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Dead or Alive 3-PAL-

Emuli di Bruce Lee e spietate lottatrici dalle curve da capogiro si sfidano nel terzo capitolo del popolare picchiaduro di Tecmo. E niente d'ora in avanti sarà più come prima...

RECENSIONE di La Redazione   —   13/03/2002
Dead or Alive 3
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Un po' di storia

Nato su scheda da bar Sega, approdato in seguito su console Sony, Dead or Alive è infine diventato portabandiera della nuova console Microsoft. Team Ninja diede infatti vita a Dead or Alive anni or sono sul mitico Model 2 di Sega e il nuovo picchiaduro, nato come coin-op, riscosse un buon successo tanto da essere trasportato nel 1998 su PlayStation e Saturn. Grafica ad alta risoluzione e spettacolari animazioni furono gli aspetti vincenti di un gioco che per qualche tempo venne addirittura considerato la migliore alternativa allo strapotere della serie di Tekken. Dopo il primo arrivò anche il secondo capitolo, questa volta su Dreamcast, e per Dead or Alive il passaggio dai 32 ai 128 bit significò anche un ulteriore innalzamento qualitativo della serie, finalmente in grado di trovare una degna collocazione tra i più acclamati picchiaduro tridimensionali quali il già citato Tekken, Virtua Fighter e il più recente Soul Calibur. Un anno e mezzo fa, Dead or Alive 2 è stato infine convertito su PlayStation 2 in una versione praticamente identica all'originale per Dreamcast che ha reso poco onore alle potenzialità dell'hardware Sony. Da allora la storia del gioco si è arricchita di nuovi e sorprendenti capitoli che hanno portato allo sviluppo esclusivo per XBox di Dead or Alive 3. Vi preannuncio che il terzo capitolo contiene ben poche novità rispetto al predecessore dal punto di vista della giocabilità, ma ciò che ci offre, soprattutto sul versante tecnico, è più che sufficiente a renderlo anni luce avanti non solo a DOA2 ma anche alla concorrenza.

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Un saluto ai nuovi arrivati...

Dead or Alive 3 riparte da dove ci eravamo lasciati con DOA2. Tutte le caratteristiche del precedente capitolo sono infatti presenti anche nella nuova produzione con alcune aggiunte che faranno felici i fan della serie. La componente sexy dei personaggi, da sempre cavallo di battaglia del picchiaduro della Tecmo, è più forte che mai e tutte e sette le lottatrici di sesso femminile vantano curve da capogiro e misure da super-maggiorate. Manca l'opzione per il settaggio del bouncing breast (lascio a voi la traduzione in italiano :) ) ma poco importa. Rispetto alla versione americana del gioco sono stati aggiunti alcuni nuovi costumi e vi consiglio in particolare di dare un'occhiata al costume secondario di Tina più adatto ad un'attrice di film "equivoci" piuttosto che ad una wrestler. I personaggi sono in totale sedici, con tre apprezzatissime new entry che vanno ad arricchire ulteriormente la già ben assortita rosa di maestri di arti marziali: Hitomi, Christie e Brad Wong. Hitomi, ragazza 18enne di madre giapponese e padre tedesco, è esperta di karate e ama le torte al cioccolato. Christie è invece una spietata assassina dai capelli argentati, pratica il She Quan e ha l'hobby della guida. Infine Brad Wong è un 30enne disoccupato, praticante dello Zui Ba Xian Quan (il classico "stile dell'ubriaco"), dedito al vagabondaggio e all'alcool. Non mancano i fedelissimi Jann Lee (il mio preferito :) ), emulo di Bruce Lee; Zack, campione di Boxe Thailandese e sosia di Dennis Rodman; la dolce quanto letale Lei Fang e un assortimento di guerrieri ninja che non potevano mancare considerato il nome del team che ha creato il gioco. Trattandosi di un picchiaduro la trama non riveste certo un ruolo fondamentale, nonostante ciò ogni personaggio ha una propria storia che viene sviluppata grazie a dei filmati in full motion di buona qualità.

Una passeggiata tra i boschi

Le modalità di gioco disponibili sono numerose come sempre anche se mi sarei aspettato qualche novità: Story Mode, Time Attack Mode, Survival Mode, Tag Battle Mode, Versus Mode, Watch Mode e Sparring Mode. Per quanto riguarda la giocabilità, le innovazioni sono piuttosto limitate sebbene di non secondaria importanza. Il sistema di controllo già adottato su PlayStation 2 è stato interamente trasportato su Xbox e il pad Xbox ben si presta all'utilizzo con un picchiaduro. Come previsto, tre soli tasti sono richiesti per giocare a Dead or Alive 3, mentre gli altri sono per lo più combinazioni di questi tasti che permettono di eseguire mosse speciali o combo. Le "Counter" (le classiche contromosse) sono ancora presenti in misura massiccia sebbene la lora esecuzione risulti meno devastante che in DOA2. Le rimanenti mosse sono state quasi tutte adottate dal secondo capitolo del gioco con alcune aggiunte da non disprezzare. Una piacevole novità è costituita dalla possibilità di spostarsi in profondità negli scenari premendo due volte sulla freccia direzionale, potendo così percorrere in lungo e in largo le ambientazioni con maggiore velocità. Proprio gli scenari costituiscono forse la maggiore innovazione di DOA3 essendo ora molto più vasti e interattivi che in passato. Il livello del bosco, ad esempio, è incredibilmente esteso e comprende decine di alberi, rocce e persino un fiume. Durante il combattimento sarà possibile passeggiare al suo interno e ci vorrà qualche minuto per esplorarlo da cima a fondo. Altri scenari sono invece caratterizzati da più livelli, accessibili rompendo un muro oppure cadendo da una rupe come ad esempio nella suggestiva ambientazione di "Lost World" in cui si combatte in cima ad alcuni picchi di montagna. Spingendo verso lo strapiombo l'avversario si accede ad un nuovo picco, diverso dal precedente, e la discesa verso il basso può continuare all'infinito. Nello stage di Azuchi si combatte invece all'interno di un castello medievale nipponico e sfondando il muro si passa prima sul tetto e poi nel cortile del castello.

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The Next Generation

Dead or Alive 3 è nato sì come seguito di Dead or Alive 2, ma soprattutto è stato pensato come killer application per Xbox, come un gioco che sapesse sfruttare le potenzialità dell'hardware XBox meglio di tutti gli altri e, a giudicare dai risultati, il Team Ninja sembra aver agevolmente centrato l'obiettivo. Come forse solo Halo è stato in grado di fare, DOA3 ci introduce in un nuovo mondo fatto di texture ad alta risoluzione, effetti speciali cinematografici e da una grafica finalmente di "next generation". A detta dei programmatori, sono presenti su schermo quattro volte più poligoni di DOA2 e del resto non c'è da stupirsene. Le ambientazioni sono enormi e caratterizzate da una miriade di oggetti ricoperti da eccellenti texture. Come dimenticare poi la strepitosa realizzazione delle superfici d'acqua, caratterizzata da spettacolari effetti di riflessione e distorsione, oppure la rottura delle mattonelle di pietra, a seguito di cadute, nello stage del tempio di Tao. La stessa pesante opera di restyling è stata dedicata ai personaggi, ora molto più dettagliati grazie sia a dei vestiti resi "reali" da stupende texture sia ad una serie di particolari dinamici delle acconciature e dei costumi stessi.
Decisamente meno esaltante è la parte sonora del gioco. Mentre sono ottime le voci (in giapponese) e gli effetti sonori, le musiche risultano invece piuttosto anonime. Si sente in questo caso la manca di qualche tema epico come quelli che hanno caratterizzato in passato i giochi di combattimento di Namco.

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Game Over

Dead or Alive 3 è tutto quello che vorremmo da un picchiaduro e forse ancora di più. L'incredibile grafica è solo uno dei pregi di un gioco che dal giorno del suo esordio in salagiochi ad oggi ha indubbiamente compiuto passi da gigante. La somiglianza col predecessore è evidente e forse eccessiva, ma questo non è certo un male essendo DOA2 un gioco già molto divertente. Tekken e Virtua Fighter sanno probabilmente offrire qualcosa in più dal punto di vista della profondità ma ciò che il gioco di Tecmo perde su questo versante, lo riguadagna invece dal punto di vista dell'immediatezza e della spettacolarità. Probabilmente in futuro Soul Calibur 2 porterà il genere dei picchiaduro a livelli ancora più eccelsi, ma fino ad allora nessun pretesto potrà evitare che vi fiondate dal vostro negoziante di fiducia ad acquistare Dead or Alive 3.

    Pro:
  • Grafica da urlo
  • Immediato e spettacolare
  • 3 nuovi personaggi
  • Arene vastissime e interattive
    Contro:
  • Musiche anonime
  • Poche novità rispetto a DOA2

Vivo o morto?

Finalmente ci siamo! Dopo mesi di trepidante attesa conditi da polemiche e parole, spesso proferite a sproposito, Dead or Alive 3 fa il suo trionfale esordio nel Vecchio Continente. Sembra passata un'eternità da quella mattina dello scorso Maggio quando vidi per la prima volta il gioco in movimento e anche l'ormai leggendaria frase pronunciata da Sandy Duncan e Tomonobu Itagaki durante l'E3 2001 ("Dead or Alive 3 è un'esclusiva XBox perchè le altre console non sono in grado di farlo girare") appare quanto mai remota. Quando detto in precedenza non ha più alcuna importanza ed è giunto il momento che i fatti prendano il posto delle parole. A conti fatti, Dead or Alive 3 è realmente quella pietra miliare del genere dei piacchiaduro che ci era stata promessa e che abbiamo sognato a lungo? La risposta non può che essere un sì convinto e nato spontaneamente già dopo pochi minuti di gioco, essendo rimasto come impietrito di fronte allo sconvolgente splendore visivo del nuovo gioco creato dal Team Ninja.