Crash Bandicoot, l'originale per PSone, segnò l'inizio di una fortunata carriera per i Naughty Dog, capaci di azzeccare in un sol colpo personaggi e meccaniche tanto validi da conquistare milioni di persone. Il gioco si poneva come un platform dalla grafica fuori parametro, senza velleità esplorative (lo scrolling dello stage era predeterminato) ma con elementi platform davvero solidi. Il passaggio alla generazione successiva, con PlayStation 2, purtroppo non fu gestito al meglio: la serie passò nelle pur capaci mani di Traveller's Tales, ma il team stentò a ritrovare il fascino dei primi episodi e la critica non accolse tali produzioni in modo entusiastico. Nonostante ciò, anche su PS2 i giochi di Crash Bandicoot hanno venduto milioni di copie. Sarebbe stato un peccato, insomma, non recuperare un franchise così importante e radicato fra gli appassionati. È per questo motivo che Vivendi Universal Games ha deciso di affidare a Radical Entertainment il compito di rinnovare la serie, cosa che l'episodio Crash of the Titans (uscito esattamente un anno fa per tutti i sistemi) ha fatto in modo più che dignitoso. Abbiamo dunque un nuovo Crash (più "sbarazzino" e ingenuo, ma con il solito sguardo folle), sua sorella Coco, l'onnipresente Aku Aku e l'amico forzuto Crunch, che vivono felici sull'isola di Wumpa e ogni tanto devono affrontare le minacce del pazzoide di turno. Nel caso di Crash: Il Dominio sui Mutanti, la minaccia proviene ancora una volta da Neo Cortex: il malvagio scienziato, alleatosi con Nitrus Brio, ha ideato un congegno che viene "pubblicizzato" come un dispositivo multimediale, ma in realtà assume il controllo su chi lo indossa, trasformandolo in un mutante. I Bandicoot vengono presi di mira, e solo Crash potrà risolvere la situazione...
Il ritorno dei titani
Chi ha giocato con Crash of the Titans, ricorderà di certo la possibilità di controllare tutta una serie di creature dotate di poteri differenti: Crash doveva colpirli finché non rimanevano storditi, quindi fargli "indossare" Aku Aku per prenderne il comando. Si trattava di un elemento che veniva proposto con forza fin dalle prime battute, mostrandoci forse con troppa fretta tutto ciò che il gioco aveva da offrire da quel punto di vista. In Crash: Il Dominio sui Mutanti, la possibilità di controllare i titani esiste ancora ed è concreta, visto che di fatto le creature sono state completamente rinnovate, ma viene data in pasto al giocatore a piccole dosi, unitamente a un sistema di potenziamento capace di cambiare radicalmente le abilità del nostro personaggio. Sotto il profilo dei controlli, le cose praticamente non sono cambiate: Crash si sposta utilizzando lo stick analogico del Nunchuck, esegue una combo premendo ripetutamente il grilletto B e salta con il pulsante A, mentre i pulsanti Z e C servono rispettivamente per l'attacco potente e per parare i colpi dei nemici. Lo scuotimento del Wii-mote ci permette di ricorrere alla cara vecchia rotazione, che eseguita prima di un salto ci dà la possibilità di raggiungere altezze altrimenti impossibili. Per il combattimento con i titani, è stata introdotta la possibilità di schivare gli attacchi (premendo il pulsante Z al momento giusto) per approfittare di ogni situazione favorevole, ma in realtà giocando al livello di difficoltà medio sarà improbabile dovervi ricorrere: gli avversari andranno giù senza troppe storie, rivelando una calibrazione della sfida decisamente mirata a un pubblico giovane.
Passeggiando allegramente
Per quanto riguarda la raccolta di oggetti, Crash: Il Dominio sui Mutanti è davvero straordinario: anche stavolta è presente il cursore sullo schermo alla Super Mario Galaxy, e muovendolo potremo raccogliere tutte le gemme che si trovano nelle vicinanze del personaggio. Colpire le piante o i fiori (con abbondante fuoriuscita di polline...) per conquistare nuovi potenziamenti è una pratica davvero divertente, e a questa bisogna aggiungere la possibilità di scavare gallerie nel terreno in corrispondenza di determinati punti: Crash potrà in tal modo non solo raccogliere più gemme, ma anche trovare scorciatoie verso zone nascoste degli stage. Le location vantano un design davvero ispirato, con una festa di colori e soprattutto con una serie di possibilità a cui si accede solo se si possiede il titano adatto. Per fare un esempio, la prima creatura che potremo controllare ha la capacità di trasformare l'acqua in ghiaccio, e dovremo usare tale potere per costruirci dei passaggi in varie occasioni. In un altro caso, ci troveremo al comando di una sorta di pulcino fissato con Michael Jackson (fantastico quando, la prima volta che lo incontriamo, si produce in un balletto a tema...) e dotato di poteri telecinetici: ci renderà capaci di attivare interruttori a distanza nonché di buttare giù delle colonne per trasformarle in ponti verso zone precedentemente irraggiungibili. Come accennato in precedenza, i titani ci verranno presentati in modo molto più lento e progressivo rispetto al precedente episodio della serie, ma è stato fatto davvero un lavoro eccezionale per quanto riguarda la loro varietà e la loro caratterizzazione.
Realizzazione tecnica
Provato su di un Wii collegato tramite cavo component, Il Dominio sui Mutanti si pone senza dubbio come uno dei titoli graficamente più riusciti che si siano mai visti sulla console Nintendo, tanto che in determinate occasioni si ha l'impressione di giocare con la versione per Xbox 360 del gioco. Certo, ciò è dovuto a una precisa scelta stilistica e al particolare design dei livelli, che sulle console nextgen guadagnano in dettaglio ma senza creare il mostruoso gap a cui i prodotti multipiattaforma ci hanno finora abituato. I modelli poligonali dei personaggi principali sono gli stessi visti in Crash of the Titans: simpatici e ben animati, con il protagonista che ha guadagnato in "freschezza" rispetto agli episodi classici. Se visivamente gli avversari di bassa lega non appaiono ispiratissimi, non si può dire lo stesso dei titani, che per l'occasione sono stati rinnovati e vantano un bagaglio di capacità e mosse davvero eccezionale. La presenza di una visuale fissa, che non è possibile gestire in alcun modo, potrebbe far storcere il naso ad alcune persone, ma in realtà non crea particolari fastidi se non quando bisogna tornare sui propri passi. I salti sono precisi, dato che è possibile regolarsi tramite l'ombra del personaggio, e le location sono stracariche di invenzioni e congegni che servono per superare determinati punti: in tale frangente, bisogna fare un plauso alla fantasia di Radical Entertainment. Il motore grafico riesce a gestire tutto senza problemi, con un'ottima fluidità (si parla di trenta frame al secondo) che cala solo durante le situazioni più affollate. E vogliamo parlare delle sequenze animate? È stato fatto un lavoro incredibile per ottenere quell'umorismo che caratterizza certi cartoni animati americani, oltretutto disegnando le scene ogni volta con uno stile diverso, rendendo omaggio ai classici dell'animazione occidentale quanto orientale. In quest'ottica, è chiaro che il doppiaggio rappresenta un'arma in più: Aku Aku, che funge da narratore e ci spiega man mano cosa fare, ha la voce del bravissimo Giorgio Melazzi (lo ricorderete per una famosa pubblicità), mentre Neo Cortex è doppiato da un eccezionale Mago Forest. Il sonoro è oltretutto contraddistinto da effetti simpatici e da musiche davvero azzeccate, dalla vena curiosa e dissacrante.
Commento
Pur non apportando particolari innovazioni rispetto all'episodio precedente, Crash: Il Dominio sui Mutanti rappresenta senza dubbio uno dei migliori platform disponibili per Wii. Gli sviluppatori hanno miscelato in modo sapiente un gameplay solido e un'ottima realizzazione tecnica, con la ciliegina sulla torta rappresentata da un doppiaggio in Italiano davvero eccellente. C'è stato un evidente miglioramento per quanto concerne il level design, con gli stage stracarichi di dispositivi e zone inaccessibili, da visitare più volte per poter accedere a tutte le parti della mappa. Se vogliamo muovere una critica a questo tipo di impostazione, c'è da dire che spesso ci si trova in difficoltà proprio per la mancanza di indicazioni precise: bisogna magari tornare in una zona ma si procede a tentativi, con il rischio di rigiocare daccapo sezioni già ampiamente esplorate. Se il "backtracking" vi dà fastidio, dovete tenere la cosa in debita considerazione, unitamente a una modalità multiplayer cooperativa che purtroppo lascia il tempo che trova e non aggiunge nulla di sostanziale all'esperienza. In definitiva, chi ha apprezzato Crash of the Titans non dovrebbe per alcun motivo lasciarsi sfuggire questo sequel, decisamente più sostanzioso e ricco: vista la qualità media dei multipiattaforma per Wii, sarebbe un peccato mortale.
- Pro
- Grafica colorata, fluida, piena di trovate divertenti
- Eccellente doppiaggio in Italiano
- Gameplay solido e vario
- Contro
- Difficoltà calibrata verso il basso
- La qualità della mappa rende difficoltoso il backtracking
- Visuale fissa