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Cyber Shadow, la recensione di un platform vecchia scuola

La nostra recensione di Cyber Shadow, il platform sviluppato da Mechanical Head Studios che ci mette nei panni di un ninja cibernetico alle prese con un esercito di sintetici.

RECENSIONE di Alessandra Borgonovo   —   02/02/2021
Cyber Shadow
Cyber Shadow
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Quello del ninja è un fascino intramontabile: che si parli dell'omonimo videogioco datato 1986 e pubblicato su Amiga (ma non solo), oppure del successivo Shinobi sviluppato da Sega (1987), o ancora della serie Ninja Gaiden, di Shinobido e tanti, tantissimi altri, questa figura ha da sempre avuto un ruolo piuttosto prominente nel mondo videoludico. In alcuni casi è stata inserita all'interno di un panorama più distopico, tendente al futuristico, al cyberpunk, come han mostrato Ghostrunner e lo stesso Cyber Shadow che andremo a recensire in questo articolo.

L'opera prima dello studio indipendente finlandese Mechanical Head Studios è solo parzialmente rétro, in quell'eterna estetica 8 bit che ancora oggi trasmette il fascino del suo tempo, mentre sull'altro piatto della bilancia pone un gameplay in continua evoluzione e distinto da un dinamismo difficile da ritrovare in esperienze classiche. Ci riesce peraltro fino alle ultime battute, inciampando poi in uno sprint finale votato alla difficoltà immotivata dove, anziché amalgamare al meglio le abilità ottenute passo passo, gli sviluppatori buttano nel calderone un livello di sfida artificioso nella sua improvvisa impennata; quasi a voler confermare, nel male, il mito secondo cui i giochi e in particolare i platform degli anni '80 e '90 fossero di una complessità frustrante.

La stessa, per dire, che vi porterebbe a sfogliare un calendario o due, quando in realtà non è così: complesso e irragionevolmente difficile sono due concetti agli antipodi e quest'ultimo in particolare, nello scorso decennio circa (vuoi per l'influenza dei Dark Souls), ha pesato anche su alcune produzioni che cercano di parlare al passato. La recensione di Cyber Shadow parla di un titolo che scivola lungo questa china proprio quando ci si è convinti di avere tra le mani un ottimo richiamo ai ninja che furono, vanificando la costruzione dell'esperienza messa in gioco fino a un secondo prima.

Storia di un eroe rinnegato

Cyber Shadow mette in scena una trama comune nei suoi punti chiave ma abbastanza criptica nello spiegarsi al giocatore, tramite occasionali flashback, note e persino pensieri dei personaggi prima di morire, aggiungendoci inoltre un pizzico di giusta ignoranza - quella per cui in un mondo completamente tecnologico c'è un dragone mistico in grado di concederci poteri fuori dal comune. Va benissimo così per un gioco che, attraverso la consueta lotta del protagonista misterioso e rinnegato contro il despota di turno, fonde assieme tecnologia, spiritualismo, animismo, amore, onore e chi più ne ha ne metta. Un intreccio tra i pilastri narrativi delle storie sui ninja e il cyberpunk che fa da sfondo al vero scopo degli sviluppatori: l'azione.

Pad alla mano e occhi sullo schermo, le sensazioni offerte da Cyber Shadow sono contrastanti fin dall'inizio: ad accompagnare l'apprezzabile crescendo del nostro cibernetico eroe, che all'inizio ha solamente la possibilità di saltare e menare fendenti di katana ma alla fine devia proiettili e compie capriole in aria come il miglior ninja che si rispetti, si accosta un level design non sempre ispirato e, anzi, spesso asservito a quella frustrazione di cui abbiamo accennato. Come platform di per sé non è mai davvero impegnativo ma sceglie di ostacolarci attraverso delle soluzioni un po' al risparmio, fatte di spunzoni mortali in cui è facile cadere persino dopo essere stati colpiti da nemici insignificanti: basta davvero un niente perché Shadow sia sbalzato all'indietro, bilanciando i pochi danni ricevuti (da uno a due, se non si contano occasionali danni maggiorati dei boss) con la promessa di una caduta e conseguente ripresa dall'ultimo checkpoint.

Cybershadow 19

Questi ultimi peraltro, a mano a mano che si procede con l'avventura, sono distribuiti in maniera sempre più discutibile per l'artificiosa difficoltà del gioco, portando sì a momenti in cui qualunque divinità dovrebbe fingersi sorda. Non aiuta la frequenza con cui nemici fuori dallo schermo, e dunque imprevedibili, si scagliano contro di noi all'improvviso allungando la lista di elementi che potrebbero portarci a una dipartita troppo prematura. Il problema risiede soprattutto nel momento in cui questa artificiosità viene considerata la norma da poco più di metà gioco fino alla fine, aumentando le situazioni in cui è possibile finire uccisi in un colpo e, di pari passo, inserendo i suddetti checkpoint in maniera opinabile. Nonostante tutto, però, a costo di lanciare il pad per la stanza, la situazione resta nei limiti del gestibile grazie a un ritmo ottimamente gestito, a una risposta precisa dei comandi e a un apprendimento costante delle nuove abilità senza troppi eccessi - che negli scontri con i boss danno il proprio massimo.

Questo fino al settimo livello, quando Shadow diventa l'epitome del ninja per eccellenza, dell'eletto se vogliamo: dall'ottavo capitolo in avanti il ritmo del gioco si spezza sotto la pressione di un level design incredibilmente confusionario, volto a un'inutile ricerca della complessità quando invece sarebbe dovuto essere il picco massimo della sua espressività, ora che il protagonista è nel pieno dei suoi poteri e oltre. Invece sembra persino perdere la bussola del suo genere di appartenenza e spiace vedere un prodotto qualitativamente ottimo scivolare proprio sul finale, nel momento in cui anzi avrebbe dovuto dare il meglio di sé. Possiamo chiudere un occhio su una distribuzione un po' diluita delle abilità, alcune mal spiegate nella loro esecuzione né troppo utili al di fuori delle boss fight, ma la difficoltà artificiosa è proprio l'aspetto che spinge indietro Cyber Shadow e gli impedisce di brillare quanto avrebbe potuto. Persino a fronte di un'estetica molto dettagliata e una colonna sonora più che meritevole. Un inciampo che non lo rovina come produzione in sé ma lo sporca.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.2
Lettori (17)
7.7
Il tuo voto

Cyber Shadow è un gioco che gareggia bene fino agli ultimi cento metri, in quello scatto finale che avrebbe dovuto essere la somma di tutte le abilità apprese fino a quel momento. Sebbene il level design non sia mai stato di grandissimo impatto, fino a un preciso punto ha adempiuto al compito di guidare il giocatore nella consapevolezza delle proprie potenzialità, nonostante l'eccessiva presenza di situazioni mortali; la voglia di alzare, senza ragione, l'asticella della difficoltà lo rende un'esperienza frustrante proprio in chiusura, spezzando un ritmo ben gestito e facendogli fare un passo indietro laddove avrebbe dovuto brillare.

PRO

  • Azione adrenalinica
  • Estetica e colonna sonora ottime
  • Una gestione del ritmo ben cadenzata...

CONTRO

  • ... fino alle battute finali, dove si perde
  • Il level design si affida troppo a situazioni letali
  • Alcune abilità potevano essere spiegate molto meglio