante, offrendo però un comparto single player ancora più profondo e longevo. Sia le forze tedesche che quelle anglo-canadesi hanno peculiarità uniche, richiedendo attenzione e studio per poter essere padroneggiate a dovere, con missioni che sono cucite perfettamente attorno le loro qualità e debolezze.
Un multiplayer sempre valido ed un sontuoso impianto audio-visivo concludono un quadro lusinghiero, conveniente ed imperdibile per i vecchi fan e i nuovi curiosi.
Da prendere senza riserve se siete amanti del genere, in caso contrario merita comunque una prova approfondita.

Pro

  • Due campagne completamente nuove
  • Ottimo bilanciamento e varietà delle due fazioni introdotte
  • Tecnicamente pregevole
Contro
  • Poche innovazioni al gameplay
  • Per girare al massimo necessita di un computer molto performante