Chi non ricorda Destroy All Humans! è perché ha evidentemente vissuto nel modo sbagliato gli anni duemila del gaming. Uno dei principali esponenti della sperimentazione, quando i videogiochi non costavano un triliardo di dollari ed era possibile produrre AAA in maniera onesta e sostenibile. Proprio durante quello splendido periodo, tra i vari cult che il medium ci ha regalato, un posto d'onore lo ha certamente ricoperto proprio Crypto e la sua conquista del pianeta Terra. Una quindicina di anni e dopo e grazie a quel buon samaritano che è THQ Nordic, siamo finalmente in grado di tornare ad "anal-izzare" americani conservatori degli anni '50.
Per questa recensione di Destroy All Humans! siamo quindi scesi dal piedistallo della grande produzione di oggi, ci siamo scordati quanto tragico sia diventato sperimentare e ci siamo persi solo ed esclusivamente nel divertimento di un remake azzeccato e perfetto per questo triste ed afoso luglio. Il tutto ad un prezzo budget straordinariamente ben accetto.
Sono Crypto-137 e la Terra ora è nostra
La trama di Destroy All Humans parte dalla più iconica delle basi del cinema hollywoodiano, fatto di invasioni aliene e conservatorismo, di propaganda e lotta al comunismo, il tutto farcito da una dose di ironia che regala al titolo un ulteriore punto a favore. Noi interpretiamo Crypto-137, un alieno in viaggio dal pianeta Furon con l'obiettivo di conquistare la Terra e recuperare dagli esseri umani la radice del proprio DNA, instillato dentro di noi migliaia di anni prima. Indecisi sull'entità della forma senziente del pianeta, divisi tra il "muuu" di una mucca e il ridicolo frignare di un contadino dell'entroterra, la schiavitù dell'essere umano passa per una ventina abbondante di missioni e tantissima devastazione, sia essa a terra o a bordo del proprio disco volante.
Sarebbe chiaramente pretestuoso dire che Destroy All Humans! possa regalarvi importanti momenti narrativi, ma è altrettanto vero che la volontà del titolo è solo quella di conquistare le vostre risate ed esagerare quanto più possibile, portando all'estremo lo stereotipo di un'America anni '50 persa tra le reginette del ballo e la guerra ai rossi comunisti. In questo senso i ritagli di giornale al termine di ogni missione, caricaturali e fuorvianti, possono essere l'emblema di una narrazione ironica ma allo stesso tempo accusatrice di un modo di fare informazione e propaganda che tende a nascondere la verità per raccontare quel che più la gente spera di sentire, cavalcando la moda del momento.
Nel corso della decina di ore scarsa necessaria a concludere la campagna avrete modo di girare per sei diverse mappe, da un capo all'altro dell'America, fino a ritrovarvi al cospetto della Casa Bianca e dell'iconica statua di Lincoln. Tra una fiera di paese, una finta Area 51 e dei simil Men in Black chiamati Majestic, Destroy All Humans saprà riempire il vostro tempo nel migliore dei modi: divertendovi. Scusate se è poco!
Anal-izzare e Disgregare
Siamo nell'era dei remake, su questo non ci piove. E nell'insieme dei tanti titoli che ci vengono riproposti appare strano vederne uno che non punta alla grande grafica e che, già alla sua uscita originale, poteva contare quasi unicamente su un'idea geniale e un importantissimo divertimento di fondo. Destroy All Humans è un inno alla distruzione più pura, quella tanto cara al famoso "giocazzeggio" alla GTA, ma declinata dietro allo stereotipo di un'invasione aliena e per questo ancor più azzeccata.
Nel corso della ventina di missioni abbondanti che affronterete non vi troverete mai a cambiare troppo lo schema d'azione. L'obiettivo resta sempre quello di recuperare quanto più DNA umano possibile, mentre si cercano di sventare i piani dell'esercito e della misteriosa Majestic. Per farlo avremo a disposizione la distruttiva potenza di fuoco di Crypto, che potrà contare sia sulle sue capacità innate che un arsenale devastante, a piedi come a bordo del proprio disco volante. Che spariate con lo Zip-o-matic, con il Disgregatore, con l'Analizzatore o l'Onda Sonica, il risultato sarà sempre quello di distruggere ed eventualmente recuperare DNA furon.
Nonostante il tutto fosse già sufficiente per divertirsi come facevamo quindici anni fa, il team che ha lavorato a questo remake ha pensato bene di ammodernare alcuni aspetti e approfondirne degli altri, dando ancor più valore al lavoro svolto. Gli anni si fanno sentire sul peso di titoli così arretrati e per questo motivo si è deciso di snellire fortemente alcuni elementi che sarebbero risultati macchinosi. Lì dove era necessario cambiare manualmente ogni volta che si voleva utilizzare un'arma o una specifica abilità, adesso ogni tasto del pad viene sfruttato a dovere per evitare questa confusione, mappando addirittura le frecce direzionali con i poteri psichici di Crypto. Tramite i dorsali è invece possibile aprire la classica ruota delle armi e scegliere quale utilizzare per portare a compimento la propria invasione. Anche dal punto di vista dell'utilizzo di alcune abilità si è cercato di eliminare la frustrazione, senza per questo rovinare il design dell'originale. Ora quando si prendono le sembianze umane è possibile comunque raccogliere oggetti e saltare, evitando quindi di dover ogni volta cambiare forma. Inoltre non è più necessario cercare in giro munizioni di qualsiasi tipo. Con la semplice pressione di un tasto sarà possibile tramutare gli oggetti più piccoli in strumenti di morte, così da alleggerire la ricerca di caricatori per il disgregatore e le altre armi. Come se non bastasse anche il movimento è stato rivisto, con l'aggiunta di un tasto demandato allo scatto che, se tenuto premuto, permette di generare uno skateboard sotto i nostri piedi e fluttuare per qualche secondo.
Tutti questi cambiamenti, e anche altri che preferiamo farvi scoprire, fanno il paio con l'aggiunta di obiettivi opzionali delle missioni e un aumento smodato degli upgrade che è possibile effettuare. Se nell'originale erano presenti solo diciotto potenziamenti, qui siamo arrivati addirittura a sessantasei, tutti acquistabili andando avanti nella campagna ed accumulando tonnellate di DNA. D'altronde questo resta il fulcro del divertimento, dimenticarsi ogni tanto del nostro incarico principale e scendere con il disco volante in una delle mappe esplorabili liberamente, così da dare il via a scontri esilaranti e, a volte, anche impegnativi. Tra missioni di distruzione a bordo del disco volante e richieste assurde come quella di utilizzare la telecinesi per lanciare mucche radioattive nel lago, Destroy All Humans! saprà divertirvi costantemente, a patto che sappiate ancora accettare momenti di svago senza pretesa e ancorati ad un gameplay semplice ed immediato, senza troppi fronzoli.
Esistono ovviamente delle criticità, che sono le stesse di quindici anni fa. Le zone esplorabili sono fin troppo poche e il tutto può ovviamente risultare ripetitivo, non vi è alcun dubbio. D'altronde stiamo parlando di un gioco con molte primavere sulle spalle e per il quale il team si è sbattuto a trovare soluzioni alternative e rivedere alcuni aspetti. La verità è che aspettarsi un capolavoro senza sbavature sarebbe sbagliato dal principio, rovinando un'esperienza che invece fa dell'immediatezza la sua forza, oggi come allora.
È anche un bel remake?
Il tempo passa per tutti e anche Destroy All Humans si è fatto un bel lifting, proprio come quella classe sociale media americana che tanto sbeffeggia durante l'intero corso della campagna. Questo remake non fa gridare al miracolo per quanto riguarda l'aspetto estetico, alcune texture sono ancora oggi in bassissima risoluzione e la conta poligonale e l'IA non sono certo da primi della classe. È pur vero che chi sa divertirsi ancora con un titolo come questo, lascia questi dettagli da parte e si gode quantomeno la ricostruzione totale dei modelli e degli ambienti, che permettono a Destroy All Humans! di mettere su schermo un'America patinata anni '50 dannatamente esilarante.
Per quanto riguarda il sonoro inutile attendersi miracoli. Il doppiaggio originale è di fattura media, così come l'effettistica, eccezion fatta per qualche sporadico caso particolarmente curato. La realtà è che mentre giocherete Destroy All Humans non ve ne fregherà nulla di quanto belle siano le voci dei protagonisti, perché starete già pensando al prossimo cervello da estrarre ed accumulare.
Conclusioni
È davvero difficile trovare difetti importanti in un progetto come questo, nato senza alcun tipo di pretesa e venduto anche a prezzo budget. Destroy All Humans è onesto, non prende in giro i giocatori e sa perfettamente quello che vuole. Che abbiate avuto il piacere di passare una divertente estate quindici anni fa, o che lo facciate per la prima volta in questo strano 2020, il gioco di Black Forest Games saprà occupare il vostro tempo con il giusto piglio ed un'attenzione alla riedizione per nulla scontata, soprattutto per un progetto minore come questo.
PRO
- Il remake di Destroy All Humans!, non serve altro
- Tante aggiunte per ammodernare l'esperienza
- Divertimento assicurato
- Tecnicamente curato...
CONTRO
- ...ma non certamente all'ultimo grido
- IA e sonoro di qualità medio-bassa