Nel mondo dei videogiochi, quando inventi un sottogenere e vendi milioni di copie puoi seguire due strade: distinguerti e provare subito a fare qualcosa di nuovo oppure sfruttare il lavoro già fatto e continuare a costruirci sopra nuovi contenuti, allargando il tuo pubblico e continuando a monetizzare su quello vecchio.
Come vedremo nella recensione di Dead Cells: The Queen and the Sea lo studio di sviluppo francese Motion Twin ha scelto questa seconda strada per il nuovo DLC.
I nuovi contenuti
The Queen and the Sea è un'espansione in linea con le precedenti di Dead Cells, quantomeno per contenuti: due nuovi livelli, qualche nemico non particolarmente originale, una manciata di nuovi oggetti e un boss inedito. La fonte d'ispirazione principale è Lovecraft, una scelta abbastanza problematica, come vedremo, anche se non compromettente. In generale le aggiunte alla mitologia che fa da sfondo al gameplay non regalano moltissimo a quanto già conosciuto, nonostante siano puntate sul passato del protagonista. I due livelli sono posizionati nella parte finale del gioco, alternativi ai biomi Castello Alto Picco, Distilleria Derelitta e Sala del trono, e sono quindi molto difficili.
Il primo, il Relitto infestato, è ambientato all'interno di una nave piena di creature marine e non morti. Non è particolarmente originale nella struttura, che si sviluppa in più direzioni, anche se la sua esistenza dà un senso allo squalo da lancio, una delle nuove armi (forse la più originale). Il secondo livello è più interessante. Il Faro, così chiamato, è infatti sviluppato completamente in verticale, in modo addirittura più estremo del livello della Torre dell'orologio.
La sfida offerta è molto alta, ma a essere notevole è soprattutto l'originalità della struttura, che mette al centro proprio il gameplay alto / basso, rendendo molto più utili alcune armi rispetto ad altre e portando all'estremo certe situazioni comunque già vissute nei livelli precedenti. L'obiettivo è naturalmente quello di raggiungere la cima per accendere la luce e fuggire così dall'isola. Qui, nello scenario La Corona, si affronterà il boss del DLC, di cui non vi diciamo nulla per non rovinarvi la sorpresa. Livelli e armi a parte, con queste ultime che come al solito vanno ottenute uccidendo i nemici, The Queen and the Sea aggiunge qualche nuovo costume, per la gioia degli amanti dell'estetica, e poco altro.
Stanchezza creativa
Dead Cells: The Queen and the Sea è complessivamente un buon DLC e, per quello che costa, offre una giusta quantità di nuovi contenuti, come avete modo di leggere. Il problema, dal nostro punto di vista, è un altro, che traspare da molte delle scelte fatte da Motion Twin. Semplicemente sembra che il team di sviluppo sia in una fase di forte stanchezza creativa. Di fatto gli ultimi aggiornamenti di Dead Cells, anche quelli gratuiti, sono un modo per continuare a sfruttare il successo commerciale del titolo, ma non sono granché organici a quello che era il gioco base.
Sono delle aggiunte di colore, chiamiamole così, appiccicate a forza alla mitologia originale. Prendiamo proprio questo DLC. La fonte d'ispirazione è, come già detto, Lovecraft, ma il legame con il resto del gioco è molto labile. Chiaro che sia stato pensato prendendo l'immaginario di una figura molto amata dal pubblico di riferimento di Dead Cells, adattandolo alla bisogna. Non che prima nel gioco mancassero citazioni dell'autore di Providence, ma in questo caso lo sforzo di costruire riferimenti è ancora più evidente, come se, non sapendo più cosa proporre, si sia scelto di pescare a piene mani da una fonte nota e amata tanto per fare numero. Se vogliamo è un po' quello che è successo con le ultime espansioni di The Binding of Isaac, piene di nuovi contenuti ma che hanno reso sempre più evidente la deriva rispetto al progetto iniziale. Con questo non vogliamo dire che Dead Cells: The Queen and the Sea sia da disprezzare. Anzi, è probabile che gli appassionati del gioco non aspettino altro, così da poter allungare ancora l'esperienza per qualche ora. Solo che l'effetto finale è quello del classico brodo diluito: è ancora buono, ma la differenza inizia a sentirsi.
La conclusione è che Dead Cells: The Queen and the Sea vale sicuramente i pochi soldi che costa. I due nuovi livelli sono ben realizzati, per quanto non particolarmente originali rispetto ai canoni della serie, e lo scontro con il nuovo boss è abbastanza elaborato. Certo, come sottolineato nell'articolo ci troviamo di fronte a un DLC che mostra una certa stanchezza creativa, ma siamo ancora sul tollerabile. Quindi, se non potete vivere senza Dead Cells, vi consigliamo sicuramente di provarlo.
Conclusioni
PRO
- Ben fatti i due nuovi livelli
- Lo scontro con il nuovo boss
CONTRO
- Mostra una certa stanchezza creativa