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Concord, la recensione dell'hero shooter di Firewalk Studios in esclusiva PS5 e PC

Dopo mesi difficili è giunto il momento della recensione di Concord, l'hero shooter di Firewalk Studio fra i superstiti della strategia "giochi come servizi" di Sony Interactive Entertainment.

RECENSIONE di Lorenzo Mancosu   —   23/08/2024
La cover art di Concord
Concord
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Il periodo di avvicinamento a Concord è stato simile al tracciato di una montagna russa: annunciato durante il PlayStation Showcase attraverso una sequenza a bordo di un'astronave retrofuturista che ha immediatamente conquistato l'attenzione del pubblico, si è poi rivelato parte della strategia d'inseguimento ai giochi come servizi che aveva recentemente portato lo stesso sviluppatore Firewalk Studios a entrare a far parte della scuderia di Sony, smorzando di riflesso l'entusiasmo degli appassionati. A onor del vero, ciò accadde in un momento in cui l'unica certezza riguardava lo straordinario pedigree degli autori, un'oasi eretta da veterani esuli da alcuni colossi del genere sparatutto, in particolar modo dall'originale team di Bungie che progettò le fondamenta di Destiny.

Poi, quando l'opera si è effettivamente mostrata per la prima volta, l'aria si è improvvisamente appesantita in ragione di una presentazione incapace di conquistare il cuore del pubblico, vuoi per l'impersonalità della caratterizzazione artistica dei protagonisti - che molti hanno associato a una versione meno ispirata dei Guardiani della Galassia - vuoi per quella natura da hero shooter oltre la quale sono in molti a vedere un mercato totalmente saturo, se non addirittura un'ispirazione fuori tempo massimo. Dopo una brevissima fase beta che, dati alla mano, non è riuscita a raggiungere la diffusione sperata, l'opera prima di Firewalk Studios ha gettato la maschera e si è resa finalmente disponibile: sarà riuscita a ribaltare le aspettative? Scopriamolo nella recensione di Concord.

Che cos'è davvero Concord?

È molto difficile inquadrare l'essenza di questo progetto, perché non si tratta assolutamente di un hero shooter tradizionale: decisamente più vicino al Destiny di Bungie sul fronte del gameplay - e in particolar modo al Crogiolo, ovvero la sua componente PvP - Concord è uno sparatutto in prima persona che offre una selezione di modalità parecchio curiosa, scegliendo di non ancorarsi solamente alle partite a obiettivi tipiche del suo sottogenere, tra bombe da piantare e bandiere da catturare, ma di mettere sul piatto anche varianti tradizionali come Scontro (Deathmatch), Caccia al Trofeo (Uccisione Confermata) oppure Dominio.

La doppia natura di Concord, metà hero shooter e metà sparatutto classico, è difficile da mettere a fuoco
La doppia natura di Concord, metà hero shooter e metà sparatutto classico, è difficile da mettere a fuoco

Questa sorta di doppia natura, posizionata a metà strada fra lo sparatutto a mente spenta e la variante con eroi, finisce per intorbidire le acque dell'operazione, rendendo piuttosto complessa la comprensione dei suoi obiettivi e soprattutto l'inquadramento del pubblico specifico a cui vorrebbe rivolgersi: al momento non sembrano previste playlist classificate, le partite sono talmente diverse fra loro da non chiarire mai quale sia la "modalità principale" - un po' come Plant/Defuse in Valorant, per intenderci - mentre in linea generale le dinamiche e le lievi sinergie sembrano premiare uno stile di gioco molto meno strategico e ponderato rispetto alla concorrenza.

Anche se l'anima centrale rimane dunque quella dello sparatutto classico in puro stile deathmatch, e in quanto tale non necessariamente competitivo, i reali protagonisti dell'esperienza sono i Freegunner, ovvero i 16 eroi presenti al lancio, una squadriglia di mercenari interstellari dotati di capacità e caratteristiche esclusive che dovrebbero, e sottolineiamo dovrebbero, tratteggiare le unicità dei sistemi di gioco e soprattutto quelle di una direzione artistica che mira a ergersi come sfondo di un universo in costante divenire.

La qualità delle sequenze narrative di Concord è indiscutibile
La qualità delle sequenze narrative di Concord è indiscutibile

Un altro tratto fondamentale della produzione risiede, infatti, nella volontà di portare avanti una trama destinata ad ampliarsi su base settimanale, attraverso nuovi filmati e contenuti volti a incrementare la caratterizzazione del mondo e dei personaggi che lo abitano. Al momento sono già disponibili due di queste sequenze prerenderizzate ed entrambe sono realizzate in maniera magistrale, ma è davvero troppo presto per farsi un'idea dell'impatto di tale appendice: quando si lavora per arricchire il background narrativo di un'opera è sempre un belvedere, ma per prima cosa bisognerebbe costruire una base installata volenterosa di consumarlo. La grezza mole di informazioni contenute nella funzionalità della Guida Galattica evidenzia un mondo costruito con grandissimo affetto che, tuttavia, sembra correre il rischio di finire sprecato negli specifici confini ludici di Concord.

Gameplay e bilanciamento

Come puro e semplice sparatutto, Concord si presenta estremamente solido: dalle fondamenta del gameplay traspare tutta l'esperienza dello studio, che ha recuperato e reinterpretato numerose delle meccaniche fondamentali di Destiny - in particolar modo il sistema di movimento - ed è riuscito a replicarne in maniera convincente anche le ottime sensazioni legate all'impatto delle armi e al cosiddetto gunplay. Sotto questi profili, così come per quanto riguarda la progettazione delle mappe, il design del sonoro e il comparto grafico, il lavoro di Firewalk Studios è pressoché inattaccabile, ma non appena ci si allontana da tale nucleo i contorni dell'esperienza si fanno via via più confusi.

Lo scheletro da FPS di Concord è molto solido e rispecchia l'esperienza degli sviluppatori con Destiny
Lo scheletro da FPS di Concord è molto solido e rispecchia l'esperienza degli sviluppatori con Destiny

Ciascuno dei 16 Freegunner disponibili si porta appresso una o più armi dedicate, almeno due abilità attive, una velocità di movimento personalizzata e un quantitativo di punti vita unico, andando a comporre una selezione dei personaggi molto variegata, forse anche troppo variegata, tanto da complicare notevolmente le già difficili operazioni di bilanciamento. Ci sono personaggi come l'aliena It-Z che possono attraversare l'intera mappa in un lampo e ce ne sono altri come il robot 1IC0 che perdono decine di secondi solamente per riunirsi alla squadra, esistono Freegunner come Lennox che è dotato di un revolver capace di abbattere un paio di nemici in pochi istanti e altri come Duchessa che faticano enormemente a portare a casa anche un semplice uno contro uno.

A tal proposito, anziché adottare un sistema di "classi" tripartito o al limite quadripartito, basato su archetipi come Tank, DPS e eroi di supporto, Concord mette in campo Ancore, Brecce, Infestanti, Guardie, Ranger e Strateghi, di fatto assottigliando enormemente le differenziazioni tipizzate e dando vita a un sistema di gioco che, al momento, dà l'impressione di essere molto lontano da un reale bilanciamento. La scelta di diversificare il roster al punto tale da violare alcune regole auree del genere - come per esempio quella legata alla velocità di movimento equa - è indubbiamente coraggiosa, si potrebbe dire che mira ad alimentare le componenti strategica e collaborativa dell'offerta, ma non sembra riuscire a sposarsi con un cuore del gameplay che rimane, per l'appunto, più vicino al classico sparatutto competitivo.

Quando affrontato come uno sparatutto classico Concord riesce a brillare per le sue meccaniche
Quando affrontato come uno sparatutto classico Concord riesce a brillare per le sue meccaniche

Se da una parte, quando la squadra si disperde in varianti rapide come Scontro o Caccia al Trofeo, i Fregunner con la maggiore potenza di fuoco o la resistenza più elevata dominano totalmente le partite, dall'altra sembrano mancare le fondamenta sinergiche - come per esempio delle cure che siano davvero impattanti - per evitare che la stessa cosa accada quando si approcciano gli scontri in maniera tattica. Insomma, nella sua variante da sparatutto tradizionale Concord riesce a regalare belle soddisfazioni grazie al suo scheletro sorprendentemente solido, specialmente utilizzando gli eroi votati al puro e semplice combattimento o i tank più aggressivi, ma non appena iniziano a entrare in scena le sue caratteristiche distintive l'impalcatura comincia a scricchiolare.

Contraddizioni

Il problema fondamentale di Concord, a nostro avviso, risiede nella volontà di proiettarsi nel mercato senza passare dal via, rinunciando al lungo periodo di confronto con la comunità che ha caratterizzato esperienze come Overwatch, Valorant o League of Legends, tutte quante sottese a lunghissime fasi beta volte a rifinire l'opera, individuarne le criticità fondamentali, lavorare sul bilanciamento ed esplorare le reazione del pubblico a determinati sistemi, prima di mettere a punto tutte le contromisure del caso.

Tutte le meccaniche relative all'Equipaggio e al Bonus Equipaggio sono deleterie e contradditorie, senza esclusione
Tutte le meccaniche relative all'Equipaggio e al Bonus Equipaggio sono deleterie e contradditorie, senza esclusione

Ciò è indispensabile soprattutto per evitare contraddizioni, come quelle che in Concord siedono alla base delle meccaniche dell'Equipaggio e del Bonus Equipaggio. Prima di avviare il matchmaking, bisogna selezionare un roster di 12 Freegunner che saranno gli unici fra cui sarà possibile scegliere: se da una parte nelle modalità Rivalità, dopo aver vinto un round, non sarà più possibile utilizzare lo stesso eroe per il resto della partita e ci si troverà costretti a cambiare, dall'altra ogni volta che si cade in battaglia si sblocca invece un Bonus Equipaggio che migliora le caratteristiche di tutti gli altri personaggi. Ci rendiamo conto che si tratta di un sistema molto complicato da spiegare a parole - e non è un caso che la maggior parte della base installata lo stia ignorando completamente - ma quel che emerge è una grande dissonanza: Concord è un hero shooter nel quale si viene premiati se non si utilizza il proprio eroe preferito.

Il correttivo pensato dagli sviluppatori risiede nell'implementazione delle Varianti, in pratica delle versioni alternative di uno stesso Freegunner - semplicemente dotate di abilità passive diverse - che è possibile utilizzare in un numero massimo di tre copie all'interno della selezione del proprio Equipaggio, in modo tale da poter sfruttare per almeno tre round il proprio eroe favorito. Il problema è che le Varianti si possono sbloccare solamente nella settimana in cui vengono rese disponibili, a patto di completare le sfide dedicate prima che il relativo timer raggiunga lo zero, il che rappresenta una scelta molto strana quando non si tratta di semplici skin ma di elementi che hanno un impatto effettivo sul gameplay.

Concord è un videogioco strano: fa alcune cose molto bene ma poi si perde in contraddizioni evitabili
Concord è un videogioco strano: fa alcune cose molto bene ma poi si perde in contraddizioni evitabili

Le discordanze arrivano anche nei confini del gameplay, perché la natura da sparatutto puro, premiata da numerose modalità, collide spesso con quella dell'hero shooter, dando vita a varianti strategiche delle partite che risultano svuotate di ritmo e di un climax, forse anche in ragione della totale assenza di abilità finali che fungano da grande spartiacque, magari a causa del bilanciamento spesso affrontato in stile carta-forbice-sasso, oppure ancora perché l'unica vera meccanica di catch-up - ovvero quelle dinamiche che sono pensate per recuperare situazioni che sembrano ormai perse - risiede nell'abbandono del proprio Freegunner al fine di sbloccare i Bonus Equipaggio. Nella pratica, quel che succede nella maggior parte dei casi è che si alternano partite molto rapide in cui si distrugge completamente la squadra avversaria ad altre in cui si viene totalmente annientati.

Distribuzione

Quella offerta da Concord non è assolutamente un'esperienza di basso livello, come più volte rimarcato poggia su fondamenta tecniche molto solide e sull'esperienza di un team che indubbiamente sa come plasmare il nucleo da sparatutto per dar vita a situazioni efficaci e divertenti.

La Guida Galattica racconta un universo realizzato con grande cura ma probabilmente sprecato per un hero shooter
La Guida Galattica racconta un universo realizzato con grande cura ma probabilmente sprecato per un hero shooter

Ciò detto, la sua criticità fondamentale risiede nel confronto con il mondo reale, nella constatazione del fatto che là fuori esistono alternative più impattanti e decisamente più rifinite sotto tutti i punti di vista, che si tratti del cast di protagonisti e del loro design estetico, del bilanciamento e dello stile artistico, del grado di personalizzazione dei controlli e di piccolezze come le linee vocali dei Freegunner, oppure delle dinamiche distintive e dei ritmi delle partite.

Questo è il motivo per cui l'opera prima di Firewalk Studios sfiora la sufficienza: semplicemente non sembra pronto per affrontare a testa alta un lancio ufficiale con un prezzo premium. Non è assolutamente da escludere che nell'arco di qualche mese, ascoltate le esigenze del pubblico ed eseguite le dovute limature, Concord riesca a trasformarsi in un'esperienza apprezzata e in costante divenire, o più banalmente in un titolo amatissimo dalla cerchia degli appassionati della prima ora.

Allo stato attuale, tuttavia, si tratta di un progetto che mette la lunga fase di test di cui ha disperatamente bisogno dietro il pagamento di un biglietto d'ingresso, fra l'altro in un sottobosco in cui la concorrenza ha adottato da anni il modello free-to-play, correndo il rischio di generare una caduta di quelle da cui sembra difficile potersi risollevare.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 5, PC Windows
Digital Delivery Steam, PlayStation Store
Prezzo 39,99 €
Multiplayer.it
6.0
Lettori (102)
6.5
Il tuo voto

Se da una parte Firewalk Studios ha dimostrato ampiamente tutta l'esperienza maturata dai suoi sviluppatori nei fondamentali degli sparatutto in prima persona e nella costruzione del mondo, dall'altra Concord è una produzione che non riesce a far brillare quel talento come dovrebbe. Con un design degli eroi del tutto dimenticabile, una serie di meccaniche spesso contraddittorie, nonché un bilanciamento generale che sembra richiedere ancora tanto lavoro, fatica ad andare oltre la sufficienza garantita dallo scheletro della formula FPS e dall'elevatissimo grado di pulizia tecnica. Il problema più grande, tuttavia, sta nel modello di distribuzione: dopo aver rinunciato ad affrontare un'indispensabile fase di test assieme al proprio pubblico, sceglie di debuttare sul mercato come l'unico hero shooter a pagamento, senza offrire validi elementi a sostegno di tale decisione.

PRO

  • Alla base è un FPS davvero ben realizzato
  • Grande rilevanza dell'universo di gioco
  • Tecnicamente pulitissimo

CONTRO

  • Design degli eroi a dir poco blando
  • Bilanciamento da rivedere quasi completamente
  • Alcune meccaniche e i sistemi si contraddicono
  • L'unico hero shooter a pagamento al mondo