Arrivato improvvisamente su Steam in una fresca serata settembrina, accompagnato da una collana di teaser che lasciavano pochissimo spazio all'immaginazione, Counter-Strike 2 ha fatto ufficialmente il suo esordio sulla piattaforma di Valve la scorsa settimana, racimolando stabilmente quasi un milione di giocatori simultanei per tutto il weekend, un numero impressionante, ma che non dovrebbe in qualche modo sorprendere, considerato di chi stiamo parlando. Il gioco è l'erede di Counter-Strike: Global Offensive, lo sparatutto free-to-play che negli ultimi dieci anni non ha ammesso alcun genere di concorrenza ai vertici delle classifiche di Steam, e la cui popolarità non accenna a tramontare, nonostante lo scorrere del tempo.
Il suo successo è qualcosa che trascende le dinamiche tradizionali del mercato perché, mentre altre storiche serie di sparatutto si sono trovate a contorcersi sotto la necessità di dover rivedere le loro formule per rimanere al passo dei gusti di un pubblico in costante evoluzione, Counter-Strike è sempre rimasto fedele a sé stesso, scivolando anche nell'anacronismo, ma raggiungendo infine il nirvana della perfezione assoluta.
Ma si può sublimare ciò che definisce l'eccellenza? C'è un altro traguardo da raggiungere, appena dietro l'orizzonte?
Valve dev'esserne certa, perché ha rimesso in gioco gran parte delle conquiste raggiunte dal suo leggendario sparatutto, con l'unico intento di proiettarne le fortune verso il futuro. Incuriositi da questa grandiosa scommessa, ci siamo immersi per svariate ore tra le mappe e le modalità del gioco, e siamo pronti a raccontarvi tutte le nostre impressioni in questa recensione di Counter-Strike 2.
Un restauro ai contenuti di Global Offensive
Diamo per scontato che siano informazioni ben note - del resto il gioco è stato in beta per abbastanza settimane da dare modo alla community di riceverne un corposo assaggio - ma troviamo possa essere prezioso soffermarci per un istante su cosa sia, in effetti, questo Counter-Strike 2, anche perché il nome scelto da Valve potrebbe fuorviare. Non abbiamo a che fare con uno sparatutto inedito, un vero successore di Global Offensive, ma piuttosto con un corposissimo aggiornamento gratuito di quella stessa esperienza, volto semplicemente ad aggiornarla al motore Source 2, l'engine che l'azienda ha utilizzato per i suoi ultimi progetti, compreso Half-Life: Alyx.
Una transizione del genere porta con sé un'interminabile serie di sfide, ecco perché almeno sul fronte dei contenuti Valve ha scelto di rispettare il materiale originale senza proporre alcuna novità di sorta. Ogni mappa, modalità o arma presenti in Counter-Strike 2 proviene da Global Offensive, eppure non c'è un singolo elemento del gioco che non abbia vissuto un profondo restauro, un processo di meticolosa raffinazione che ha portato lo sparatutto di Valve allo stato dell'arte, come se non fosse sufficientemente perfetto in partenza.
Le mappe presentano ovviamente lo stesso identico design che i giocatori hanno memorizzato in migliaia di ore di gioco, ma l'impatto visivo è impressionante, grazie a delle texture finalmente al passo coi tempi e a un'illuminazione coerente con il contesto dell'ambientazione, che adesso è in grado di proiettare ombre dinamiche a partire dai modelli dei personaggi. Dal punto di vista cromatico le mappe sono un po' più sature che in passato e tendono ad offrire un colpo d'occhio molto più arcade, ma la cosa influisce direttamente sulla visibilità, mai così limpida. Le texture sono più precise, spigoli e angoli non prestano il fianco ad alcuna ambiguità, e tutte le imperfezioni che gli utenti avevano imparato a sfruttare sono state limate, in modo da rendere ogni sparatoria più equilibrata possibile.
Curiosamente, non proprio tutto è stato conservato nel passaggio a Counter-Strike 2, dato che mancano diverse mappe all'appello, oltre a tutte le modalità di gioco più accessibili come Arms Race, una delle favorite della comunità. Il pacchetto attuale comprende 10 ambientazioni, la playlist competitiva, quella Wingman (Braccio Destro, 2 vs 2), la non classificata e la modalità deathmatch, un po' troppo poco per quella che avrebbe dovuto essere una diretta evoluzione di Global Offensive. Il gioco però è appena sbarcato su Steam, quindi non ci sentiamo di essere troppo severi sotto questo aspetto. Se conosciamo Valve, già a partire dai prossimi mesi tutto tornerà al proprio posto, per la felicità dei giocatori.
Diversi passi indietro sul fronte del gameplay
Se è innegabile che il lavoro svolto sulle mappe e sul sound design del gioco sia sbalorditivo, sono bastate poche ore alla community per accorgersi di come il feeling regalato dal gameplay di Counter-Strike 2 sia distante anni luce dalla perfezione raggiunta con Global Offensive, a causa soprattutto di alcune inconsistenze che si materializzano durante le sparatorie. Innanzitutto, l'eliminazione del "tick rate" (ovvero la dinamica per la quale un server si aggiornava ad intervalli regolari registrando un input in ritardo) non sembra essersi tradotta in scontri più precisi, anzi tutto il contrario: su Reddit si moltiplicano le clip che mostrano dei veri e propri incidenti di netcode e, anche se dal canto nostro non ci siamo mai trovati a dubitare del risultato di un confronto, è evidente che allo stato attuale il gameplay non offra più quella inscalfibile accuratezza a cui erano abituati i giocatori.
Anche il comportamento delle armi ha scatenato qualche perplessità, con il fenomeno dello "spraying" (il fuoco prolungato a raffica) che sembra ancor meno efficace che in passato. In Global Offensive non era mai una buona idea indugiare sul grilletto, ma sorprendere un nemico a breve distanza svuotandogli in fretta il caricatore addosso equivaleva quasi sempre a conquistare l'uccisione. Adesso, anche da vicino, il fuoco prolungato sembra non produrre alcuna hit, anche se la cosa potrebbe dipendere da una memoria muscolare abituata ad un software tutto sommato diverso da quello attuale. Messe da parte queste due incertezze, quel che rimane è un gameplay straordinariamente appagante come in passato, in cui è solo chi gestisce al meglio lo scontro e chi ha la mira migliore a prevalere.
Le Utility, mai così utili come in Counter-Strike 2
Una delle novità sostanziali messe in campo da Counter-Strike 2 riguarda le utility, ovvero quel gruppo di accessori secondari che possono essere acquistati all'inizio di un round e che si rivelano spesso decisivi nello svolgimento di una partita. Il successore di CS:GO propone un profondo ripensamento di alcune di queste granate, come quella fumogena, la protagonista principale degli aggiornamenti diffusi in questi mesi da Valve.
Se in precedenza il fumo di una granata fumogena era gestito "client side" e quindi i giocatori si trovavano ad affrontare situazioni di squilibrio ignorando cosa riuscisse effettivamente a vedere l'avversario, adesso la cortina è volumetrica e uguale per tutti gli osservatori, interagisce con l'ambientazione in modo più naturale, e occupa tutto lo spazio a disposizione senza intersecarsi con le pareti e gli altri ostacoli. Sparare nel fumo libererà dei piccoli spiragli da cui sbirciare attraverso, mentre ricorrere a una granata a frammentazione lo farà diradare per qualche secondo.
Anche le molotov ci sono sembrate molto migliorate, ed essenzialmente più utili che in CS:GO. Il fuoco ha nuovi splendidi effetti ed è semplicemente bellissimo, eppure è il suo utilizzo strategico ad averci colpito: le fiamme si diffondono in maniera più coerente e coprono un'area più vasta, rimodellando la mappa per creare dei colli di bottiglia che possono essere fatali per la squadra avversaria. Le modifiche alle utility potranno apparirvi come novità marginali, ma sul panorama competitivo internazionale la nuova profondità strategica garantita dagli accessori potrà rivoluzionare il modo in cui si gioca a Counter-Strike, intaccando un meta che era rimasto pressoché inalterato negli ultimi 10 anni.
Conclusioni
Un po' come i grandi esploratori del passato, Valve ha scelto di imbarcarsi in una grandiosa scommessa, quella di migliorare ulteriormente l'FPS più popolare al mondo, curiosa di scoprire cosa ci fosse dietro l'orizzonte della perfezione. Lo ha fatto consapevole che il passaggio al Source 2 avrebbe probabilmente intaccato quel magnifico gameplay competitivo che CS:GO aveva faticosamente costruito dopo anni di piccoli progressi, ma dopo diverse ore trascorse tra le lobby di Counter-Strike 2, possiamo dire che ne è valsa davvero la pena. Certo, l'uscita del gioco è stata un po' affrettata e mancano diverse cose all'appello, eppure Valve ha tutto il tempo e la volontà del mondo per tornare a rendere perfetto il suo sparatutto. Del resto, Counter-Strike non è stato costruito in un giorno.
PRO
- Gameplay appagante come nessun altro sparatutto
- Impressionante il salto generazionale da CS:GO
- Le mappe sono lo stato dell'arte degli FPS competitivi
- Ottimo il lavoro svolto sulle utility
CONTRO
- La community segnala svariati problemi di netcode
- Perché mancano dei contenuti?